Concetti Chiave
- Giovanni Pascoli is a prominent figure in Italian Decadentism, focusing on introspection and family attachment, unlike the more spectacular approach of D'Annunzio.
- Pascoli's life was deeply affected by the tragic deaths of his father, mother, and sister, influencing his poetry with themes of loss and a yearning for familial protection.
- Main themes in Pascoli's work include the "Fanciullino," representing childlike wonder, and the "Nido," symbolizing familial security amidst a harsh external world.
- Pascoli employs symbolism extensively, using sensory associations and metaphors to convey deeper meanings, exploring the mysteries of life and nature beyond rational perception.
- Poesie come "X Agosto" esprimono il dolore e la perdita attraverso parallelismi tra eventi naturali e personali, sottolineando l'ingiustizia e la ricerca di un senso di appartenenza.
Decadentismo: è il declino degli ideali risorgimentali e post-unitari. Si conosce per via razionale (causa-effetto) oppure per via irrazionale (alogica, epifanica). In narrativa, c’è più la tendenza all’estetismo, cioè la concezione della vita come ricerca del bello. L’esteta decadente ha degli atteggiamenti raffinati e anticonformisti con un’immagine piuttosto aristocratica. L’esteta dà un valore musicale all’opera e si concentra sulla fuga verso una bellezza insolita e ricercata.
Indice
- Temi del Decadentismo
- Giovanni Pascoli e il Decadentismo
- La Vita di Giovanni Pascoli
- Il Fanciullino di Pascoli
- Il Concetto di Nido
- Simbolismo e Natura in Pascoli
- La Poesia di Pascoli
- Temi Ricorrenti in Pascoli
- Stile e Linguaggio di Pascoli
- Analisi della Poesia di Pascoli
- Simbolismo e Parallelismi
- Poesia e Simbolismo
- Temi di Morte e Esclusione
- Impressionismo e Natura
- Il Lampo e il Tuono
- Conclusione e Riflessioni
Temi del Decadentismo
I maggiori temi sono: la letteratura del negativo (presenti gli inetti, personaggi inadatti alla vita, senza un lieto fine e con eccessi autodistruttivi); il mondo interiore, per cui c’è un disagio esistenziale (l’artista si auto-punisce e non distingue il bene dal male e risponde agli impulsi), lo sdoppiamento dell’io tra il bene e il male (non può fare a meno del male perché gli appartiene), e il sogno (una nuova percezione del reale dove il poeta è veggente, rivelatore dell’ignoto); la fuga nell’altrove, in cui c’è un’attrazione verso culture diverse (esotismo) e il desiderio di incontrare il divino in questa vita (misticismo).
Giovanni Pascoli e il Decadentismo
Giovanni Pascoli viene considerato il secondo poeta che esprime meglio il decadentismo italiano. Di fatto D'Annunzio evidenzia aspetti del decadentismo più spettacolari, invece in Pascoli ci sono elementi tipici del decadentismo, ma essi sono più nascosti e sono meno significativi. Pur essendo entrambi molto attenti alla realtà, D’Annunzio lo fa in maniera esasperata mentre Pascoli lo fa in maniera introspettiva, più ripiegato su se stesso.
La Vita di Giovanni Pascoli
Giovanni Pascoli nasce nel 1855 vicino a Forlì. Nel 1867 il padre, che per lui era un riferimento fondamentale, viene ucciso mentre stava tornando a casa e un anno dopo muoiono anche la madre e la sorella maggiore. Questi episodi sono per lui significativi ed influenzeranno la sua vita e la sua poetica, infatti lui non si riprenderà più da queste perdite, ma svilupperà un attaccamento morboso per le sorelle e il nido familiare. Il ricordo della madre, del padre e della sorella con gli anni diventa sempre più ossessivo, per cui non riuscirà più ad avere un rapporto sano con la realtà esterna, infatti lui non avrà mai relazioni amorose, anche perché le sue esigenze affettive vengono esaudite nel nido familiare.
Il Fanciullino di Pascoli
-Fanciullino: secondo Pascoli, nell’età adulta, in ognuno di noi c’è un fanciullino che osserva il mondo con meraviglia, come se fosse la prima volta. Di fatti, Pascoli utilizzerà una lingua ingenua, pre-grammaticale, rivelando la verità del mondo in modo autentico, puro e libero da ogni condizionamento culturale. C’è dunque una nuova condizione della poesia, fondata sull’intuizione ed immaginazione, la poesia è dunque il luogo della conoscenza istintiva delle cose e della natura, nella sua intima essenza. L’emozione del fanciullo rivela il valore segreto delle cose più umili. Il carattere alogico permette di scoprire cose che sfuggono ai nostri sensi, è un atteggiamento irrazionale, dunque si usa un linguaggio con analogie e collegamenti sottintesi. La poesia è molto metaforica, adotta un linguaggio pre-grammaticale, dunque personificando le cose e instaurando un rapporto magico tra realtà ed immaginazione (dare caratteristiche umane ad animali o piante).
Il Concetto di Nido
-Il Nido: l’amore cerca di trovare sicurezza negli ambienti più cari, la famiglia, la casa; infatti, c’è l’dea di un’opposizione tra esterno ed interno della casa, in cui l’interno è come calore, amore, purezza, e l’esterno come freddo e dolore. Pascoli ha il desiderio di un mondo semplice e senza violenza, ma ha paura che il mondo nuovo urbanizzato porti l’uomo a nuovi pericoli; dunque, l’unica possibilità per conservare la propria integrità sta nel progredire all’età dell’infanzia, in cui c’era la protezione dei genitori. Esiste l’opposizione tra nido e camposanto, i quali sono i luoghi più protetti; il nido è il luogo della ricomposizione dell’unità familiare e un riparo dalla società brutale, mentre il camposanto è il luogo in cui si può ripristinare un colloquio con quello che si è perduto per sempre nella realtà. La madre è il simbolo del nido, della felicità dell’infanzia prima di conoscere il male. La violazione del nido comporta la scoperta del male all’esterno di esso. Il poeta è quindi incerto, smarrito e ha paura, però il ricordo della felicità infantile è negativo perché è il rimpianto di non poter più vivere in quel paradiso. Il ricongiungimento con il passato non può avvenire se non nel sogno e nell’immaginazione.
-Nebbia: Nebbia è una barriera che protegge ciò che c’è fuori.
-Siepe: Siepe circoscrive il mondo esterno dall’interno. All’esterno c’è la cattiveria dell’uomo sociale. La siepe è un elemento della natura.
Simbolismo e Natura in Pascoli
-Simbolismo: nelle opere di Pascoli, i particolari rimandano sempre a qualcos’altro di più profondo ed ignoto. Il poeta usa le proprie conoscenze, sensazioni e dunque la sua soggettività nell’esprimere qualcosa. Il simbolo non è esplicitato in termini razionali, infatti il significato si coglie grazie ad associazioni ai sensi come suoni, immagini. Il lettore deve afferrare i sensi riposti, la verità del mondo che proviene da aspetti che fuggono dai nostri sensi e ragione.
La Poesia di Pascoli
Il titolo è tratto dalla 4a bucolica di Virgilio ed indica le tamerici, cioè degli arbusti che sono sempre verdi; emblematicamente, indicano la semplicità dei pastori-vita pastorale.
Pascoli vuole indicare che l’argomento delle sue poesie sarà una realtà semplice, una predilezione per gli argomenti umili che si distinguerà dalla magniloquenza.
Componimenti brevi che rappresentano dei quadri di vita campestre e rappresentano natura non in modo oggettivo bensì alludendo a qualcosa di misterioso. Va alla ricerca della genuinità che Pascoli riassume nella figura del fanciullino.
Temi Ricorrenti in Pascoli
● La natura. Tanti fiori uccelli fenomeni atmosferici , tanti paesaggi. La natura è rappresentata come fonte di consolazione, partecipante e compassionevole delle sofferenze del poeta. Rappresenta la memoria.
● L’infanzia. Bambini tristi malati piangenti. Su questi ricade proprio la sofferenza del poeta= trasmettere la sua pena parlando di loro. Il nido in questo caso viene presentato come un luogo sicuro, che protegge queste anime tormentate. È una realtà passata distrutto dall’assassinio che li provoca nostalgia.
● Il mistero. Pascoli è affascinato da ciò, anzi diventa il centro della sua meditazione. Mistero legato a fitta rete di corrispondenze tra suoni - profumi- immagini che sono solo percepite. Forte attenzione ai sensi.
● Il male. È la fuga all’interno del nido. È insanabile e non se lo riesce a spiegare. È l’uomo sociale che lo provoca , mentre quello + primitivo lo spinge a rinchiudersi dentro al nido famigliare per sfuggire alle minacce.
● Morte. Ciò che separa i vivi dai cari. Viene vista con sgomento. È un distacco che lui cerca di colmare cercando una comunicazione con i defunti. Essi possono incontrare i vivi nell’immaginazione , nel sogno e lo possono fare nel ricordo e nella coscienza di chi sopravvive.
Stile e Linguaggio di Pascoli
● Pascoli preferisce una movimentazione del discorso.
● Usa vocaboli tradizionali letterari, poichè egli è di formazione classicista.
●Compaiono elementi di linguaggio pre-grammaticale, dunque un linguaggio non istituzionale
con ad esempio onomatopee, ma anche un linguaggio post-grammaticale, dunque vocaboli
specialistici.
● Usa una precisione ed oggettività lessicale, ma con un fondo di indeterminatezza e un valore
simbolico ed allegorico che fa perdere concretezza.
● L’autore sceglie la paratassi e un andamento ellittico, quindi senza soggetti espliciti.
●Scelte retoriche: analogie, sinestesie, onomatopee, fonosimbolismo (utilizzo di parole già
esistenti come sussurro, rimbombo, scricchiolio); rivisita la metrica tradizionale con effetti musicali, sonori e pause.
Analisi della Poesia di Pascoli
Questa poesia fa riferimento alla morte del padre di Pascoli (= ucciso mentre tornava a casa): il titolo della poesia, infatti, è l’esatto giorno della morte del padre.
→Non si sa la motivazione della sua uccisione, né chi lo abbia ucciso.
Pascoli aveva solo 12 anni quando questa immagine gli è rimasta scolpita nella sua mente, non riuscendo a trovare una spiegazione razionale, tanto che questa poesia fu scritta 30 anni dopo.
La poesia può essere suddivisa in 4 parti:
o Vv. 1-4 = Pascoli dichiara di sapere il motivo per cui la notte di San Lorenzo è piena di stelle cadenti: il Cielo partecipa al dolore del poeta.
o Vv. 5-12 = Vi è una similitudine: una rondine torna al suo nido portando il cibo per i suoi piccoli, ma viene uccisa senza nessuna motivazione.
o Vv. 13-20 = Viene compiuto il paragone tra la rondine e l'uomo: la rondine uccisa mentre portava il cibo ai piccoli e l'uomo ucciso mentre tornava a casa portando dei doni ai figli.
o Vv. 21-24 = Viene ripreso il discorso del cielo, ma con un'accezione diversa, qui infatti il cielo è negativo. Nei primi versi il cielo sembrava partecipare al dolore del poeta, in questi ultimi versi il cielo è lontano e la terra sembra essere solo un piccolo ingranaggio nell'universo sconfinato, e sembra essere indifferente al dolore dell’uomo.
Simbolismo e Parallelismi
All'interno della poesia vi sono dei parallelismi: la 2° e la 3° strofa si riferiscono all'uccisione della rondine mentre la 4° e la 5° strofa all'uccisione dell'uomo.
Vi sono delle analogie anche a livello di anafore:
o V.9 e v.16 = Anfora che evidenzia la condizione della rondine e quella dell'uomo.
o V.5 “ritornava” è riferito alla rondine e al v.13 “tornava” è riferito all'uomo.
o V. 6 “l'uccisero” riferito alla rondine e al v. 14 “uccisero” riferito al padre.
Questi parallelismi li troviamo anche alla fine della poesia, dove vi è una contrapposizione tra la 1° e l'ultima strofa, anche se però la contrapposizione qui è per antitesi: la prima è positiva e l'ultima negativa.
L'opera non deve essere letta in chiave cristiana anche se i termini “Perdono”, “Male” e “Cielo” sono scritti con la lettera maiuscola, perché sono semplici personificazioni.
Vi sono poi riferimenti alla simbologia Cristiana, “la croce” (v. 9), che diventa simbolo dell'indifferenza umana e dell'ingiustizia umana, infatti la rondine viene uccisa mentre stava portando il cibo ai suoi piccoli, quindi implicitamente viene detto che anche i piccoli moriranno (→ciò è sottolineato anche dal il nido all'ombra che pigola sempre più piano).
→Viene inoltre sottolineato che siano morti degli innocenti: la rondine è in croce, così come Gesù, e il fatto che l'uomo chieda perdono rimanda alla redenzione che Cristo ha fatto per salvare l’umanità. La violenza immotivata è prodotta da uomini e non dalla natura, dunque la Terra in realtà piange delle stelle cadenti come lacrime.
→L'unica cosa che è proprio estranea a tutto è il nido, che rimane il luogo della tranquillità ed è contrapposto al mondo esterno, ciò si ricollega al fatto che Pascoli cercherà di ricostruire il suo nido familiare.
“Tetto” in realtà è la casa (sineddoche). “Nido” è una metonimia, sono gli uccellini. “Negli occhi un grido” è una sinestesia. Al v18 c’è un’anadiplosi “aspettano, aspettano”.
Questa poesia rientra nella raccolta “In campagna” ed è stata pubblicata nel 1897.
All’interno della poesia vi sono molti simboli (come nel “X Agosto”), sono fatti molti collegamenti compiuti attraverso la simbologia. Il titolo deriva da un uccello notturno che viene rappresentato attraverso il verso che emette alla fine ogni strofa “chiù” (= onomatopea), forma un climax ascendente.
Poesia e Simbolismo
Vi è un parallelismo tra la descrizione del paesaggio notturno: troviamo la luna coperta dalla nebbia e dalle nuvole, quindi la sua luce non è diretta ma è opaca.
L'immagine lunare più il verso di questo uccello suscita nel poeta una serie di sensazioni arcane che non riesce a spiegarsi. La cosa particolare è che descrive la campagna come una fonte di ansia: essa è fonte di turbamento perché dalla natura provengono una serie di immagini non rassicuranti (= soffi di lampi, voci nei campi, ...); questa inquietudine gli richiama in qualche modo il suo passato per analogia, infatti è una poesia connotativa, dunque aggiunge significati del suo vissuto. “Cullare” rimanda all’immagine della culla, dunque al tema del fanciullino e dei ricordi di quando era piccolo.
→ L'assiuolo emette questo verso che sembra quasi un richiamo funebre che gli fa tornare alla mente l'aldilà. Vi sono riferimenti all'ambito della morte come i “sistri finissima d'argento”, strumenti utilizzati dagli Egizi, che servivano nei riti misterici fatti per la dea Iside. →La dea Iside richiama la luna; il culto di Iside è collegato ad una storia di morte e resurrezione.
La poesia mette l’accento sugli elementi più cupi e lugubri, come a stabilire che non è la vita a trionfare: la luna non compare, il poeta è dubbioso e ciò che rimane è solo il verso dell’assiuolo, non più voce né singulto, ma “pianto di morte” (v. 23). “Fru fru” allitterazione.
Temi di Morte e Esclusione
Poesia pubblicata nel 1901, non fa parte di Myricae, è una poesia degli epitalami (poesie d’occasione) e che affronta tematiche fondamentali:
- Tema della sessualità legato ad una giovane coppia di sposi.
- Tema della morte e dell’esclusione.
- Tema del forte simbolismo che caratterizza la poesia. o Parallelismo tra la condizione dell’uomo e della natura.
Essa è una poesia d’occasione che nasce per le nozze di un suo amico, qui in suo onore gli dedica una poesia. Pur partendo da delle nozze alla fine la poesia viene caricata di un forte significato simbolico essendoci poi dei riferimenti sulla sua vita. Nella poesia ci sono una serie di immagini naturali, che a prima vista sembrano susseguirsi senza avere alcuna relazione tra loro, in realtà non è così infatti vi sono prima immagini visive (la falena, i fiori notturni gelsomini e viburni, la luce, la casa, le stelle), poi vi sono delle immagini uditive, onomatopee (i gridi, i bisbigli sussurri, il pigolii) ed infine immagini olfattive (odore dei fiori associato a quello delle fragole), e sono tutte collegate tra loro tramite sinestesie: “odore (olfatto) delle fragole rosse (vista)” oppure. “La chiocciata va col suo pigolio (udito) di stelle (vista)” , stelle si riferisce a pulcini.
Vi è anche un’alternanza tra quelli che sono i luoghi aperti e quelli chiusi (campagna notturna, il vento che si contrappongono alla casa, le fosse, le celle delle api).
In realtà vi è un collegamento tra l'immagine naturale, quindi quella della campagna notturna dove le api fecondano i fiori, e l'immagine della prima notte di nozze. “Si chiudono i petali sgualciti” si riferisce all’amore coniugale e “si cova dentro l’urna segreta” si riferisce al grembo della donna fecondata, dunque c’è una chiave erotica. Queste immagini benché siano descritte dal poeta, la sua presenza è molto discreta, lui interviene rispetto a quanto sta descrivendo soltanto all'inizio nel v.2, quando vi è la parola "penso" e al v.24 con "non so".
Si rende conto di essere escluso dalla scena, infatti il fatto che in qualche modo si stia generando una vita rende Pascoli un semplice spettatore. Ciò viene evidenziato dal fatto che quei momenti che descrive richiamano la morte dei suoi cari, subentra il tema della morte “nasce l’erba sopra le fosse” v12. I gelsomini e viburni che si aprono (v1) a fine giornata fanno pensare alla tranquillità, pensa ai suoi cari e non al lavoro.
Questa poesia è carica di simboli nel senso che tutta la realtà umana viene rappresentata attraverso dei simboli naturali, questi ultimi rappresentano l'uomo e richiamano la sua condizione. Esempio: dove si parla dell'ape che torna al suo alveare e lo trova chiuso fa riferimento al fatto che Pascoli si sente escluso dalla vita. Egli è incapace di vivere, non ha le stesse possibilità degli altri (avere una famiglia, un figlio), vede gli altri fare progetti e gioire mentre lui sente un sentimento di esclusione.
“E” iniziale come se proseguisse un discorso già iniziato, è una prosecuzione dei suoi pensieri su carta. “Casa bisbiglia” immagine di sentire dei bisbigli dei bambini dalla casa della coppia.
“Sotto l’ali dormono i nidi”, nidi in realtà sono gli uccellini (metonimia). “Come gli occhi sotto le ciglia”, ciglia in realtà sono le palpebre (sineddoche).
Poesia su base paratattica, dunque periodi semplici senza subordinazioni.
Impressionismo e Natura
Le tre liriche di Myricae, Temporale, Lampo e Tuono hanno in comune un tema atmosferico. Gli effetti visivi ed uditivi richiamano avvenimenti interiori. L’angoscia del poeta è proiettata attraverso vari simbolismi e implica un opposizione tra esterno e interno. In ognuna di queste poesie è presente un’antitesi tra colori forti quali il rosso, il nero e il bianco.
La trilogia di liriche si conclude con un’immagine di speranza.
Tutte e tre le liriche sono descrizioni di natura impressionista, l’impressionismo pascolano consiste nel rapido accostamento di sensazioni tradotte in forti contrasti di colore e ricorda le tecniche degli artisti impressionisti.
Le poesie sono composte da una serie di immagini che rappresentano una natura simbolica.
Nella prima parte del testo prevale l’aspetto uditivo, nella seconda quello visivo.
La pausa tra il primo e il secondo verso è usata per far crescere l’aspettativa del temporale.
Il “bubbolio” del verso iniziale è un’onomatopea.
Gli ultimi due versi sono i più significativi a causa della presenza dell’analogia tra il casolare e il gabbiano. Il casolare rappresenta il nido, cioè protezione e speranza, mentre l’ala di gabbiano la libertà, che rimanda al colore bianco messo in contrasto con il rosso dell’orizzonte e il nero, tutto simbolo del bene circondato dal male. Questi colori forti simboleggiano gli eventi negativi e ostili che hanno caratterizzato la vita dell’autore.
Anche se il nido è un’immagine positiva, è soggetto a tempeste e intemperie, questo fa capire che Pascoli non ha mai superato il trauma della perdita dei genitori e della distruzione del nido familiare.
Il Lampo e il Tuono
Il Lampo richiama simbolicamente avvenimenti della vita del poeta avvenuti in modo fulmineo. Prevale l’elemento visivo, attraverso le immagini Pascoli rivive la morte tragica del padre.
Il cielo e la terra sono scossi dal lampo, Pascoli usa una rapida successione di immagini rapide.
È una rivelazione, cielo e terra si mostrano per ciò che sono veramente.
Il susseguirsi di immagini è interrotto dalla visione di una casa “nel tacito tumulto” (ossimoro). La ripetizione della parola bianca ricorda qualcosa di infantile, come se a guardarla fosse un fanciullino. L’occhio è esterrefatto, come se avesse visto qualcosa di terribile. Quest’occhio potrebbe essere quello del padre nel momento della sua morte mentre il lampo potrebbe essere la fucilata che lo uccise.
Il Tuono si apre con la fine dell’ultimo verso della poesia precedente “Il lampo”. Prevale l’elemento uditivo. Come per il lampo Pascoli utilizza la stessa tecnica per il tuono, nel quarto verso usa rimbombò, rimbalzò e rotolò per far intendere il frastuono del tuono. Usa la virgola per aumentare il ritmo, il tuono si manifesta e si esaurisce.
Nel verso successivo tace per poi tornare a sparire di nuovo.
Rima semantica: le parole interessate sono nulla e culla, suggeriscono la vicinanza tra la vita e la morte. Il Tuono si conclude con un’immagine di speranza, una madre che canta la ninna nanna, rimanda ad una poesia scritta per sua madre “La mia sera”.
Conclusione e Riflessioni
Distinzioni tra termini e parole, si trova anche in Leopardi. Termini=scientifico. Parole=qualcosa di emotivo.
Beccaria è il primo che parlò di questo.
Pascoli non è un poeta vate ma vuole educare ai buoni sentimenti (parte positiva della sua poetica), infatti fa riferimento a Virgilio.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato del termine "Decadentismo" nel contesto della letteratura italiana e come si manifesta nelle opere di Giovanni Pascoli?
- Come hanno influenzato gli eventi tragici della vita di Giovanni Pascoli la sua poetica?
- Quali sono i principali temi trattati nelle opere di Giovanni Pascoli e come si collegano alla sua visione del mondo?
- In che modo la poesia "X Agosto" di Giovanni Pascoli riflette il tema del dolore e della perdita?
- Come si manifesta il simbolismo nelle poesie di Giovanni Pascoli e quale funzione assume nella sua poetica?
Il Decadentismo rappresenta il declino degli ideali risorgimentali e post-unitari, manifestandosi attraverso una tendenza all'estetismo e l'esplorazione del mondo interiore, caratterizzato da disagio esistenziale e una fuga nell'altrove. Nelle opere di Pascoli, il Decadentismo si esprime in maniera più introspettiva e meno spettacolare rispetto ad altri autori, con un forte attaccamento al nido familiare e una ricerca di bellezza insolita.
Gli eventi tragici, come l'uccisione del padre e la morte della madre e della sorella maggiore, hanno avuto un impatto significativo sulla vita e sulla poetica di Pascoli, portandolo a sviluppare un attaccamento morboso per il nido familiare e una visione della realtà esterna caratterizzata da un rapporto ossessivo con il ricordo dei suoi cari.
I temi principali nelle opere di Pascoli includono il "Fanciullino", il "Nido", la "Nebbia", la "Siepe" e il "Simbolismo". Questi temi riflettono una visione del mondo incentrata sull'infanzia come età della meraviglia, la ricerca di sicurezza nel nido familiare, la percezione di una barriera tra sé e il mondo esterno, e l'uso del simbolismo per esplorare significati più profondi e ignoti della realtà.
"X Agosto" riflette il tema del dolore e della perdita attraverso il riferimento alla morte del padre di Pascoli, avvenuta il giorno di San Lorenzo. La poesia utilizza similitudini e parallelismi tra la morte di una rondine e quella del padre, esprimendo il senso di ingiustizia e la ricerca di un perdono che rimanda alla redenzione cristiana, pur in un contesto di violenza immotivata e di estraneità del nido familiare rispetto al mondo esterno.
Il simbolismo nelle poesie di Pascoli si manifesta attraverso l'uso di immagini, suoni e associazioni sensoriali che rimandano a significati più profondi e ignoti. Questa tecnica permette al poeta di esprimere la sua soggettività e di esplorare la verità del mondo in modo non razionale. Il simbolismo assume la funzione di rivelare le corrispondenze segrete tra l'uomo e la natura, e di indagare temi come il mistero, la morte e l'infanzia, fondamentali nella sua visione del mondo.