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Concetti Chiave

  • Il protagonista, Andrea Sperelli, è un aristocratico ossessionato dalla ricerca del piacere estetico, vivendo una vita artificiosa e menzognera.
  • Il romanzo esplora le relazioni amorose travagliate di Andrea con due donne opposte: la sensuale Elena e la spirituale Maria, entrambe complementari nei suoi desideri.
  • La struttura narrativa utilizza un racconto retrospettivo, alternando passato e presente, per rivelare la complessità delle esperienze di Andrea.
  • Il romanzo propone un'ambigua riflessione morale, mostrando la vanità del piacere senza etica, mentre l'autore prova attrazione per la vita estetica del protagonista.
  • Lo stile di D'Annunzio è caratterizzato da un lessico ricercato e prezioso, che mescola registri linguistici e utilizza figure retoriche per evocare stati d'animo e immagini simboliche.

Il protagonista: un aristocratico alla ricerca del «piacere»

Indice

  1. L'eredità e la ricerca del piacere
  2. Amori e delusioni di Andrea
  3. Struttura narrativa e tecnica retrospettiva
  4. Un romanzo tra morale e compiacimento
  5. Contrasti tra Elena e Maria
  6. Il mondo estetico di Andrea Sperelli

L'eredità e la ricerca del piacere

Andrea Sperelli, di nobili origini, bellissimo, alto e slanciato, a ventun anni, con la morte del padre, eredita una fortuna considerevole.

Rimasto solo, in Inghilterra, si trasferisce a Roma prendendo dimora nell'antico palazzo Zùccari, presso Trinità dei Monti. Formatosi nella tradizione familiare aristocratica «d'eletta cultura, d'eleganza e di arte», artista egli
stesso (poeta e incisore), persegue una sola meta: «fare la propria vita come si fa un'o-
pera d'arte», dedicandosi interamente al culto della bellezza rara, raffinata e artificio-
sa (estetismo). Vanitoso, viziato ed effeminato (libro primo, capitolo I), è ossessionato
dall' “acuta ricerca del piacere” per ottenere il “maggior possibile godimento”, seguendo soltanto il “senso estetico” invece del “senso morale”, senza mai essere sincero con se stesso e con gli altri, anzi eleggendo “la menzogna” come suo comportamento abituale.


Gli amori di Andrea Sperelli e l’epilogo del romanzo

Amori e delusioni di Andrea

Attratto soprattutto da un tipo di donna spregiudicata, perversa e satanica, dall' “oscuro fascino notturno, il divino orrore della Notte”, durante una cena nel palazzo della cugina marchesa d'Ateleta incontra Elena Muti ed è subito attrazione fatale. L’intensa e travolgente relazione, tuttavia, dura poco, perché nel marzo 1885 Elena abbandona Andrea per un matrimonio di convenienza con Humphrey Heathfield, un lord inglese maniaco di erotismo. Profondamente deluso, Andrea Sperelli si immerge in una vita dissoluta, passando da un amore all' altro «con incredibile leggerezza», ricercando disperatamente in ogni donna l'immagine di Elena, sua unica dominatrice. Nel tentativo di sedurre donna lppolita Albònico, viene sfidato e ferito in duello dal rivale Giannetto Rùtolo. Mentre trascorre la convalescenza, per “purificarsi e rinascere” nella villa di Schifanoja, ospite della cugina, incontra Maria Ferres, stupenda bellezza senese, moglie infelice di un diplomatico del Guatemala, e madre di una bambina, Delfina. Malinconica di natura, dolce, pallida, delicata e amante dell'arte (suona con grazia il pianoforte), Maria suscita nel giovane Sperelli un nuovo amore intenso e strano: nella voce di Maria, infatti Andrea crede di risentire l'accento di Elena Muti. In questa prima fase l'affetto per Maria sembra puro, stilnovistico e preraffaellita, ossia dolce e languoroso, anche se il sentimento che avverte il protagonista si rivela ben presto ambiguo, «misto, pagano e cristiano». Prevale, tuttavia, l'amore spirituale, fino a quando Maria e Andrea ritornano a Roma, dove il protagonista incontra di nuovo Elena. Incapace di riconquistarla, lo Sperelli riprende la relazione con Maria per crearsi un doppio erotico: immaginare di possedere Elena mentre si unisce a Maria. Ma durante un incontro amoroso con questa, Andrea grida il nome di Elena: Maria, indignata, fugge, abbandonandolo.

La struttura del romanzo: il racconto retrospettivo

Struttura narrativa e tecnica retrospettiva

Quello che abbiamo mostrato è lo sviluppo lineare logico - cronologico dei fatti narrati, nell’arco di tempo che va dal 1884 al 1887. In realtà l’autore ha adottato la tecnica narrativa del racconto retrospettivo, con frequenti passaggi dal presente al passato e viceversa. Il romanzo infatti si apre con l’attesa di Elena da parte di Andrea Sperelli, il 31 dicembre 1886, poi ricostruisce retrospettivamente l’amore felice trascorso con Elena, dal primo incontro con la donna (novembre 1884) all’addio sulla via Nomentana (marzo 1885) e il duello con Giannetto Rutolo (libro primo). In seguito, durante la convalescenza, Andrea conosce Maria Ferres: la nuova vicenda sentimentale è narrata attraverso il diario intimo della donna (narratore interno) con numerose citazioni di Bach, Beethoven, Mozart, degli stilnovisti, di Shakespeare, Shelley, Schopenhauer, Goethe, Byron ecc... (libro secondo). Terminato il racconto diaristico, la storia riprende con il ritorno a Roma di Maria Ferres e Andrea. Rituffatosi nel piacere, il protagonista incontra Elena Muti (qui si torna alla scena iniziale del romanzo), con la quale intende riallacciare l’antica passione, vagheggiando la duplicità del godimento con il possesso delle due donne. Elena, tuttavia, lo umilia, non presentandosi ad un appuntamento (libro terzo). Deluso da Elena, Andrea cerca di indurre Maria Ferres a cedergli, ricorrendo ai più “sottili artifizi”, ma quando riesce a possederla, il giovane pronuncia il nome di Elena, ossessionato dalla sua immagine, chiudendo tristemente la vicenda e rimanendo solo e sconfitto (libro quarto).

Un romanzo morale?

Un romanzo tra morale e compiacimento

Nelle pagine del romanzo l'autore avrebbe inteso rappresentare, «non senza tristezza», tutta la miseria del “piacere”, con il proposito apparentemente moralistico di mostrare che il godimento raffinato del piacere non conduce alla felicità, ma genera solitudine, amarezza e vuoto esistenziale. Al termine della vicenda il protagonista è un “vinto”, perché sconfitto e abbandonato da tutti. Tale proposito, tuttavia, non sembra sinceramente perseguito dallo scrittore: di fronte alla corruzione, alla depravazione, alla falsità di Andrea Sperelli, appare evidente che l’autore-narratore prova più compiacimento che ripugnanza.
Di qui il rapporto ambiguo di attrazione e repulsione che lega l'autore al suo personaggio: D'Annunzio, infatti, nella vicenda di Andrea Sperelli vede lucidamente tutta la vanità e la falsità di una vita protesa esclusivamente al cinico godimento sensuale e al culto esasperato dell'arte come sostituto di un significato etico, religioso e metafisico dell’esistenza.
Eppure è proprio il fascino di una vita fuori del comune, non soggetta a norme morali, ciò che attrae irresistibilmente l’autore-narratore. Per questo nel Piacere si propone il vagheggiamento di un nuovo mito umano, quello dell’eroe esteta e “superuomo” caratterizzato dalla volontà di possedere tutto senza essere posseduto (Habere, non haberi), libro primo: natura, oggetti, arte, amore, donne.
Il narratore ha dunque del protagonista una visione contraddittoria, ambigua, fatta di attrazione e repulsione; lo definisce una «specie di mostro», «camaleontico», pagano e cristiano, “cherubino” e demonio, inetto e superuomo, corrotto e corruttore, egoista e amorale, sadico e masochista, oppresso dal desiderio e dalla sazietà, malinconico e falso.

Elena e Maria contrapposte e complementari.

Contrasti tra Elena e Maria

Le due donne, Elena e Maria, sono profondamente dissimili già nel nome: Elena richiama la figura mitica della donna affascinante e perversa, rovina degli uomini; Maria, al contrario, evoca l’immagine della donna pura e casta, tipica della tradizione religiosa cristiana. Elena Muti è la donna dell’“oscura Notte”, l’archetipo del desiderio senza limiti, del libertinaggio raffinato e del “gaudio carnale”, che emana sensualità provocante e fascino perverso: la donna vampiro aggressiva e dominatrice, sognata con morboso compiacimento dall’immaginario maschile del gusto decadente fin-de-sicle. Maria Ferres è invece l’opposto: sposa infelice e madre tenera, è una figura spirituale, simile ai dipinti delle madonne senesi: ispira un amore dolce, malinconico, rarefatto. Le due donne, in realtà, pur contrapposte, risultano complementari nella fantasia morbosa dello Sperelli: Elena rappresenta lo sfogo dei sensi; in Maria il protagonista volubile e nevrotico, prova oscuramente il gusto della profanazione dell’amore puro e casto.

Il mondo estetico di Andrea Sperelli

Il mondo di Andrea Sperelli, oppresso dal culto feticistico degli oggetti artistici, anche di cattivo gusto (suppellettili, quadri, mobili, soprammobili, cianfrusaglie ecc.) viene reso magistralmente da un’opportuna varietà di registri linguistici, con prevalenza di uno stile lussuoso e prezioso, che spicca nella contaminazione del lessico letterario e aulico con quello comune e quotidiano. Il lessico è volutamente ricercato ed elegante per l’uso di forme letterarie rare e arcaiche (“conscienza”, “renunziazione”, “angelicale”, “romorio” ecc.). La scelta lessicale inconsueta, l’impiego di latinismi e di forestierismi allontana decisamente il romanzo dannunziano da quello naturalistico e tende a innalzare la vita all’arte, creando una prosa sensuale, musicale e suggestiva, dal tono barocco ed eloquente. L’autore non descrive gli oggetti, bensì li evoca liricamente per la loro corrispondenza con i particolari stati d’animo; nella sua prosa poetica, caratterizzata da una prevalenza sintassi paratattica, predominano le figure retoriche che sottolineano la musicalità del significante (allitterazione, onomatopea ecc.) e la preziosità delle immagini simboliche, visive e pittoriche (metafora, sinestesia, similitudine ecc.).

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'obiettivo principale di Andrea Sperelli nella sua vita?
  2. Andrea Sperelli, aristocratico e artista, persegue l'obiettivo di "fare la propria vita come si fa un'opera d'arte", dedicandosi al culto della bellezza e alla ricerca del piacere, seguendo il senso estetico piuttosto che quello morale.

  3. Come si sviluppano gli amori di Andrea Sperelli nel romanzo?
  4. Andrea Sperelli vive relazioni intense e deludenti, inizialmente con Elena Muti, che lo abbandona per un matrimonio di convenienza, e successivamente con Maria Ferres, con cui cerca di ricreare l'immagine di Elena, ma finisce per rimanere solo e sconfitto.

  5. Qual è la struttura narrativa del romanzo?
  6. Il romanzo utilizza una tecnica retrospettiva, alternando presente e passato, iniziando con l'attesa di Elena da parte di Andrea e ricostruendo gli eventi passati attraverso il diario di Maria Ferres e altre narrazioni interne.

  7. Il romanzo ha un intento morale?
  8. Sebbene il romanzo sembri voler mostrare la miseria del piacere e la solitudine che ne deriva, l'autore sembra provare più compiacimento che ripugnanza per la vita dissoluta di Andrea, creando un rapporto ambiguo tra attrazione e repulsione.

  9. Quali sono le differenze tra Elena e Maria nel romanzo?
  10. Elena è descritta come una figura affascinante e perversa, simbolo del desiderio e del libertinaggio, mentre Maria rappresenta la purezza e la spiritualità, evocando un amore dolce e malinconico; entrambe sono complementari nella fantasia di Andrea.

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