Concetti Chiave
- La produzione di Ludovico Ariosto si inserisce nella "Rinascenza ferrarese", un periodo di rinascita culturale e urbana che coinvolse Ferrara sotto Ercole I.
- Ariosto si dedicò al teatro con opere come "La Cassaria" e "I Suppositi", ispirandosi a modelli classici e adattandoli al contesto cinquecentesco.
- Le commedie di Ariosto integrano elementi della società borghese e cortigiana, creando personaggi opportunisti e astuti che riflettono la realtà del suo tempo.
- Ariosto sperimenta l'espressione teatrale comica, utilizzando il teatro per sviluppare abilità compositive che influenzeranno l'“Orlando furioso”.
- Le opere teatrali di Ariosto, come "Il Negromante" e "La Lena", raggiungono un equilibrio comico, combinando endecasillabi sdruccioli con temi sociali rilevanti.

Indice
La “Rinascenza ferrarese” estense
La vita e la produzione letteraria di Ludovico Ariosto furono strettamente legate alla corte ferrarese estense che maturava in quegli anni una propria identità culturale tanto che si potrebbe parlare di una vera e propria “Rinascenza ferrarese”. La città di Ferrara infatti, sotto la guida di Ercole I, in quegli anni stava subendo una forte rinascita urbana, che portò ad un conseguente sviluppo anche della scena culturale. Il nuovo assetto cittadino infatti era volto a favorire l’incontro e la dimensione sociale, nonché l’arricchimento culturale. Ercole I promuove anche il rifiorire delle attività letterarie, teatrali, musicali, aprendo la città a tutto ciò che c’è di diverso e facendo di Ferrara il centro di uno scambio culturale che coinvolgerà artisti e intellettuali dell’epoca. Questo nuovo vigore che vive la città contribuisce a fare di chi la vive un cittadino attento ai valori di dignità e libertà individuale e senso della realtà. L’attività letteraria di Ariosto, come detto, si inserisce in questo clima di frizzante rinascita. In particolare quella che si sviluppa dal 1494 all’ultima stesura dell’”Orlando furioso” (1515) comprende una vasta produzione di liriche, “Rime” e “Commedie” con le quali egli può sperimentare e che rendono questo periodo un vero e proprio apprendistato letterario dell’autore.
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Le commedie a partire da “La Cassaria”
Da cortigiano, Ludovico Ariosto dovette occuparsi anche di teatro, al quale fu legato durante tutta la sua attività letteraria da un forte amore e legame: inizialmente venivano adattati testi di commedie latine, come per i “Carmina”, in seguito si iniziarono a delineare testi in volgare e di questo, Ariosto fu l'iniziatore con le commedie del 1508 e 1509 “La Cassaria” e “I Suppositi”. L’autore reggiano scriveva al fine di suscitare il riso e prendeva come esempio i modelli classici, soprattutto Plauto, ma riproponendoli in prosa, così da alzare il livello del teatro del Cinquecento. Nelle sue opere infatti imita le vicende amorose giovanili e degli anziani pronti ad ottenere le loro mire con l'inganno, in più aggiunge il motivo dell'industria boccacciana. Nel 1520 invia a papa Leone X “Il Negromante”, per ridicolizzare le credenze irrazionali come la magia, dunque Ariosto cerca di ambientare la commedia al suo tempo, e torna più volte sui propri testi per raggiungerne una perfezione letteraria e comunicativa. “La Lena”, commedia del 1528, porta l'interesse economico come tema principale, rappresentato soprattutto dalla ruffiana, che è il titolo appunto, della commedia. Per rappresentare ancora il suo mondo, Ariosto introduce riferimenti alla realtà ferrarese e alla disonestà corrotta di alcuni personaggi: ecco qui il marchio dell'uomo che punta solo ai beni materiali. L'ultima commedia però incompleta, era situata nell'ambiente scolastico “Gli studenti” (1518). Il fratello e il figlio provarono a completarla in due modi diversi dopo la morte cara del parente e la pubblicheranno postuma.
Per ulteriori approfondimenti sull’Orlando furioso vedi qui
L’espressione teatrale comica nella commedia di Ariosto
Come abbiamo accennato, le commedie che Ariosto scrive, specialmente nel primo periodo, rappresentano una sorta di apprendistato dell’autore che si rivelerà molto utile poi alla stesura del famoso “Orlando furioso”. La rappresentazione teatrale offre infatti al poeta la possibilità di sperimentare diverse forme compositive sotto un punto di vista comunicativo, espressivo e rappresentativo. E allo stesso modo, permette al poeta di mettersi alla prova e integrare il dialogo diretto con la composizione e l’intreccio argomentativo. Questa esperienza è il terreno in cui egli coltiva la propria espressione teatrale comica, che lo avvicina al linguaggio comune alla ricerca di giochi, finzioni comiche e ambiguità. Ariosto introduce nella commedia classica, sulle orme di Plauto e Terenzio, elementi tipici della società borghese e cortigiana cinquecentesca: funzionari corrotti, gioiellieri senza scrupoli, personaggi che appartengono ad ambienti studenteschi e mercantili, caratterizzati da opportunismo, astuzia e ipocrisia. Sebbene il lavoro teatrale di Ariosto sia stato grandemente apprezzato nel corso del Cinquecento, approfondirne la lettura risulta molto complesso, la struttura e gli intrecci si presentano infatti a volte discontinui e confusionali. Due opere che però sembrano venir meno a questa problematica sono le già citate “Lena” e “Il Negromante”, nelle quali il poeta raggiunge un perfetto equilibrio dei toni comici. Ad aiutare nell’intento comunicativo, fu sicuramente la scelta dell’autore di comporre le opere in endecasillabi sdruccioli, dalla musicalità più armoniosa e che perfettamente si sposano con la struttura e l’immaginario ariostesco. In ultimo, l’importante contributo che la commedia di Ariosto apportò alla cultura dell’epoca fu la capacità di far incontrare la corte, il palazzo con i suoi personaggi colti e borghesi, con la strada e con il contesto urbano nel quale le vicende si sviluppano. Tutto questo offre al pubblico e al lettore un perfetto e completo spaccato della società cinquecentesca.
Per ulteriori approfondimenti sulla commedia classica vedi qui
Domande da interrogazione
- Qual è il contesto storico e culturale in cui si inserisce la produzione letteraria di Ludovico Ariosto?
- Quali sono le opere teatrali minori di Ariosto e quale importanza hanno avuto?
- In che modo Ariosto ha innovato la commedia classica?
- Quali temi principali emergono nelle commedie di Ariosto?
- Qual è il contributo della commedia di Ariosto alla cultura dell'epoca?
La produzione letteraria di Ludovico Ariosto si inserisce nella "Rinascenza ferrarese" estense, un periodo di rinascita urbana e culturale sotto la guida di Ercole I a Ferrara, che promosse le attività letterarie, teatrali e musicali.
Le opere teatrali minori di Ariosto includono "La Cassaria" e "I Suppositi", che segnarono l'inizio della commedia in volgare e permisero all'autore di sperimentare e perfezionare la sua espressione teatrale comica.
Ariosto ha innovato la commedia classica introducendo elementi della società borghese e cortigiana del Cinquecento, come funzionari corrotti e gioiellieri senza scrupoli, e utilizzando endecasillabi sdruccioli per una musicalità armoniosa.
Nelle commedie di Ariosto emergono temi come l'interesse economico, l'inganno amoroso, e la critica alla disonestà e all'opportunismo, rappresentando un perfetto spaccato della società cinquecentesca.
La commedia di Ariosto ha contribuito a far incontrare la corte e il palazzo con la strada e il contesto urbano, offrendo al pubblico un quadro completo della società del Cinquecento e arricchendo la cultura teatrale dell'epoca.