Martyna96
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Concetti Chiave

  • La costituzione civile del clero si ispira al giurisdizionalismo, richiedendo al clero francese di giurare fedeltà allo stato e riducendo l'influenza di Roma.
  • La Rivoluzione Francese è stata catalizzata da problemi economici e politici, tra cui il deficit statale e l'inefficacia delle riforme precedenti.
  • Il Terzo Stato, insoddisfatto della rappresentanza, si allea con alcuni membri del clero per formare l'Assemblea Nazionale, che giura di non sciogliersi fino all'ottenimento della costituzione.
  • L'Assemblea Nazionale Costituente abolisce i diritti feudali e promulga la Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino, influenzata da idee illuministe.
  • La guerra contro Austria e Prussia viene dichiarata dai Girondini per consolidare il fronte interno, nonostante la Francia sia impreparata militarmente ed economicamente.

Indice

  1. La costituzione civile del clero
  2. La fuga del re e le elezioni
  3. Le origini della rivoluzione francese
  4. La crisi economica e le riforme fiscali
  5. La convocazione degli Stati Generali
  6. Il terzo stato e l'assemblea nazionale
  7. La nascita dell'assemblea nazionale costituente
  8. La presa della Bastiglia e le riforme
  9. La divisione dei poteri e la libertà di stampa
  10. I club politici e le loro ideologie
  11. Le riforme amministrative e fiscali
  12. La guerra contro Austria e Prussia
  13. La guerra e la crisi interna
  14. La caduta della monarchia e la repubblica

La costituzione civile del clero

Cos'è la costituzione civile del clero? Si rifà ai principi del giurisdizionalismo.

La fuga del re e le elezioni

Dopo l'elaborazione della costituzione cosa succede? La Vandea, che era una regione della Francia, in cui vivevano molti aristocratici e molti appartenenti al clero, decide di non allearsi con i rivoluzionari e quindi di schierarsi contro. Quindi adesso i rivoluzionari non devono solo affrontare uno scontro con l'Austria. Bisogna prima inserire una parte: abbiamo detto 1791, il sovrano è fuggito. Torna e a questo punto firma la costituzione, l'assemblea costituente che vuol dire che fa la costituzione che presuppone la dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, presuppone la divisione dei poteri, un'assemblea legislativa, il governo nominato dal re, che ci sarà libertà di parola e di stampa, si stabilisce anche che bisogna votare a suffragio censitario. Una volta che l'assemblea costituente ha fatto la costituzione che deve fare? Deve sciogliersi, per fare in modo che la costituzione sia applicata e si svolgano le elezioni per portare all'organizzazione definitiva nuova del paese. Ed è quello che succede, ci sono nel 1792 le elezioni per l'assemblea legislativa, mentre il potere esecutivo è nelle mani del re. Dopo la fuga a Varennes il re ritorna, viene chiamato Luigi Capeto, che vuol dire che è sempre il re, però il re dei francesi.

Le origini della rivoluzione francese

Alle origini della Rivoluzione: immobilismo politico, per cui la Francia non ha le riforme. La Rivoluzione Americana è stata ideologicamente ed economicamente disastrosa, malcontento dei ceti produttivi, infatti l'economia è arretrata e ancora basata sul vecchio regime, non ci sono né i principi del liberismo, né quelli della fisiocrazia.

La crisi economica e le riforme fiscali

Crisi agricola e carestie che iniziano dal 1787-8. Difficoltà finanziarie dello stato (Luigi 16° e Maria Antonietta degli Asburgo Lorena, figlia dell'imperatrice d'Austria). Vi è un disavanzo del bilancio pubblico, questo è il modo di dire quando c'è lo stato in Deficit e vediamo che Necker cerca di risolverlo, facendo pagare tasse a tutti eliminando l'iniquità fiscale, cioè l'ingiustizia perché alcuni pagavano e gli altri no.

La convocazione degli Stati Generali

Difatti l'aristocrazia non paga, per il clero, una donazione volontaria, ovvero non paga. Solo il terzo stato paga, Necker vuole applicare il liberismo, per cui la libertà in ambito economico, tutti possono fare tutto, tutti sono uguali, possono fare tutto, ma allora pagare anche tutto. Dunque ridurre le spese della corte, riformare il fisco, ma la nobiltà non accetta e si chiede la convocazione degli Stati Generali, ultima volta 1614, Luigi 16° li convoca.

Il terzo stato e l'assemblea nazionale

Il terzo stato vorrebbe, attraverso i cahier de doleances portare delle riforme. Il terzo stato chiede che si voti e di avere una maggiore rappresentanza e quindi che si voti per testa secondo i principi della libertà, secondo cui tutti gli uomini sono uguali ed hanno le stesse cose da difendere. Ottiene soltanto il raddoppio del terzo, ma non l'altro. Questa è l'immagine del trattato fatto dall'abate Sieyes, perché abbiamo detto che alcune persone appartenenti al clero sono entrati tra gli esponenti del terzo stato. Lui scrive: che cos'è il terzo stato? Tutto. Che cosa conta? Niente. Vi ricordate quanti milioni di abitanti aveva la Francia, quanti erano del terzo stato, la maggioranza, ma non contava assolutamente niente. Altro elemento: in tutti i paesi abbiamo le elezioni, si vota per ordine e non per testa, è quello che si ottiene ed è una cosa negativa, perché il terzo stato vorrebbe votare per testa cioè che ognuno vale uno.

La nascita dell'assemblea nazionale costituente

Di fronte a questa cosa, c'è l'assemblea nazionale che giura, il terzo stato insieme ai membri del clero, giurano, si uniscono insieme nella sala della palla corda e giurano di non sciogliersi perché loro rappresentano la nazione, cioè la Francia, fin quando non otterranno la costituzione. Luigi 16° è costretto ad accettare il fatto compiuto è nasce l'assemblea nazionale costituente, il 20 maggio.

La presa della Bastiglia e le riforme

Il 14 luglio, movimenti strani, il re vorrebbe eliminare l'assemblea nazionale costituente, la popolazione assalta la Bastiglia, Parigi. I parigini ottengono un organismo di rappresentanza, la comune. Si forma anche la guardia nazionale guidata da Lafayette. Nel frattempo nelle campagne anche i contadini si ribellano e attaccano i castelli per eliminare i documenti che stabiliscono i privilegi feudali. Nel frattempo l'assemblea nazionale proclama l'abolizione dei diritti feudali. Nello stesso tempo c'è la dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, ispirata a Locke, alla rivoluzione, ma anche a Montesquieu e Rousseau perché sosteneva la democrazia, principi di uguaglianza, libertà e fraternità.

La divisione dei poteri e la libertà di stampa

Costituzione: Luigi 16° fa resistenza, si rifiuta di firmare i decreti il re e la corte si trasferiscono, perché il popolo interviene, siamo nell'89, vengono trasferiti da Versailles a la Toulerie. Tra l'ottobre dell'89 ed il settembre del 91, iniziano i lavori per la creazione della costituzione. Che cosa stabilisce la costituzione? L'assolutismo non c'è più, quindi la divisione dei poteri, il re conserva il potere esecutivo e un diritto di veto. La maggioranza aristocratica borghese intende difendere i propri privilegi e dunque si vota su base censitaria, però nel contempo si aboliscono le corporazioni, per cui tutti possono fare tutto e si proibisce lo sciopero, principio liberista, non democratico. Non ci possono essere associazioni operaie. Nel frattempo si parla di libertà di stampa, che già nel 26 agosto del 1789, nella dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino è posta come base e allora si sviluppa la stampa, ma anche i club, che abbiamo già visto nell'illuminismo e sono di diversa natura.

I club politici e le loro ideologie

A sinistra Giacobini e Cordiglieri, Foglianti, sono nomi legati al luogo dove si riuniscono questi signori: Giacobini, si riuniscono nel convento di St. Jacobbes, Cordiglieri in un convento francescano, perché i francescani hanno in vita la corda. Foglianti un altro tipo di convento. Perché si riuniscono nei conventi? Perché sono stati espropriati allora diventano luoghi di riunione. I club sono comunque composti da persone che possono pagare la quota, per cui sono persone abbastanza ricche, però hanno idee che possono essere liberali o democratiche. Coloro che si riuniscono nel convento di St. Jacobbes, sono dei liberali con tendenze democratiche moderate inizialmente. Coloro che si riuniscono nel convento dei francescani sono più di sinistra, sono l'estrema sinistra e vogliono l'uguaglianza assoluta. Nasce anche uno schieramento moderato che è appunto i Foglianti che inizialmente sono parte dei Giacobini perché è un club molto ampio, ci sono tendenze liberali, democratiche, democratico-moderate, democratiche un po' più estreme. Ovviamente poi ad un certo punto una parte di separa.

Le riforme amministrative e fiscali

Abbiamo riforme amministrative nella Francia che è divisa in modo medievale, ora viene divisa in modo uniforme in 83 dipartimenti tutti uguali, eliminando i conflitti di origine feudale. Si attua il decentramento amministrativo e si eliminano sia la nobiltà di toga sia gli intendenti per far in modo che gli amministratori, i giudici siano eletti dal popolo, dalla parte comunque censitaria. D'altra parte c'è un'emergenza fiscale sin dall'89 e allora le decisioni dall'89 al 91 quali sono? Sono quelle di eliminare i beni ecclesiastici inutilizzati e trasformarli in assegnati, che sono la carta moneta, erano titoli di stato. Oltre a togliere i beni del clero che diventano assegnati si stabilisce anche che la Chiesa francese deve dipendere dalla Francia, il clero francese deve firmare secondo i principi del giurisdizionalismo la fedeltà allo stato e si riprende anche il gallicanesimo, ovvero le tendenze autonomistiche della chiesa francese da Roma. Gli organi vengono sciolti, i vescovi sono stipendiati. Pio 6° rifiuta, una parte che accetta la costituzione si chiama costituzionale, l'altra refrattaria. Il re è ambiguo, tenta nel 91 perché non vuole firmare, di fuggire a Varennes, si finge davanti al popolo che sia stato rapito in realtà la fuga indebolisce la monarchia. Dopo la fuga si apre il parlamento, cioè si hanno le elezioni, il re ha firmato si hanno le elezioni per l'assemblea legislativa che viene eletta, il potere esecutivo e nelle mani del re, il legislativo dell'assemblea. Iniziano a crearsi del problemi, si comincia a temere che l'imperatore voglia attaccare le conquiste della rivoluzione perché la monarchia non è più la monarchia assoluta è diventata una monarchia costituzionale, allora i paesi intorno possono temere il contagio rivoluzionario, allora in Francia si comincia a temere che ci possa essere l'attacco dall'esterno per eliminare la rivoluzione.

La guerra contro Austria e Prussia

Nel parlamento in maggioranza sono i Girondini che sono dei repubblicani anche se nel paese c'è ancora la monarchia che si sono staccati dal grande partito dei Giacobini che sono un partito liberal-democratico, con tante facce. Girondini perché la Gironda è un pezzo della Francia. I Girondini hanno paura che di essere attaccati, ma non sono gli unici e allora propongono di fare guerra all'Austria e alla Prussia perché l'Austria era la patria di Maria Antonietta e la Prussia era la patria del dispotismo illuminato (Federico II). Il re è anche lui d'accordo con la guerra perché spera di perdere ed è quello che succede. Gli unici ad essere contrari alla guerra sono i Giacobini che si oppongono.

La guerra e la crisi interna

La guerra alla fine si fa e la cosa strana è che la Francia era debole, aveva un problema economico perché gli assegnati non avevano risolto del tutto, aveva un problema interno legato alla situazione particolare, ma non sono l'Austria e la Prussia a dichiarare guerra alla Francia, ma il contrario. Né all'Austria né alla Prussia interessava nulla in quel momento di attaccare la Francia, c'era Maria Antonietta che aveva paura, ma gli austriaci erano impegnati a cercare di prendersi la Polonia. La Francia temeva di essere attaccata nel 1792 dopo la costituzione dall'Austria e dalla Prussia, ma in realtà queste facevano solo proteste “formali” perché in quel momento erano impegnate a procedere alla spartizione della Polonia. All'inizio del 700 la Polonia perde importanza, prima diventa sovrano uno per motivi politici poi la Polonia viene smembrata non esisterà più sulla cartina politica. Allora la Prussia, l'Austria e la Russia erano troppo impegnate a mangiare la Polonia, piuttosto che pensare alla Francia, protestavano sì, però la Francia non lo sapeva, in Francia c'era un clima di terrore. E poi cosa pensavano i Girondini? Che se avessero messo insieme tutte le forze francesi per combattere contro lo straniero non ci sarebbero stati problemi all'interno perché molto spesso coalizzarsi contro un nemico esterno permette di evitare di vedere i problemi interni ed è quello che succede.

La caduta della monarchia e la repubblica

Dunque scoppia la guerra che va da schifo perché la Francia ha un problema economico è impreparata, i militari, le gerarchie più alte dell'esercito erano i nobili che in massima parte non avevano approvato la rivoluzione ed erano andati via, allora la guerra va malissimo tanto che si comincia a capire che il re aveva voluto la guerra solo per essere sconfitto e dunque il popolo di Parigi, anche perché il generale austriaco dice non toccate il vostro re, quindi vuol dire che il re è un traditore, quindi il popolo di Parigi insorge nell'agosto del 92 ed il popolo fa nella Toulerie dove c'era l'assemblea legislativa ed il re. Allora a Parigi si forma una comune rivoluzionaria, cioè un'organizzazione rivoluzionaria totale, il parlamento dunque sospende il re e si autosospende perché non vogliono avere a che fare neanche con l'assemblea legislativa, si convoca un elezione, questa volta a suffragio universale per eleggere una nuova assemblea che si chiama convenzione nazionale. Nelle prigioni iniziano ad uccidersi i controrivoluzionari, il clima diventa di grande tensione. Nel frattempo si hanno le elezioni e la Francia ottiene la sua prima vittoria, nel settembre la vittoria è quella di Valmy e nello stesso tempo l'assemblea che si chiama convenzione uno proclama la caduta della monarchia e l'inizio della repubblica. A questo punto il problema è, il re dov'è? In prigione. La Francia che problemi ha? In politica estera la guerra, in politica interna la guerra civile, crisi economica, deve decidere cosa fare del re. Ci sono problemi anche per finanziare la guerra. A destra ci sono i girondini, al centro la pianura o la palude, dall'altra parte la montagna, questo nella convenzione.

Domande da interrogazione

  1. Cos'è la Costituzione civile del clero e quali sono le sue implicazioni?
  2. La Costituzione civile del clero si rifà ai principi del giurisdizionalismo e stabilisce che la Chiesa francese deve dipendere dallo Stato, con il clero che deve giurare fedeltà allo Stato. Questo porta a una divisione tra clero costituzionale e clero refrattario.

  3. Quali furono le cause principali della Rivoluzione Francese?
  4. Le cause principali includono l'immobilismo politico, la crisi economica e agricola, le difficoltà finanziarie dello Stato, e il malcontento dei ceti produttivi. La Rivoluzione Americana ha avuto un impatto ideologico ed economico disastroso sulla Francia.

  5. Come si è evoluta la struttura politica della Francia dopo la Rivoluzione?
  6. Dopo la Rivoluzione, la Francia ha adottato una costituzione che ha eliminato l'assolutismo, stabilito la divisione dei poteri, e introdotto il suffragio censitario. L'assemblea costituente si è sciolta per permettere l'applicazione della costituzione e l'elezione di un'assemblea legislativa.

  7. Quali furono le reazioni internazionali alla Rivoluzione Francese?
  8. Le nazioni circostanti temevano il contagio rivoluzionario, ma Austria e Prussia erano più impegnate nella spartizione della Polonia. Tuttavia, la Francia temeva un attacco esterno e dichiarò guerra all'Austria e alla Prussia.

  9. Quali furono le conseguenze della guerra dichiarata dalla Francia nel 1792?
  10. La guerra andò male per la Francia a causa di problemi economici e militari. La sconfitta portò a sospetti di tradimento da parte del re, provocando l'insurrezione del popolo di Parigi e la formazione di una comune rivoluzionaria, che portò alla sospensione del re e alla convocazione di una nuova assemblea, la Convenzione Nazionale.

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