Concetti Chiave
- La civiltà etrusca si sviluppò nell'Italia centro-settentrionale, in particolare in Etruria, con città come Tarquinia e Volterra.
- Le città etrusche erano autonome e governate da un re, chiamato lucumone, supportato da guerrieri scelti tra i ricchi proprietari terrieri.
- Gli Etruschi costruirono porti e città sia su alture interne sia lungo le coste, come il porto di Populonia.
- La civiltà etrusca declinò con l'espansione di Roma, che conquistò gradualmente le città etrusche.
- Nonostante la conoscenza dell'alfabeto etrusco, il significato delle parole rimane in gran parte sconosciuto.
La civiltà etrusca
Mentre nell’Italia meridionale e nelle isole fiorivano le città-colonie della Magna Grecia, nei territori dell’Italia centro-settentrionale, che i Greci chiamavano Etruria, si andava sviluppando la civiltà degli Etruschi. Essi fondarono su alture delle zone interne città come Tarquinia, Perugia, Arezzo e Volterra; sulle coste costruirono porti come quello di Populonia.
Come le città-stato greche anche quelle etrusche erano autonome e indipendenti l’una dall’altra. Ognuna era governata da un re, chiamato lucumone, che era attorniato da guerrieri scelti tra i ricchi proprietari di terre.Declino e conquista romana
Col passare del tempo la potenza etrusca andò diminuendo, mentre andava man mano crescendo quella di una nuova città: Roma. Con la progressiva conquista romana, prima di alcune città e poi di tutta l’Etruria, ebbe fine la storia degli Etruschi.
Architettura e scrittura etrusca
Arco nelle mura di Volterra. Gli Etruschi non usavano calce: i massi aderivano per la pressione esercitata da un blocco di pietra a forma di cuneo incastrato al centro e detto “chiave di volta”. Quando? Da circa 2.800 anni fa, quando furono costruiti i primi grandi villaggi agricoli, a circa 2.400 anni fa, quando le città etrusche furono conquistate dai Romani. Dove? Prima soltanto nei territori dell’odierna Toscana; poi anche nel Lazio e nella Campania, a sud; nell’Emilia e nella Pianura Padana fino al mare Adriatico, a nord. La scrittura degli Etruschi resta ancora oggi in gran parte misteriosa: si conoscono le lettere del loro alfabeto e quindi è possibile leggere le iscrizioni, ma si capisce poco il significato delle parole.