Concetti Chiave
- L'amore e la nobiltà d'animo sono strettamente collegati, non ereditati ma guadagnati attraverso le virtù personali, un concetto nuovo per l'epoca.
- Guinizzelli descrive la donna amata come un angelo divino che guida l'uomo verso la perfezione e il bene, piuttosto che un'autorità da seguire ciecamente.
- Il poeta utilizza metafore naturali per illustrare la relazione tra amore e cuore nobile, confrontandoli con elementi come sole e luce, o uccello e bosco.
- La visione dell'amore di Guinizzelli è aristocratica, riservata a pochi eletti dalla natura, enfatizzando l'importanza della predisposizione naturale alla nobiltà d'animo.
- Guinizzelli reinterpreta in chiave intellettuale e aulica i temi tradizionali dell'amore, come la "gentilezza" e la figura della donna-angelo, mantenendo un legame con la tradizione.

Guinizzelli – Al cor gentil rempaira sempre amore
Al cuor gentile ritorna sempre Amorecome l'uccello al verde delle foglie nel bosco,
e la natura non creò il cuore nobile prima dell'amore,
né il cuore nobile prima dell'amore:
come non appena fu creato il sole,
immediatamente si diffuse la luce,
che non c'era prima del sole;
e l'amore prende posto nella nobiltà d'animo
con la naturalezza
con cui il calore sta nella luce del fuoco.
Il fuoco d'amore si accende nel cuor gentilezza
come la virtù in una pietra preziosa,
che non riceve qualità dalla stella
prima che il sole l'abbia resa pura;
dopo che il sole ne ha tirato fuori,
con la sua forza, ciò che la pietra è ignobile,
la stella le dà valore:
così il cuore naturalmente
eletto, puro, nobile,
lo fa innamorare di una donna come d'una stella.
L'amore sta nel cuor gentile
per lo stesso motivo per cui il fuoco sta sul cero:
lì risplende a suo piacimento, chiaro, sottile;
lì non potrebbe stare in altro modo, tant'è altero.
Così la natura malvagia
resiste all'amore come fa l'acqua col fuoco
caldo, per quant'è fredda.
L'amore prende dimora nel cuor gentile
perché luogo che gli rassomiglia
come il diamante al ferro.
Il sole colpisce il fango tutto il giorno:
ma quello rimane ignobile, né il sole perde calore;
l'uomo altero dice:- Sono nobile per nascita -;
io lo paragono al fango, la nobiltà al sole:
ché non si deve credere
che la nobiltà stia al di fuori del cuore
nella dignità ereditaria
se il cuore nobile non è incline alla virtù,
come l'acqua che si fa attraversare dal sole
mentre il cielo contiene le stelle e la loro luce.
All'intelligenza angelica risplende la luce di
Iddio Creatore più che il sole faccia ai nostri occhi:
ella sente il suo fattore che sta nel Cielo superiore,
e la rotazione del cielo, a lui obbedisce;
e come segue, all'intuizione del Suo volere,
l'immediato compimento di esso,
così dovrebbe, in verità, ispirare
la donna soave, che risplende negli occhi
del suo innamorato, un desiderio tale
che lui mai smetterebbe di obbedirle.
Donna, mi dirà Dio:- Cos'hai presunto?-
quando la mia anima sarà davanti a Lui.
- Hai attraversato il cielo per arrivare fino a Me
e Mi hai usato come paragone per un amore terreno:
a Me spettano le lodi
e alla regina del regno dei Cieli,
per cui grazia finisce ogni male. -
A Lui risponderò:- Aveva l'aspetto di un angelo
venuto dal tuo Regno;
Non fu mia colpa, se in lei riposi il mio amore.
Parafrasi
L’amore si rifugia sempre nel cuore nobile come fa l’uccello che ritorna nel bosco, fra i rami degli alberi; la natura ha creato l’amore e il cuore nobile nello stesso momento e non uno prima dell’altro;
Succede come al sole la cui luce ha brillato nello stesso momento in cui esso è stato creato
e l’amore prende posto nella nobiltà d’animo in modo così naturale come il calore prende posto nel chiarore del fuoco.
Il fuoco dell’amore si accende nel cuore nobile, come succede in una pietra preziosa, in cui la proprietà non deriva dalla stella prima che il sole la renda una cosa nobile; dopo che il sole, grazie alla sua forza, ha tolto ciò che in lei è meno pregiato, la stella le dà valore: nello stesso modo, il cuore, che la natura ha reso puro e nobile, si innamora della donna, simile ad una stella.
L’amore risiede nel cuore nobile per la stessa ragione per la quale il fuoco sta in cima alla torcia, per risplendervi a suo piacimento, chiaro e sottile; non gli si adatterebbe un altro modo di essere, talmente è indomabile. Una natura malvagia va contro l’amore, come fa l’acqua che è fredda nei confronti del fuoco che è caldo.
L’amore prende dimora nel cuore nobile perché questo è un luogo che gli è simile come fa il diamante che si trova nel minerale del ferro. Il sole colpisce il fango per tutto il giorno eppure esso resta senza valore (= elemento vile) e, tuttavia, il sole non perde il suo calore;
io paragono al fango l’uomo superbo che afferma di essere nobile per nascita e paragono al sole la vera nobiltà: questo perché non si deve credere che la nobiltà risieda al di fuori del cuore cioè nella nobiltà ereditata da altri; non si è nobili se non si ha un cuore predisposto alla virtù, come l’acqua che è predisposta a lasciarsi attraversare dalla luce del sole ed il cielo a contenere le stelle con la loro luminosità. Donna (il poeta si rivolge alla donna amata), quando la mia anima starà davanti a Lui, Dio mi rimprovererà dicendomi : “Hai attraversato il cielo e sei giunto fino a me, prendendomi come termine di paragone per un amore terreno; sei stato presuntuoso perché le lodi possono essere rivolte solo a Me e alla Madonna, regina del vero regno, grazie alla quale ogni peccato viene cancellato”. Potrò rispondergli che la donna amata aveva l’aspetto di un angelo che appartiene al regno divino e che non commisi un peccato, se indirizzai il mio amore verso di lei.
Commento
L’amore e il cuor gentile (= nobiltà d’animo) sono la stessa cosa perché fra di loro c’è identificazione. La nobiltà d’animo non si ottiene per via ereditaria come succedeva nell’epoca feudale, bensì per virtù personali. Quindi la vecchia nobiltà feudale di tipo ereditario è sostituita da una nuova “nobiltà”, quella dell’animo che si acquista solo con il merito: è un concetto nuovo che caratterizzerà l’età deiComuni.
Nel corso della lirica, Guido Guinizzelli non fa alcun riferimento agli attributi fisici della donna amata: essa è una donna-angelo che con l’amore deve indirizzare l’uomo verso la perfezione, suscitando in lui il sentimento di obbedienza e di predisposizione verso il bene. Quindi la donna è un angelo e non è più la signora (= domina) impassibile a cui l’uomo deve obbedire sempre ciecamente ancvhe a rischio di soffrire. La donna è un’inviata di Dio con lo scopo di rendere “nobile” l’uomo e di elevarlo verso di Lui. Tuttavia, il percorso verso il perfezionamento è elitario perché è riservato solo a coloro che sono stati scelti dalla natura. Per questo motivo si può dire che Guinizzelli ha una visione dell’amore piuttosto aristocratica, cioè riservata a pochi.
Per descrivere la natura dell’amore e la sua identificazione con il cuor gentile (= nobile), Guinizzelli fa uso di alcune metafore, tutte tratte dall’ambiente naturale:
- amore e cuor gentile = uccello e bosco/sole e luce/fuoco e calore
- animo nobile = cielo illuminato dalle stelle
- natura volgare = fango
In questo modo i temi dell’Amore inteso come passione capace di superare la razionalità, i discorsi sull’innamoramento e sul suo modo di manifestarsi, la relazione tra Amore e “gentilezza” e la figura della donna-angelo, pur rimanendo legati ancora per molti aspetti alla tradizione vanno incontro ad una riedizione in chiave fortemente intellettuale e aulica: ne sono esempi i temi della “gentilezza” legata all’Amore e quello della donna-angelo.
Per ulteriori approfondimenti su Guido Guinizzelli vedi anche qua.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale della lirica "Al cor gentil rempaira sempre amore" di Guido Guinizzelli?
- Come viene rappresentata la figura della donna nella lirica di Guinizzelli?
- Quali metafore utilizza Guinizzelli per descrivere l'amore e la nobiltà d'animo?
- In che modo Guinizzelli critica la nobiltà feudale?
- Qual è il ruolo dell'amore nella trasformazione dell'uomo secondo Guinizzelli?
Il tema principale è l'identificazione tra amore e nobiltà d'animo, sottolineando che la vera nobiltà non è ereditaria ma si acquisisce attraverso le virtù personali.
La donna è rappresentata come un angelo inviato da Dio, il cui scopo è guidare l'uomo verso la perfezione e la nobiltà d'animo.
Guinizzelli utilizza metafore tratte dalla natura, come l'uccello e il bosco, il sole e la luce, il fuoco e il calore, per descrivere l'amore e la nobiltà d'animo.
Guinizzelli critica la nobiltà feudale affermando che la vera nobiltà non è ereditaria ma si basa sulle virtù personali e il merito individuale.
L'amore ha il ruolo di elevare l'uomo verso la perfezione e la nobiltà d'animo, guidato dalla figura della donna-angelo che ispira virtù e obbedienza.