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Concetti Chiave

  • Gabriele D'Annunzio fu un influente esponente del decadentismo italiano, noto per la sua vasta produzione letteraria, che spazia dalla poesia al romanzo fino al teatro, con opere come "Le Laudi", "Il Piacere" e "La Figlia di Iorio".
  • Contribuì significativamente alla letteratura italiana, influenzando non solo il campo letterario ma anche il costume e la politica del suo tempo, opponendosi a Mussolini e interpretando ruoli significativi nella Prima Guerra Mondiale.
  • D'Annunzio sviluppò la teoria del "superuomo", ispirata a Nietzsche, che enfatizzava il disprezzo per la democrazia e l'uguaglianza, promuovendo un'idea di superiorità estetica e morale.
  • La sua vita personale fu caratterizzata da grandi passioni e scandali, tra cui la relazione con Eleonora Duse e una vita di eccessi economici che lo portarono alla rovina e all'esilio in Francia.
  • Le sue opere riflettono un'estetica complessa e raffinata, con un uso innovativo del linguaggio, che lasciò un segno duraturo nella letteratura e nella cultura italiana dell'epoca.

Indice

  1. L'influenza di D'Annunzio
  2. La vita e le passioni di D'Annunzio
  3. Le opere letterarie di D'Annunzio
  4. Il mito del superuomo
  5. Le teorie politiche di D'Annunzio
  6. Le opere teatrali di D'Annunzio

L'influenza di D'Annunzio

Il primo atto di promozione che fa lo fa sul proprio nome:

Gabriele Rapagnetta - D'Annunzio

- Ha un forte influsso e segno sulla letteratura italiana, tanto che gli autori successivi non possono non fare riferimento a questo autori;

- Influenza il mondo politico, considera Mussolini l'usurpatore del suo legittimo posto;

- Influenza sul costume (Dannunzianesimo) tipo il dandy inglese;

- Vita economica, uso della parola per colpire il compratore, insegna al mondo del mercato l'importanza delle parole.

La vita e le passioni di D'Annunzio

É uno degli esponenti del decadentismo italiano;

-A utore prolifico che si cimenta in generi differenti e raffinati, sperimenta imitando di volta in volta la moda dell'epoca arrivando ad elaborare il proprio costume:

- scrive poesie e capolavori (le Laudi), romanzi, opere di teatro, novelle, prose autobiografiche (Notturno).

- capacità di estrapolare i concetti basilari di ogni autore con abilità e peculiarità.

- É abruzzese ma lascia l'Abruzzo presto, vive a Roma per una decina d'anni ma mostra subito una capacità di introdursi con facilità nei luoghi che contano;

- riesce a farsi conoscere prima ancora di scrivere attraverso vari scandali;

- uomo di grandi passioni (Eleonora Duse, passione quasi la più duratura conosciuta a Venezia, rapporto che dura nel tempo, attrice in voga del tempo con un repertorio verista anche se stanca, stimolo a scrivere testi nuovi, amore che si interrompe, ma continua una corrispondenza;

- Passione dell'accumulo e spese voluttuarie per circondarsi di oggetti e libri il piú raffinati possibile, che insieme alle molte amanti ad un certo punto lo mandano in rovina e dovrà abbandonare l'Italia inseguito dai creditori per riparare in Francia;

- partecipazione agli eventi politici della sua epoca, si candida come deputato di Destra, dopo i provvedimenti di Bava Beccaris passa dalla parte della Sinistra, la prima guerra mondiale lo vede interventista, combatte sul Carso ,scrive dei volantini di suo pugno che lancia su Vienna invitando alla pace, perde un occhio durante la guerra, finita la prima G.M da voce al sentimento dei reduci e al loro sacrificio e in totale disprezzo della democrazia e dei trattati di pace, quando sembra che Fiume sia inconquistabile marcia su Fiume;

- rapporti ambigui col Fascismo, che lo tiene a distanza perché Mussolini lo teme, ma lo elogia a distanza. Dal canto suo D'Annunzio é insofferente nei confronti di Mussolini perché vi vede appunto un usurpatore, che trae i suoi punti salienti da D'Annunzio ( morte sospetta nel '38 forse voluta dal regime previo avvelenamento).

Le opere letterarie di D'Annunzio

Prima raccolta di poesie è Canto Novo in cui il poeta imita Carducci, in particolare la novità della metrica barbare e mettono in evidenza alcuni elementi che perdurano nella produzione di D'Annunzio:

- la forte sensualità ed esaltazione dei sensi, esaltazione della natura, rigogliosa e violenta, con un tentativo di panismo, ovvero l'uomo che diventa natura e la natura che diventa uomo;

- seconda raccolta Novelle della pescara (Roma): parte dal modello di Vita dei campi, di Verga;

- sostituzione dell'abruzzo al posto della Sicilia;

- manca l'indagine attenta e seria di Verga;

- manca l'impersonalità;

- protagonisti troppo sensuali, con finale eroico.

Dalfino: novella che imita Jeli il pastore, orfano di entrambi i genitori, abilissimo a nuotare( da qui il nome), l'unica consolazione é questo amore e attrazione per questa fanciulla, descritto con particolare enfasi sul suo fisico, lei ha una tresca con un ragazzo che Dalfino sgozza;

- a differenza di Jeli lui non si fa arrestare, ma si butta in mare e si allontana come un delfino. Finale eroico.

- non sono personaggi realistici, con una scena ad effetto finale.

- terzo passaggio, raccolte di poesie Intermezzo di rime o Chimera che saranno l'estetismo vero e proprio di D'Annunzio,

-culto del bello e dell'arte dell'autore;

- stanco e inappagato dal verismo ( troppo semplice e con un uso inappropriato delle parole);

- dimostra di aver acquisito la tecnica dell'estetismo, poesie nelle, raffinate, armoniose e decorative, formalmente impeccabili;

- risente dell'influsso inglese ma si ricollega al dolce stil novo( poesia perfetta e armonica, estremamente musicale);

- il poeta si auto emargina dalla società capitalistica, dalla banalità e volgarità del volgo, sprezzante nei confronti di chi non é in grado ne di capire ne di creare il bello;

- la somma delle esperienze romane approda nella stesura del Piacere romanzo pubblicato nel 1889, quando viene pubblicato il Mastro Don Gesualdo;

- fabula e intreccio non coincidono, inizia con l'incontro di Andrea sperelli con una sua vecchia fiamma Elena Muti (amore sensuale e travolgente che viene rievocato in occasione dell'incontro), lei lo aveva abbandonato per un matrimonio di convenienza, Andrea peró non accetta questa fine, passa da una donna all'altra alla stregua del piacere, finché non incontra Maria (amore spirituale), in seguito ad un duello in cui lei lo cura, ma neanche questo amore travolge nuovamente il giovane.

- Andrea é un esteta, che ama il piacere e il bello e cura personalmente l'arredo della sua casa. È un dandy privo di principi morali e indiidualista che disprezza la mediocrità della gente comune, tuttavia la sua vita si risolve in una sconfitta;

- ne Il piacere D'annunzio esprime la sua visione dell'estetismo, D'Annunzio con questo romanzo ci vuole dire che l'estetismo da solo é una forza potenzialmente distruttrice dell'uomo;

- é insufficiente, ci vuole qualcosa in piú per dare un senso alla vita dell'uomo;

- in seguito infatti elabora la teoria del super- uomo ( che ha fra le tante caratteristiche quello di essere un 'esteta);

-> dopo il piacere l'autore viene affascinato dagli scrittori russi (vive a Napoli e ha modo di entrare in contatto con gli scritti di Matilde), in particolare Tolstoj e Dostojevkij da cui rimane affascinato:

-da cui impara la descrizione piú approfondita dei personaggi

uomo mite che rimane succube di un amico che lo tratta male, é un uomo violento che ha il gusto perverso di procurare dolore e che Gianni subisce, gli porta via anche la moglie e rimane impunito, fino a che si ribella di una rabbia furiosa come quella dei popoli soppressi, quando il figlio malaticcio cerca di difendere la madre dalle violenze.

Considerato uno dei romanzi piú brutti. L'innocente é il figlio di un'unica notte di tradimento di una donna. Questo figlio rappresenta:

- per la madre il senso di colpa;

- per il padre un motivo di odio verso la moglie.

Si conclude con la morte dell'innocente, nella presunta supposizione in cui, con l'eliminazione dell'innocente possa eliminare questi rancori, in realtà ne porterà di peggiori.

Importantissimo perché rappresenta l'influsso dei simbolisti francesi. L'autore abbandona le storie tragiche e perverse del passato, recupera gli anni giovanile e la bellezza abruzzese e rustica.

- scrive delle poesie fortemente suggestive, che non sono tradizionali

- il verso si spezza,

- toni languidi

- di grande effetto con un fine uso delle parole

Ai trent'anni è noto come giornalista, per i duelli, per le sue imprese amorose, ma sua fama di poeta è ancora offuscata da Carducci, chiamato per tutte le occasioni ufficiali.

Il mito del superuomo

Fama di D. Diventa nota quando abbina all'estetismo il culto del superuomo e, di conseguenza, della supernazione.

Idea del superuomo nasce da Nietsche, ma la travisa, la semplifica e banalizza.

Quando N. Parla del superuomo, parla di individuo che supera se stesso, non da uomo che supera gli altri.

Uomo deve disprezzare le plebi ed innalzarsi al di sopra di queste. Superuomo è forte, violento, ama la guerra, disprezza il pericolo, ama il rischio, ha desiderio di potenza e di dominio. Ma non solo questo: è molto sensuale, può agire al di fuori dalla morale (che è banale), ha il culto della bellezza, crea bellezza ed è l'unico che può comprendere la bellezza, è un esteta.

- grande disprezzo per la democrazia (in generale: disprezzo del mondo dell'uguaglianza) e apprezzamento per la giustizia della disuguaglianza)

Le teorie politiche di D'Annunzio

Rapporto pessimo con l'Italia, odio del trasformismo e la lentezza della vita democratica, difficoltà di prendere decisioni. E sconfitta di Adua (segna incapacità di chi sta guidando l'Italia)

Sogna una patria forte: superuomo è nazionalista ed imperialista, colonialista (patria che domina sugli altri-> supernazione)

Come può esistere una patria così? Succede solo se guidata da superuomini.

Mito velleitario: mito sproporzionato. Sproporzione tra ideali e realtà. Mito decadente: rappresenta fuga di D. dalla realtà, slegato dalla realtà. Non tiene conto dei problemi italiani (questione meridionale, paese da poco industrializzato ed arretrato)

Tuttavia mito piace, ha successo perché i sogni di D'Annunzio erano sogni proibiti, piacevano molto a italiani che vivevano in modo drammatico le sconfitte coloniali, faceva sognare gli italiani di vivere in un paese diverso. -> successo. Idee di D. rappresentavano possibilità di riscatto del nostro paese.

Ma per capire debolezza del sogno ci sono volute due guerre.

Alcuni romanzi dopo teoria superuomo sono romanzi in cui autore spiega la sua teoria.

- Le vergini delle rocce (1895): doveva essere il primo di un ciclo di tre romanzi.

Uomo che disgustato dalla civiltà della democrazia e dalla politica liberale, pensa ad una nuova figura di capo, guida della nazione destinato a mettersi a capo del paese. Vuole dare vita lui a questo capo (sa di non poter essere lui). Abbandona Roma, va in Abruzzo dove conosce una famiglia di origine borbonica (non è un caso! D. vuole essere polemico nei confronti dei Savoia). Conosce tre fanciulle, vorrebbe fare un figlio con una di loro per poi educarlo a diventare un capo.

Romanzo diventa espediente, cornice per scrivere che caratteristiche deve avere il superuomo.

- Il fuoco (1900): Fuoco simbolo di forza indomabile, del superuomo. Primo di un ciclo, ma non scrive gli altri.

Anche questa è cornice per teoria superuomo.

- Le Laudi del cielo, del mare, della terra e degli eroi: quattro libri.

Ogni libro prende nome da costellazioni delle Pleiadi. Figlie di atlante che lui ha trasformato in stelle. Progetto prevedeva sette libri, in realtà ne scrive meno.

Guerra di Libia (1911).

L'autore attraverso questa opera esprime il suo nazionalismo, che é abbastanza aggressivo. Egli infatti non puó partecipare alla guerra di Libia poiché scappa in Francia inseguito dai creditori.

chiarisce i principi morali a cui il superuomo si deve ispirare. L'opera si avvicina come tematica alle Vergini delle rocce, ma in un certo senso lo supera, perché il protagonista di quest'opera fugge dall'Abruzzo in cerca di una donna con cui generare un superuomo.

In quest'opera invece si capisce che il superuomo deve vivere a contatto con la modernità, perché questa é costituita da forze che gli possono dare energia

É come se D'Annunzio avesse per un attimo accantonato le sue teorie sul superuomo. Queste poesie hanno come tematica lo stesso filone, l'estate.

Terzo libro delle Laudi, considerate il capolavoro di D'Annunzio perché l'autore rinuncia alla propaganda e si lascia trasportare dall'ispirazione pinetica.

- Atmosfere magiche, nella quale l'autore si lascia trasportare in una fusione completa con il mistero della natura.

In alcune di queste poesie l'autore gioca con il linguaggio, merito che dobbiamo attribuire a D'Annunzio e da qui in poi tutti, anche chi non accettava D'Annunzio ( tipo Montale) non hanno potuto fare a meno di accettare la lezione stilistica dell'autore:

- uso attento delle parole, per coinvolgere il più possibile i 5 sensi.

- neologismi (erbal fiume silente)

- sperimentazione nella costruzione di un verso (versi di una sola parola)

- RIME ( studiate ma che non seguono uno schema tradizionale)

L'importante é che la poesia non racconti ma evochi, infatti le poesie possono essere misteriose perché la natura é misteriosa

- costituita da tre strofe,

- ogni strofa seguita poi da una lauda di tre versi

- versi molto originali che danno un ritmo particolare

Originariamente la poesia era divisa in tre parti e ogni parte aveva un proprio titolo, poi con la pubblicazione i titoli scompaiono e vengono introdotte le laudi

L'autore si compiace di riuscire a mischiare sacro e profano, con richiami a S.Francesco" cantico alle creature". Ci spiega che non si trovava a Fiesole quando compone la poesia ma ad Assisi (-.-"). Vi è una presenza femminile, muta

Il poeta non é banale, ci vuole raccontare quell'atmosfera particolare ( crepuscolo) dove la Luna sta nascendo ma non é ancora nata.

- Non vi é nessun segno di punteggiatura, caratteristica che verrà probabilmente da qui ripresa dai futuristi, essi infatti nel loro manifesto ribadiscono che la punteggiatura rallemta la poesia e loro esaltano la pubblicitá.

La Luna non é sorta, ma prima ancora che sorga la natura sembra coperta da un velo d'argento e si avverte già il sollievo del refrigerio che la Luna porta con sé

Fresche le mie parole ne la sera

ti sien come il fruscio che fan le foglie (unico rumore)

del gelso ne la man di chi le coglie

silenzioso e ancor s’attarda a l’opra lenta

su l’alta scala che s’annera

contro il fusto che s’inargenta = il bastone prende il colore della luna

con le sue rame spoglie

mentre la Luna è prossima a le soglie = cielo

cerule e par che innanzi a sè distenda un velo

ove il nostro sogno si giace = ci abbandoniamo

e par che la campagna già si senrta

da lei sommersa nel notturno gelo = dalla luna

e da lei beva la sperata pace

senza vederla

~ Una pace immutata e immutabile, solo lievemente interrotta da un uomo che si attarda a raccogliere i gelsi.

- Allitterazione: suono S che ci incita al silenzio; suono F come il fruscio delle foglie

- Analogia: sempre all'inizio, l'autore cerca di legare due termini che di per se non hanno un collegamento logico molto chiaro, te confondibile con la similitudine a causa della presenza del "come"

- Sinestesia: parole fresche

Laudata sii pel tuo viso di perla,

o Sera, e pe’ tuoi grandi umidi occhi ove si tace

l’acqua del cielo!

~ L'immagine della Luna sintetizza ciò che é stato detto nella strofa, anche Dante utilizza con frequenza l'analogia della donna con la perla

(si noti che dopo la prima strofa che inizia con "Fresche", ora con "Dolci" - Chiare, Fresche, Dolci acque)

Dolci le mie parole ne la sera

ti sien come la pioggia che bruiva

tepida e fuggitiva, = pioggerella estiva, come il commiato della Primavera

commiato lacrimoso de la primavera,

su i gelsi e su gli olmi e su le viti

e su i pini dai novelli rosei diti

che giocano con l’aura che si perde,

e su ‘l grano che non è biondo ancora

e non è verde, = non é ancora pronto per la mietitura

e su ‘l fieno che già patì la falce

e trascolora,

e su gli olivi, su i fratelli olivi =torniamo su San Francesco

che fan di santità pallidi i clivi = le colline

e sorridenti.

Laudata sii per le tue vesti aulenti, = per le tue vesti profumate

o Sera, e pel cinto che ti cinge come il salce

il fien che odora!

Il ritmo é reso da tutte queste congiunzione, una volta il ramo di salice si usava per legare le balle di fieno.

Inizia la strofa più misteriosa, la natura chiama il poeta.

Le colline acquistano una forma di labbra, ma labbra che non posso schiudersi e svelare il loro segreto, quest'impossibilitá le rende ancora più belle.

Io ti dirò verso quali reami

d’amor ci chiami il fiume, le cui fonti

eterne e l’ombra de gli antichi rami

parlano nel mistero sacro dei monti;

e ti dirò per qual segreto

le colline su i limpidi orizzonti

s’incurvino come labbra che un divieto

chiuda, e perché la volontà di dire = la natura é misteriosa

le faccia belle

oltre ogni uman desire

e nel silenzio lor sempre novelle

consolatrici, sì che pare

che ogni sera l’anima le possa amare

d’amor più forte. = più le guardiamo più tentiamo di carpire il loro segreto

Vedere come l'immagine del fiume si disperda al sovrastare delle colline e i monti. La natura diventa erotica e consolatrice.

Laudata sii per la tua pura morte, = ma è una morte serena

o Sera, e per l’attesa che in te fa palpitare = della notte

le prime stelle!

L'immagine della morte sembra stonare un po'.

Vertice del mimetismo stilistico verghiano:

- il triangolo amoroso

- paesaggio realistico

- stessa morte cruenta

Da La lupa : descrizione fisica di Zarra

Da Fanatsticheria: descrizione del mare

- non piú narratore popolare poiché le descrizioni sono molto preziose

- un amore diverso da quello di Jeli, che era fatto di sguardi e di intese, più spirituale mentre questo é più carnale e materiale.

- Il finale è diverso: Quello di jeli é un finale a sorpresa, con la caduta di Jeli, mentre quello di Dalfino é un FINALE eroico.

- La violenza di Dalfino é premeditata, quella di Jeli scaturisce dal nulla.

Le opere teatrali di D'Annunzio

Sono opere teatrali che coincidono con la teoria del superuomoe con la stesura dei romanzi e le Laudi che sono mezzi di diffusione della teoria superomistica.

D'Annunzio scrive opere teatrali:

- per la Eleonora Duse, che era stanca di recitare opere teatrali shakespeariane e naturalistiche/ veristiche;

- sappiamo che era uno sperimentatore;

- qualcuno ha notato che la stesura di opere teatrali coincide con l'inizio della carriera politica dell'autore, infatti sappiamo che l'autore era un demagogo e poichè l'autore amava trascinare le masse D'Annunzio cosí poteca avere un contatto diretto col pubblico.

- Alcune diffondono le teorie del superuomo e diffondono le teorie del superuomo

- Argomento storico:

- "Francesca da Rimini": viene esaltato l'amore passionale e la violenza del marito tradito

- Argomento contemporaneo:

- "La cittá morta": quattro archeologi, due marito e moglie, due fratello e sorella, il fratello si innamora della sorella ma poiché ha delle remore la uccide per liberarsi dal sentimento. ( AMORE PERVERSO)

- Ambientate nell'Abruzzo:

-> " La figlia di Jorio": si narra di un Abruzzo selvaggio, non realistico. Si narra della figlia dello stregone Jorio che viene bruciata sul rogo poiché accusata di aver tentato il contadino che l'amava ad uccidere il padre.

Storia di uno scrittore che per amore di un'attrice vuole scrivere opere teatrali attraverso le quali rinnovare le coscienze ed educare al superuomo.

- simbolo indomabile del superuomo

Nel romanzo non vi riesce perchè l'attrice é una donna nevrotica e gli impedisce di compiere il suo lavoro. Questo romanzo doveva essere il primo di una serie.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stata l'influenza di D'Annunzio sulla letteratura e sulla politica italiana?
  2. D'Annunzio ha avuto un forte impatto sulla letteratura italiana, influenzando molti autori successivi. Politicamente, ha avuto un'influenza significativa, vedendo Mussolini come un usurpatore del suo legittimo posto.

  3. Quali sono le principali passioni e aspetti della vita di D'Annunzio?
  4. D'Annunzio era un esponente del decadentismo italiano, noto per le sue molteplici passioni, tra cui la relazione con Eleonora Duse e il suo amore per il lusso. Ha partecipato attivamente alla politica e ha vissuto una vita segnata da scandali e spese eccessive.

  5. Come si caratterizzano le opere letterarie di D'Annunzio?
  6. Le opere di D'Annunzio sono caratterizzate da una forte sensualità, esaltazione della natura e un'estetica raffinata. Ha scritto poesie, romanzi e opere teatrali, spesso esplorando temi di estetismo e superuomo.

  7. In cosa consiste il mito del superuomo secondo D'Annunzio?
  8. Il mito del superuomo di D'Annunzio, ispirato da Nietzsche, è un individuo che supera gli altri, disprezza la democrazia e ama la guerra e il rischio. È un esteta che crea e comprende la bellezza, agendo al di fuori della morale comune.

  9. Quali sono le teorie politiche di D'Annunzio e come si riflettono nelle sue opere?
  10. D'Annunzio sognava una patria forte guidata da superuomini, con un disprezzo per la democrazia e un apprezzamento per la disuguaglianza. Le sue opere teatrali e letterarie spesso riflettono queste idee, promuovendo il mito del superuomo e il nazionalismo.

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