henry0894
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Concetti Chiave

  • Nel 1700, la Francia era una società prevalentemente agricola, con l'80% della popolazione composta da contadini, strutturata in tre ordini sociali: nobiltà, clero e Terzo Stato.
  • Il re Luigi XVI convocò nel 1789 l'Assemblea degli Stati Generali per affrontare la crisi politica, ma il sistema di voto per ordine sfavorì il Terzo Stato.
  • La presa della Bastiglia del 14 luglio 1789 segnò l'inizio della Rivoluzione Francese, spinta dall'aumento del prezzo del pane e dalle tensioni con la milizia reale.
  • L'Assemblea Nazionale abolì i privilegi feudali e dichiarò l'uguaglianza giuridica e civile con la "Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino".
  • La Costituzione del 1791 introdusse la divisione dei poteri e l'uguaglianza davanti alla legge, ma mantenne contraddizioni come il suffragio censitario e l'esclusione delle donne dai diritti civili.

Indice

  1. La società francese del 1700
  2. Convocazione degli Stati Generali
    1. L’Assemblea degli Stati Generali
  3. Assemblea Nazionale e Bastiglia
  4. Abolizione dei privilegi e nuova costituzione
  5. Contraddizioni della costituzione del 1791

La società francese del 1700

La Francia nel 1700 era uno stato prevalentemente agricolo: l’80% dei cittadini erano contadini. La società francese, tuttavia, era chiusa e bloccata, divisa in tre ordini o “Stati”. Non esistevano istituzioni governative pubbliche, il potere era nelle mani del sovrano assoluto (l’Assemblea degli Stati Generali non veniva convocata dal 1614).

La divisione non era solamente a livello statale, ma anche interno ai diversi ordini: ad esempio nel Terzo Stato vi erano mercanti molto più ricchi dei contadini.

Privilegi

Nobiltà - Non paga le imposte sulle proprietà (derivante da un diritto feudale);

- I beni possono essere trasmessi per eredità ai primogeniti;

- I secondogeniti hanno accesso alle più alte cariche del clero e dell’esercito;

- Diritto bannale: i nobili possono chiedere tributi agli abitanti dei loro territori;

Clero - Non paga le imposte sulle proprietà (possiede il 10 % dei terrenti francesi);

- Può riscuotere la decima dai cittadini;

Terzo Stato - Non ha privilegi.

Convocazione degli Stati Generali

Nel 1788 il re Luigi XVI, che non seppe fronteggiare la crisi politica francese, convocò gli Stati Generali per approvare una radicale riforma fiscale. La nobiltà rifiutò di abbandonare i privilegi e la situazione sfuggì di mano: l’iniziativa politica passò nelle mani della borghesia, che raccoglieva gli esponenti più colti e ricchi del Terzo Stato.

Comprendeva il 98% della popolazione francese: contadini, piccola borghesia, mercanti, alta borghesia… ecc. Era l’unica classe sociale che garantiva il mantenimento dello Stato grazie alle sue imposte. L’odio verso le classi privilegiate era alto e nel 1788 Luigi XVI accolse la proposta di aumentare i rappresentati del Terzo Stato all’assemblea.

L’Assemblea degli Stati Generali

Assemblea Nazionale e Bastiglia

L’Assemblea venne convocata da Luigi XVI nel 1789 ed era formata da 1139 deputati (600 del Terzo Stato). Questa superiorità era insignificante visto che il voto avveniva per ordine e non per individuo: ogni Stato aveva un voto, cosa che non favoriva il Terzo Stato. Il 17 giugno del 1789 i rappresentanti del Terzo Stato dichiararono che solo loro rappresentavano lo Stato francese e istituirono l’Assemblea Nazionale riunitasi il 20 giugno nella sala della pallacorda, impegnandosi a combattere fino a che la Francia non avrebbe avuto una nuova costituzione.

Durante i vari disordini parigini, il 14 luglio 1789 la popolazione urbana assaltò la Bastiglia, fortezza-prigione dove venivano rinchiusi i nemici del re. La causa di tutto ciò fu l’aumento del prezzo del pane e la minaccia della milizia inviata dal re per ripristinare l’ordine nella capitale.

Abolizione dei privilegi e nuova costituzione

Il caos non regnava solo a Parigi, ma anche nelle campagne: per paura di un incursione del re e di una congiura nobiliare, i contadini iniziarono ad assalire i castelli dei nobili e bruciare tutti gli archivi. Il 4 e 5 agosto 1789 l’Assemblea nazionale abolì tutti i diritti sulle persone, le decime e i diritti reali sulle cose. In questo modo terminò l’Ancien Régime, cancellando la società trinitaria basata sui privilegi.

L’Assemblea nazionale stilò come primo articolo della costituzione la “Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino”. In questo documento si affermava l’uguaglianza giuridica e civile di tutti i cittadini: non vi erano più privilegi, tutti potevano accedere alle cariche statali. Tutto il testo era basato sulla filosofia di Locke, anche il diritto alla resistenza e alla ribellione. Il re fu obbligato a risiedere a Parigi e tutte le terre del clero furono confiscati e divennero statali per risanare il debito economico. Inoltre, tutti gli ecclesiastici dovevano giurare fedeltà alla “Costituzione civile del clero”, cosa che trovò l’opposizione del Papa.

Contraddizioni della costituzione del 1791

La costituzione del 1791 prevedeva: la concezione ascendente del potere, la divisione dei poteri (Legislativo alla Camera, Esecutivo al re e al Governo, Giudiziario ad un corpo di magistrati), l’uguaglianza dei cittadini di fronte allo Stato. Tuttavia, presentava anche alcune contraddizioni con i pensieri rivoluzionari: la schiavitù era accettata nella colonie, il suffragio era censitario, le donne erano esclude dai diritti civili. Molti si opposero, riunendosi in associazioni politiche.

M. Robespierre “Società degli amici della Costituzione” (giacobini).

G. Danton e JP. Marat “Società dei diritti dell’uomo e del cittadino” (cordiglieri).

O. de GougesDichiarazione dei diritti della donna e della cittadina”.

Domande da interrogazione

  1. Qual era la struttura sociale della Francia nel 1700?
  2. La società francese era divisa in tre ordini o "Stati": nobiltà, clero e Terzo Stato, con privilegi significativi per i primi due e nessuno per il Terzo Stato.

  3. Quali furono le cause principali della convocazione degli Stati Generali nel 1789?
  4. La crisi politica e la necessità di una riforma fiscale portarono Luigi XVI a convocare gli Stati Generali, ma la nobiltà rifiutò di rinunciare ai privilegi, spostando l'iniziativa politica alla borghesia.

  5. Cosa rappresentò la presa della Bastiglia nel contesto della Rivoluzione Francese?
  6. La presa della Bastiglia il 14 luglio 1789 simboleggiò la resistenza popolare contro l'autorità reale, scatenata dall'aumento del prezzo del pane e dalla minaccia della milizia reale.

  7. Quali furono le conseguenze immediate della rivolta contadina del 1789?
  8. La rivolta portò all'abolizione dei diritti feudali e dei privilegi, segnando la fine dell'Ancien Régime e della società basata sui privilegi.

  9. Quali erano le principali contraddizioni della Costituzione del 1791?
  10. La Costituzione del 1791, pur affermando l'uguaglianza giuridica, manteneva la schiavitù nelle colonie, il suffragio censitario e l'esclusione delle donne dai diritti civili, suscitando opposizione.

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