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Concetti Chiave

  • Inizio Novecento in Italia: un paese ancora agricolo ma in fase di industrializzazione, con significativi cambiamenti sociali e politici guidati da Giolitti, come il suffragio universale maschile e la questione dell'emigrazione.
  • Crisi del positivismo e nuove influenze filosofiche: la teoria della relatività di Einstein e il pensiero di Nietzsche e Bergson influenzano la visione della realtà, spingendo verso un rinnovamento culturale e sociale.
  • Futurismo: Marinetti propone una rivoluzione culturale e artistica che rifiuta la tradizione, celebrando la velocità e l'azione, con una struttura letteraria innovativa priva di sintassi tradizionale.
  • Dadaismo e surrealismo: movimenti che contestano le convenzioni artistiche tradizionali, con il surrealismo di Breton che esplora la psicoanalisi e la scrittura automatica come metodi per liberare la creatività.
  • Crepuscolari: poeti che contrastano i temi aulici, privilegiando le "piccole cose" e uno stile prosaico, influenzati dal simbolismo e dalla poetica di Pascoli, con autori come Corazzini, Moretti e Gozzano.

Indice

  1. L'Italia del Novecento: trasformazioni sociali e politiche
  2. Crisi del positivismo e nuove filosofie
  3. Cultura e letteratura: il rinnovamento
  4. Futurismo: un movimento di rottura
  5. Manifesto del Futurismo: ideologia e tecnica
  6. Dadaismo e Surrealismo: nuove avanguardie
  7. Psicoanalisi e letteratura surrealista
  8. Poeti crepuscolari: una nuova sensibilità

L'Italia del Novecento: trasformazioni sociali e politiche

L'Italia ai primi del Novecento continua ad essere un paese agricolo.

Nonostante ciò lo sviluppo industriale comporta la costituzione di un proletariato cittadino. L'abbandono delle campagne e lìinurbamento costituiscono i primi segni di un'emigrazione interna, anche se i fenomeni pù preoccupanti sono l'emigrazione oltre confine e la questione meridionale. L'illusione di poter risolvere questi problemi alimenta le spinte di una politica coloniale: ma la conquista della Libia costituisce un successo apparente. Il maggior impulso al rinnovamento va attribuito a Giolitti che, eletto capo del governo nel 1903, avvia una politica di accordo tra i partiti. Giolitti ptopone importanti provvedimenti a tutela dei lavoratori, anche per quanto riguarda donne e bambini. Anche in Italia dunque cominciano ad apparire i primi segni della modernità, soprattutto per quanto riguarda il paesaggio cittadino, modificato dalle innovazioni tecnologiche. nonostante questi segnali npositivi gli annosi problemi sociali del paese non sono risolti, così come non poche difficoltà incontra Giolitti per far approvare la legge sul suffraggio universale maschile. Il successo dei socialisti alle elezioni induce Giolitti a tentare un accordo con il partito Cattolico. Ma il famoso patto Gentiloni, che prevdeva un accordo tra cattolici e liberali su alcuni punti chiave, provocò forti resistenze da parte di alcuni conservatori, al punto che Giolitti fu costretto a dimettersi. La situazione era però destinata a precipitare nel 1914 con lo scoppio della Prima Guerra mondiale, che rappresenta lo sbocco drammatico dello sviluppo tecnologico e industriale. L'ingresso dell'Italia nel 1915 avviene con incertezze e conflitti tra neutralisti e interventisti.

Crisi del positivismo e nuove filosofie

In questo contesto il positivismo entra in crisi, mostrando i limiti della sua visione meccanicistica della realtà. Con la teoria della relatività, elaborata nel 1905 da Einstain, dimostrava che anche le scienze esatte si fondano su presupposti convenzionali e relativi. Il mutamento delle coordinate conoscitive investe l'immagine stessa dell'uomo nei confronti della società e della storia. Si pensi a questo proposito al ruolo svolto dal filosofo Nietzsche, il cui pensiero si stava diffondendo anche in Italia, a partrire dall'influenza di d'Annunzio. La sua opera confuta le certezze della filosofia e della scienza, smaschera la falsità delle ideologie. Tra le suggestioni filosofiche si deve ricordare anche il vitalismo di Bergson, che insiste su una concezione dinamica e in continuo divenire della realtà; la vita è intesa come slancio vitale, una perenne creazione che si può conoscere solo con l'intuizione.

Cultura e letteratura: il rinnovamento

Gli stimoli che derivano da questi atteggiamenti insistono su un dinamismo e un attivisimo che caratterizzano ampi settori della cultura del tempo. Il bisogno di trasformare la cultura e la letteratura è ampiamente diffuso presso la generazione più giovane di intellettuali, che fonbdano alcune importanti riviste per lanciare le loro idee e i loro programmi. Ma l'intento è anche quello di promuovere il miglioramento e la trasformazione della società. Prevalgono tendenze antidemocratiche e antisocialiste; il rifiuto di valori borghesi, considerati meschini e spregevoli, conduce alla richiesta di soluzioni forti e autoritarie. L'ideologia nazionale si trasforma in nazionalismo che spingerà l'Italia a entrare nel conflitto mondiale. Il clima di rinnovamento sembra offrire nuove possibilità di intervento agli intellettuali. Alla figura dell'intellettuale tradizionale, si sostituisce quella di chi ambisce a diventare protagonista della vita nazionale, intervenendo sui più diversi aspetti della vita culturale e sociale. Il rifiuto della tradizione e la volotà di innovazione spingono gli intellettualu a formulare numerosi programmi per precisare di fronte al pubblico le intezioni e le finalità delle nuove proposte culturali. In questo panorama si spiega anche la tendenza verso nuove forme di aggregazione e solidarietà da parte degli intellettuali. Particolarmente fitti e importanti sono i manifesti del Futurismo, per la necessità di definire i termini di un distacco davvero totale e irriducibile rispetto alle posizioni del passato nei vari campi dell'arte, del costume e della società.

Futurismo: un movimento di rottura

Agli inizi del novecento, mutano gli statuti della poesia ne della prosa. La lirica tende ad abbandonare gli schemi più rigidi e rigorosi, basati sulla metrica e sulla rima per avvalersi del verso libero. La prosa tende a farsi soggettiva e intimistica. L'idea del gruppo è connaturata con la nascita del Futurismo, che sorge come movimento culturale e obbedisce a precise linee programmatiche, formulate con appositi manifesti. Sotto la guida del suo fondatore, Filippo Maniretti, il Futurismo si propone di distruggere le istituzioni culturali del passato, tutte le esperienze artistiche fino ad allora praticate, in vista di un cambiamento radicale. L'ambizione di questa trasformazione passa anche attraverso la proposta di una contaminazione e fusione tra i diversi linguaggi espressivi adottati dalle varie forme di arte. Il Futurismo è all'origine della grande stagione delle avanguardie europee.

Il termine avanguardia appartiene al vocabolario militare e indica la pattuglia di soldati che va in avanscoperta. Usata nell'Ottocento in senso politico, a indicare i gruppi che si ponevano a capo ndi movimenti rivoluzionari, si estende nel primo Novecento a designare alcune tendenze letterarie e artistiche. Le Avanguardie Storiche comprendono Surrealismo, Futurismo e Dadaismo. Questi gruppi si propongono compiti di rottura, rifiutando la tradizione culturale e artistica del passato. Questa è una rivolta che vuole colpire al cuore le ideologie dominanti. L'iniezione è in ultima analisi politica e mira a un rinnovamento totale della società. L'avanguardia presenta in questo senso un evidente carattere militante, attribuendosi un ruolo forte di intervento anche ideologico e politico. Da questa volontà di rottura nasce anche l'esigenza di costituirsi in gruppi, alla ricerca di una maggiore forza d'urto, che consenre di svolgere l'azione più efficace; di qui anche la necessità di formulare dei programmi, per chiarire le ragioni di scelta.

Manifesto del Futurismo: ideologia e tecnica

Nel Manifesto del Futurismo, pubblicato sul quotidiano parigino "Le Figaro", Marinetti formula il suo programma di rivolta contro la cultura del passato, proponendo un azzeramento su cui elevare una concezione della vita rinnovata. Il culto dell'azione violenta ed esasperata respinge ogni forma di organizzazione politica e sociale. Di qui l'adesione all'ideologia nazionalista e militarista, che celebra la guerra come sola igiene del mondo. Di qui la polemica antiromantica e antidecadente. Sul piano delle soluzioni letterarie, come risulta nel Manifesto tecnico della Letteratura futurista, la contestazione si propone di colpire le strtture stesse della comunicazione ideologica, costituite dal linguaggio. Il Futurismo respinge ogni forma di causalità e di consequenzialità, sostituendo una forma più sintetica e abbrevviata, quella dell'analogia. Un'analogia che sappia rappresemtare l'ossesione lirica della materia, accostando e assimilando realtà diverse e lontanissime tra di loro. Il rifiuto della logica tradizionale ha anche il proposito di distruggere la sintassi, che riflette l'ordine consequienziale di un pensiero concatenato. Vengono aboliti i tradizionali elementi di interpunzione.

Il manifesto ha un significato ideologico, enuncia i principi fondamentali della rivoluzione futurista. La strategia argomentativa del discorso oppone i futuristi a tutta la mentalità del passato. il loro irrigidirsi con forme abitudinarie e prevedibili coincide con la morte; la vita è da cercare in un'azione sempre più energica e frenetica. Anche sul piano artistico, il programma si basa su un netto rovesciamento dei canoni tradizionali: all'ammirazione delle opere antiche viene sostituita un estetica della velocità. Lo stesso linguaggio del manifesto tende a risolversi nell'azione, attraverso la concitazione espressiva, l'uso di uno stile scandito e perentorio, l'energia di una volontà che trova espressione nei futuri e negli imperativi.

Dopo aver indicato la portata ideologica della sua operazione, Marinetti enuncia qui i procedimenti tecnici su cui basare la nuova letteratura futurista. Il "grado zero", dal quale partire, ha come presupposto la distribuzione della sintassi. L'uso del verbo infinito, sottraendo all'azione la sua specifica e ciroscritta connotazione, accentua la dimesione di una durata che non ha un inizio e una fine. L'eliminazione dell'aggettivo e dell'avverbio esalta la consistenza materiale delle cose. Anche i segni matematici proposti come sostitutivi dell'interpunzione insistono sull'elemento fisico e quantitativo, che assume una connotazione dinamica. Marinetti intende dare voce e consistenza non alla psicologia dell'uomo, ma alla realtà materiale: di qui il tentativo di riprodurre il rumore, il peso, l'odore, tramite la sinestesia.

Il brano si propone di tradurre quell'ossessione della materia di cui Marinetti aveva parlato nel manifesto. Gli effetti del bombardamento sono resi attraverso significanti onomatopeici, che, evidenziati rispetto al testo, si propongono di ricreare il suono dei rumori e dei boati. Tra parentesi, in maiuscoletto, sono contenute delle didascalie che forniscono indicazioni sulla velocità delle azioni e sui tempi di lettura; analoga è la funzione degli spazi bianchi tra le parole, che corrispondono alle pause e ai silenzi.

Dadaismo e Surrealismo: nuove avanguardie

Sorto durante la guerra, a Zurigo, il Dadaismo trasferì la sua sede principale a Parigi ottenendo l’adesione di numerosi scrittori e artisti internazionali. Proclamando il superamento dello stesso Futurismo, il Dadaismo ne contesta il carattere normativo delle regole e la struttura di gruppo rigidamente organizzato, che finiva per essere riassorbito nella logica del sistema e per condividerne in parte le scelte. Il suo programma considera l’arte come una forma anarchica è gratuita di assoluta libertà, che contesta alla radice ogni aspetto della comunicazione e delle ideologie costituite. A differenza dei futuristi, i dadaisti non si curano di far nascere un mondo nuovo; la contestazione si risolve in una pura provocazione della parodia, del gioco e del non senso.

Staccatosi dal Dadaismo, Breton darà vita al movimento surrealista. Le loro ricerche approderanno nel 1924 al primo Manifesto del Surrealismo, in cui Breton ne illustrava i principi ispiratori. Le componenti assurde e irrazionali trovano la possibilità di una loro giustificazione ala luce della psicoanalisi; Breton teorizza il procedimento della scrittura automatica, che, sottraendosi a ogni forma di controllo razionale, può esprimere e formalizzare le fantasie dell’inconscio e le pulsioni profonde della psiche. Il surrealismo presenta così anche una valenza conoscitiva è terapeutica, rivendicando l’esigenza di liberare l’uomo dai condizionamenti e dalle costrizioni sociali.

Psicoanalisi e letteratura surrealista

Nel saggio intitolato Interpretazione dei sogni, Freud aveva sottolineato l’importanza centrale del sogno, in quanto capace di rivelare i segreti più profondi della psiche umana. Il linguaggio del sogno corrisponde al linguaggio dell’inconscio, del quale rappresenta in forme non dirette ma traslate e quindi simboliche i contenuti rimossi. Se, nella veglia, l’uomo riesce a controllare razionalmente le proprie reazioni, nel sogno i desideri e le pulsioni posano fluire liberamente. È questo il punto di vista che Breton richiede allo scrittore surrealista. Nella letteratura tradizionale la materia psicologica, come nucleo soggettivo dell’ispirazione, era stata sottoposta ai principi di precise regole retoriche. A questo procedimento razionale, che si sforza di adeguare via via lo stile al contenuto, Breton sostituisce il procedimento della scrittura automatica, in cui lo stile corrisponde al fluire ininterrotto del pensiero e delle immagini, trasferito direttamente sulla pagina. La condizione è quella di un completo abbandono, come di chi si trova tra veglia e sonno, e corrisponde all’emergere dei ricordi di chi sta sul lettino dello psicoanalista.

Poeti crepuscolari: una nuova sensibilità

La definizione di poeti crepuscolari risale ad una recensione, pubblicata sul quotidiano La Stampa da Borgese, il quale parlò di una voce crepuscolare, la voce di una gloriosa poesia che si spegne. Questi poeti rappresentano l’esaurirai di un’intera tradizione, che aveva annoverato, tra gli ultimi poeti, Carducci e d’Annunzio. I crepuscolari contrappongono ai contenuti aulici e sublimi l’amore per le piccole cose rievocate con un linguaggio dimessi e prosaico. Mutano anche la concezione è il significato della poesia, che non ha più messaggi eccezionali da proporre, ma si mimetizza nell’opacità dell’esistenza borghese. I modelli di questa tendenza vanno cercati in certo Simbolismo intimista e introverso, diffuso soprattutto in Francia e in Belgio. Ma anche l’esempio di Pascoli ha contato molto; soprattutto il Pascoli della poetica del fanciullino e di una tematica domestica. Il crepuscolarismo di Corazzini, che adotta il verso libero e si mostra sensibile alla lezione simbolista, ha anche un forte valore di proposta esistenziale; il poeta si presenta come un fanciullo malato fino a negare il significato di poesia alla sua povera scrittura dell’anima. Moretti privilegia ambienti della provincia, le atmosfere di interni chiusi e soffocanti, la noia delle giornate monotone e vuote. Diverse le risorse stilistiche di cui dispone la poesia di Gozzano. In lui c’è un distacco ironico, che conduce a uno straniamento sottile e complesso nei confronti della realtà. Gozzano considera l’arte con un artificio, in un senso tipicamente decadente. Da un lato la letteratura sembra offrire un’alternativa, il solo modo per sfuggire alla negatività del presente, ma dall’altro non l’ho evitare quel processo di degradazione in cui l’intera realtà sembra coinvolta. Da questo paradosso di degradazione in cui l’intera realtà sembra coinvolta.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali trasformazioni sociali e politiche in Italia all'inizio del Novecento?
  2. L'Italia del Novecento vide un passaggio da un'economia agricola a una più industriale, con conseguente urbanizzazione e formazione di un proletariato cittadino. Tuttavia, persistettero problemi come l'emigrazione e la questione meridionale. Giolitti cercò di modernizzare il paese con riforme sociali e politiche, ma incontrò resistenze, culminando con la sua dimissione e l'entrata dell'Italia nella Prima Guerra Mondiale.

  3. Come si manifestò la crisi del positivismo e quali nuove filosofie emersero?
  4. La crisi del positivismo si manifestò attraverso la critica alla sua visione meccanicistica, evidenziata dalla teoria della relatività di Einstein. Filosofi come Nietzsche e Bergson influenzarono il pensiero italiano, promuovendo idee di relativismo e vitalismo, che sfidavano le certezze scientifiche e filosofiche tradizionali.

  5. In che modo il Futurismo rappresentò un movimento di rottura nella cultura e letteratura italiana?
  6. Il Futurismo, guidato da Filippo Marinetti, si propose di distruggere le istituzioni culturali del passato e promuovere un cambiamento radicale attraverso manifesti programmatici. Esso rifiutava la tradizione e abbracciava un'estetica della velocità e dell'azione, influenzando profondamente le avanguardie europee.

  7. Quali furono le caratteristiche principali del Dadaismo e del Surrealismo?
  8. Il Dadaismo, nato durante la guerra, contestava le regole artistiche e promuoveva un'arte anarchica e provocatoria. Il Surrealismo, fondato da Breton, si basava sulla psicoanalisi e la scrittura automatica, cercando di liberare l'inconscio e sfidare le costrizioni sociali.

  9. Chi erano i poeti crepuscolari e quale nuova sensibilità rappresentavano?
  10. I poeti crepuscolari, come Corazzini e Gozzano, rappresentavano una nuova sensibilità che si distaccava dalla tradizione aulica, preferendo temi quotidiani e un linguaggio dimesso. Essi esprimevano un senso di esaurimento della tradizione poetica, influenzati dal simbolismo e dalla poetica del fanciullino di Pascoli.

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