casasoma2009
Ominide
11 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • I Longobardi, popolo di origine germanica, migrarono dalla Scandinavia alla Pannonia e successivamente invasero l'Italia nel 568-569, approfittando della debolezza bizantina.
  • Il regno Longobardo si divise in Longobardia Maior, con capitale Pavia, e Longobardia Minor, comprendente i ducati autonomi di Benevento e Spoleto.
  • Durante il regno di Autari, i Longobardi si espansero ulteriormente, adottando il cattolicesimo sotto l'influenza della regina Teodolinda, rafforzando il loro legame con la tradizione romana.
  • Liutprando fu un re significativo per l'espansione del territorio e per la creazione del primo nucleo dello Stato della Chiesa attraverso la Donazione di Sutri.
  • Il monachesimo ebbe un ruolo cruciale nella preservazione culturale, con San Benedetto che fondò il monastero di Montecassino, centro di trascrizione di testi antichi, e San Colombano che diffondeva la sua Regola rigida in Europa.

Indice

  1. Origini e migrazioni dei longobardi
  2. Espansione e divisione territoriale
  3. Struttura sociale e militare
  4. Conflitti e alleanze con i bizantini
  5. Regno di Autari e Teodolinda
  6. Regno di Agilulfo e successori
  7. Papi e relazioni con i longobardi
  8. Monachesimo e diffusione culturale
  9. Monasteri e contributo culturale

Origini e migrazioni dei longobardi

Sono un popolo di stirpe germanica, originario della Scandinavia, che era sito in Pannonia (Ungheria). Nel 568-569 sotto la guida del re Alboino scendono e occupano il Friuli e poi sempre più territori della penisola italiana che, dopo la guerra Greco-Gotica, era in mano ai bizantini.

Scesero in circa 200 mila, spinti dall’avanzata degli Avari. Non trovarono grandi resistenze dai Bizantini che erano impegnati a combattere proprio gli A’vari e gli Slavi nei Balcani, ma che erano anche stati decimati dalla peste. Conquistarono quindi l’Italia del Nord, partendo da Est, fino a Pavia che nel 572 divenne la loro capitale.

Espansione e divisione territoriale

Poi continuarono ad espandersi al Centro e al Sud, fino in Campania. Si crearono due aree:

Longobardia Maior, al Nord, con capitale Pavia

Longobardia Minor, al Centro-Sud, con i ducati di Benevento e di Spoleto, molto indipendenti dal regno.

Evidenze di questa dominazione si hanno nella toponomastica (=nei nomi) rimasta oggi. Nomi di paesi come Gaggio/Gaggilo, Fara, Sala presenti sul territorio derivano da termini longobardi, oltre chiaramente a Lombardia.

Struttura sociale e militare

Erano divisi in clan famigliari, le fare, spesso in competizione fra loro. I territori conquistati vennero divisi in ducati, controllati da duchi nominati dal re, che avevano sia funzione amministrativa che di difesa militare. Col tempo i ducati divennero ereditari e i duchi sempre più indipendenti dal re.

Da ricordare gli arimanni: soldati liberi, che dipendevano dal re, che li ricompensava con terreni. Questi soldati partecipavano all’assemblea generale del regno (gairethinx), cosa non permessa agli aldi (artigiani semi-liberi) né ai servi (non liberi).

Conflitti e alleanze con i bizantini

I Bizantini mantennero il controllo di aree strategiche: coste, porti come Venezia e Ravenna, per i traffici commerciali con Costantinopoli, la Pentapoli= 5 città sulla costa adriatica; e poi Roma dove il Papa aveva sempre più potere, e la via Flaminia che collegava Roma e Rimini dividendo l’Italia in due. La stessa Italia che non era più unita quindi ma si divideva in Longobardia (dei Longobardi) e Romània (bizantina) e fino all’Unità d’Italia non fu mai più uno Stato unico.

Regno di Autari e Teodolinda

Alboino fu ucciso nel 572 in una congiura cui partecipò anche la moglie Rosmunda che lui stesso aveva costretto a bere nel teschio del padre ucciso. Per due anni regnò Clefi. Poi nessuno per 10 anni. Solo che L’impero d’Oriente chiese ai Franchi di scacciare i Longobardi dall’Italia, allora i duchi nominarono re Autari (figlio di Clefi) cui diedero il controllo di metà dei loro ducati perché avesse risorse e uomini per governare e combattere. Queste terre furono governate dai gastaldi, nominati dal re, che avevano funziono amministrative e militari, come i duchi, di cui volevano limitare il potere. Autari ampliò i domìni longobardi ai danni dei Bizantini, impose tasse ai popoli conquistati e si preoccupò di difendere il Nord dai Bizantini stessi, alleandosi con i Bàvari.

La regina Teodolinda, moglie di Autari, promosse la conversione dei Longobardi al cattolicesimo, e questo ebbe un forte valore politico e simbolico perché voleva mostrare che anche un popolo barbaro poteva ereditare la grandezza di Roma (Autari si fece chiamare infatti Flavius).

Regno di Agilulfo e successori

Morto Autari, Teodolinda sposò il nuovo Re, Agilulfo. Questi arrivò fino a Roma, ma non la conquistò, accettando invece un tributo dal Papa Gregorio Magno, segno ulteriore della volontà di integrarsi ed essere il Re delle popolazioni Italiche. Agilulfo spostò la capitale a Milano, e la residenza estiva a Monza (vedi Beni Culturali), dove Teodolinda fece costruire la Basilica di San Giovanni Battista dove è sepolta (vedi Storie di Donne).

Dopo Agilulfo vanno ricordati altri Re:

- Rotari: nel 643 fece un editto con cui emanò delle leggi scritte ed impose il guidrigildo=pena e risarcimento da pagare a chi subiva un’offesa (tanto più alta quanto più importante era la classe sociale dell’offeso). In più la colpevolezza dell’imputato si verificava con l’ordalìa=se sopravviveva a terribili prove vuol dire che, per giudizio di Dio, non era colpevole.

- Liutprando: espande al massimo il dominio longobardo in Italia. Si proclama cattolico, ma occupa un possedimento papale a Sutri. Dopo alcune trattative lo donò al Papa e questi territori e castelli rappresentano il primo nucleo di uno Stato della Chiesa. Si parla di ‘rinascita Liutprandea’ proprio per l’espansione del regno, ma anche per i documenti artistici rimasti, anche se non riuscì mai ad allontanare completamente i Bizantini.

Si succedettero altri Re, come Rachis, Astolfo che cacciò i Bizantini da Ravenna e, per ultimo, Desiderio. Solo che il Papa, sempre più preoccupato dalle mire espansionistiche dei Longobardi, cominciò a chiamare i Franchi in suo aiuto. Il re dei Franchi Pipino nel 754 scese in Italia e fermò Astolfo, che dovette restituire Ravenna. Desiderio fu addirittura scomunicato per aver minacciato Roma. Nel 774 Carlo (futuro Carlo Magno) sconfisse Desiderio e conquistò tutti i territori Longobardi, tranne il Ducato di Benevento.

Papi e relazioni con i longobardi

Dopo la fine dell’Impero Romano d’Occidente, il Papa assume sempre più autorità, politica oltre che religiosa. Alcuni Papi di spicco di questa epoca furono:

- Gregorio Magno (papa dal 580 al 604): colto e di buona famiglia, già delegato presso l’imperatore d’oriente, da Papa si adopera per contenere l’espansione dei Longobardi, per la loro conversione al cattolicesimo, grazie a Teodolinda, e per far far pace tra Bizantini e Longobardi e mantenere la pace. Si da da fare per cristianizzare i popoli anglosassoni e governa con sapienza anche le ricchezze della Chiesa. Fu fatto santo.

- Gregorio II: ottenne i possedimenti di Sutri da Liutprando: questo evento dimostra che la Chiesa non ha solo potere spirituale, ma può anche avere un proprio Stato indipendente da Bisanzio, che aveva adottato il greco come lingua ufficiale e aveva promosso l’iconoclastia con l’Imperatore Leone III. La Donazione di Sutri è un fatto storico, che si affianca ad un falso storico, la donazione di Costantino al Papa della città di Roma. Forse questo documento falso è stato scritto proprio in questo periodo per rafforzare il significato della Donazione di Sutri.

Monachesimo e diffusione culturale

Il primo monaco è considerato Antonio (III secolo d.C.), egiziano, che visse solitario, in preghiera e digiuno. I primi monaci erano infatti così, eremiti, vivevano isolati, cercando la salvezza tramite la preghiera e l’annullamento dei desideri terreni. Monaco deriva dal greco ‘monos’= da solo. Questo ideale si diffuse in oriente, in contrapposizione ad una Chiesa sempre più impegnata in cose terrene.

Nel IV Sec.si diffonde un altro monachesimo: questi uomini si riunivano in cenobi (= vita in comune). Pacomio diede anche una Regola: castità, povertà e obbedienza all’Abate del monastero.

Monasteri e contributo culturale

Nel V secolo in Italia abbiamo San Benedetto da Norcia (Umbria), che nel 529 fonda il primo importante monastero benedettino a Montecassino, nell’Italia Centrale. Anche lui scrive una Regola: moderazione, obbedienza all’Abate, silenzio, umiltà e carità. ‘Ora et labora’: i monaci non dovevano solo pregare ma anche lavorare per rendere il monastero una realtà autosufficiente. Ma non solo, nei monasteri c’era lo Scriptorium, nel quale i monaci ricopiavano sui codici non solo le sacre scritture ma anche tanti testi di autori pagani/non religioni: questo ha permesso di trasmettere fino ai giorni nostri tanti testi di autori dell’antichità. Il Monastero di Montecassino nel 581 fu però distrutto dai Longobardi e i monaci benedettini si rifugiarono a Roma e diffusero la loro Regola nei monasteri dell’Occidente. Quello di Montecassino fu più volte ricostruito e distrutto (anche nella 2° G.M.).

Anche in Irlanda ci furono importanti monaci: Patrizio, fatto poi santo, nel V secolo convertì l’Irlanda al Cristianesimo, mai parte dell’Impero Romano. I Monasteri era centri religiosi, culturali ed economici. Andarono anche in Europa a fondare altre comunità.

San Colombano, altro monaco irlandese, fondò conventi, diffuse la sua Regola rigida, arrivò fino in Italia e vicino a Piacenza fondò un monastero a Bobbio dove si trascrissero molte importanti opere classiche.

Le strutture dei monasteri medioevali prevedevano:

- Una chiesa, usata anche dagli abitanti del vicino villaggio,

- Le residenze dei monaci, affacciate sul giardino interno (‘chiostro’),

- Edifici di servizio (magazzini, cucine, mulini, farmacia).

Attorno al monastero c’era un muro che serviva più che altro a scoraggiare i briganti dal fare ruberìe, non tanto soldati nemici. Dopo il 1000 alle chiese aggiunsero il campanile.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le origini e le conquiste iniziali dei Longobardi in Italia?
  2. I Longobardi, di origine germanica e provenienti dalla Scandinavia, si stabilirono in Pannonia prima di scendere in Italia nel 568-569 sotto la guida del re Alboino. Conquistarono il Friuli e successivamente altre regioni italiane, approfittando della debolezza dei Bizantini impegnati altrove.

  3. Come si suddivideva il territorio italiano durante il dominio longobardo?
  4. L'Italia era divisa in Longobardia Maior al Nord, con capitale Pavia, e Longobardia Minor al Centro-Sud, con ducati indipendenti come Benevento e Spoleto. I Bizantini controllavano ancora alcune aree strategiche come Venezia e Ravenna.

  5. Quali furono le principali vicende del Regno longobardo?
  6. Dopo l'assassinio di Alboino, il regno passò attraverso periodi di instabilità fino all'elezione di Autari, che consolidò il potere longobardo. La regina Teodolinda promosse la conversione al cattolicesimo, e re come Rotari e Liutprando espandirono il dominio e introdussero leggi significative.

  7. Come terminò il Regno longobardo?
  8. Il regno finì con la sconfitta di Desiderio da parte di Carlo Magno nel 774, dopo che il Papa aveva chiesto aiuto ai Franchi per contrastare le mire espansionistiche dei Longobardi.

  9. Qual era il ruolo del monachesimo durante il periodo longobardo?
  10. Il monachesimo, iniziato con figure come Antonio e sviluppato da San Benedetto da Norcia, giocò un ruolo cruciale nella conservazione culturale e spirituale. I monasteri erano centri di preghiera, lavoro e trascrizione di testi antichi, contribuendo alla diffusione del cristianesimo e della cultura in Europa.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community

Le colonie latine

casasoma2009 di Mauro_105

URGENTE (321112)

casasoma2009 di Lud_

domandina

casasoma2009 di Samantha Petrosino