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Concetti Chiave

  • "Le Laudi del cielo del mare della terra e degli eroi" è un progetto ambizioso di sette libri, ispirato alle Pleiadi, ma solo cinque furono pubblicati, tra cui "Alcyone".
  • In "Alcyone", si esplora il contatto con la natura durante l'estate, culminando nella malinconia autunnale, attraverso una metamorfosi che fonde l'uomo con la natura.
  • Lo stile di D'Annunzio è caratterizzato da versi liberi, enjambements, e un uso ricco di assonanze e sinestesie, creando un effetto musicale e impressionistico.
  • "La pioggia nel pineto" è celebre per la sua rappresentazione della metamorfosi tra uomo e natura, con una sinfonia di suoni naturali che accompagna la pioggia.
  • Il romanzo "Il Piacere" esplora il tema del doppio attraverso il personaggio di Andrea Sperelli e le sue relazioni con Elena e Maria, riflettendo il contrasto tra sensualità e spiritualità.

Indice

  1. Alcyone e Le Laudi
  2. Stile
  3. La sera fiesolana
  4. La pioggia nel pineto
  5. Il Piacere
  6. Trama de “Il Piacere”

Alcyone e Le Laudi

Le Laudi del cielo del mare della terra e degli eroi è un progetto molto ambizioso che doveva comprendere 7 libri, tanti quante sono le Pleiadi, la costellazione. Gli ultimi due libri del ciclo non vennero mai pubblicati. Vengono pubblicati solo Maia, Elettra, Alcyone, Merope (contenente poesie create precedentemente) e Asterope (canti della guerra latina).
Maia canta la vita come gioia, l’ebbrezza dei sensi e si nota chiaramente la tendenza al panismo, una sorta di estasi naturalistica.
In Alcyone invece il poeta ci presenta lo scorrere della stagione estiva. Il poeta cerca così il contatto con la natura. E’ presente la figura di Ermione, alter ego di Eleonora Duse. Dopo la sensualità e l’energia dell’estate giunge il malinconico autunno. Alcyone canta la dimensione esteriore e quella interiore, fondata sull'illusione estiva che l'individuo possa fondersi con la natura, sconfessato con l’arrivo dell’autunno. Il soggetto umano si vegetalizza mentre la natura si antropomorfizza. La poesia mostra le fasi della metamorfosi, influenzato dalle omonime tracce di Ovidio. Il poeta si identifica con Pan, divinità legata a Dioniso, all’ebbrezza e l’erotismo. Si oppone così all’apollineo. E’ vitalità istintiva e un tutt’uno con la natura. L’uomo finisce per perdersi in essa.
I componimenti finali trasmettono il rimpianto per un eden perduto, una dimensione mitica destinata a svanire.

Stile

A livello metrico si predilige il verso libero e strofe lunghe, che conferiscono un andamento musicale e sinuoso, segnato dal costante ricorso agli enjambements. Sul piano retorico usa una fitta trama di assonanze, allitterazioni e anafore per esaltare il fonosimbolismo (visto anche con Pascoli, riproduce i suoni e attraverso le onomatopee suscitano un ricordo). Analogie e sinestesie ci permettono di immedesimarci con la natura, sentita attraverso tutti e cinque i sensi. Rappresentando gli elementi naturali attraverso onomatopee e sinestesia dona una certa ciclicità (una fusione) . Rime e versi liberi, riprese continue, paratassi: modello per i poeti del 900 in quanto produce uno stile impressionistico.

La sera fiesolana

L’obiettivo è quello di parlare dei medesima azione, concentrandosi sulla successione delle stagioni. in questo componimento la primavera lascia spazio all’estate e si sente nell’aria il profumo della primavera. Si trova nella zona di Fiesole e sta venendo sera. Le parole sono così fresche che ricordano la freschezza della sera e devono assomigliare al fruscio delle foglie foglie del gelso. La luna è prossima ad apparire e sta per arrivare in momento del giorno in cui ci si può rilassare. Arriva finalmente la sera, personificata, imperlata dalla luce della luna (tutto acquisisce una sorta di magia). Intanto sta piovigginando, una pioggia sottile e primaverile. Intanto inizia a essere evidente la trasformazione (resa dalle continue sinestesie). Piove come se la primavera piangesse nel lasciare posto all’estate. C’è anche un richiamo esplicito al cantico delle creature di San Francesco per la ripetizione di laudata sii ma anche a Petrarca per i termini dolci e fresche che rimandano a chiare, fresche e dolci acque. Il componimento è caratterizzato dalla musicalità, l’intento del poeta è infatti quello di celebrare la parola poetica attraverso fonosimbolismi.

La pioggia nel pineto

È la poesia dannunziana più famosa e la struttura delle strofe riprende la pioggia che cade. Verso i liberi e frequenti enjambements. Il poeta e la sua amata Ermione vagano senza meta in una pineta. Ad un certo punto scoppia la pioggia pioggia pioggia ed avviene la metamorfosi tra l’uomo e la natura. ne approfittano per lasciarsi andare, lasciandosi attraversare dalla pioggia. Sono continuamente presenti, così come all’inizio del componimento, delle apostrofi. La metamorfosi Panic è resa per quanto complesso in modo chiaro e poetico con un linguaggio impressionistico. Nel corso del componimento ci sono vari riferimenti a altri poeti come ad esempio le Tamerici di Pascoli, la ginestra di Leopardi. ma mano a mano si trasformano e si confondono con la natura. Tutti gli alberi hanno un proprio suono e sembra un orchestra suonata dalla natura stessa. la pioggia mano a mano si sovrappone al suono delle cicale e intanto si aggiunge un altro rumore più cupo, il mare in lontananza. È tutta una sinfonia. la trasformazione arriva al punto più alto nel momento in cui la pioggia arriva alle ciglia della donna che sembra piangere di estasi e inizia ad assumere un colorito verde. Tutti i tratti del viso mano a mano si trasformano e sono paragonati agli elementi naturali (identificazione tra la natura e la donna). È un gioco di reciproche illusioni.

Il Piacere

Il piacere è uno dei capisaldi della letteratura italiana e l’opera più celebre di Gabriele D'Annunzio.
E’ stato composto in soli sei mesi, presso la villa di Francavilla dell’amico Francesco Paolo Michetti, e pubblicato nel 1889. Alla sua pubblicazione D’Annunzio ha soli 26 anni e ha già all’attivo un matrimonio in crisi, un paio di relazioni amorose che hanno fatto rumore ma soprattutto una brillante carriera come giornalista.
Sa però che per raggiungere il successo nazionale e internazionale deve darsi ai romanzi.
Il Piacere è uno di quei classici che per il lettore moderno possono risultare faticosi a leggere per via della scrittura volutamente ricca di descrizioni, un lessico e una sintassi abbastanza difficili. Dopotutto D’Annunzio utilizza una lingua molto raffinata, piena di latinismi, grecismi e termini rari, poco in auge, per celebrare la lingua italiana e per distaccarsi del tutto dall’arte elitaria. Il poeta ha il compito di difendere la Bellezza e la sua arma è proprio la parola.
Il romanzo è anche definito un “romanzo romano” perché innanzitutto è ambientato a Roma e risente delle esperienze vissute dallo scrittore stesso negli anni precedenti a contatto con il mondo intellettuale e l'atmosfera mondana.

Trama de “Il Piacere”

Gli avvenimenti narrati si svolgono tra il 25 marzo 1885 e il 20 giugno 1887, è diviso in quattro libri e si apre con il protagonista, l’esteta Andrea Sperelli, che attende trepidante nella sua dimora di palazzo Zuccari, Elena Muti, donna da lui un tempo amata. Spera di poter riprendere la relazione, interrottasi per volontà di lei, ma il suo arrivo infrange tali speranze.
All’incontro segue un ampio flashback in cui vi è la descrizione del conte Sperelli ed è narrato il suo passato, un mix tra vari flirt e il suo legame con il mondo dell’arte.
Nel 1886, Andrea, in convalescenza presso la villa Schifanoja per una ferita ricevuta durante un duello di scherma, incontra Maria Ferres, una donna di alta spiritualità della quale si innamora.
Andrea si dichiara alla donna che però si astiene dal rispondergli. In realtà la donna ricambia il sentimento del conte Sperelli, ma è turbata poiché decide di non cedere alla passione che anch’ella provava. Dopotutto ella è sposata e ha una figlia.
Andrea torna a Roma come un uomo cambiato. L’incontro con Maria lo ha segnato profondamente tanto da fargli disgustare il suo passato come Don Giovanni. Incontra nuovamente Elena, a due anni dal loro ultimo incontro e comprende il motivo del suo distacco: ella è in realtà sposata con un Lord inglese. Accresce così in Andrea la consapevolezza che Elena non sia la donna giusta per lui, al contrario invece di Maria.
Quest’ultima giunge a Roma, dove ha la possibilità di frequentarsi con Andrea ma ciò scatena la gelosia di Elena, che tenta in tutti i modi di riprendersi il vecchio amante. Andrea non cade in tentazione e proprio la malvagità di Elena lo spinge verso l’amore e la bontà di Maria. Tuttavia egli capisce ben presto che in realtà Maria è per lui uno strumento per cercare di dimenticarsi di Elena. Proprio durante la prima e ultima notte d’amore dei due, si consuma “l’orribile sacrilegio”: Andrea ha un lapsus e pronuncia il nome di Elena.
Maria, offesa e disgustata, lo abbandona per sempre. Alla fine del romanzo Andrea capisce di essere un uomo fallito, che non ha saputo domare le proprie passioni e i propri vizi, e si rinchiude tra le mura del suo palazzo.

Il tema centrale di tutta l’opera è il tema del doppio tra l’autore stesso e il protagonista e tra le due donne.
Andrea può infatti essere considerato alter ego dell’autore. In vari punti del romanzo infatti il narratore esterno assume il punto di vista interno, assimila i pensieri e gli atteggiamenti di Andrea, fino a confondersi con lui. Andrea è un esteta, ama la vita mondana, ama Roma, è molto colto, saggio, è uno scrittore…tutte affinità con D’Annunzio stesso.
Elena e Maria rappresentano il contrapporsi tra sensualità e spiritualità, tra l’amore erotico, carnale e quello puro, spirituale. Già i loro nomi alludono al mito greco (Elena di Troia) e alla storia sacra (Vergine Maria).
A ben guardare però le due donne hanno elementi in comune: innanzitutto la loro voce è molto simile, entrambe seducono il protagonista. In un primo momento agli occhi di Andrea le due donne sono molto simili ma mano a mano che assumono atteggiamenti e ruoli opposti, Andrea sente sempre più la necessità di avere entrambe, perché insieme possono comporre un’ideale di completezza femminile, da un lato la superamante, dall’altro la superdonna.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il progetto ambizioso dietro "Le Laudi del cielo del mare della terra e degli eroi"?
  2. Il progetto prevedeva la creazione di 7 libri, tanti quante sono le Pleiadi, ma solo cinque furono pubblicati: Maia, Elettra, Alcyone, Merope e Asterope.

  3. Come viene rappresentata la metamorfosi in "Alcyone"?
  4. La metamorfosi è influenzata dalle tracce di Ovidio, con l'uomo che si vegetalizza e la natura che si antropomorfizza, culminando in un'identificazione con Pan.

  5. Quali sono le caratteristiche stilistiche delle poesie di D'Annunzio?
  6. D'Annunzio utilizza versi liberi, enjambements, assonanze, allitterazioni e sinestesie per creare un effetto musicale e impressionistico.

  7. Qual è il tema centrale del romanzo "Il Piacere"?
  8. Il tema centrale è il doppio, rappresentato dal contrasto tra sensualità e spiritualità, incarnato dalle figure di Elena e Maria, e il parallelo tra l'autore e il protagonista Andrea Sperelli.

  9. Come si sviluppa la trama di "Il Piacere"?
  10. La trama segue Andrea Sperelli tra il 1885 e il 1887, esplorando le sue relazioni con Elena e Maria, e culmina nel suo fallimento personale e isolamento.

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