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Concetti Chiave

  • L'Assemblea non aveva un programma politico predefinito, ma le leggi emanate formavano gradualmente una visione della società e dello Stato.
  • La Costituzione civile del clero mirava a trasformare gli ex esponenti del clero in funzionari pubblici eletti, con ruoli di rilevanza politica e pubblica.
  • La nuova organizzazione della Chiesa francese prevedeva che Diocesi e Dipartimenti coincidessero, con elezioni popolari per il clero.
  • Il personale ecclesiastico riceveva una retribuzione statale, in riconoscimento del loro ruolo spirituale e amministrativo.
  • Papa Pio VI si oppose alla Costituzione civile del clero, e solo un terzo degli ecclesiastici giurò fedeltà, creando una divisione tra preti "costituzionali" e "refrattari".

Indice

  1. L'assemblea e la costituzione
  2. La costituzione civile del clero
  3. Organizzazione della chiesa francese
  4. Opposizione e giuramento degli ecclesiastici

L'assemblea e la costituzione

Non c’è un programma politico predefinito nell’Assemblea, le varie leggi che vengono emanate nel primo periodo di lavoro troveranno poi un contesto unitario nella Costituzione, atti che pian piano compongono un’idea della società e dello Stato che sarebbero nati.

La costituzione civile del clero

Dal 12 luglio al 24 agosto si redige la Costituzione civile del clero, per intervenire su questo ordine, ormai abolito, per decidere come gestire i suoi ex esponenti.

Si vuole farne funzionari pubblici, svolgenti funzioni di rilevanza politica e pubblica. Quindi eletti, così come lo saranno anche preti e vescovi. La nuova suddivisione del territorio verrà adottata anche nell’organizzazione della chiesa, facendo corrispondere ogni Dipartimento ad una Diocesi, così come ad un Collegio elettorale. Circoscrizione amministrativa che corrisponde alla circoscrizione ecclesiastica.

Organizzazione della chiesa francese

Con la Costituzione civile del clero poi, si parificheranno Diocesi e Dipartimenti. Quindi “civile” perché da quel momento la Chiesa francese si darà propria organizzazione, il personale ecclesiastico non sarà più insediato dalla Curia romana, ma in modo indipendente, con elezioni popolare. La retribuzione è statale, in riconoscimento della funzione svolta di cura delle anime e (per i vescovi) guida delle Diocesi. Non si tratta più di un ceto separato, ma viene trasformato in gruppo di funzionari pubblici a cui viene imposto di giurare fedeltà alla Costituzione civile.

Opposizione e giuramento degli ecclesiastici

Papa Pio VI continua a opporsi, e al momento del giuramento solo 1/3 degli ecclesiastici si impegna al riguardo. Sono quindi preti “costituzionali”, in contrapposizione ai preti “refrattari”.

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