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Concetti Chiave

  • Il confronto tra la peste del 1348 e il coronavirus evidenzia somiglianze nei comportamenti sociali e nell'origine delle epidemie, entrambe iniziate dall'Oriente.
  • Mentre i sintomi delle due malattie differiscono, le moderne condizioni igienico-sanitarie e le cure aumentano le possibilità di sopravvivenza nel caso del coronavirus.
  • Entrambe le pandemie hanno causato paura e caos, spingendo le persone a comportamenti estremi, come l'accaparramento di beni o l'isolamento.
  • Le epidemie rivelano le fragilità sociali e personali, costringendo a rivalutare le proprie abitudini e apprezzare le semplici libertà quotidiane.
  • Informazione, ricerca scientifica e l'uso della tecnologia moderna sono strumenti essenziali per affrontare la paura e il distanziamento sociale durante la pandemia.

Indice

  1. Confronto tra la peste di Boccaccio e il Coronavirus
  2. Come combattere la paura da Corona Virus

Confronto tra la peste di Boccaccio e il Coronavirus

Una grave epidemia ha colpito l’Italia nel 1348, la peste nera. Questa ha cambiato drasticamente le abitudini delle persone proprio come sta succedendo in questo particolare momento storico con il coronavirus. Giovanni Boccaccio descrive quel momento tramite il Decameron, la sua opera più celebre, una raccolta di cento novelle raccontate da una brigata formata da dieci giovani agiati di Firenze, sette fanciulle e tre giovani uomini, che si erano rifugiati in campagna per sfuggire alla malattia. Tramite queste testimonianze si può fare un confronto tra queste due epoche diverse e notare che ci sono dei punti in comune, sia dal punto di vista della malattia sia dal punto di vista comportamentale e di atteggiamento del popolo.
La prima analogia è il luogo da dove ha iniziato a espandersi il virus. Boccaccio scrive nell’introduzione del Decameron: “nelle parti orientali incominciata”; da ciò deduciamo che la peste del ‘300 abbia iniziato a diffondersi dall’Oriente come il CO-VID 19 che è partito dalla città cinese di Wuhan.
I sintomi di queste due malattie sono molto diversi tra loro, come dice Boccaccio la peste si presentava con macchie nere soprattutto sull’inguine e sotto le ascelle mentre il coronavirus si presenta con sintomi influenzali come tosse, raffreddore, febbre e problemi respiratori.
Al giorno d’oggi le condizioni igienico-sanitarie sono sicuramente migliorate, per questo in percentuale il numero dei morti è decisamente inferiore e anche se non ci sono ancora cure o vaccini validi, le probabilità di guarigione dal CO-VID 19 sono molto più alte soprattutto per soggetti giovani e sani.
Una pandemia senza cura crea caos e paura nella maggioranza delle persone, questo atteggiamento lo possiamo rivedere anche nel 1300. Mentre oggi la gente assalta i supermercati con la paura di rimanere senza generi alimentari, beni di prima necessità e i fuori-sede cercano in qualsiasi modo di tornare a casa, nel medioevo i più agiati cercavano di isolarsi nelle case di campagna; altri, di opinione contraria preferivano andare in giro per taverne, cercando di godersi la vita e pensando di non dover più vivere a lungo, abbandonavano le loro case.
“Nacquero diverse paure e imaginazioni in quegli che rimanevano vivi, e tutti quasi a un fine tiravano assai crudele, ciò era di schifare e di fuggire gl’infermi e le lor cose” scrive Boccaccio mettendo in evidenza la spietatezza delle persone verso i più deboli. Anche nel 2020 le cattiverie umane non si sono fermate, ai telegiornali di cronaca si sono sentiti diversi episodi di razzismo verso persone con tratti somatici asiatici tramite aggressioni sia verbali che fisiche. Nonostante questi gravi episodi sembra si sia creata molto unità nazionale, un senso di comunità che combatte contro un nemico comune.
Queste malattie scoprono le fragilità della società sempre più articolata e complessa, in quanto l’uomo non è onnipotente, non conosce e non riesce a controllare tutto ciò che lo circonda. Quello che spaventa di più è lo stravolgimento della normalità, l’incertezza e il dover cambiare le abitudini. Malgrado le difficoltà questi possono essere momenti di crescita, poiché fanno capire il valore di tutte quelle cose che venivano date per scontate come per esempio la possibilità di andare al parco o abbracciare amici e parenti.

Confronto tra la peste di Boccaccio e il Coronavirus, tema articolo

Come combattere la paura da Corona Virus

Il metodo migliore per combattere la paura è quello di fare informazione, non nascondere nulla alla gente e investire nella ricerca scientifica. Purtroppo, durante la peste nera c’era molta disinformazione e ciò ha permesso la divulgazione di molte leggende popolari senza nessuna base scientifica e razionale, anche l’inadeguato campo della medicina ha aiutato in ciò dato che gli unici consigli dei medici erano quelli di evitare i malati e girare con in mano spezie e piante profumate.
Se la paura non può essere sconfitta, bisogna trovare un modo per distrarsi ed evadere dalla realtà. Lo stesso Decameron raccoglie cento novelle, le quali erano un modo per dilettarsi e passare il tempo. Al giorno d’oggi fortunatamente ci sono molte tecnologie per affrontare la quarantena e cercare di ridurre l’impatto del distanziamento sociale. Molti contattano i loro amici e parenti in videochiamate e tramite i social network, altri si dedicano alle cose che non avevano mai tempo di fare e altri ancora dedicano il tempo ad imparare cose nuove.
Quindi per concludere nonostante questo, come quello della peste, sia un periodo buio e difficile per la storia dell’uomo, passerà sicuramente e sarà un’occasione di crescita per tutti.

per ulteriori approfondimenti vedi anche:

tema sul coronavirus
Pagina di diario con riflessioni sul Corona Virus
Come si vive con il corona Virus, tema
Tema sulla situazione politica in Europa sul corona Virus
Saggio breve sul Coronavirus

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le analogie tra la peste del 1348 e il Coronavirus?
  2. Entrambe le epidemie hanno cambiato drasticamente le abitudini delle persone. La peste iniziò a diffondersi dall'Oriente, simile al Coronavirus che partì da Wuhan. Entrambi i periodi hanno visto paura e caos, con comportamenti simili di isolamento e ricerca di normalità.

  3. Come si differenziano i sintomi della peste e del Coronavirus?
  4. I sintomi della peste includevano macchie nere sull'inguine e sotto le ascelle, mentre il Coronavirus si manifesta con sintomi influenzali come tosse, febbre e problemi respiratori.

  5. Quali sono le reazioni sociali comuni durante le pandemie?
  6. Durante entrambe le pandemie, le persone hanno mostrato paura e spietatezza verso i malati. Nel 2020, si sono verificati episodi di razzismo, ma anche un senso di unità nazionale contro un nemico comune.

  7. Qual è il metodo migliore per combattere la paura del Coronavirus?
  8. Il miglior metodo è fare informazione, investire nella ricerca scientifica e non nascondere nulla alla gente. Distrarsi e evadere dalla realtà, come con le novelle del Decameron, può aiutare a gestire la paura.

  9. Quali opportunità di crescita possono derivare da una pandemia?
  10. Le pandemie rivelano le fragilità della società e costringono a rivalutare ciò che si dava per scontato, come la libertà di movimento e il contatto umano, offrendo un'opportunità di crescita personale e collettiva.

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