Concetti Chiave
- La poesia descrive l'estate di San Martino in novembre, un periodo di tempo sereno prima dell'arrivo del clima invernale.
- È inclusa nella raccolta Myricae, scritta nel 1890 e pubblicata nel 1891, e utilizza la poetica del fanciullino per esplorare temi di morte e stupore.
- Divisa in tre strofe, la poesia passa da un paesaggio illusoriamente primaverile a uno cupo e invernale, usando un linguaggio simbolico.
- Le analogie "estate, vita" e "autunno, morte" sono centrali, insieme a forme retoriche come allitterazioni e sinestesie.
- Lo stile impressionistico della poesia richiama la poetica del Vago e dell'indefinito di Leopardi, evocando ricordi dell'infanzia perduta.
Questa poesia, facente parte della raccolta Myricae, ci racconta di un fatto insolito, che accade nel mese di novembre, ovvero l'estate di San Martino, in cui I primi giorni di novembre sono sereni, fioriscono gli alberi e le piante, ma con il passare dei giorni il tempo e il paesaggio assumono le caratteristiche del clima invernale. La poesia fu scritta nel 1890 e pubblicata nel 1891 nella rivista "Vita nuova". Questa poesia mette in risalto il tema della morte attraverso la poetica del fanciullino , che capta tutti gli aspetti di un paesaggio sereno: gli albicocchi e l'odore del biancospino, con meraviglia e stupore.
Descrizione del paesaggio e simbolismo
L'opera è divisa in tre strofe, dove nella prima ci viene descritto un paesaggio sereno , che ci illude di una presunta primavera . Nella seconda e terza strofa ci viene descritto: il cielo cupo, il cadere delle foglie e l'aridirsi del terreno attraverso un linguaggio simbolico. All'interno della poesia sono presenti due analogie: "estate, vita" e "autunno,morte". Il linguaggio è anche allusivo con la presenza di forme retoriche: allitterazioni e sinestesie.
Stile e influenze letterarie
C'è la presenza, come in ogni poesia di Pascoli, anche dello stile impressionistico. Lo stile impressionistico, in un certo senso, è da paragonare alla poetica del Vago e dell'indefinito di Giacomo Leopardi, in quanto la seconda spinge attraverso accenni a suoni, immagini , descritte vagamente, ad immaginare fatti o rievocare ricordi del passato. Mentre la prima comunque spinge a rievocare cose, fatti, suoni o immagini relative, in questo caso, a ricordi di un'infanzia perduta.