Concetti Chiave
- L'economia del periodo post-impero romano si basa quasi esclusivamente sulla produzione agricola destinata al consumo locale, con poca eccedenza per lo scambio.
- La produzione agricola è insufficiente e arretrata tecnologicamente, causando fame, malattie e un alto tasso di mortalità.
- Le invasioni e le epidemie portano a un calo demografico significativo, con terre incolte che superano quelle coltivate.
- La conquista araba del Nord Africa nell'VIII secolo interrompe i commerci mediterranei, aggravando il declino dell'economia di scambio e monetaria.
- Le città antiche decadono mentre il centro della vita sociale ed economica si sposta verso castelli e abbazie nelle campagne.
Indice
Crisi economica post-impero romano
I secoli immediatamente successivi alla disgregazione dell’Impero romano vedono un progressivo aggravarsi della crisi economica che era in alto già da tempo. L’estrema frammentazione politica, l’insicurezza della vita e le devastazioni causate da invasioni, scorrerie, epidemie compromettono ogni forma di economia fondata sulla produzione di merci e sullo scambio.
La base dell’economia diviene ormai la sola produzione agricola; ed è una produzione quasi esclusivamente indirizzata al consumo: i prodotti sono consumati da quelli stessi che li producono, di norma senza eccedenza destinate allo scambio.Produzione agricola e condizioni di vita
Anzi, spesso la produzione agricola è largamente insufficiente, e ciò determina condizioni di vita durissime, fame, malattie, alta mortalità. La produzione è scarsa anche per il pauroso regresso delle tecnologie impiegate: gli attrezzi usati dai contadini sono rudimentali, gli aratri sono di legno, non incidono profondamente i solchi, per cui la resa delle sementi è bassissima (due chicchi di grano per uno). Le guerre, le condizioni di vita precarie, la penuria sistematica di cibo, le continue epidemie determinano anche un vistoso calo demografico. In questi secoli i territori europei si spopolano, le terre incolte soverchiano quelle coltivate, avanzano paludi, boschi, sterpaglie.
Conseguenze della conquista araba
Un ulteriore colpo all’economia di scambio è inferto nell’VIII secolo, dalla conquista araba dell’Africa settentrionale. Il bacino del Mediterraneo resta nettamente diviso in due, senza più comunicazione tra la sponda nord e quella sud. Perciò anche quei porti che avevano faticosamente continuato forme di commercio vedono spegnersi la loro attività. Con l’arrestarsi dello scambio, nei secoli dell’alto Medio Evo regredisce anche l’economia monetaria. Il denaro circolante è scarsissimo. I pochi scambi che ancora avvengono, sulla piccola scala della comunità, si fondano sul barato. Lo scambio in natura domina anche nel campo del lavoro. Le prestazioni dei contadini non sono remunerate; il contadino è obbligato a lavorare senza compenso le terre dei signori (corvées). In cambio ottiene protezione ( i casolari e i villaggi dei “rustici” si addensano intorno ai castelli e alle abbazie) e concessioni di piccoli appezzamenti di terreno da coltivare per il proprio sostentamento.
Decadenza delle città e vita rurale
Questo regresso dell’economia di scambio determina la decadenza delle città. Nel mondo antico le città erano il centro della vita sociale, economica e culturale: ora invece si spopolano, vanno in rovina (senza peraltro scomparire mai del tutto, specie le città che sono sede vescovile). I centri della vita associata si spostano dalla città alla campagna: sono i castelli dei signori feudali, le abbazie e i monasteri.
Domande da interrogazione
- Quali furono le cause principali della crisi economica nell'alto Medioevo?
- Come influì la conquista araba dell'Africa settentrionale sull'economia europea?
- Qual era la condizione delle città durante l'alto Medioevo?
- In che modo la produzione agricola influenzava la vita dei contadini?
La crisi economica fu causata dalla frammentazione politica, insicurezza, invasioni, epidemie e un'economia basata quasi esclusivamente sulla produzione agricola per il consumo personale.
La conquista araba divise il Mediterraneo, interrompendo le comunicazioni tra le sponde nord e sud, e portò al declino delle attività commerciali nei porti europei.
Le città si spopolarono e andarono in rovina, perdendo il loro ruolo centrale nella vita sociale, economica e culturale, mentre i centri della vita associata si spostarono verso la campagna.
La produzione agricola era spesso insufficiente, portando a condizioni di vita dure, fame e malattie. I contadini lavoravano senza compenso le terre dei signori in cambio di protezione e piccoli appezzamenti di terreno.