Concetti Chiave
- Il Concilio di Trento fu convocato come strumento di lotta contro i protestanti, non riuscendo a pacificare cristiani cattolici e protestanti.
- La Chiesa cattolica si rinnovò attraverso nuovi ordini religiosi e la ripresa della mistica, con esempi di riforma da parte di figure come Teresa d'Avila.
- Il Concilio riaffermò dottrine tradizionali e rafforzò la gerarchia ecclesiastica, introducendo seminari per la formazione del clero e obblighi di residenza per vescovi e parroci.
- La repressione delle eresie fu intensificata tramite l'Inquisizione e l'Indice dei libri proibiti, colpendo intellettuali e gruppi sociali con processi severi.
- La Chiesa cercò di dialogare con la cultura laica attraverso le arti, utilizzando opere che celebravano il cattolicesimo e differenziandosi dalle chiese protestanti più spoglie.
Indice
Il concilio di Trento
L’imperatore carlo v aveva sollecitato i papi a convocare un concilio. In esso egli vedeva lo strumento più idoneo per moralizzare la chiesa e pacificare l’universo cristiano. Il concilio venne convocato a trento.
il conflitto tra cattolici e protestanti attraversò una fase molto acuta: quest’ultimi rifiutavano di mandare al concilio i loro rappresentanti.
Il concilio ovviamente non poteva davvero realizzare la pacificazione tra tutti i cristiani. L’assemblea di trento si rivelò invece uno strumento di lotta contro i protestanti.Riforme e nuovi ordini religiosi
un fattore del rinnovamento in campo cattolico è rappresentato dalla ripresa della mistica, cioè la ricerca di un rapporto diretto con Dio attraverso un percorso di ascesi. La religiosa Teresa d’avila, si dedicò a riformare l’ordine carmelitano. I conventi delle carmelitane si caratterizzavano per la ricerca della più rigida separazione dall’ambiente familiare d’origine e dalle seduzioni del mondo e ciò offrì un modello per tutti i conventi di clausura. Un altro grande ordine è quello dei francescani che conobbe diverse proposte di rinnovamento. Inoltre c’erano anche quello dei cappuccini che si proponevano una severa osservanza della povertà francescana. Essi in origine conducevano una vita eremitica sostenendosi con le elemosine. Furono riconosciuti dal papa clemente vii e conobbero una rapida crescita. I cappuccini diventarono la punta avanzata del programma di ricattolicizazzione.
i nuovi modelli miravano a proporsi come modello di riforma dell’organizzazione. Tra i nuovi ordini c’erano:
• I teatini – noti per l’elevata cultura e l’impegno per la confessione e predicazione
• Barnabiti – attivi nel campo dell’educazione
• Fatebenefratelli – dedicati all’assistenza dei malati
• Oratoriani – assistevano ai poveri e formavano i giovani
• Compagnia di Gesù o gesuiti – si impegnavano nella predicazioni nei ceti popolari; essi si specializzarono nell’attività missionaria e nella formazione dei giovani.
In questo periodo svolsero un ruolo importante i collegi che venivano frequentati non solo dai novizi della compagnia ma anche da figli dell’aristocrazia. Ciò avvenne perché nei collegi si assicurava un’alta formazione ed istruzione. L’organizzazione interna dei gesuiti era strutturata secondo il modello militare e erano sottomessi completamente al papa.
Erasmo da Rotterdam e gli intransigenti
Una differente manifestazione di fermenti innovatori fu il radicarsi di una religiosità ispirata al pensiero di erasmo da rotterdam. Da rotterdam infatti pur essendo molto critico nei confronti del mal costume ecclesiastico, rifiutava le tesi teologiche più radicali del protestantesimo e auspicava che le parti in conflitto ritrovassero una pacificazione. Inoltre negava il valore dell’esteriorità ponendo l’accento sulla coscienza individuale e sull’interiorità come comportamento privilegiato del rapporto di Dio. Un’ interpretazione opposta del rinnovamento della chiesa fu offerta dagli intransigenti. Essi riconoscevano:
• la necessità di una maggior severità dei costumi
• un efficiente organizzazione
• difesa del patrimonio dottrinale ricevuto dalla tradizione cattolica
lo strumento per l’attuazione di questo programma fu la congregazione del sant’uffizio: tribunale dell’inquisizione romana. L’uffizio agì verso gli eretici (verso l’esterno) ma anche contro i pensieri interni alla chiesa romana colpendo correnti spirituali e dialoganti con il protestantesimo.
Decreti del concilio e Carlo Borromeo
Il concilio riaffermò solennemente le dottrine tradizionali:
• la dottrina della giustificazione sia mediante la fede e sia mediante le opere
• il libero arbitrio e non il servo arbitrio
• la validità della Bibbia latina
• la necessità di una corretta interpretazione a opera del papa o vescovi coerente con la tradizione della chiesa
• molteplicità dei significati delle Scritture
• il sacramento dell’ordine sacerdotale
• il valore del culto dei santi
• il valore dei sette sacramenti
il concilio inoltre:
• rafforzò la gerarchia
• venne stabilito l’obbligo di residenza dei vescovi nelle loro diocesi e dei parroci nelle loro parrocchie
• per la formazione del clero, vennero istituiti i seminari
• il catechismo romano costituì la base dell’insegnamento della dottrina cattolica ai fedeli.
• Moralizzazione della vita religiosa: divieto di cumulare i benefici ecclesiastici e obbligo per il clero di una vita modesta e integra
Questi decreti vennero promulgati dal papa Pio IV ma non fu uniforme in tutto il mondo cattolico infatti i papi non volevano rinunciare ai metodi nepotistici (elargire ai propri familiari i privilegi ecclesiastici) nella gestione dei benefici ecclesiastici.
Carlo borromeo, nipote di papa pio iv, si trasferì nella sua diocesi di milano e si diede con zelo a restaurare la locale chiesa ricostruendone l’identità attraverso il culto dei santi. Egli promosse dei seminari per la formazione del clero e ristabilì la magnificenza dei cerimoniali per richiamare il popolo alle funzioni religiose.
Repressione e inquisizione
alla riorganizzazione interna della chiesa si accompagnò una dura battaglia per imporre la dottrina cattolica secondo i dettami del concilio di Trento. La battaglia fu combattuta con la repressione più dura dei gruppi protestanti e con la ricerca degli strumenti più efficaci per legare i fedeli al culto cattolico. In francia però la repressione dei protestanti non impedì che i calvinisti francesi, chiamati ugonotti, consolidassero la loro presenza. Ne derivarono le guerre di religione. In italia, la repressione fu durissima e condusse alla completa eliminazione della presenza protestante nella penisola.
Lo strumento principale della repressione dell’eresia fu il sant’uffizio che era nelle mani degli intransigenti per la lotta interna ai vertici della chiesa. Esso coordinava i lavori dei tribunali dell’inquisizione. Quest’ultima istruiva processi per eresia sulla base di confessioni estorte con terribili torture o ottenute in confessionale. I condannati erano affidati al “braccio secolare” (forza armata) per l’esecuzione della condanna: alcuni cercavano di sfuggirvi con l’abiura cioè rinnegare le proprie idee invece coloro i quali continuavano ad affermarle, erano avviati al carcere o nel peggior dei casi alla morte sul rogo.
L’inquisizione perseguì appartenenti a tutti i gruppi sociali: illetterati ma anche appartenenti alla nobiltà, sacerdoti. Furono presi di mira gli intellettuali perché venivano considerati quelli che diffondevano idee e pensieri. Campanella e giordano bruno (fu bruciato al rogo perché aveva giudicato il cristianesimo una brutta religione) furono degli esempi e a loro si aggiunse anche Galileo Galilei che non si interessò alla vita religiosa ma fu condannato per eresia per il semplice motivo di aver affermato che la Terra si muove. La competenza della chiesa nell’interpretazione della Bibbia era limitata alle questioni dottrinali e morali, come affermava il concilio, ma a causa di intransigenti che ricercavano esasperatamente gli eretici da condannare, le autorità ecclesiastiche finirono per condurre indagini su materie lontane da morale e fede.
Indice dei libri proibiti e gli ebrei
Accanto ai tribunali dell’inquisizione, un altro strumento di repressione fu l’indice dei libri proibiti. In questo indice venivano segnalati tutti i libri proibiti da leggere per il contenuto eretico o sospetto. in esso erano compresi tutti i libri di Lutero, calvino e anche gli scritti di erasmo da rotterdam (che non aveva mai aderito alla riforma). La cura dell’indice venne affidata alla congregazione che aveva il compito di aggiornarlo e di vigilare sull’esecuzione dei divieti.
All’epoca della controriforma, nonostante la reclusione nei ghetti, agli ebrei fu dato il permesso di professare la loro religione. Lo stato pontificio cercò di convertire gli ebrei in cattolici. Furono bruciati i testi ebraici e gli ebrei che rifiutavano di convertirsi furono mandati al rogo.
Arte e dialogo culturale
L’iniziativa cattolica non fu solo affidata però agli apparati repressivi ma ci fu anche un intenso sforzo di elaborazione culturale infatti la chiesa si impegnò a ristabilire un dialogo con la cultura laica.
il campo su cui la chiesa si impegnò maggiormente per ottenere consensi da parte dei laici fu quello delle arti. Le chiese protestanti erano spoglie mentre quelle cattoliche si riempivano sempre più di dipinti, affreschi e molto altro volte a celebrare la forza del cattolicesimo. All’inizio fu vietato il carattere classico delle opere esposte nelle chiese, infatti la natura dei corpi in molte chiese venne coperta con dei veli, ma successivamente venne concessa una libertà espressiva agli artisti.
Domande da interrogazione
- Qual era l'obiettivo principale del Concilio di Trento secondo l'imperatore Carlo V?
- Quali furono alcuni dei nuovi ordini religiosi emersi durante la Controriforma e quali erano i loro obiettivi principali?
- Come venne affrontata la repressione dell'eresia durante la Controriforma?
- Quali furono alcune delle dottrine tradizionali riaffermate dal Concilio di Trento?
- In che modo la Chiesa cattolica cercò di ristabilire un dialogo con la cultura laica durante la Controriforma?
L'imperatore Carlo V vedeva il Concilio di Trento come lo strumento più idoneo per moralizzare la Chiesa e pacificare l'universo cristiano.
Tra i nuovi ordini c'erano i Teatini, Barnabiti, Fatebenefratelli, Oratoriani e la Compagnia di Gesù, ciascuno con obiettivi specifici come l'educazione, l'assistenza ai malati, la formazione dei giovani e la predicazione.
La repressione dell'eresia fu affidata al Sant'Uffizio, che coordinava i tribunali dell'inquisizione, e all'indice dei libri proibiti, che segnalava i testi eretici o sospetti.
Il Concilio riaffermò dottrine come la giustificazione mediante la fede e le opere, il libero arbitrio, la validità della Bibbia latina e il valore dei sette sacramenti.
La Chiesa si impegnò nel dialogo con la cultura laica attraverso le arti, riempiendo le chiese cattoliche di dipinti e affreschi per celebrare la forza del cattolicesimo.