Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • La società inglese del XVI e XVII secolo era gerarchica con quattro classi principali: nobiltà, cittadini, affittuari terrieri e artigiani.
  • Il termine "gentleman" aveva significati multipli, includendo figure dalla piccola nobiltà ai cavalieri, con la gentry a rappresentare la piccola nobiltà di campagna.
  • Nonostante la struttura sociale rigida, esisteva mobilità sociale, con cittadini e contadini ricchi che potevano ascendere socialmente attraverso il commercio e l'istruzione.
  • La nuova nobiltà, formata da "uomini nuovi" post Guerra delle Due Rose, si integrava con la vecchia nobiltà, creando tensioni tra le due.
  • La classe dominante inglese era diversificata con elementi feudali e capitalisti, diversamente dalla società francese, influenzando le alleanze durante le guerre civili del XVII secolo.

Indice

  1. La gerarchia sociale nel Rinascimento
  2. Il significato di gentleman
  3. I privilegi della nobiltà
  4. La classe dei cittadini
  5. Mobilità sociale e matrimoni
  6. L'ascesa sociale dei contadini
  7. La nuova nobiltà e le guerre civili

La gerarchia sociale nel Rinascimento

Come la società del Medioevo, la società inglese del Rinascimento era fondata sulla gerarchia. Infatti, esisteva chiaramente un sistema ben definito di gradi sociali e ogni individuo faceva parte o dell’uno o dell’altro. È consuetudine affermare che nel Medioevo esistevano tre classi sociali: i cavalieri per combattere, i monaci per pregare e i contadini per lavorare. Pur essendo una semplificazione piuttosto grossolana della struttura reale della società medioevale, essa è rivelatrice dell’ottica della classe dominante nel Medioevo. Il sistema gerarchico teorico vigente in Inghilterra nel XVI secolo era molto più complicato. Infatti, la popolazione inglese si poteva suddividere in quattro classi principali: 1) alta e piccola nobiltà 2) i cittadini 3) coloro che potevano sfruttare un terreno con un contratto di affitto di lunga durata 4) gli artigiani e gli operai. A loro volta, i gentlemen comprendevano l’alta nobiltà (duchi, marchesi, conti, visconti e baroni) e la piccola nobiltà (cavalieri, scudieri, gentiluomini).

Il significato di gentleman

Innanzitutto, è importante capire il significato del termine “gentleman”; esso aveva più significati. Innanzitutto, “gentleman” poteva essere qualsiasi individuo appartenente alla prima classe comprendente i cavalieri, i signori e lo stesso monarca. Esso poteva anche designare un membro di un sottogruppo specifico di questa classe, cioè la categoria più bassa; in tal caso si poteva utilizzare il termine “semplice gentleman”. Infine, il termine poteva essere adoperato per designare la piccola nobiltà, cioè gli appartenenti ai tre sottogruppi (cavalieri, scudieri – gentiluomini che accompagnavano un cavaliere e che portavano il suo scudo - e semplici gentlemen), per opposizione ai titoli superiori (nobili o pari). Gli storici moderni chiamano spesso il gruppo inferiore col termine “gentry” o piccola nobiltà di campagna dal carattere ereditario.

I privilegi della nobiltà

La nobiltà formava soltanto il 5% della popolazione, ma disponeva di tutto il potere. Soltanto essa aveva il diritto di portare la spada e il diritto al tempo libero. Tutti gli altri membri della popolazione avevano l’obbligo di lavorare e il numero delle ore di lavoro era fissato dalla legge. Essa occupava tutte le posizioni amministrative importanti ed esercitava la funzione essenziale dell’amministrazione locale, cioè quella della giustizia. Godeva di numerosi privilegi, anche nel caso in cui fosse un criminale o un traditore. In ogni caso esso non poteva mai essere sottoposto a tortura e se fosse stato condannato a morte, avrebbe avuto il privilegio di essere decapitato e non veniva impiccato, sorte che era invece riservata ad un plebeo.

La classe dei cittadini

Il secondo gruppo era quello dei cittadini e che comprendeva non tutti coloro che lavoravano nelle città, ma soltanto che nella loro professione erano padroni di un’attività. Pertanto, questa classe sociale escludeva gli artigiani presi in affitto dal padrone e gli apprendisti.

Il terzo gruppo era quello dei ricchi contadini: le loro terre dovevano produrre un reddito di almeno 40 scellini all’anno e nel XVI secolo costituivano una parte molto fiorente della comunità.

Mobilità sociale e matrimoni

Nella pratica, però, questa struttura sociale non era così rigida come potrebbe sembrare e comportava tutta una serie di varianti. Innanzitutto, la categoria dei “cittadini” comportava un ventaglio sociale molto ampio che andava dall’artigiano fino al banchiere di Londra. Quest’ultimo poteva sposare la figlia di un nobile e perfino acquistare la proprietà di un conte. Esisteva quindi una grande mobilità sociale. È vero che esisteva un forte ostacolo tra i nobili e i cittadini comuni o popolani; tuttavia, tale barriera poteva sempre essere superata grazie al denaro. Se i ricchi negozianti compravano dei terreni, simbolo necessario per mostrare la propria situazione sociale, i cadetti appartenenti alla nobiltà delle campagne non si vergognavano ad entrare nel commercio e numerosi apprendisti di Londra erano di origini nobili. Ecco perché il limite fra cittadino e gentleman non era ben definito ed inoltre non era raro che un gentleman sfortunato finanziariamente tentasse di ricostruire la propria fortuna sposando un’ereditiera della City.

L'ascesa sociale dei contadini

Anche i ricchi contadini avevano la possibilità di elevarsi socialmente: essi inviavano i propri figli a studiare a Oxford o a Cambridge, facendone così dei gentlemen, poiché l’esercizio di una professione liberale conferiva un titolo di nobiltà anche in assenza di una proprietà fondiaria. Pagando una certa somma di denaro, l’apposito Collegio araldico, forniva un sigillo al nuovo arrivato e gli scopriva un albero genealogico plausibile attribuendogli anche uno stemma. Un esempio di questa procedura ci è fornita dallo stesso Shakespeare: dopo il successo ottenuto nei teatri di Londra il padre richiese ed ottenne dal Collegio araldico la concessone di uno stessa e di fatto egli fu reso nobile. Ovviamente, i conservatori si scandalizzavano di questo modo di procedere come ci è dimostrato dalle opere di Ben Jonson che fanno della satira nei confronti di coloro che sono stati resi nobili da poco.

La nuova nobiltà e le guerre civili

Bisogna aggiungere che gli “uomini nuovi” erano numerosi anche fra la nobiltà di grado più alto. Infatti, molte famiglie di rango elevato, era state decimate durante la Guerra delle Due Rose e con Enrico II, l’instaurazione di una monarchia forte e centralizzata creò dei posti per persone di talento e numerose famiglie, elevate socialmente, formarono la nuova nobiltà. Come nomi possiamo ricordare William Cecil, lord Burghley, che diventò prima cavaliere, poi barone. Due suoi figli diventarono rispettivamente conte di Exeter e conte di Salisbury. Da aggiungere i conti di Leicester i conti di Essex, i duchi di Norfolk e i conti di Sussex. Sembra anche che corresse poca simpatia fra la vecchia nobiltà e quella nuova. Un ultimo aspetto del sistema sociale nel XVI secolo è la mancanza di omogeneità di ogni singola classe al proprio interno. Infatti, la nobiltà non solo era disomogenea in senso orizzontale (piccola e grande nobiltà), ma anche in senso verticale: infatti, accanto a gentlemen e pari di stampo antico, sussistevano gentlemen e pari che si lanciavano in esperimenti capitalistici. In questo sta la differenza fra la struttura della società francese e inglese nel XVI secolo; in Francia esisteva una corrispondenza stretta fra divisioni economiche e sociali, mentre in Inghilterra la classe dominante era essa stessa articolata in due settori: uno feudale e l’altro capitalista. Numerosi membri della “gentry” o della nobiltà dei pari si lanciarono in attività economiche qui sarebbero state impensabili per un gentiluomo francese. Le conseguenze furono ben visibili durante le guerre civili nel corso del XVII secolo quando non ci fu uno scontro fra i cittadini e la “gentry”. La stessa “gentry” era divisa: i proprietari fondiari sostenevano il Parlamento mentre la nobiltà di vecchio stampo (soprattutto nel Nord) davano il loro sostegno al re. I pari era normale che appoggiassero la monarchia, ma qualcuno non esitava a sostenere il Parlamento. Bisogna anche riconoscere che una parte rilevante della classe dominante fondiaria, dal punto di vista economico era borghese quanto i commercianti e i ricchi banchieri di Londra. Infatti, quando parliamo di borghesia inglese di questo periodo bisogna includere obbligatoriamente anche i ricchi proprietari terrieri capitalisti.

Domande da interrogazione

  1. Qual era la struttura sociale dell'Inghilterra nel XVI e XVII secolo?
  2. La società inglese era gerarchica e suddivisa in quattro classi principali: alta e piccola nobiltà, cittadini, affittuari di terreni e artigiani e operai.

  3. Chi erano considerati "gentlemen" nella società inglese del Rinascimento?
  4. Il termine "gentleman" poteva riferirsi a qualsiasi membro della prima classe, inclusi cavalieri e nobili, o a un sottogruppo specifico come la piccola nobiltà.

  5. Come si manifestava la mobilità sociale in Inghilterra durante il Rinascimento?
  6. La mobilità sociale era possibile grazie al denaro; i cittadini potevano acquistare terreni e i nobili potevano entrare nel commercio, permettendo il superamento delle barriere sociali.

  7. Quali erano le differenze tra la nobiltà inglese e quella francese nel XVI secolo?
  8. In Inghilterra, la nobiltà era divisa in settori feudali e capitalisti, mentre in Francia c'era una corrispondenza stretta tra divisioni economiche e sociali.

  9. Quali furono le conseguenze della struttura sociale inglese durante le guerre civili del XVII secolo?
  10. La "gentry" era divisa, con i proprietari fondiari che sostenevano il Parlamento e la nobiltà di vecchio stampo che appoggiava il re, mostrando la complessità della classe dominante.

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