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Appunti di Lettere e filosofia - Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Questo appunto si riferisce al corso di Filologia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. Nella dodicesima e ultima parte dei Dialoghi sulla religione naturale di Hume, Filone trae le conclusioni del dialogo: la conclusione è scettica, essere scettico speculativo è il primo e più importante passo verso una salda fede cristiana. Dunque lo scetticismo non è ateismo, cioè negazione della divinità, ma bensì sospensione del giudizio su questioni non pertinenti alla ragione umana.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. In Storia naturale della religione, nell'introduzione, Hume finge di partire da quelle che nel dialogo erano le posizioni di Cleante. Due sono le questioni fondamentali della religione: il suo fondamento nella ragione e la sua origine nella natura umana. Quanto alla prima, Hume sostiene la posizione di Cleante: la natura rivela un creatore intelligente. Invece è della deconda che si occuperà in quest'opera.
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Esame Filosofia teoretica

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. I due scritti di Hume sulla religione, Dialoghi sulla religione naturale e storia naturale della religione, sono molto diversi tra loro ma strettamente connessi. Essi trattano rispettivamente di due questioni fondamentali della religione: - il fondamento della religione nella ragione; - l'origine della religione nella natura.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. In Storia naturale della religione, Hume tratta dell'origine della religione. La storia umana ci presenta la non universalità della religione: sin dall'inizio la religione non è intesa come unica, ma come varietà di forme di credenza in esseri superiori. L'origine della religione è da cercarsi in impulsi secondari. Il politeismo fu la prima religione degli uomini.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. In Storia naturale della religione, Hume tratta di politeismo e monoteismo. Il politeismo fu la prima religione degli uomini. Hume pone all'inizio della storia dell'umanità una fase di barbarie iniziale e sostiene in modo innovativo, contro la testimonianza dei testi biblici, che in origine l'umanità fu politeista, avvalendosi della testimonianza dei documenti storici dell'antichità ma anche delle popolazioni selvagge a lui contemporanee e della natura umana stessa. Il sentimento religioso sarebbe nato davanti al prodigioso, perché il prodigio è attribuito all'intervento divino.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. In Storia naturale della religione, Hume sostiene che l'umanità fu inizialmente politeista. Gli uomini infatti erano naturalmenti portati al politeismo dall'osservazione dei vari e contraddittori avvenimenti della vita umana. L'origine della religione politeista è dovuta all'ignoranza delle cause, che portò gli uomini a divinizzare le forze della natura. Il monoteismo nasce invece dalla conoscenza scientifica della natura che ci porta a concepire l'idea di un dio creatore unico.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. In Storia naturale della religione, Hume osserva che nella concezione politeistica gli dei non erano considerati creatori del mondo. Secondo Platone, ad esempio, il Demiurgo non avrebbe creato, bensì plasmato la materia. La tesi della mitologia tradizionale è quella della generazione naturale del mondo. L'antropomorfizzazione di dio è un fatto comune a tutte le religioni. Punto in comune tra politeismo e monoteismo è che gli dei o il dio hanno un potere invisibile e intelligente, e sono in possesso di un'intelligenza uguale ma superiore a quella umana, perché dotati di immortalità.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. In Storia naturale della religione, Hume nota che poiché diverse sfere di influenza vengono distribuite tra varie divinità, l'allegoria entra a far parte dei sistemi tradizionali di politeismo. I principi del politeismo si fondano sulla natura umana: ricerca di cause ignote da cui dipendono le proprie felicità e infelicità; distribuzione dei compiti tra questi 'agenti' e allegoria; divinizzazione degli uomini migliori mediante il culto degli eroi; rappresentazioni visibili di intelligenze invisibili.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. In Storia naturale della religione, Hume indaga l'origine del monoteismo. Il monoteismo è nato dal politeismo, in particolare dal fatto che una divinità tra le altre è stata considerata più autorevole e degna di maggior venerazione. Tuttavia, una volta che il monoteismo si è affermato, c'è ancora la possibilità di una ricaduta nel politeismo. Hume parla a questo proposito di flusso e riflusso di politeismo e teismo.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. Dal punto di vista morale, Hume ritiene il politeismo migliore del monoteismo dal punto di vista morale, per quanto riguarda la tolleranza, in quanto autorizza qualsiasi altra opinione e pratica, a differenza del monoteismo che ha invece scatenato sanguinarie guerre di religione, e inoltre dal punto di vista del coraggio, perché i politeisti, credendo che gli dei siano stati uomini, sono portati a emularli.
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Questo appunto si riferisce al corso di Letteratura italiana tenuto dal professor Andrea Gareffi. I primi storici della letteratura italiana di tradizione erudita hanno costruito una prospettiva storica basata sulla cronologia. Con l'unità d'Italia De Sanctis scrisse una storia della letteratura italiana poco attendibile, moralista e ideologicamente orientata. Dopo di lui, Croce, idealista, hegeliano e storicista, operò una scorporizzazione della letteratura italiana. Cecchi, Salmi, Contini e Debenedetti furono i critici successivi.
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Esame Letteratura italiana mod. A

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
4,3 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Letteratura italiana tenuto dal professor Andrea Gareffi. La letteratura italiana del novecento è una letteratura di disgregazione, parla della fine del mondo e del personaggio, della fine dei valori e dell'occidente. I personaggi sono incapaci di essere vivi, vittime fragili, incapaci di suscitare emozione e identificazione. La letteratura sperimentale ogni capacità di reazione dei lettori, se non da parte di quelli afflitti da sensi di colpa. Alla ricerca del tempo perduto di Proust parla di questo mondo che finisce.
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Questo appunto si riferisce al corso di Letteratura italiana, mod. A, tenuto dal professor Andrea Gareffi. Secondo Aristotele la letteratura è mimesi della realtà. Questo materialismo si è protratto fino al novecento. Secondo Platone la letteratura è qualcosa che ha una propria esistenza, è una realtà che si aggiunge alla realtà in cui viviamo. Durante il medioevo la letteratura si riferiva al divino e si riteneva di ispirazione divina. A partire dall'umanesimo la letteratura diventa anche umana. In ogni epoca la letteratura è figlia dei suoi tempi.
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Esame Letteratura italiana mod. A

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
Questo appunto si riferisce al corso di Letteratura italiana, mod. A, tenuto dal professor Andrea Gareffi. Il rinascimento segna la rinascita della tradizione e della cultura classica, dell'antico, di ciò che il mondo aveva realizzato prima. Rinascono i generi letterari che si erano persi nel medioevo. Trovano ampia fortuna i cicli epici e cavallereschi. Essi trovano una parodia nel Morgante di Pulci. Ariosto mette insieme il ciclo arturiano e il ciclo carolingio. Tasso trasforma il poema cavalleresco in poema eroico.
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Esame Letteratura italiana mod. A

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
Questo appunto si riferisce al corso di Letteratura italiana, mod. A, tenuto dal professor Andrea Gareffi. Nella corrente letteraria del realismo, il romanzo naturalistico è una scrittura che costruisce una prospettiva, è un'altra realtà che si aggiunge alla realtà naturale con i suoi personaggi e i suoi sentimenti.
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Esame Letteratura italiana mod. A

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
3,7 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Letteratura italiana, mod. A, tenuto dal professor Andrea Gareffi. Il romanzo del novecento è la risposta alla crisi dell'estetismo dannunziano. L'esperienza del crepuscolarismo sottolinea la crisi. Viene rispecchiato il rapporto di crisi con il reale, da cui deriva uno stile frammentato caratterizzato da analessi, prolessi, flashback. Temi e caratteristiche: - rapporto critico con il reale; - stile paratattico; - tema della memoria; - crisi di identità; - psicoanalisi; - complesso e senso di colpa.
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Questo appunto si riferisce al corso di Letteratura italiana, mod. A, tenuto dal professor Andrea Gareffi. Romanzi del primo dopoguerra: - Gli egoisti di Tozzi; - Gli indifferenti di Moravia; Tematiche: - tema dell'indifferenza, della noia, dell'egoismo; - tema dell'affermarsi della civiltà industriale rispetto al mondo contadino; - assenza di personaggi antifrastici che si oppongano alla media dei valori; - tema dell'inetto.
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Esame Letteratura italiana mod. A

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
Questo appunto si riferisce al corso di Letteratura italiana mod. A tenuto dal professor Andrea Gareffi. La corrente letteraria degli anni '30 del novecento è chiamata neorealismo. - Calvino: trattazione dei problemi della vita e del male attraverso la vittoria della letteratura, sottrazione di peso alla realtà attraverso una scrittura lucida e razionale; - Gadda: romanzo come pasticcio, accumulo linguistico e della trama, aggiunta di peso alla realtà, con ampi excursus attorno alla trama semplice di un delitto.
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Esame Letteratura italiana mod. A

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
Questo appunto si riferisce al corso di Letteratura italiana mod. A tenuto dal professor Andrea Gareffi. Dante si presenta come variamente determinato e connotativo. I luoghi della Divina Commedia hanno significati storici o misteriosi, ogni personaggio rappresenta qualcosa si superiore o metafisico. Beatrice è mediazione tra Dante e la conoscenza di Dio, tra umano e divino. Nel poema la finzione materiale del viaggio corrisponde a una realtà spirituale dell'esperienza iniziatica della mente alla ricerca di valori. La terzina incatenata è una concatenazione di rime.
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Questo appunto si riferisce al corso di Letteratura italiana mod. A, tenuto dal professor Andrea Gareffi. Dopo la seconda guerra mondiale, dopo la violenza, il tragico e il dramma, deve esserci un romanzo in grado di rispondere al grande dramma con temi di guerra e resistenza: - Pavese, "La casa in collina"; - Calvino, "La giornata di uno scrutatore".
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