Concetti Chiave
- Il termine "totalitarismo" inizialmente aveva una connotazione neutra, ma dopo la guerra acquisì una valenza negativa a causa delle sue implicazioni di dominio assoluto e controllo totale.
- Esistono quattro principali forme di totalitarismo: comunista, teocratico, tribale e di destra, ognuna con caratteristiche specifiche legate al controllo politico e sociale.
- Il totalitarismo si distingue per l'uso massiccio della propaganda, l'ideologia di stato e il controllo completo della vita dei cittadini, riducendo la diversità a un'unica visione imposta dallo stato.
- Hanna Arendt sottolinea come i regimi totalitari, attraverso terrore e ideologia, mirano a conquistare le anime dei cittadini, eliminando qualsiasi forma di libertà di pensiero e associazione.
- Il fascismo, pur essendo una dittatura violenta e oppressiva, non raggiunse i livelli di brutalità dei regimi di Hitler e Stalin, ma cercò comunque di controllare le coscienze e creare un "uomo nuovo".
Indice
- Origini del termine totalitarismo
- Forme di totalitarismo nel mondo
- Caratteristiche dei regimi totalitari
- Confronto tra liberalismo e totalitarismo
- Consenso e legittimazione del potere
- Totalitarismo nella tradizione liberale
- Concetto universale di uomo e totalitarismo
- Hanna Arendt e il totalitarismo
- Esperimenti e conseguenze del totalitarismo
- Giovanni Gentile e l'educazione fascista
- Fascismo e la costruzione dell'uomo nuovo
Origini del termine totalitarismo
Termine “totalitarismo” inizialmente non considerato con accezione negativa.
Pio XI nel 1930 afferma che la Chiesa è totalitaria perché tutti i fedeli sono legati interamente a Dio. Solo dopo la Guerra si scopre la vera realtà. Nel 1923 sulle pagine del quotidiano Il Mondo, Giovanni Amendola definì il sistema totalitario come «promessa del dominio assoluto e dello spadroneggiamento completo ed incontrollato nel campo della vita politica ed amministrativa». Per alcuni (Scuola di Francoforte) capitalismo è totalitarismo. Per John Keegan totalitarismo nasce con il reggimento: cittadini diventano dei soldati, con la libertà limitata di cui godono i soldati. Il loro compito è quello di servire la nazione potenzialmente in lotta contro i nemici interni ed esterni.Forme di totalitarismo nel mondo
Le principali forme di totalitarismo sono quattro: totalitarismo comunista, teocratico, tribale, di destra.
Il totalitarismo comunista, molto diminuito dopo il 1989. Cina, il Vietnam, il Laos, la Corea del Nord e Cuba. Sotto molti aspetti, i governi di Cina, Vietnam e Laos sono comunisti soltanto in parte, in quanto aderiscono a riforme economiche ispirate all'economia del libero mercato.
Il totalitarismo teocratico si trova in paesi in cui il potere politico è monopolizzato da un partito, un gruppo o un individuo che governano secondo principi religiosi. La forma più comune di totalitarismo teocratico è quella che si basa sulla religione islamica (un esempio sono paesi come Iran e Arabia Saudita).
Il totalitarismo tribale, nei paesi africani come lo Zimbabwe, la Tanzania, l'Uganda e il Kenya. Questa forma di totalitarismo si verifica quando un partito politico che rappresenta gli interessi di una particolare tribù monopolizza il potere.
Infine, abbiamo il totalitarismo di destra, che generalmente permette alcune libertà economiche individuali, ma limita la libertà politica sulla base del fatto che potrebbe portare alla nascita del comunismo. Esempi di questo tipo di totalitarismo sono il regime fascista che ha governato l'Italia, la Germania nazista e molte dittature dell'America Latina esistenti fino agli anni ottanta.
Caratteristiche dei regimi totalitari
Processi sommari, carcere, deportazione, tortura, nemico comune da distruggere (ebrei, kulaki…). In un regime totalitario lo stato controlla quasi ogni aspetto della vita di un individuo, attraverso il massiccio uso della propaganda, che cerca di plagiare le menti di tutti i cittadini con una ideologia di stato. Un ruolo fondamentale in tal senso è svolto dalla scuola e dai mass media. Il partito unico totalitario controlla tutti i gangli della vita politica e sociale, infatti i governi totalitari non accettano le attività di individui o gruppi che non siano indirizzate al bene dello Stato, mentre negli autoritarismi è presente un limitato pluralismo socio-culturale.
1. Ideologia proiettata verso lo stadio finale perfetto dell’umanità.
2. Partito unico guidato da un dittatore.
3. Sistema di terrore.
4. Monopolio mezzi di comunicazione di massa.
5. Monopolio dei mezzi di lotta armata.
6. Controllo centralizzato e la guida dell’intera economia attraverso il coordinamento burocratico.
Confronto tra liberalismo e totalitarismo
“Liberalismo” vs “totalitarismo”: Ogni uomo è titolare di diritti naturali che precedono la costituzione dello Stato; Stato come esito di un patto. (Locke). Divisione dei 3 poteri – esecutivo, legislativo, giudiziario – garantita dalla Costituzione (Montesquieu). Libertà negativa – sfera d’azione in cui non intervengono le leggi – e libertà positiva – possibilità di obbedire solo alle leggi che noi stessi ci siamo dati, come capacità di partecipare alle decisioni pubbliche – (Rousseau). Libertà politica – «assoggettamento completo dell’individuo all’autorità dell’insieme» – nel mondo antico e libertà individuale a tutela dei diritti civili nel mondo moderno (Constant). Stato minimo, come garante, per evitare dispotismo (Spencer). Democrazia ed eguaglianza, che può minacciare la tutela delle libertà individuali – fino a che punto siamo uguali? Uguaglianza economica, giuridica, politica? Tirannide della maggioranza (de Tocqueville).
Consenso e legittimazione del potere
Potere legittimato dal consenso dei governati. Consenso una volta o continuamente? Plebisciti, brogli elettorali, esautorazione del Parlamento, acclamazione popolare vince sul parere dei rappresentanti – cfr Gran Bretagna e Brexit. Totalitarismo e dominio monopolistico della società e degli individui. Completa identificazione con gli obbiettivi fissati dal regime, adesione ideologica e mobilitazione permanente; i fini del singolo sono i fini dello Stato. Libertà positiva – di agire – unita all’ideologia di trasformazione della società porta al totalitarismo (Berlin). Visione utopistica che vuole costruire una società perfetta tramite i soli sforzi umani (Todorov).
Totalitarismo nella tradizione liberale
Professore Domenico Lo Surdo (Università Urbino): Anche nella tradizione liberale ci sono esempi di strutture totalitarie; es. le “case di lavoro” o “di correzione” in cui erano rinchiusi i cosiddetti vagabondi (cfr campi di concentramento), spesso in realtà disoccupati, l’istituto della schiavitù, e lo stesso esercito, con i connessi concetti di disciplina e di potere assoluto di vita e di morte, sono alcuni degli elementi di totalitarismo disseminati lungo la storia dell’Europa liberale. Anche Locke, liberale, sostiene che gli internati non possano abbandonare la struttura senza permesso, altrimenti bisogna spedire il recidivo nelle colonie. Regime rigido nell’esercito. Ufficiali hanno poteri di vita e di morte sui soldati.
Concetto universale di uomo e totalitarismo
Concetto universale di uomo da cui deriva totalitarismo. Schiavitù, genocidi, lavoratori non considerati pienamente uomini. Razzismo. Hitler considerava normale lo sterminio del più debole a opera del più forte (cfr colonialismo e sfruttamento indios). Comunismo dopo Rivoluzione richiama popoli nelle colonie a ribellarsi. Comunismo cerca universalità del concetto di uomo e la vuole applicare a tutti gli individui, il nazismo combatte l’universalità e considera “uomo” solo certi gruppi di persone. Non ha senso unire nazismo e comunismo. Rivoluzione comunista nasce da lotta in vista di uno Stato senza classi. Marx parla di bonapartismo riferendosi al colpo di stato di Napoleone III. Rivoluzione del proletariato nel 1848 repressa dal potere borghese e dall’esercito. Dittatura borghese della “spada”. Con Nap III dittatura della “spada” domina su tutta la società, anche sulla borghesia. Militarizzazione porta al totalitarismo. Forme diverse.
Hanna Arendt e il totalitarismo
Hanna Arendt: Non solo l’obbedienza assoluta dei cittadini privati di ogni libertà, ma vuole conquistare la loro anima, vuole convertirli a un credo totalitario come una religione, una religione laica di cui i cittadini devono diventare i “fedeli”. Gli esempi di regimi totalitari sono per la Arendt la dittatura nazista di Hitler e la dittatura comunista di Stalin. Utilizzo del terrore e dell’ideologia per dominare la massa, eliminazione associazioni intermedie – partiti, sindacati, Chiese... – per cancellare la libertà di pensiero. Volontà di potenza per plasmare l’uomo nuovo in virtù di una prassi formalmente legale ma completamente arbitraria. Chi si oppone è considerato nemico “oggettivo” della rigenerazione.
Ridurre gli uomini dalla diversità a un unico uomo attraverso la violenza – la cui massima espressione è costituita dai campi di sterminio. Uomo ridotto ad animale. “Male radicale” assoluto, impunibile che deriva dall’appello del “tutto è possibile”. Razzismo e odio verso una razza, causati dallo sviluppo illimitato e universalizzanti dello Stato-nazione che tende a unificare il popolo e a favorire l’identità nazionale. Ne consegue l’imporsi della dinamica imperialista e l’impossibilità di tutelare i diritti umani dei perseguitati. Espansione senza limiti −> crisi del principio di territorialità e il credo nell’inviolabilità dei diritti dei popoli e degli individui −> movimenti imperialisti pangermanici e panslavi ottengono il consenso tramite concezioni razziali.
Massa amorfa manipolabile. Il potere dello Stato è sottomesso a quello del partito unico. Strumento di controllo è il terrore e l’estraniazione dell’uomo attuata nei campi di concentramento. Nella società moderna rinuncia al pensiero come mezzo per raggiungere la verità e vittoria dell’uomo come animale che lavora. Passività animale e assenza di pensiero portano al male – cfr Eichmann e il male banale, la cui coscienza non è in grado di capire che sta commettendo una mostruosità. È necessario essere coerenti con se stessi, coltivare la libertà del pensiero. I malvagi evitano di pensare, scansano la compagnia di se stessi, e questa è una possibilità permanente per chiunque.
Esperimenti e conseguenze del totalitarismo
Esperimenti per cambiare la natura dell’uomo, per educarlo. Popolazione che non reagisce o agisce come carnefice è egualmente colpevole. «C’è da temere che i campi di concentramento e le camere a gas, che rappresentano indubbiamente la soluzione più sbrigativa del problema del sovrappopolamento, della superfluità economica e dello sradicamento sociale, rimangano non solo di monito, ma anche di esempio. Le soluzioni totalitarie potrebbero sopravvivere alla caduta dei loro regimi sotto forma di tentazioni destinate a ripresentarsi ogni qual volta appare impossibile alleviare la miseria politica, sociale od economica in maniera degna dell’uomo». La legge divina tende a coincidere con quella statale. Leggi di movimento che non si basano sulla tradizione o sulla natura – nazismo si basa sull’evoluzione, marxismo sulla lotta di classe, dinamico. Terrore cerca di stabilizzare gli uomini perché è espressione della legge in movimento. Il governante totalitario agisce non tramite la saggezza ma tramite il terrore. Fine è la creazione della nuova umanità. Diverso dall’illegalità del regime dispotico: alla pluralità degli uomini è sostituito l’uomo unico, e il terrore è la nuova legge totalizzante.
Giovanni Gentile e l'educazione fascista
Giovanni Gentile: importanza dell’educazione. Personalità è centro della visione educativa. Negare l’esistenza di un conflitto tra volontà del singolo e legge dello Stato: la personalità vuole ciò che vuole la legge dello Stato. Vi è una sola volontà, quella dello Spirito. La guerra è vista come il rinnovo morale degli Italiani, il fascismo come l’unica forza politica in grado di restaurare lo Stato. Lo Stato deve essere promotore della libertà come valore da attuare. L’individuo si identifica con lo Stato, che lo assorbe. Stato come entità etica e totale. «Per il fascista tutto è nello Stato, e nulla di umano o spirituale esiste, e tanto meno ha valore, fuori dallo Stato. In tal senso il Fascismo è totalitario, e lo Stato fascista, sintesi e unità di ogni valore, interpreta, sviluppa e potenzia tutta la vita del popolo».
Fascismo e la costruzione dell'uomo nuovo
Fascismo: è una dittatura liberticida e violenta che ha perseguitato le opposizioni, condannandole al carcere e all’esilio; ma la sua violenza non è paragonabile a quella di Hitler e di Stalin. Il fascismo chiedeva di “credere, obbedire e combattere” e si mette l’accento su “credere”. Anche il fascismo voleva entrare nelle coscienze degli italiani. Cambiare gli italiani, costruire “l’uomo nuovo” il vero fascista, cittadino dello “Stato nuovo”.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine del termine "totalitarismo" e come è stato percepito inizialmente?
- Quali sono le principali forme di totalitarismo descritte nel testo?
- Come viene descritto il controllo dello Stato in un regime totalitario?
- Qual è la differenza tra totalitarismo e liberalismo secondo il testo?
- Qual è il ruolo dell'educazione nel contesto del totalitarismo secondo Giovanni Gentile?
Il termine "totalitarismo" non aveva inizialmente un'accezione negativa. Pio XI nel 1930 lo usò per descrivere la Chiesa come totalitaria in quanto i fedeli sono legati interamente a Dio. Solo dopo la Guerra si è scoperta la vera realtà del totalitarismo.
Le principali forme di totalitarismo sono quattro: comunista, teocratico, tribale e di destra. Ognuna di queste ha caratteristiche specifiche e si manifesta in diversi contesti storici e geografici.
In un regime totalitario, lo Stato controlla quasi ogni aspetto della vita di un individuo attraverso l'uso massiccio della propaganda e il monopolio dei mezzi di comunicazione di massa, cercando di plasmare le menti dei cittadini con un'ideologia di stato.
Il liberalismo si basa sui diritti naturali dell'uomo e sulla divisione dei poteri, mentre il totalitarismo implica il dominio monopolistico della società e degli individui, con una completa identificazione con gli obiettivi del regime e una mobilitazione permanente.
Giovanni Gentile sottolinea l'importanza dell'educazione nel totalitarismo, affermando che la personalità deve volere ciò che vuole la legge dello Stato. Lo Stato è visto come promotore della libertà e l'individuo si identifica completamente con esso, assorbendone i valori.