I materiali pubblicati sul sito costituiscono rielaborazioni personali del Publisher di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni e lo studio autonomo di eventuali testi di riferimento in preparazione all’esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell’università attribuibile al docente del corso.
…continua

Filtra per

Tutte le tipologie

Ordina

Filtra

Appunti degli studenti per corsi ed esami del Prof. Filippin Antonio

Questo appunto si riferisce al corso di Glottologia, modulo C, tenuto dal professor Antonio Filippin. E' possibile una fonetica comparata del latino e del greco in quanto si tratta di lingue appartenenti alla stessa famiglia indoeuropea. Le lingue indoeuropee, documentate su una vasta area geografica che abbraccia Europa e Asia, sono accomunate da caratteristiche morfologiche, fonetiche e sintattiche. Esse presentano, in particolare, corrispondenze foniche.
...continua

Dal corso del Prof. A. Filippin

Università Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Appunto
4 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Glottologia, modulo C, tenuto dal professor Antonio Filippin. Gli strumenti con cui si opera newl processo comparativo-ricostruttivo delle fasi non attestate delle lingue sono le leggi fonetiche. Una legge fonetica è la descrizione di una corrispondenza fonetica tra due lingue. Le eventuali eccezioni o sono apparenti, perché rientrano in un'altra legge fonetica, o si spiegano con il fenomeno dell'analogia, un meccanismo psicologico con cui il parlante interviene pere regolarizzare un fenomeno sentito come irregolare.
...continua

Dal corso del Prof. A. Filippin

Università Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Appunto
Questo appunto si riferisce al corso di Glottologia, modulo C, tenuto dal professor Antonio Filippin. Vi è una teoria secondo cui tra il mondo indiano e il mondo mediterraneo pre-indoeuropei esisteva una continuità linguistica e culturale (Silvestri, "La nozione di indo-mediterraneo in linguistica storica"). La presenza di consonanti retroflesse nei dialetti della Sicilia e della Sardegna e e nelle lingue indiane sarebbe una sopravvivenza di quella continuità.
...continua
Questo appunto si riferisce al corso di Glottologia, modulo C, tenuto dal professor Antonio Filippin. Sulla base del confronto tra le lingue indo-europee storicamente attestate viene ricostruito il sistema consonantico dell'indo-europeo. Secondo l'operazione di ricostruzione codificata da Brugmann ("Fondamenti di grammatica comparata delle lingue indoeuropee"), il sistema consonantico dell'indo-europeo presenterebbe quattro ordini (sorde, sonore, sorde aspirate e sonore aspirate) e quattro serie (labiali, dentali, velari, labiovelari) di occlusive, la fricativa /s/, due liquide, due nasali, sei sonanti.
...continua

Dal corso del Prof. A. Filippin

Università Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Appunto
3,3 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Glottologia, modulo C, tenuto dal professor Antonio Filippin. L'apofonia indo-europea è un processo attraverso cui l'indo-europeo utilizzava determinate radici per la produzione di lessico o temi verbali, modificando il timbro (apofonia qualitativa) o la quantità (apofonia quantitativa) della vocale radicale. L'apofonia latina è invece un fenomeno fonetico meccanico circoscritto al latino: si tratta dell'indebolimento della vocale radicale nei composti a causa del forte accento intensivo protosillabico.
...continua
Questo appunto si riferisce al corso di Glottologia, modulo C, tenuto dal professor Antonio Filippin. Secondo lo schema classico ricostruito da Brugmann, il vocalismo indo-europeo sarebbe costituito da undici vocali, (a, e, i, o, u lunghe e brevi e uno schwa o vocale indistinta). Saussure ipotizzò che la vocale unica del proto-indoeuropeo fosse /e/, dalla cui contrazione con i cosiddetti 'coefficienti' sarebbero sorte le altre vocali. Kurylowitcz sviluppò la teoria di Saussure chiamando i coefficienti laringali. Secondo la teoria laringalista, ci sarebbero stati nell'indo-europeo dei fonemi fricativi la cui posizione rispetto alla vocale /e/ ne avrebbe determinato l'allungamento o la colorazione timbrica. Questi fonemi sono stati effettivamente riscontrati nell'ittito grazie alla decifrazione di Hrozny.
...continua
Questo appunto si riferisce al corso di Glottologia, modulo C, tenuto dal professor Antonio Filippin. Nella penisola balcanica è presente una varietà di lingue diverse: - turco e ungherese (non indoeuropee); - lingue slave (indoeuropee): sloveno, serbo-croato, bulgaro, macedone; - greco, albanese, romeno (lingue indoeuropee non slave). Queste lingue, attraverso il prolungato contatto tra loro hanno dato luogo a una serie di innovazioni comuni. Per individuare questo fenomeno di convergenza linguistica si parla di lega linguistica balcanica.
...continua

Dal corso del Prof. A. Filippin

Università Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Appunto
Questo appunto si riferisce al corso di Glottologia, modulo C, tenuto dal professor Antonio Filippin. All'interno del concetto di latino non classico si può fare una distinzione tra latino preclassico, ossia il latino precedente all'età classica, e latino subclassico, ossia il latino informale di età classica. Le fonti per la conoscenza del latino non classico sono limitate a iscrizioni, citazioni dei grammatici e opere letterarie come le Epistole di Cicerone.
...continua
Questo appunto si riferisce al corso di Glottologia, modulo C, tenuto dal professor Antonio Filippin. Le occlusive sorde indoeuropee *p *t *k si conservano inalterate in latino e greco. La classe delle occlusive sorde aspirate è poco documentata: ci sono pochi casi di confronto per ricostruirla e solo in greco e in sanscrito.
...continua
Questo appunto si riferisce al corso di Glottologia, modulo C, tenuto dal professor Antonio Filippin. Le occlusive sonore indoeuropee *b *d *g si mantengono in latino e greco. Le occlusive sonore aspirate indoeuropee diventano sorde aspirate in greco. In latino invece il loro esito differisce a seconda della posizione: in posizione iniziale di parola diventano fricative sorde *bh > f, *dh > f, *gh > h; in posizione interna di parolal'esito è *bh > b, *dh > d, *gh > h.
...continua

Dal corso del Prof. A. Filippin

Università Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Appunto
4,5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Glottologia, modulo C, tenuto dal professor Antonio Filippin. Le labiovelari indoeuropee presentano esiti diversi in latino e greco. In greco, esse si trasformano in labiali davanti a /a/, /o/ e consonante, in dentali davanti a /e/, /i/ e in gutturali in prossimità di /u/. In latino, l'esito è *kw > qu/c, *gw > v/u, *gwh > f/v/gu/b (f in posizione iniziale di parola o vicino a consonante; v in posizione intervocalica; gu dopo nasale; b davanti a liquida o nasale).
...continua

Dal corso del Prof. A. Filippin

Università Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Appunto
4 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Glottologia, modulo C, tenuto dal professor Antonio Filippin. Un'isoglossa è la proiezione areale di un dato fenomeno linguistico. Molti comparatisti ricostruiscono per l'indoeuropeo una serie di palatali, che avrebbero dato esiti diversi nelle lingue indoeuropee, come mostrerebbero le cosiddette isoglosse kentum e satem. Nelle lingue occidentali, le palatali indoeuropee sono trattate come le velari, nelle lingue orientali, esse sono trattate come sibilanti o dentali.
...continua

Dal corso del Prof. A. Filippin

Università Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Appunto
4,5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Glottologia, modulo C, tenuto dal professor Antonio Filippin. La semivocale j in latino si conserva in posizione iniziale di parola, cade in posizione intervocalica; in greco ha due esiti in posizione iniziale, /z/ o /h/. La semivocale w si conserva in latino in posizione iniziale e interna di parola, cade in greco in posizione iniziale e intervocalica con una cronologia diversa a seconda dei dialetti (è il cosiddettto digamma), si vocalizza in /u/ in posizione interna preconsonantica.
...continua

Dal corso del Prof. A. Filippin

Università Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Appunto
Questo appunto si riferisce al corso di Glottologia, modulo C, tenuto dal professor Antonio Filippin. Le sonanti indoeuropee hanno esiti diversi in latino e greco a seconda della posizione all'interno della sequenza fonica. In greco sviluppano una vocale di appoggio /a/, in latino una vocale /u/, /o/ davanti a consonante, /a/ davanti a vocale. In caso di sequenze cacofoniche in presenza di sonante, il greco può inserire una consonante di epentesi per facilitare la pronuncia.
...continua

Dal corso del Prof. A. Filippin

Università Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Appunto
4,5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Glottologia, modulo C, tenuto dal professor Antonio Filippin. Il vocalismo indoeuropeo si mantiene pressoché inalterato in latino e greco. Le uniche innovazioni riguardano il passaggio di *u > y e di *a lunga > e lunga in greco. In latino influisce invece sul vocalismo il fenomeno dell'apofonia latina, un indebolimento che comporta variazione della vocale postonica. In latino inoltre si ha un trattamento particolare delle vocali in posizione finale: - in posizione finale assoluta: *i > e; *o > e; - in posizione finale in sillaba chiusa: *a > e; *e > i davanti a s, t; *o > u.
...continua

Dal corso del Prof. A. Filippin

Università Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Appunto
4,5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Glottologia, modulo C, tenuto dal professor Antonio Filippin. I dittonghi indoeuropei sono costituiti dall'unione delle vocali *a, *e, *o e delle semivocali *j, *w. Esiti dei dittonghi indoeuropei in latino e greco: *ai > gr. ai; lat. ae; *ei > gr. ei; lat. i; *oi > gr. oi; lat. oe/u; *au > gr. au; lat. au/o; *eu > gr. eu; lat. u; *ou > gr. ou; lat. u.
...continua
Questo appunto si riferisce al corso di Glottologia, modulo C, tenuto dal professor Antonio Filippin. Alcuni fatti fonetici del latino sono indipendenti dall'origine indoeuropea e sono dovuti a fenomeni di assimilazione e dissimilazione. L'assimilazione può essere vocalica o consonantica, totale o parziale, Un caso particolare di assimilazione è codificato dalla legge di Lachmann: le occlusive sonore davanti a occlusiva sorda o a sibilante s diventano occlusive sorde. Altro fenomeno tipico del latino è la sincope, un fenomeno contemporaneo all'apofonia latina: a causa della forza espiratoria dell'accento intensivo protosillabico la vocale postonica si indebolisce a tal punto da cadere.
...continua
Questo appunto si riferisce al corso di Storia e geografia linguistica dell'Europa tenuto dal professor Antonio Filippin. Le lingue si possono studiare da un punto di vista sincronico e da un punto di vista diacronico. Dal punto di vista sincronico, la lingua si studia nel suo contesto sociale e cronologico, come ergon (Aristotele). Dal punto di vista diacronico, la lingua si studia nel suo divenire, come energeia (Aristotele). La linguistica interna studia la lingua in sé e per sé. La linguistica esterna studia i cambiamenti originati da cause extra-linguistiche (spazio-temporali).
...continua
Questo appunto si riferisce al corso di Storia e geografia linguistica dell'Europa tenuto dal professor Antonio Filippin. Il mutamento fonetico consiste nel mutamento di una serie di elementi. Una legge fonetica consiste nella constatazione della regolarità del mutamento fonetico tra due stadi di lingua a parità di condizioni fonosintattiche e prosodiche. Un fono è quanto prodotto fisicamente dall'apparato fonatorio. Un fonema è quanto ha rilevanza funzionale all'interno dei foni. La distinzione tra fono e fonema si ha con la commutazione delle coppie minime. Un allofono è una variante comninatoria dello stesso fonema, priva di valore distintivo.
...continua
Questo appunto si riferisce al corso di Storia e geografia linguistica dell'Europa tenuto dal professor Antonio Filippin. La legge di Grimm e la legge di Verner interessano le lingue germaniche. Si tratta di mutazioni consonantiche regolari e omorganiche. Secondo la legge di Grimm, nelle lingue germaniche le occlusive sorde diventano fricative sorde, le occlusive sonore diventano occlusive sorde e le occlusive sonore aspirate diventano occlusive sonore in posizione iniziale e preconsonantica, fricative sonore in posizione intervocalica. Secondo la legge di Verner, nelle lingue germaniche una occlusiva sorda in contesto sonoro e con accento che non cade sulla sillaba precedente diventa non fricativa sorda ma fricativa sonora.
...continua