Concetti Chiave
- La civiltà etrusca, tra IX e I secolo a.C., occupava l'Etruria, area tra Toscana e Umbria, con origini misteriose ancora dibattute tra storici.
- Gli Etruschi, esperti in lavorazione dei metalli, sfruttavano la ricchezza naturale della Toscana, alimentando un fiorente commercio marittimo e terrestre.
- Abili architetti, gli Etruschi trasformarono villaggi in città fortificate, introducendo tecniche costruttive come archi e volte, con città-stato autonome simili alla Grecia.
- La civiltà etrusca, composta da agricoltori, artigiani e navigatori, esercitava un vasto commercio marittimo, attestato dal ritrovamento di anfore in varie regioni circostanti.
- Il declino etrusco iniziò nel V secolo a.C. a causa della mancanza di unità politica, culminando nella conquista romana che inglobò le città-stato etrusche.
Indice
Civiltà etrusca: le origini
Tra il IX e il I secolo a.C. gli Etruschi si stabilirono nell'Etruria, un’area che si estendeva all’incirca tra le regioni di Toscana e Umbria, ed estesero il loro territorio verso il sud, sino ad arrivare alla costa adriatica. Alcuni ritengono che gli Etruschi fossero giunti in Italia intorno al 1000 a.C. dall'oriente, provenendo dall'Asia minore; altri invece ipotizzano una presunta origine dal nord.
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Agricoltori, artigiani e navigatori: di cosa vivevano gli Etruschi
Come per ogni civiltà, anche per quella etrusca, il ruolo e il contatto con l'ambiente era fondamentale. La Toscana infatti, è una regione ricca di colline, vallate e montagne, elementi naturali che rendono impossibili i collegamenti interni. Mentre la costa è ricca di baie e favorisce la costruzione di porti. All'epoca lungo il territorio costiero c’era un'estesa foresta che gli Etruschi utilizzavano e sfruttavano per ricavare il legname. La Toscana è inoltre la regione d'Italia più ricca di metalli, come ferro e argento. Quindi l'attività più praticata dalle civiltà che si erano stabilite in quelle zone, era la lavorazione dei metalli. Attività che, oltre all’artigianato, alimentò i commerci sia per mare che per terra con le altre popolazioni. Oltre a questo, gli Etruschi potevano contare sull'agricoltura (grano, orzo, vite, olivo), e i tecnici specializzati svilupparono importanti opere di ingegneria e di idraulica. La civiltà etrusca era poi composta, come abbiamo accennato, anche di abili artigiani e navigatori. Proprio delle anfore etrusche sono state ritrovate infatti in alcune regioni circostanti, come in Sardegna, in Corsica, in Provenza, nella Francia meridionale, e persino in Spagna, attestando quindi che gli Etruschi esercitavano una forma di talassocrazia, ovvero, avevano tantissimi traffici marittimi nei siti più favorevoli, e quindi riuscivano a vendere molto e a vivere anche grazie al commercio dei propri prodotti di artigianato.Per ulteriori approfondimenti sugli Etruschi vedi qui
Costruttori di città
Questa disponibilità di risorse e l'aumento dei traffici marittimi, crearono ben presto una crescita della popolazione e del benessere: molti villaggi in Etruria, divennero delle bellissime città fortificate con alte mura di protezione. Abili architetti infatti, gli Etruschi introdussero un’immortale e importante tecnica di costruzione degli edifici, quella che prevede l’utilizzo di archi e di volte. Quando gli etruschi raggiunsero l'apice del loro sviluppo, molte città superavano anche i 20.000 abitanti. Alcune delle città di origine etrusca che possiamo riconoscere ancora oggi, sono Arezzo, Perugia, e altre allora meno popolose, come Pisa, Firenze e Siena, che successivamente si espansero con la dominazione romana. In Etruria non vi era mai stato un sistema politico unitario, ma la regione era governata da uno stato, di fatto suddiviso in “poleis”, piccole città-stato, spesso in rivalità tra loro. Per quanto riguarda la suddivisione politica, l'Etruria era simile alla Grecia: ogni città aveva un proprio re, detto “lucumone”, ma la sua autorità venne ben presto sostituita con la figura del consiglio degli anziani, formato da esponenti delle famiglie più ricche e importanti, e dalla figura dei magistrati eletti annualmente.
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Il declino della civiltà etrusca
Il lento e inevitabile declino della civiltà etrusca ebbe inizio a partire dal V secolo a.C. Già nella loro conformazione politica di città-stato autonome e indipendenti, era venuta a mancare quell’unità e omogeneità politica e sociale che le avrebbe protette dall’assedio da parte di altre popolazioni vicine come i Celti, che arrivarono da nord, i Greci e i Sanniti, che giunsero invece da sud, e i Romani, una potenza invincibile che li iniziò ad assediare e inglobare al centro. Proprio questi ultimi infatti, segnarono la definitiva scomparsa della civiltà etrusca. Nel 396 a.C. infatti, i Romani conquistarono Veio, e piano piano caddero sotto la nuova potenza anche le altre città-stato etrusche, come Roselle, conquistata nel 294 a.C. e poi Vulci, Volsinii, Sovana e Populonia, alcune scomparvero per sempre, altre vennero inglobate dalla potenza romana.Per ulteriori approfondimenti sui Romani vedi qui
Domande da interrogazione
- Quali sono le ipotesi principali sull'origine degli Etruschi?
- Quali erano le principali attività economiche degli Etruschi?
- Come si svilupparono le città etrusche?
- Qual era la struttura politica dell'Etruria?
- Quali furono le cause del declino della civiltà etrusca?
Le ipotesi principali sull'origine degli Etruschi includono un arrivo dall'oriente, un'origine dal nord, o uno sviluppo autoctono in Italia. Tuttavia, la loro lingua non ha fornito chiarezza definitiva su queste teorie.
Gli Etruschi erano noti per l'estrazione e la lavorazione dei metalli, l'agricoltura, l'artigianato e il commercio marittimo, che li rendevano una civiltà economicamente prospera.
Le città etrusche si svilupparono grazie alla disponibilità di risorse e all'aumento dei traffici marittimi, trasformando villaggi in città fortificate con tecniche architettoniche avanzate come archi e volte.
L'Etruria era composta da città-stato autonome, ciascuna con un proprio re o "lucumone", che fu poi sostituito da un consiglio degli anziani e magistrati eletti annualmente, simile alla struttura politica della Grecia.
Il declino della civiltà etrusca iniziò nel V secolo a.C. a causa della mancanza di unità politica e sociale, e fu accelerato dalle invasioni di Celti, Greci, Sanniti e infine dai Romani, che conquistarono e inglobarono le città-stato etrusche.