Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Nel XIV secolo, Venezia era una potente città-stato, paragonabile alla Gran Bretagna in tempi più recenti, influenzando la storia italiana ed europea.
  • Venezia sfruttava il dualismo politico tra l'Impero Bizantino e il Sacro Romano Impero per ottenere autonomia e rafforzare la propria posizione.
  • Attraverso espansione commerciale e coloniale nel Mediterraneo, Venezia diventò un centro economico vitale, importando e rivendendo prodotti orientali.
  • La Serenissima si affermò come principale principato italiano, grazie alle conquiste territoriali nel Veneto e nella Lombardia orientale.
  • L'Arsenale di Venezia, menzionato da Dante, rappresentava il più grande complesso industriale del mondo, simbolo della potenza economica veneziana.

Indice

  1. Venezia come potenza internazionale
  2. L'espansione commerciale di Venezia
  3. Il ruolo di Venezia nel Mediterraneo

Venezia come potenza internazionale

Insieme a Firenze, fra il XIII e il XIV secolo, Venezia costituiva un centro importantissimo della storia italiana e contemporaneamente un esempio di città-stato divenuta ormai una grande potenza internazionale. Si potrebbe affermare che, dal punto di vista internazionale, per quasi 500 anni Venezia abbia avuto la funzione di potenza non inferiore, per quei tempi, a quella che avrà in tempi più recenti la Gran Bretagna.

Alcuni storici hanno osservato che per quanto riguarda la storia d’Italia, Venezia è rimasta in margine almeno fino alla seconda metà del Trecento e che soltanto all’epoca dei principati essa è diventata protagonista della storia italiana come è successo anche per Firenze, Napoli e Milano. Nella prima metà dell’ottavo secolo, Venezia si trovava sullo stesso piano di Ravenna, Roma o Napoli. Infatti, senza uscire formalmente dall’Impero Bizantino, tutte questa città, Venezia compresa, si erano date di fatto una costituzione autonoma, ponendosi così come vere e proprie città-stato. Al tempo di Carlo Magno, lo Stato veneto costituì una posta importante nella contesa fra l’Impero Bizantino e il Sacro Romano Impero per il predominio sulla penisola italiana e sui mari adiacenti. A Roma come a Venezia esistevano due partiti: il partito franco, che più tardi diventerà germanico e il partito bizantino. Di tale dualismo, Venezia si servì per raggiungere l’autonomia. Infatti, al tempo di Federico Barbarossa, Venezia si alleò con la Lega veronese, contro l’Imperatore anche se più tardi strinse un’alleanza con quest’ultimo per tener lontano dall’Italia l’Imperatore d’Oriente. Ma Venezia ebbe anche una parte capitale nell’espansione commerciale e coloniale nel Mediterraneo che costituirà la chiave dell’ascensione italiana dopo il Mille.

L'espansione commerciale di Venezia

Venezia attuò questa espansione creando anche tutta una rete di accordi con le città che reggevano l’economia della Pianura Padana: Venezia importava prodotti orientali per poi rivenderli sulla terraferma e a tutto l’Occidente in generale. Nella stessa attività, Venezia fu seguita da altre repubbliche marinare, anche se spesso in guerra con la Serenissima. In pochi anni, attraverso queste relazioni sia pacifiche che belliche, Venezia entrò a far parte della storia italiana dei Comuni e delle Signorie. Conquistando il Veneto ed estendendo il suo dominio sulla Lombardia orientale, la Serenissima diventò il maggiore Principato della penisola italiana e in questo processo essa si trovò spesso di fronte Firenze, ora come alleata, ora come nemica. Questo avvenne tra la seconda metà del XIV secolo e la prima metà del XV.

Il ruolo di Venezia nel Mediterraneo

Nel Mediterraneo orientale, il Levante restò sempre l’area prediletta dai Veneziani che già nel X secolo ruotavano nell’orbita bizantina e apparivano come una potenza con funzioni di controllo in continua espansione. In questo modo, essi collegavano l’area adriatica, balcanica e greca con il contiguo mondo tedesco predisponendo così delle ampie possibilità di riconversione economica nel tardo Quattrocento. Infatti, se la vera area regionale prima per Pisa e poi per Genova era il mar Tirreno, per Venezia l’Adriatico era lo spazio economico da difendere a tutti i costi, visto come pista di lancio per un ulteriore espansione. A proposito di Dante, occorre ricordare che nell’Inferno, per descrivere i gironi i cui erano stipati i dannati, il poeta fa un paragone con l’Arsenale di Venezia. Questo ci fa capire come l’Arsenale veneziano fosse, a quel tempo la più grande “area industriale” del mondo, all’interno del quale prestavano la propria opera migliaia di operai.

Domande da interrogazione

  1. Qual era il ruolo di Venezia nel contesto internazionale tra il XIII e il XIV secolo?
  2. Venezia era un'importante città-stato e una grande potenza internazionale, paragonabile alla Gran Bretagna in tempi più recenti, con un ruolo significativo nel Mediterraneo e nella storia italiana.

  3. Come ha ottenuto Venezia la sua autonomia durante il periodo di Carlo Magno?
  4. Venezia ha sfruttato il dualismo tra il partito franco e il partito bizantino per raggiungere l'autonomia, alleandosi strategicamente con diverse fazioni.

  5. In che modo Venezia ha contribuito all'espansione commerciale e coloniale nel Mediterraneo?
  6. Venezia ha creato una rete di accordi con città della Pianura Padana, importando prodotti orientali e rivendendoli in Occidente, diventando un centro commerciale chiave.

  7. Qual era l'importanza dell'Arsenale di Venezia nel XIV secolo?
  8. L'Arsenale di Venezia era la più grande "area industriale" del mondo, impiegando migliaia di operai, e viene citato da Dante nell'Inferno per descrivere i gironi dei dannati.

  9. Quali erano le relazioni di Venezia con altre città italiane come Firenze?
  10. Tra la seconda metà del XIV secolo e la prima metà del XV, Venezia si trovò spesso di fronte a Firenze, a volte come alleata e altre volte come nemica, nel contesto delle lotte tra Comuni e Signorie.

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