Concetti Chiave
- Gabriele d'Annunzio, nato nel 1863 a Pescara, si distinse per la sua vita mondana e i suoi scritti controversi.
- Il matrimonio con la duchessa di Gallese terminò in separazione a causa delle sue numerose relazioni extraconiugali.
- Dal 1897, fu attivo in politica, spostandosi dall'estrema destra alla sinistra, e si dedicò anche al teatro.
- D'Annunzio visse in Francia per sfuggire ai debiti, mentre il "dannunzianesimo" si diffondeva in Italia.
- Convinto interventista, partecipò alla Prima Guerra Mondiale e trascorse gli ultimi anni al "Vittoriale degli Italiani".
Gabriele d’Annunzio - Vita
Indice
Infanzia e primi anni a Roma
Gabriele d’Annunzio nacque nel 1863 a Pescara da un’agiata famiglia borghese. Dopo aver studiato in un prestigioso collegio, si trasferì a Roma per frequentare l’università, a cui ben presto preferì i salotti e le varie collaborazioni con i giornali. Acquistò ben presto notorietà sia per i suoi scritti che destavano scandalo per i loro contenuti “immorali”, sia per la frenetica vita mondana fatta di avventure galanti, ricevimenti, duelli.
Matrimonio e vita mondana
Nel 1883 sposò, con un matrimonio "di riparazione" la duchessa di Gallese, da cui ebbe tre figli. Il matrimonio finì in una separazione legale dopo pochi anni, per le numerose relazioni extraconiugali di D'Annunzio, tra cui quella con Maria Gravina, da cui ebbe la figlia Renata e successivamente con Eleonora Duse. Egli coniò con sé il motto del "vivere inimitabile", una vita eccezionale, diversa da quella prescritta dalla morale borghese che egli mostrava di disprezzare.
Carriera politica e teatrale
Nel 1897 diventò parlamentare, come deputato dell’estrema destra, entrò a far parte successivamente dello schieramento di sinistra. Egli cercava qualcosa con cui agire di più sulle folle e allora si dedicò al teatro. Pur guadagnando molto denaro, D’Annunzio continuò ad accumulare debiti per sostenere un tenore di vita principesco. Quando la situazione economica divenne insostenibile, fuggì in Francia dove prosegui il suo percorso letterario e teatrale. Nel nostro Paese intanto si diffondeva il “ dannunzianesimo”: uno dei primi esempi di moda collettiva alimentata dai mezzi di comunicazione di massa.
Interventismo e impresa di Fiume
D’annunzio fu convinto “interventista”, ovvero un sostenitore dell’intervento italiano nel primo conflitto mondiale. Rientrò, infatti, in Italia nel 1915 quando venne dichiarata guerra all’Austria e si arruolò nell’esercito come aviatore. Nel dopoguerra si fece interprete di rancori per la vittoria “ mutilata” e con una spedizione di armi occupò militarmente Fiume, ma dovette presto ritirarsi; successivamente si ripropose come Duce, ma fu scalzato da Benito Mussolini che lo esaltò come padre della patria, guardandolo però con diffidenza.
Ultimi anni al Vittoriale
Nel 1921 fissò la sua residenza in una villa a Gardone, sul lago di Garda che trasformò in un museo dedicato a sé stesso: “Vittoriale degli Italiani” qui trascorse gli ultimi anni in solitudine, lodato dal partita fascista ma tenuto lontano dai centri di potere e qui vi mori nel 1938.
Domande da interrogazione
- Quali furono i primi anni di vita di Gabriele d'Annunzio a Roma?
- Come si sviluppò la vita matrimoniale di d'Annunzio?
- Quali furono i contributi di d'Annunzio alla politica e al teatro?
- Cosa accadde negli ultimi anni di vita di d'Annunzio?
Gabriele d'Annunzio si trasferì a Roma per l'università, ma preferì i salotti e le collaborazioni giornalistiche, guadagnando notorietà per i suoi scritti scandalosi e la vita mondana.
D'Annunzio sposò la duchessa di Gallese nel 1883, ma il matrimonio finì in separazione a causa delle sue relazioni extraconiugali, tra cui quella con Eleonora Duse.
D'Annunzio divenne parlamentare nel 1897 e si dedicò al teatro per influenzare le folle, accumulando debiti per mantenere uno stile di vita lussuoso.
D'Annunzio visse i suoi ultimi anni al Vittoriale degli Italiani, una villa-museo sul lago di Garda, lodato dal partito fascista ma tenuto lontano dal potere, morendo nel 1938.