Concetti Chiave
- Guittone d'Arezzo, nato nel 1235 e morto nel 1294, era un poeta e religioso italiano, noto per il suo ruolo come esponente del guelfismo e per la sua conversione alla vita monastica.
- Le opere di Guittone includono 50 Lettere e oltre 300 poesie che spaziano tra temi politici, amorosi e religiosi, riflettendo l'influenza della tradizione provenzale e siciliana.
- La canzone "Ahi lasso, or è stagion de doler tanto" è una celebre opera di Guittone, che esprime la sua critica verso i ghibellini dopo la sconfitta di Montaperti.
- Lo stile di Guittone è caratterizzato da una complessità retorica e un uso sperimentale delle forme metriche, con un forte uso di allegorie e citazioni letterarie.
- Durante l'età comunale, figure come Guittone d'Arezzo rappresentavano gli intellettuali laici, che univano la produzione letteraria a un attivo impegno politico e sociale.

Indice
La vita di Guittone d’Arezzo
Guittone d'Arezzo, al secolo Guittone di Michele del Viva nacque ad Arezzo nel 1235 e morì a Bologna nel 1294.
Di estrazione sociale borghese, la sua famiglia era piuttosto agiata e lui inoltre fu esponente di spicco del guelfismo conservatore: a causa dei contrasti civili sempre più acuti nel 1263 si recò in esilio. Guittone era sposato ed ebbe tre figli, ma abbandonò la famiglia dopo essersi convertito alla vita religiosa a seguito di una profonda crisi spirituale. Nel 1265 entrò nell'Ordine dei Frati della Beata Gloriosa Vergine Maria, i cosiddetti Cavalieri di Santa Maria o anche Frati Gaudenti, ordine che si rifaceva a quello francescano ma più moderato e piuttosto permissivo. Ad essi si accedeva in base al censo e quindi palesando la sua estrazione sociale piuttosto alta. Dopo la conversione iniziò a firmarsi come Fra Guittone.
Le opere di Guittone d’Arezzo
In questo contesto svolse un'accurata attività di pacificazione tra le fazioni, i Guelfi e i Ghibellini, come risulta dalle 50 Lettere ad argomento edificante e morale.
Scrisse inoltre le Rime, una raccolta costituita da 50 canzoni e più di 250 sonetti diversificati in tre filoni tematici: componimenti politici caratterizzati da sdegno e passione civile, liriche d'amore che rielaborano in modo originali motivi della tradizione provenzale e siciliana e infine le poesie religiose, scritte dopo la conversione, che rimandano alla ballata sacra e alla lauda. La sua rivalutazione si ha in tempi moderni, dal momento che lo stesso Dante lo aveva accantonato considerandolo troppo astruso. Ad oggi Guittone è considerato, a giusto titolo, il più alto rappresentante del trobar clus nella poesia italiana delle origini. Gli si da il merito di saper padroneggiare sapientemente la lirica siciliana e quella trobadorica occitano-provenzale. Nella poesia siciliana ricorrono i temi tipi dell’amor cortese: la dama viene cantata come depositaria di ogni virtù e di ogni pregio davanti alla quale l’amante si dichiara umile servitore, si canta la sua bellezza e superiorità spirituale e la speranza di avere una ricompensa per la sua servitù amorosa, nonché il dolore per la lontananza. Tutti questi motivi erano già noti nella lirica trobadorica che si sviluppò durante il Basso Medioevo e anch’essi portavano come argomento centrale l’ideale dell’amor cortese. Questo genere lirico fu da lui piuttosto criticato poiché inconciliabile con la morale cristiana e a suo parere non era altro che un espediente per ottenere la soddisfazione del desiderio amoroso e carnale. La critica si fa sempre più moraleggiante dopo la conversione e le canzoni vengono composte in forma di laude.
Per approfondimenti sul Medioevo vedi anche qua
Ahi lasso, or è stagion de doler tanto
Questa è forse la più celebre canzone all’interno della produzione del poeta. L’argomento della canzone è la sconfitta subita nella battaglia di Montaperti nel 1260 dai fiorentini della fazione guelfa, nella quale militava il poeta e il tutto è riportato in una prospettiva soggettiva. Vi è la rievocazione della grandezza di Firenze posta in paragone con la città di Roma e la polemica contro la fazione ghibellina, additata come colpevole di tanta rovina. Il tutto riportato con un amaro sarcasmo di chi è costretto ad assistere impotente alla caduta della propria città.
Per approfondimenti sul componimento Ahi lasso, or è stagion de doler tanto vedi anche qua
Lo stile di Guittone d’Arezzo
Lo stile di scrittura di Guittone d’Arezzo è caratterizzata da una ricerca retorica complessa ed elaborata. I tratti essenziali della sua poesia si possono riassumere in accurata ricerca formale, allusioni ed effetti verbali, uno stile arduo e complicato. In molte opere sono presenti citazioni, e traduzioni di queste, da numerosi autori attraverso le quali mostra anche una padronanza linguistica. Il trobar clus caratteristico della sua produzione consiste in una poesia aspra, dura e caratterizzata da allegorie. L’indole sperimentale di Guittone d’Arezzo si riversa nella variazione delle forme metriche e degli schemi compositivi canonici.
La figura dell’intellettuale durante l’età comunale
Con età comunale si intende il periodo storico del Medioevo che si contraddistingue per la presenza dei governi locali dei comuni. Nel XIII secolo i chierici continuavano a svolgere un ruolo importante nella produzione della cultura religiosa mentre la letteratura in lingua volgare era affidata a intellettuali laici. E’ principalmente nei Comuni dell’Italia Settentrionale, trai quali Milano, Bologna e soprattutto le città della Toscana, che si afferma la figura del letterato laico portatore di ideali borghesi e civili. Questi, dei quali fa parte il poeta Guittone d’Arezzo, erano intellettuali-cittadini spesso impegnati in modo attivo nella politica comunale e portavoci della nuova classe emergente, la borghesia. Usavano come strumento per la loro produzione letteraria la lingua volgare e sostenevano che la letteratura non dovesse essere un’attività esclusiva ma in combinazione con altre attività professionali che gli permettessero il sostentamento. Erano quindi sia poeti che al tempo stesso insegnanti, politici, notai
Domande da interrogazione
- Chi era Guittone d'Arezzo e quale fu il suo percorso di vita?
- Quali sono le opere principali di Guittone d'Arezzo?
- Come si caratterizza lo stile poetico di Guittone d'Arezzo?
- Qual è il tema della canzone "Ahi lasso, or è stagion de doler tanto"?
- Qual era il ruolo degli intellettuali durante l'età comunale?
Guittone d'Arezzo, nato nel 1235 ad Arezzo e morto nel 1294 a Bologna, era un poeta e religioso italiano. Proveniva da una famiglia borghese agiata e fu un esponente del guelfismo conservatore. Dopo una crisi spirituale, abbandonò la famiglia e si unì all'Ordine dei Frati della Beata Gloriosa Vergine Maria, dedicandosi alla vita religiosa.
Le opere principali di Guittone includono le "50 Lettere" di argomento morale e le "Rime", una raccolta di 50 canzoni e oltre 250 sonetti. Questi componimenti spaziano tra temi politici, liriche d'amore e poesie religiose, riflettendo la sua evoluzione spirituale e artistica.
Lo stile di Guittone è noto per la sua complessità retorica e ricerca formale. È caratterizzato da allusioni, effetti verbali e un linguaggio arduo e allegorico, tipico del "trobar clus". La sua poesia è sperimentale, variando forme metriche e schemi compositivi.
La canzone "Ahi lasso, or è stagion de doler tanto" tratta della sconfitta dei fiorentini guelfi nella battaglia di Montaperti del 1260. Guittone esprime il suo dolore e sarcasmo per la caduta di Firenze, paragonandola a Roma e criticando la fazione ghibellina.
Durante l'età comunale, gli intellettuali, come Guittone d'Arezzo, erano spesso laici e attivi nella politica comunale. Erano portavoce della borghesia emergente e utilizzavano la lingua volgare per la produzione letteraria, combinando la poesia con altre attività professionali per il sostentamento.