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Concetti Chiave

  • La prima edizione dell' "Orlando Furioso" è del 1516, con successive revisioni nel 1521 e 1532 per miglioramenti linguistici e strutturali, culminando in un totale di 46 canti.
  • L'opera di Ariosto si basa su modelli come Omero e Virgilio e continua la narrativa iniziata da Boiardo, utilizzando anche fonti medievali legate a Carlo Magno e Artù.
  • Il titolo "Orlando Furioso" evoca la tragedia di Seneca "Ercules furens", sottolineando l'ossimoro tra la forza eroica e la follia, rendendo il protagonista più umano.
  • L'opera è caratterizzata da una struttura intrecciata, con storie multiple e simultanee che riflettono una visione complessa della follia e dell'erranza umana.
  • Lo stile varia tra registri, con figure retoriche come l'ossimoro e l'antitesi, e utilizza citazioni letterarie per creare un linguaggio visivo e allusivo.
Questo appunto di Letteratura Italiana riguarda Ludovico Ariosto e in particolare la sua opera l’”Orlando Furioso”, descrivendone la genesi, le caratteristiche principali e qualche aspetto della trama.
Orlando furioso - Temi e analisi storica articolo

Indice

  1. Orlando Furioso: storia dell’edizione, lingua, modelli e fonti
  2. Orlando Furioso: genesi del romanzo, scelta del titolo
  3. Caratteristiche generali: tematiche, tempo e spazio, personaggi
  4. Orlando Furioso: lingua e stile

Orlando Furioso: storia dell’edizione, lingua, modelli e fonti

La prima edizione dell’opera del 1516; tuttavia l’autore nel 1517 è ancora insoddisfatto del risultato e, per questo motivo, attua una revisione di tipo linguistico, che tenta di eliminare latinismi e avvicinarsi al modello toscano.
Nel 1521 viene pubblicata una seconda edizione, in cui viene attuata una revisione anche strutturale con un ampliamento dei canti e una complessiva revisione linguistica.

L’edizione presenta un totale di 40 canti. L’ultima edizione è del 1532, i canti diventano 46 e Ariosto adegua la lingua ai canoni classicistici, attraverso un lungo, eterno lavoro di lima.
Il latino era una lingua utilizzata da una ristretta cerchia, invece, la lingua volgare era la lingua prediletta dagli ambienti di corte. Si creano così due schieramenti:

  1. lingua papale = proposta da Castiglione, Machiavelli, Trissino
  2. lingua toscana = in particolare la lingua fiorentina del Trecento, che aveva come modello Petrarca per la poesia, Boccaccio per la prosa. Questo modo di pensare vede in Bembo il riferimento principale.

Il modello che viene considerato maggiormente è quello proposto da Bembo. Ariosto non è rigido nell’imitare i modelli, tanto che il “Furioso” è la continuazione dell’Innamorato del Boiardo. Per questo motivo, gli è permesso iniziare subito la storia evitando di dilungarsi negli antefatti.
Le fonti principali sfruttate dagli scrittori sono:

  • cantari, in particolare i poemetti medievali che trattano le storie relative a Carlo Magno e Artù
  • Omero
  • Virgilio, in particolare l’”Eneide

Orlando Furioso: genesi del romanzo, scelta del titolo

Quest’opera tende a coinvolgere maggiormente l’emotività, perché è collocata lontano in un tempo di cui si conosce già tutto. Questo distacco dal mondo del lettore diverte proprio perché lo allontana dalla realtà a lui contemporanea.
Il titolo si modella sull’Orlando Innamorato. L’aggettivo “furioso” richiama una tragedia di Seneca (“Ercules furens”), in quanto Ercole ed Orlando:

  • hanno in comune la forza
  • sono entrambi eroi esemplari (moralità, saggezza, sobrietà)
  • appaiono come ossimori = l’attributo furioso nega infatti la razionalità di questi personaggi. Tutto ciò contribuisce a rendere l’eroe più umano.

Per quanto riguarda la costruzione dell’intreccio, bisogna constatare che il modo di trattare la storia è nuovissimo: tanti personaggi ognuno con una storia e ogni storia è intrecciata con le altre. Utilizza l’inchiesta:

  1. la ricerca continua di qualcuno o qualcosa = tutti cercano o sono ricercati
  2. la prova di valore = il duello
  3. l’intervento risolutore dell’eroe/cavaliere nei confronti del più debole = l’atto eroico che riporta la giustizia.

Nel poema è assente una struttura lineare: le continue interruzioni e sovrapposizioni di storie mirano a dare l’idea di simultaneità (entrelacement) e l’Ariosto spesso interviene in prima persona all’inizio dei vari canti.

Caratteristiche generali: tematiche, tempo e spazio, personaggi

Il poema non ha un solo centro tematico, perché i temi sono vari.
I principali:

  • amore (corrisposto, non corrisposto, tradimento, lussuria) = è la vera follia, perché abbandona i suoi doveri per una donna
  • Amicizia
  • Guerra
  • Tema fantastico
  • Magia sia buona che cattiva
  • Follia ed errare = sono due metafore della sua visione del mondo (sbagliare, vagare) il continuo ripetersi del vagare-errare degli eroi come loro azione predominante dietro le illusioni è in realtà la Follia. Ariosto quindi ci dice che il confine tra follia e sensatezza è più labile di quanto si creda

I luoghi non hanno un’identificazione precisa: Africa, Inghilterra, Parigi, isole, grotte, castello.
l luogo fondamentale è la selva: luogo ameno ma anche luogo pauroso. In questi ambienti così indeterminati si muovono i personaggi, senza logica, casualmente, secondo il capriccio del narratore. Anche il tempo non ha ordine logico: le vicende ci sembrano sempre tutte simultanee, perché non c’è un passato a cui rifarsi né un futuro a cui attaccarsi ma solo un presente in cui si vive casualmente.
Labirinto spaziale e labirinto temporale sono le coordinate del mondo del Furioso.
I personaggi non hanno né spessore, né complessità e non esiste neppure un protagonista. Non vuole creare figure autonome, ma devono riflettere un aspetto tipico della natura umana.
L’opera si caratterizza per la varietà e infatti l’autore:

  1. arriva ad assemblare un materiale eccezionalmente eterogeneo
  2. la creazione di una struttura aperta senza un inizio né una fine
  3. una materia tanto varia è organizzata e amalgamata per mezzo di ripetizioni, parallelismi, contrapposizioni, ecc. il tutto conduce alla simultaneità e non allo sviluppo
  4. l’intreccio all’apparenza così dispersivo ha una sua ragion d’essere, un suo significato, perché rappresenta la follia della vita
Orlando furioso - Temi e analisi storica articolo

Orlando Furioso: lingua e stile

Il tono medio del Furioso ha alla base la scelta di non adottare il linguaggio codificato del genere epico, ma di tutta la tradizione letteraria, giungendo così alla varietà di intonazioni che è propria del suo stile. Nessun registro stilistico è mantenuto a lungo, ma tende sempre a mantenere una certa eterogeneità.
Le figure retoriche preferite sono:

  • l’ossimoro
  • l’antitesi (contrapposizione di termini di senso contrario: “non fronda verde ma di color fosco”)
  • la dittologia (esprimere un concetto per mezzo di coppie di sinonimi: “solo e pensoso i più deserti campi”)
  • l’enumerazione

Frequenti sono pure le citazioni (Dante, Tetrarca, Virgilio, Ovidio). Il linguaggio è perciò allusivo e tende ad una rappresentazione visiva che coglie sia l’insieme che i particolari. L’ottava si rifà ai cantari, al Boiardo e al Poliziano, ma è un solo spazio di otto versi e, a differenza dei cantari, ha struttura quadri-membre, in cui i primi sei versi hanno verso ascendente, gli ultimi due cadenze più riposate, oppure sono ironici, o in contrasto con gli altri sei, oppre il passaggio per la sequenza successiva (6+2 o 4+4).
Il primo canto si caratterizza per la presenza del proemio: quattro ottave in cui viene esposto l’argomento (guerra, vicende di Orlando e di Ruggiero, capostipite della casata d’Este).
I primi due versi si rifanno a Virgilio.

  • Prima ottava: intonazione epica, un solo periodo (modello latino), il vero alla fine e il soggetto posposto, molti enjambements.
  • Seconda ottava: invocazione alla sua donna che assorbe tutto di lui; mutamento stilistico rispetto alla prima (toni smorzati, andamento prosaico).
  • Terza e quarta ottave: motivo encomiastico (sviolinata al cardinale Ippolito) è contenuta l’affermazione della propria identità d’intellettuale.
Per ulteriori approfondimenti su Ludovico Ariosto, vedi anche qua

Domande da interrogazione

  1. Qual è la storia delle edizioni dell'"Orlando Furioso"?
  2. L'"Orlando Furioso" ha avuto tre edizioni principali: la prima nel 1516, la seconda nel 1521 con 40 canti, e l'ultima nel 1532 con 46 canti, con revisioni linguistiche e strutturali per avvicinarsi ai canoni classicistici.

  3. Quali sono le fonti e i modelli principali dell'"Orlando Furioso"?
  4. Le fonti principali includono i cantari medievali, Omero, e Virgilio, in particolare l'"Eneide". Il modello linguistico è quello proposto da Bembo, con influenze da Petrarca e Boccaccio.

  5. Quali sono le tematiche principali dell'"Orlando Furioso"?
  6. Le tematiche principali includono l'amore, l'amicizia, la guerra, la magia, e la follia, con un focus sulla natura umana e la simultaneità degli eventi.

  7. Come è strutturato l'intreccio dell'"Orlando Furioso"?
  8. L'intreccio è caratterizzato da una struttura non lineare, con storie intrecciate e continue interruzioni, che danno l'idea di simultaneità e riflettono la follia della vita.

  9. Quali sono le caratteristiche linguistiche e stilistiche dell'"Orlando Furioso"?
  10. Lo stile è vario e eterogeneo, con l'uso di ossimori, antitesi, dittologie, e citazioni. L'ottava è strutturata in modo da creare un contrasto tra i primi sei versi e gli ultimi due.

Domande e risposte

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