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Concetti Chiave

  • L'alfabetizzazione è un processo cognitivo che consente di esprimere e comprendere pensieri in forma scritta, influenzato da credenze sociali e culturali.
  • Nel mondo romano imperiale, l'alfabetizzazione era sostenuta da un sistema scolastico, ma subì un declino con la scomparsa di queste istituzioni.
  • Il processo di alfabetizzazione nei secoli antichi contribuì alla cultura ecclesiastica, limitando però la produzione letteraria ai soli ecclesiastici.
  • Dalla metà del XX secolo, il tasso di alfabetizzazione è aumentato grazie a politiche educative e tecnologie, nonostante una rapida crescita della popolazione analfabeta.
  • L'alfabetizzazione è cruciale per la partecipazione sociale ed economica; la sua mancanza limita le opportunità di lavoro e l'integrazione sociale.
In questo contenuto viene descritto l’alfabetismo. Di seguito viene riportato cos’è l’alfabetismo, alcuni accenni di alfabetizzazione dal II al XII secolo, l’importanza della cultura scritta nei secoli antichi, l’espansione dell'alfabetizzazione a partire dalla metà del XX secolo l’importanza dell'alfabetizzazione oggi.
Alfabetismo: descrizione ed evoluzione nei secoli articolo

Indice

  1. Cos’è il processo di alfabetizzazione
  2. Accenni di alfabetizzazione dal II al XII secolo
  3. L’importanza della cultura scritta nei secoli antichi
  4. Espansione dell'alfabetizzazione a partire dalla metà del XX secolo
  5. L'importanza dell'alfabetizzazione oggi

Cos’è il processo di alfabetizzazione

Con “alfabetizzazione” si intende quel processo cognitivo che permette di comprendere o esprimere pensieri o idee in forma scritta in un determinato contesto.

Gli esseri umani nelle società alfabetizzate hanno serie di pratiche che permettono di scrivere. La lettura è un metodo utilizzato per comprendere ed acquisire nuove conoscenze. Le convinzioni sulla lettura e sulla scrittura e sul loro valore per la società e per l'individuo influenzano le modalità in cui l'alfabetizzazione viene insegnata, appresa e praticata nel corso della vita.
Alcuni studi riportano che l'alfabetizzazione può essere divisa in due periodi. Il primo è il periodo precedente al 1950, quando l'alfabetizzazione era intesa solamente come alfabetizzazione alfabetica, ossia il riconoscimento di parole e lettere. Il secondo è il periodo successivo al 1950, quando l'alfabetizzazione iniziò gradualmente ad essere considerata come un concetto e un processo più ampio, inclusi gli aspetti sociali e culturali della lettura e della scrittura.

Accenni di alfabetizzazione dal II al XII secolo

Il merito della diffusa alfabetizzazione che caratterizza il mondo romano imperiale può essere attribuito al sistema scolastico sovvenzionato dall’impero, sviluppatosi fra II e III secolo d.C., incrinato nel V secolo e scomparso nel VII secolo. Il processo di alfabetizzazione, calcolato dagli storici attraverso lo studio delle sottoscrizioni autografe e il calcolo di quanti sapevano scrivere il proprio nome, coprì il 40% della popolazione laica nella Francia e nelle città italiche di tradizione romana (Roma e Ravenna) dell'VII secolo, mentre all’epoca nessun sottoscrittore ecclesiastico era analfabeta, e il 70% dei laici nell’Italia longobarda, dove le donne non appartenevano più al gruppo dei letterati e nelle campagne il fenomeno raggiungeva cifre ancora più drammatiche, ma il divario tra coloro che sapevano scrivere e gli altri si allarga se si tiene in considerazione che pochi alfabetizzati usavano una scrittura veloce e disinvolta (notai), mentre l’altra parte delle sottoscrizioni, caratterizzate da lettere ben separate, indicavano un tipo di scrittura stentata e tracciata faticosamente. Tra VI e VII secolo, a causa della differenziazione culturale dei diversi regni romano-barbarici, si ampliò l’isolamento dei gruppi di alfabetizzati e perciò aumentarono le differenze tra le scritture utilizzate. Alle officine librarie si sostituirono piccoli centri scrittori situati dapprima nelle chiese cattedrali cittadine e poi solo presso i monasteri. Questo permette di comprendere anche il fenomeno di «chiusura del libro», a partire dall’assenza di un pubblico esterno ai centri ecclesiastici, testimoniato dalle differenze nei modi di rappresentare il libro nei mosaici ravennati di V secolo (in cui i libri appaiono come oggetti d’uso, aperti e riempiti di parole) e in quelli romani di VII secolo (appaiono chiusi, preziosi e ricoperti di gemme).

L’importanza della cultura scritta nei secoli antichi

Il processo di alfabetizzazione, cominciato dal IV secolo e intensificato con la fine dell’impero, mutò l’idea di libro come trasmettitore di cultura. A questo processo, collegato con la limitazione della produzione letteraria ai soli ecclesiastici, contribuirono sia la mancanza di un sistema scolastico in età tardo-antica, sia la scomparsa della classe urbana di funzionari da formare, a causa del ridimensionamento del ruolo della città. In età carolingia, sebbene il fenomeno aumentò, ai livelli sociali più alti si registra la rinascita culturale del classicismo, grazie al moltiplicarsi dei centri di copiatura dei codici, che anticipa la nuova fioritura di produzioni culturali laiche del XII secolo.

Espansione dell'alfabetizzazione a partire dalla metà del XX secolo

I dati sull'alfabetizzazione diffusi dall’UNESCO, rivelano che dal 1950 il tasso di alfabetizzazione degli adulti a livello universale è aumentato in media di quasi cinque punti percentuali ogni decennio, a partire da 55,7% nel all'86,2% nel 2015. Comunque, per circa quarant’anni, la crescita della popolazione è stata così rapida che il numero di adulti analfabeti ha continuato ad aumentare, passando da 690 milioni nel 1950 a 850 milioni nel 1990. Da quel momento, il numero è sceso molto nonostante rimanga superiore a quello del 1950 grazie alle politiche educative, agli interventi di alfabetizzazione e diffusione del materiale cartaceo e delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione.
Alfabetismo: descrizione ed evoluzione nei secoli articolo

L'importanza dell'alfabetizzazione oggi

La mancanza di capacità di alfabetizzazione limita i rapporti che una persona potrebbe instaurare in ogni fase della sua vita. Tutto parte dalla tenera età: se da bambini non saranno in grado di avere successo a scuola, da giovani saranno esclusi dal mercato del lavoro e successivamente da genitori non saranno in grado di sostenere l'apprendimento del proprio figlio. Questo ciclo rende più difficili i rapporti sociali e di conseguenza non porta alla formazione di una giusta società. Bassi livelli di alfabetizzazione compromettono la competitività economica di un Paese. Molte imprese hanno dipendenti che hanno un livello di alfabetizzazione basso. Per tale motivo vengono organizzati dei corsi di recupero per i giovani assunti per migliorare le loro competenze di base, comprese l'alfabetizzazione e la comunicazione.
Per ulteriori approfondimenti sull'alfabetizzazione vedi qui

Domande da interrogazione

  1. Cos'è il processo di alfabetizzazione?
  2. L'alfabetizzazione è un processo cognitivo che consente di comprendere o esprimere pensieri in forma scritta, influenzato dalle convinzioni sociali e culturali sulla lettura e scrittura.

  3. Come si è evoluta l'alfabetizzazione dal II al XII secolo?
  4. L'alfabetizzazione si è diffusa grazie al sistema scolastico romano, ma ha subito un declino con la caduta dell'impero, con differenze culturali che hanno ampliato il divario tra alfabetizzati e analfabeti.

  5. Qual era l'importanza della cultura scritta nei secoli antichi?
  6. La cultura scritta era fondamentale per la trasmissione della cultura, ma la sua produzione era limitata agli ecclesiastici, con una rinascita culturale nel periodo carolingio.

  7. Come è avvenuta l'espansione dell'alfabetizzazione dal XX secolo?
  8. Dal 1950, l'alfabetizzazione è aumentata grazie a politiche educative e interventi, nonostante la crescita della popolazione, con un tasso di alfabetizzazione che ha raggiunto l'86,2% nel 2015.

  9. Perché l'alfabetizzazione è importante oggi?
  10. L'alfabetizzazione è cruciale per il successo scolastico, l'inclusione nel mercato del lavoro e la formazione di una società giusta, influenzando anche la competitività economica di un Paese.

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