Concetti Chiave
- La Donazione di Sutri del 728 fu un accordo tra il re longobardo Liutprando e papa Gregorio II, che estese il territorio pontificio al di fuori del Ducato di Roma.
- I Longobardi, originariamente di fede ariana, iniziarono a convertirsi al cattolicesimo con Liutprando, che affrontò tensioni interne con ducati semi-autonomi come Spoleto e Benevento.
- L'accordo fu stipulato in un periodo di difficoltà per Roma, con carestie ed epidemie, e la Chiesa cattolica diventò una potenza riconosciuta dai Longobardi.
- La Donazione di Sutri avviò una serie di restituzioni territoriali alla Chiesa, contribuendo a prevenire conflitti interni e rafforzando il potere papale in Italia.
- La donazione stimolò la creazione di documenti falsi come la Donazione di Costantino, che fu contestata nel tempo, riflettendo l'ambizione della Chiesa di consolidare il suo potere temporale.
La donazione di Sutri
All’interno di questo appunto viene descritta la donazione di Sutri. Di seguito sono riportate tutta una serie di informazioni su cosa sia la Donazione di Sutri, alcune considerazioni storiche sul periodo in cui è avvenuto l’accordo, qual era la situazione politica in cui è stato stipulato l’accordo ed infine quali sono state le conseguenze dopo l’avvenuta donazione di Sutri.
L'alleanza tra Liutprando e Gregorio II
Per Donazione di Sutri si intende un’alleanza avvenuta nel 728 nella città di Sutri tra Liutprando, il quale era famoso per essere il re dei Longobardi, e papa Gregorio II. Nella località di Sutri Liutprando e il Papa riuscirono a raggiungere questo accordo attraverso il quale sia la stessa città che altri paesini del Lazio vennero offerti al Papa seguendo il “Libro dei Papi” conosciuto come Liber Pontificalis. La creazione di questo patto rappresentò la prima estensione del territorio pontificio più in là dei confini del Ducato di Roma e rappresentò il primo spostamento dei confini territoriali da parte del re Liutprando nei confronti della Chiesa romana.
Conversione e conflitti dei Longobardi
Sin dai tempi antichi, il popolo dei Longobardi aveva preso parte alla setta cristiana dell'arianesimo piano piano con il passare del tempo cominciarono a convertirsi alla religione cattolica. Nel 712 circa, in seguito all’elezione di Liutprando in cui venne dichiarato re dei Longobardi, egli fu costretto a scontrarsi contro la potenza di alcune famiglie aristocratiche ed anche con l’eventuale ritiro da parte dei granducati all’interno dei propri domini.
Il ruolo della Chiesa nel VII secolo
A partire dalla seconda metà del VII secolo, la chiesa cattolica grazie alla figura di Papa Gregorio I, ha dovuto modificare radicalmente l’amministrazione bizantina sia della città di Roma che delle campagne limitrofe. Quello era stato un periodo molto difficile caratterizzato da carestie ed epidemie che avevano colpito pesantemente l’intera popolazione. Grazie all'azione da parte dell'Impero bizantino e dal distretto di Ravenna, il Papa Gregorio I decise di controllare l'amministrazione civile, ma anche quella militare del ducato di Roma. Molte volte il Papa cercava di proteggere il proprio territorio attraverso l’utilizzo di un comando militare del ducato contro le truppe bizantine presenti nella città di Roma. Di lì a poco, i Longobardi iniziarono a donare alcuni castelli durante l’VIII secolo, anche il castello di Sutri. L’insieme di queste donazioni venne effettuato come forma di riconoscimento politico per la Chiesa, perché in quel momento essa era vista come la potenza massima dell’Italia agli occhi dei Longobardi. Del resto, il Papa possedeva moltissime zone territoriali che veniva definito “Patrimonia” e che comprendeva varie chiese e anche monasteri. L’insieme di tutti questi beni era stato ottenuto intorno al IV secolo e tutto ciò viene anche documentato all’interno dell’Editto di Milano. Successivamente alla Donazione di Sutri, i Longobardi cominciarono a restituire altre terre alla Chiesa cattolica come le terre delle Alpi Cozie e Cuma. Inoltre questa importante donazione si è verificata in un periodo particolare, esattamente quando si è verificata la rivolta contro i decreti anticonformisti bizantini, ponendo in questo modo la popolazione romana a favore del Papa, sfavorendo l'Impero Bizantino.
Conseguenze della donazione di Sutri
Nel periodo che va tra il 739 e il 741, oltre a Sutri vennero cedute altre terre come Gallese, Amelia, Orte, Blera e Bomarzo. Poi nel 743 il re Liutprando riconsegnò al papa parte della Sabina che era stata presa dai duchi di Spoleto moltissimi anni prima. Agendo in questo modo, il re Liutprando riuscì ad evitare lo scoppio di una guerra civile. Successivamente, nel 754 ci fu la Donazione di Pipino avvenuta a Pavia da parte del re franco Pipino il Breve. Un ulteriore effetto verificatosi dopo la donazione di Sutri è stata la scrittura di un documento falso conosciuto come la donazione di Costantino. Questo documento risale al 321 ed è stato scritto dall’imperatore Costantino e all’interno di esso si diceva che l’imperatore avesse donato alla Chiesa cattolica di papa Silvestro I la potestà giudiziale di Roma e di tutto l’Impero Romano Occidentale. La validità della donazione di Costantino fu abbastanza discussa dal concilio ecclesiastico in seguito all'anno 1000 e fu addirittura messa in discussione dal pubblico ufficio germanico e franco. Nonostante il documento non potesse essere messo in discussione, erano state ritrovate delle prove che attestavano che il piano fosse contraddittorio con le proprietà ecclesiastiche. Durante la formazione della donazione di Costantino, il potere laico della Chiesa era molto incerto. A causa di ciò tale documento rispecchiava il nuovo ruolo occupato che lo Stato Pontificio intendeva mantenere in particolare modo nei confronti di Roma.
Domande da interrogazione
- Cos'è la Donazione di Sutri?
- Qual era la situazione politica al tempo della Donazione di Sutri?
- Quali furono le conseguenze immediate della Donazione di Sutri?
- Come si inserisce la Donazione di Sutri nel contesto delle relazioni tra Longobardi e Chiesa?
- Qual è l'importanza storica della Donazione di Sutri?
La Donazione di Sutri è un'alleanza del 728 tra il re dei Longobardi, Liutprando, e papa Gregorio II, che ha portato alla cessione di Sutri e altri paesini del Lazio al Papa, segnando l'espansione del territorio pontificio oltre il Ducato di Roma.
La situazione politica era caratterizzata da tensioni tra i Longobardi e l'Impero Bizantino, con il Papa che cercava di proteggere i suoi territori e la Chiesa vista come una potenza significativa in Italia.
Dopo la Donazione di Sutri, altre terre come Gallese e Amelia furono cedute al Papa, e Liutprando restituì parte della Sabina, evitando una guerra civile. Inoltre, si verificò la Donazione di Pipino e la creazione del documento falso noto come la Donazione di Costantino.
La Donazione di Sutri rappresenta un riconoscimento politico della Chiesa da parte dei Longobardi, che iniziarono a restituire terre alla Chiesa, rafforzando il potere papale in Italia.
La Donazione di Sutri è storicamente importante perché segna l'inizio dell'espansione territoriale del potere papale e il rafforzamento delle relazioni tra la Chiesa e i Longobardi, influenzando la politica italiana dell'epoca.