Concetti Chiave
- Gabriele D'Annunzio è un esponente del decadentismo italiano, distinto per il suo approccio esteriore e sensoriale, definito da Croce come un "dilettante delle sensazioni".
- Il poeta sviluppa il d'Annunzianesimo, un filone culturale che incorpora estetismo, vitalismo, panismo e ulissismo, ignorando il misticismo e l'angoscia esistenziale tipici del decadentismo.
- L'estetismo d'annunziano si manifesta attraverso una visione artistica che contrappone la vita e l'arte all'ordinario verismo, elevando l'estetismo a una forma perfetta.
- L'estetismo pratico di D'Annunzio propone una vita vissuta al di fuori di ogni legge morale, in analogia con l'estetismo artistico.
- Il poeta predilige un'analisi narcisistica delle sensazioni rare e un uso del linguaggio basato sul valore fonosimbolico ed evocativo delle parole.
Indice
Differenze tra Pascoli e D'Annunzio
Insieme a Pascoli, D’annunzio è considerato il principale esponente del decadentismo italiano. Tra i due autori vi è una differenza sostanziale: il decadentismo del Pascoli è connaturato e più che consapevole, mentre il decadentismo d’annunziano è esteriore, tanto che egli fu definito dal critico Croce “uno squisito dilettante delle sensazioni”: era come se il poeta non provasse delle sensazioni proprie, legate al suo animo e alla sua natura, ma si limitasse a trarle da altri autori, trasponendole nei suoi componimenti.
Elementi assimilati da D'Annunzio
Gli elementi che D’Annunzio assimilò furono: l’estetismo (il culto per la bellezza); il vitalismo (la vita concepita come opera d’arte); il panismo (assimilazione con la natura e con il tutto) e l’ulissismo (il dinamismo tipico di Ulisse).
Il poeta non visse queste nuove assimilazioni con vittimismo (a differenza di Pascoli), e, contrariamente a quanto fecero i poeti decadenti, egli ignorò il misticismo gnoseologico e il dramma dell’angoscia esistenziale. Tuttavia, nonostante questo limite chiaro, evidente e vistoso, non soltanto D’annunzio divenne parte integrante del decadentismo europeo, ma creò addirittura un proprio filone culturale e letterario: il d’Annunzianesimo.Aspetti del decadentismo d'annunziano
Gli aspetti più significativi del decadentismo d’annunziano sono:
• l’estetismo artistico, visione che concepisce la vita e l’arte come due forme di estetismo, contrapposta alla volgarità del verismo. Infatti, mentre i veristi rappresentavano nelle loro opere la vita reale e le persone comuni, il poeta si eleva, giungendo ad una forma perfetta di estetismo;
• l’estetismo pratico, che ha un rapporto di analogia con l’estetismo artistico, secondo cui la vita pratica deve essere realizzata al di fuori di ogni legge morale;
• l’analisi narcisisticamente compiaciuta delle sensazioni più rare e raffinate;
• il gusto della parola, scelta in base al suo valore fonosimbolico ed evocativo, più che per il significato logico-discorsivo;
• il panismo: l’assimilazione con la natura, che consiste nel sentirsi parte del Tutto (concezione che emerge nel testo “Pioggia nel Pineto”.
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali differenze tra il decadentismo di Pascoli e quello di D'Annunzio?
- Quali elementi D'Annunzio ha assimilato nel suo stile?
- Quali sono gli aspetti distintivi del decadentismo d'annunziano?
Il decadentismo di Pascoli è connaturato e consapevole, mentre quello di D'Annunzio è esteriore, come se il poeta traesse sensazioni da altri autori, secondo il critico Croce.
D'Annunzio ha assimilato l'estetismo, il vitalismo, il panismo e l'ulissismo, ignorando il misticismo gnoseologico e l'angoscia esistenziale, creando il d'Annunzianesimo.
Gli aspetti distintivi includono l'estetismo artistico e pratico, l'analisi narcisistica delle sensazioni, il gusto della parola fonosimbolica e il panismo, come illustrato in "Pioggia nel Pineto".