Concetti Chiave
- Il Medioevo è diviso in due periodi principali: l'alto Medioevo, fino all'anno 1000, e il basso Medioevo, con trasformazioni politiche, sociali ed economiche significative dopo l'anno 1000.
- Durante l'alto Medioevo, la religione cristiana ha influenzato profondamente la cultura, con la Chiesa che assumeva il ruolo principale nell'istruzione e nella trasmissione del sapere.
- La struttura economica e sociale era centrata sulla campagna, con la curtis come unità produttiva di base, e le grandi proprietà terriere dominavano la vita economica e sociale.
- La lingua latina si evolveva, con il latino volgare che si diffondeva tra le classi popolari, mentre il latino classico e colto rimanevano per le élite e gli intellettuali.
- Le comunicazioni erano difficili a causa del degrado delle strade romane, con viaggiatori che andavano a cavallo e pellegrini in cerca di santuari, evidenziando una società in movimento nonostante le difficoltà.
Indice
- Inizio e fine del Medioevo
- Trasformazioni post anno 1000
- Concezioni teocentriche e antropocentriche
- Rivalutazione del Medioevo
- Continuità tra Medioevo ed età moderna
- Amministrazione e fiscalità nel Medioevo
- Declino delle città e ruralizzazione
- Lingua e cultura nel Medioevo
- Religiosità e culti nel Medioevo
- Istruzione e cultura clericale
- Concezione del sapere e tradizione classica
- Scuole ecclesiastiche e trivio-quadrivio
- Simbolismo e conoscenze medievali
- Fine del mondo e agiografia
- Proprietà fondiaria e società altomedievale
- Struttura della curtis
- Agricoltura e innovazioni tecniche
- Rotazione delle colture
- Stratificazione sociale altomedievale
- Vie di comunicazione e mobilità
Inizio e fine del Medioevo
Il Medioevo inizia nel 476 d.C. (anno della caduta dell’Impero Romano d’Occidente) e finisce nel 1492 d.C. (anno della scoperta dell’America).
Il Medioevo si distingue in alto Medioevo, durato fino al 1000; e in basso Medioevo.
Trasformazioni post anno 1000
Dopo il 1000, maturarono trasformazioni profonde nel tessuto politico, sociale ed economico dell’Europa che influenzarono anche la mentalità e la cultura.
Concezioni teocentriche e antropocentriche
Nel Medioevo, Dio era al centro di tutto (concezione teocentrica).
Con gli umanisti, nel XV-XVI secolo, fu rivalutato il ruolo dell’uomo nel mondo (concezione antropocentrica).
Gli umanisti volevano ricollegarsi idealmente alla grande civiltà greco-latina e, di conseguenza, avevano un’idea negativa dell’epoca medievale.
Rivalutazione del Medioevo
Tra la fine del XVIII secolo e gli inizi del XIX secolo, molti intellettuali rivalutarono pienamente e sopravvalutarono il Medioevo.
Nel Medioevo, il cristianesimo produsse una drastica svalutazione della vita terrena.
Continuità tra Medioevo ed età moderna
Lo studioso Jacques le Goff ha sottolineato gli elementi di continuità tra Medioevo ed età moderna: si trattò di un periodo che, pur fra crisi, espresse nel complesso una spinta creatrice, determinante per i successivi processi di sviluppo dell’età moderna.
Amministrazione e fiscalità nel Medioevo
Germani e Romani mantennero ciascuno il proprio ordinamento giuridico e amministrativo, secondo il principio della personalità del diritto.
Spesso, le strutture amministrative dell’Impero furono conservate; infatti i barbari nutrivano grande ammirazione per l’amministrazione romana.
I sovrani germanici conservarono l’imposta fondiaria, stabilita sulla base dei catasti romani. Ne erano esenti il Clero ed i Germani; quindi le tasse pesavano completamente sulla popolazione romana.
Inoltre, i contadini gravati dalle tassa abbandonavano la propria terra.
Con l’andare del tempo, il sistema fiscale finì per non funzionare più.
Declino delle città e ruralizzazione
Nei primi secoli dell’età medievale, le città subirono un grave declino demografico ed economico.
Alcune città rimasero centro di una circoscrizione pubblica od ecclesiastica.
Il mondo medievale divenne e fu essenzialmente un mondo rurale.

Lingua e cultura nel Medioevo
In tutte le regioni di antica e radicata presenza romana, la lingua parlata era quella latina.
Già ai tempi dell’Impero, la lingua parlata non era omogenea: c’era il latino classico (utilizzato nelle scuole, tribunali ecc…) e il latino colto (lingua della nobiltà). Successivamente, nacque un’altra forma di latino: il latino volgare, la lingua parlata dalle classi popolari.
i pochissimi che sapevano scrivere un latino sufficientemente corretto e parlavano in volgare. Erano solitamente persone dotte, laici od ecclesiastici.
La cultura medievale nacque dall’incontro-scontro tra cultura classica e concezione religiosa cristiana. Queste due visioni del mondo risultavano incompatibili su un punto: il destino dell’uomo dopo la morte.
La civiltà cristiana altomedievale era antimondana, cioè convinta che la vera vita sia quella che l’anima affronta dopo la morte.
La vita terrena era del tutto svalutata e la storia degli uomini era considerata come la proiezione di un disegno della provvidenza.
Religiosità e culti nel Medioevo
A livello popolare, la religiosità cristiana rimase intrisa di riti e credenze che affondavano le loro radici nel paganesimo. Inoltre, la presenza di tribù germaniche sul territorio dell’Impero, aggiunse anche i culti germanici.
Soprattutto nelle campagne, la popolazione passava dalla celebrazione dei riti cristiani a culti germanici. La Chiesa, per cristianizzare più profondamente le masse, favorì il culto dei santi e delle loro reliquie.
Nel Medioevo, i santi rappresentarono la visione cristiana di un antichissimo senso del magico.
Istruzione e cultura clericale
Le istituzioni scolastiche romane erano prevalentemente pubbliche, ma lo sgretolarsi dell’Impero le aveva cancellate. Nel Medioevo fu la Chiesa ad assumere integralmente il compito della trasmissione della cultura e dell’istruzione. L’educazione, quindi, si fondava su contenuti religiosi e precetti morali.
Poiché la Chiesa rimase l’unica istituzione educativa dell’Occidente, la conseguenza fu la clericalizzazione del sapere: tutta la cultura divenne espressione e prodotto degli uomini di Chiesa.
Il basso clero, ad esempio, era costituito da religiosi che operavano nelle sperdute parrocchie di campagna; i quali avevano una preparazione culturale scarsissima. La quasi totalità della popolazione era analfabeta.
I veri maestri della cultura dell'Alto Medioevo furono i padri della Chiesa, le cui opere costituivano la base di ogni conoscenza e la meditazione più sicura con la cultura classica.
La tradizione classica offriva un modello di perfezione che si pensava non superabile.
Concezione del sapere e tradizione classica
Nella mutata concezione del mondo, il sapere non veniva più considerato un valore in sé, ma era subordinato alla rivelazione; cioè si trattava di una verità rivelata, astratta.
Nella religione cristiana, si distinguevano, come si distinguono tutt’oggi, tre “categorie” di soggetti:
• Credente: crede in Dio anche non lo vede;
• Agnostico: si astiene dal giudicare, dicendo che non ci sono basi sufficienti sia per affermarne l’esistenza che per negarla.
• Ateo: non crede nell’esistenza di Dio.
L’atteggiamento della Chiesa nei confronti della tradizione classica fu di rifiuto; ma gli intellettuali medievali estrapolavano materiali dai testi pagani per utilizzarli nelle più svariate occasioni, dando a questi testi un’interpretazione religiosa.
Scuole ecclesiastiche e trivio-quadrivio
A partire dall’anno 1000, presto monasteri e cattedrali furono create delle scuole dove gli insegnanti elaboravano le proprie dottrine.
Dalla tradizione classica, la scuola ecclesiastica medievale ricavò interessi, strumenti e metodi degli studi.
Esistevano due livelli di istruzione: il primo prevedeva l’insegnamento della scrittura, la lettura ed il canto; il secondo era organizzato intorno a sette discipline divise in due gruppi: il trivio e il quadrivio.
Simbolismo e conoscenze medievali
Nella cultura medievale, l’interpretazione e la dimensione simbolica ebbero un’importanza di primo piano nella cultura medievale; ciò che era reale e ciò che era fantastico ed immaginario non si distingueva più chiaramente.
Le conoscenza sulla natura, sulle pietre preziose (lapidari) e sugli animali (bestiari) erano raccolte in cataloghi e descrivevano i poteri magici o particolari di varie essenze e sostanze.
Fine del mondo e agiografia
Un tema ricorrente nell’alto Medioevo fu la fine del mondo, che doveva avvenire allo scadere dell’anno 1000.
Inoltre, nell’alto Medioevo si sviluppò quella dottrina basata sull’interpretazione di alcuni testi biblici secondo i quali Gesù Cristo, dopo il giudizio finale e la condanna dei malvagi, avrebbe regnato sulla Terra assieme ai buoni e ai santi per mille anni.
Nell’alto Medioevo, vi fu un genere di scrittura importante, l’agiografia. Si trattava di una produzione che aveva per oggetto la vita e le azioni miracolose dei santi.
Agografia: storie dei santi.
Proprietà fondiaria e società altomedievale
La grande proprietà fondiaria divenne la struttura intorno a cui si organizzò l’economia e la società altomedievale. I grandi proprietari provenivano dall’antica aristocrazia terriera romana. Inoltre, anche molti capi germanici divennero a loro volta grandi proprietari terrieri.
Ai latifondisti si affidavano i piccoli proprietari per trovare difesa contro le continue scorrerie. Accadeva spesso che i piccoli proprietari rinunciassero alla loro terra e l’affidassero a potenti signori terrieri in cambio di protezione. Tale protezione si trasformò in rapporti di dipendenza o di servaggio.
I grandi proprietari esercitarono sulle loro proprietà un insieme di poteri economici, militari, giuridici e amministrativi; divenendo di fatto un’autorità pubblica.
Le grandi proprietà in cui erano suddivise le campagne erano molto lontane fra di loro; era quindi necessario dividerle in numerose parti, ognuna delle quali si chiamò villa o curtis.
Struttura della curtis
La curtis, dove si trovavano stalle, granai, abitazioni ecc…, rappresentò nell’alto Medioevo l’unità produttiva e sociale di base.
Curtis: organismo economico autosufficiente. È il proseguo della Villa del tardo Impero Romano. La curtis aveva pochissimi rapporti con l’esterno.
La curtis si divideva in due parti fondamentali:
• La pars dominica (parte del signore): terre gestite direttamente da uomini di fiducia del padrone
• La pars massaricia (parte dei massari): affidata a famiglie contadine di coloni o di servi della terra. Ognuna di queste famiglie contadine gestiva un manso, cioè un appezzamento di terra che corrispondeva all’incirca alla superficie che un aratro poteva lavorare in un anno.
Coloni e servi, dovevano versare una quota del raccolto al padrone; inoltre erano obbligati a varie prestazioni lavorative e servizi gratuiti nella parte del signore, le cosiddette corvées.
Agricoltura e innovazioni tecniche
Il contadino medievale conosceva una certa quantità di cereali da semina, come il grano, la segale, l’orzo, l’avena, le fave ed i piselli.
Gli strumenti del lavoro erano molto rudimentali e, nell’alto Medioevo, quasi sempre di legno.
L’aratro comunemente usato era quello dei Romani, di legno che solcava la terra solo superficialmente.
La resa del terreno era molto bassa e quindi i raccolti erano scarsissimi in proporzione al numero di braccia e alla fatica che richiedevano.
Nel IX secolo un miglioramento si ebbe con l’introduzione dell’erpice, un graticcio di legno o ferro con denti che sminuzzavano la terra rimossa dall’aratro.
Un’altra importante riscoperta fu quella del mulino ad acqua, conosciuto già in Asia prima dell’era cristiana e noto nel mondo romano.
Rotazione delle colture
Il sistema romano di rotazione biennale delle colture, venne sostituito dal sistema di rotazione triennale di origine germanica,
La rotazione biennale prevedeva la divisione del terreno in due campi che ogni anno cambiavano destinazione: uno veniva coltivato e l’altro veniva lasciato a riposo.
Nella rotazione triennale, il terreno era diviso in tre campi, ognuno dei quali ogni anno aveva una destinazione diversa: ogni anno, in uno dei campi, si coltivava un cereale invernale, nel secondo un cereale primaverile o estivo e il terzo veniva lasciato incolto (maggese).
Stratificazione sociale altomedievale
Società alto-medievale
Nell’alto Medioevo, le differenze sociali erano determinate dall’entità della proprietà terriera e dell’appartenenza familiare.
1. Il gruppo sociale più elevato e potente era composto dalle famiglie dei grandissimi proprietari, che possedevano ognuna centinaia di curtes e amministravano la giustizia.
2. Al di sotto stavano i proprietari più piccoli, che possedevano un centinaio di curtes.
3. La grande massa dei lavoratori della terra era suddivisa in coloni, schiavi e piccoli proprietari liberi. La figura dominante di questa “classe” divenne quella dei servi della gleba, uomini che non possedevano terra propria e la cui libertà personale era limitata da alcuni vincoli, fra cui quello di non poter abbandonare la terra affidata.
4. L’alto clero viveva agiatamente nelle abbazie o presso le dimore dei grandi signori. Viveva dei profitti ricavati dalle terre di proprietà ecclesiastica.
5. Il basso clero viveva a contatto con i contadini. Questi preti sopravvivevano con le elemosine e condividevano la sorte dei contadini durante le invasioni, le epidemie e le carestie.
Vie di comunicazione e mobilità
Le grandi vie di comunicazione romane andarono in rovina nei primi secoli del Medioevo. Le strade erano malandate e poco sicure.
I Re viaggiavano a cavallo da una regione all’altra dei loro domini.
I proprietari terrieri si spostavano dall’una all’altra delle loro terre per controllare e consumare i prodotti sul posto.
I chierici percorrevano l’Europa per incontrare il maestro desiderato.
C’erano poi i disgraziati in fuga da guerre o da carestie che cercavano terre da coltivare.
Infine, c’erano i pellegrini che facevano lunghi viaggi verso santuari lontani e famosi in tutta Europa.
per approfondimenti vedi anche:
Domande da interrogazione
- Quali sono i limiti cronologici del Medioevo?
- Come si è evoluto il concetto di Medioevo nel tempo?
- Qual era il ruolo della Chiesa nell'istruzione durante il Medioevo?
- Quali erano le principali caratteristiche della società altomedievale?
- Come avveniva la rotazione delle colture nell'alto Medioevo?
Il Medioevo inizia nel 476 d.C. con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente e termina nel 1492 d.C. con la scoperta dell’America. Si distingue in alto Medioevo, fino al 1000, e basso Medioevo.
Inizialmente, il Medioevo era visto negativamente dagli umanisti del XV-XVI secolo. Tuttavia, tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo, molti intellettuali rivalutarono e sopravvalutarono il Medioevo.
Con la caduta delle istituzioni scolastiche romane, la Chiesa assunse il compito di trasmettere cultura e istruzione, fondando l'educazione su contenuti religiosi e precetti morali.
La società altomedievale era caratterizzata da differenze sociali basate sulla proprietà terriera e l'appartenenza familiare, con una struttura gerarchica che includeva grandi proprietari, piccoli proprietari, coloni, schiavi, e clero.
Il sistema di rotazione biennale romano fu sostituito da quello triennale germanico, che divideva il terreno in tre campi con destinazioni diverse ogni anno: cereale invernale, cereale primaverile o estivo, e maggese.