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Concetti Chiave

  • La Conferenza di Parigi del 1919 cercò di stabilire un nuovo ordine mondiale, ma fallì nel rispettare l'autodeterminazione dei popoli, con Francia e Gran Bretagna che imposero sanzioni pesanti alla Germania.
  • La Germania, sconfitta e umiliata dal Trattato di Versailles, attraversò un periodo di crisi economica e sociale che aprì la strada all'ascesa del nazismo, guidato da Adolf Hitler.
  • In Italia, la delusione per la "vittoria mutilata" e l'instabilità politica portarono alla nascita del fascismo, con Mussolini che consolidò il suo potere attraverso la violenza e la manipolazione politica.
  • In Russia, la rivoluzione bolscevica portò alla formazione dell'URSS sotto Lenin, seguita da un regime di terrore e repressione durante il governo di Stalin, con un focus sulla statalizzazione e l'industrializzazione forzata.
  • L'ascesa dei regimi totalitari in Europa fu caratterizzata da politiche di controllo sociale, propaganda e repressione, con un impatto duraturo sulle dinamiche geopolitiche del continente.

Indice

  1. L'epidemia di febbre spagnola
  2. La conferenza di Parigi e i 14 punti di Wilson
  3. Il trattato di Versailles e le sue conseguenze
  4. La nascita della Repubblica di Weimar
  5. L'Italia e la vittoria mutilata
  6. L'ascesa del fascismo in Italia
  7. La marcia su Roma e l'inizio del ventennio fascista
  8. Le riforme fasciste e la dittatura di Mussolini
  9. La politica economica fascista e l'autarchia
  10. La morte di Lenin e l'ascesa di Stalin
  11. Le purghe staliniane e il terrore

L'epidemia di febbre spagnola

Dopo i 15 milioni di morti e i 34 milioni di feriti causati dal grande conflitto mondiale, tra il 1918 e il 1919 arrivò in Europa la così detta “febbre spagnola” dall’ India, che portò altrettanti morti.

In Italia i morti risultarono meno in quanto le truppe dei soldati mangiavano zuppe a base di verdure contenenti vitamine (ottime contro l’influenza).

La conferenza di Parigi e i 14 punti di Wilson

Nel 1919 si tenne la Conferenza di Parigi, dove parteciparono tutti i rappresentanti delle nazioni vincitrici (Italia, Francia, Stati Uniti e Inghilterra). La Russia non partecipò in quanto era uscita prima dal conflitto. In questa conferenza ebbe un ruolo centrale le rappresentate e quindi il presidente Wodrow Wilson. Fu lui infatti a presentare il documento: “i 14 punti di Wilson” (scritti nel 1918, con la guerra ancora in corso, li propose nel 1919 alla Conferenza di Parigi). Questo documento aveva lo scopo di ricostruire l’ordine mondiale e di assicurare una pace duratura.

Tra i 14 punti vi erano:

1°. “L’autodeterminazione dei popoli”: ogni popolo aveva il diritto di scegliere il proprio sistema di governo e di essere libero dalla dominazione straniera, comprese le colonie (gli Stati Uniti infatti erano nati dalla dominazione degli inglesi)

2°. “Creare un’associazione delle nazioni”: creare un organismo sovranazionale con il compito di mantenere la pace e risolvere le controversie in maniera pacifica

3°. “Salvaguardia del libero scambio”: avere un mercato con lo scambio di merci e di persone senza dover pagare le tasse (senza le dogane). Agli Stati Uniti conveniva per il commercio con l’Europa.

4°. “Riduzione degli armamenti e abolizione di ogni accordo segreto”: durante la prima guerra mondiale ci fu una ricorsa agli armamenti da parte di tutte le nazioni. I patti segreti come il Patto di Londra (Italia-Francia e Inghilterra) e il Patto di Sykes-Picot (Arabi-Inghilterra e Francia) avevano portato esiti molto fallimentari.

5°. “Non avere un atteggiamento troppo vendicativo”: incitare le potenze vincitrici a non avere un atteggiamento vendicativo nei confronti delle altre nazioni. Francia e Gran Bretagna, si oppongono a questo punto anche perché volevano una punizione esemplare. Gli Stati Uniti volevano la realizzazione, per impedire degli squilibri all’interno dell’Europa, ed avrebbe portato ad avere come rivali due grandi potenze economiche (Francia e Gran Bretagna).

Il trattato di Versailles e le sue conseguenze

Dopo la Conferenza di Parigi, si passò al Trattato di Versailles, firmato nel Giugno del 1919, portò alla luce la sete di vendetta che aveva la Francia nei confronti della Germania (che li fece capire imponendo delle pesantissime riparazioni di guerra ma anche umiliandola).

Con un altro trattato, l’Impero Austro-Ungarico (ritenuto responsabile dello scoppio della guerra), venne smembrato e nacquero nuovi stati indipendenti: Polonia, Austria, Ungheria, Ceco Slovacchia. Nasce anche il Regni di Iugoslavia (comprendeva Bosnia, Slovenia, Croazia e Serbia).

L’ Italia, ottenne solo parte dei territori promessi (Trento e Trieste, Trentino, Friuli Venezia Giulia) ma non ottenne; le colonie tedesche (Africa), la città di Fiume, la Dalmazia. Avendo sentito le trattative Vittorio Emanuele Orlando, abbandonò il tavolo delle trattative, quando dopo pochi giorni tornò ormai le decisioni erano state prese. Gabriele D’Annunzio dopo aver sentito le trattative diede il termine di “vittoria mutilata” alla vittoria italiana.

Gli stati uniti, rimasero neutrali e attuarono una politica di isolazionismo.

La nascita della Repubblica di Weimar

La Germania ebbe la sorte più dura, infatti li vennero imposte delle sanzioni esemplari:

- L’Alsazia e la Lorena tornarono alla Francia

- Obbligo di smilitarizzazione (non doveva avere soldati e eserciti) della zona della Renania, la più vicina alla Francia

- Sfruttamento per 15 anni da parte delle nazioni vincitrici del bacino minerale carbonifero della città Saar e la Germania non poteva uso fruirne anche se era suo territorio

- La Polonia, prese la Danzica (parte orientale della Germania), dove c’era un porto fondamentale per i commerci

- Ci fu il pagamento di un’indegnità di guerra, doveva pagare 269 miliardi di marchi d’oro (nessuno stato con una cifra del genere sarebbe riuscito a riprendersi).

Nell’ impero Turco Ottomano, ci furono rivolte interne da parte degli Arabi, ma nessuno sapeva dell’esistenza dell’accordo segreto di Sykes-Picot e infatti suoi territori vennero divisi tra la Francia e la Gran-Bretagna

Con queste sanzioni possiamo capire che il 5 punto di Wilson non venne rispettato, e quindi notiamo una creazione di uno squilibrio mondiale voluto da Francia e Gran Bretagna attraverso dei mandati (governo provvisorio di uno stato di nuova formazione che non sapeva gestirsi da solo, chiamato così per non andare contro lo il 1 principio di Wilson). Iraq e Palestina sotto il dominio Inglese e Siria e Libano sotto mandato Francese.

Si formarono nuovi di nuova formazione:

- Repubblica di Turchia (1923): con a capo Mustafà Kemal

- Repubblica di Polonia (1922): con i territori tedeschi (Anzica)

- Repubblica di Irlanda (1921)

- Egitto (monarchia filo occidentale)

- Iraq

L’Inghilterra in realtà faceva molta fatica ad amministrare l’economia del suo territorio infatti si indebolì per tre grandi perdite: l’Irlanda, l’Egitto e l’Iraq, nazioni che erano sotto il suo mandato.

La conferenza di Parigi si dimostrò un fallimento, in quanto:

- Autodeterminazione dei popoli non venne rispettata

- La Russia venne esclusa e considerata pericolosa

- La società delle nazioni (mancavano la Russia e gli Stati Uniti)

La Germania, vede la caduta dell’impero di Guglielmo (Reich Guglielmino) e la popolazione è sterminata, il governo è provvisorio. La Germania è in crisi. Nel 1919 ci furono le elezioni (a suffragio universale esteso anche alle donne) per scegliere una nuova forma di governo. Si creò un’assemblea costituente per creare un nuovo governo con una costituzione, nasce così la Repubblica Weimar. Era una repubblica di tipo federale (es. stati uniti), cioè formata da tanti piccoli stati divisi fra loro che rispondevano tutti a un unico governo. Il governo possedeva i 3 poteri giudiziario, esecutivo e legislativo. Il ruolo centrale veniva effettuato dal parlamento, il presidente della repubblica eletto dal popolo aveva poteri eccezzionali:

- In caso di grade necessità poteva sciogliere il parlamento

- Proclamare lo stato di assedio in caso di attacco

La Germania rimase in una crisi dove la disoccupazione era altissima. Il proletariato (operai) era ridotto alla fame. Tra il 1919-1920 scoppio il Biennio rosso, in questi anni nascono le SA (reparti d’assalto) o anche detti camicie brune dove troviamo protagonista Adolf Hitler. L’anno successivo nel 1920, Adolf Hitler fondò il partito “Nazional socialista tedesco dei lavoratori” e nel 1923 tenta un colpo di stato ma fallisce. Per questo motivo nel 1924 il partito nazional socialista viene dichiarato fuori legge e Hitler viene condannato a 5 anni (la pena si ridurrà a 9 mesi), dove scrisse un libro: Mein Kampf (la mia battaglia) dove descrive il suo ideale politico.

Nel 1923 in Germania si crea un governo di coalizione (di centro), a capo del governo viene messo Stresseman. Come prima cosa che cerca di fare:

- Trasformare l’apparato delle industrie belliche in industrie per produrre beni di prima necessità

- Pone fine all’inflazione e combatte con l’introduzione di una nuova moneta

- Riduce i debiti di guerra

Nel 1925 la repubblica di Weimar e Stressman, firma gli accordi di Locarno con la Svizzera (neutra), Francia e Belgio in cui si impegnavano a rispettare i confini degli altri stati. Firmano questo accordo riuscirono a prevenire l’invasione e ad ottenere una riduzione delle pene.

Nel 1926, Stressman vuole che la Germania entri a far parte della società delle nazioni (dopo verrà concesso infatti). La Germania in questo periodo passerà un periodo di “rinascita” in quanto gli Stati Unito investirono grandi somme di denaro, nelle industrie tedesche in modo che la Germania non venisse afflosciata, così che l’economia non si concentrasse solo su Francia e Gran Bretagna. (infatti nel 1939 ritornerà ad essere la più grande potenza a livello europeo).

RUSSIA
La Russia non combatte più dal 1917, per le rivoluzioni (Rivoluzione di febbraio) avute a causa della manca di viveri, combustibile e di tutte le materie prime necessarie per vivere. Queste rivoluzioni furono il motivo per cui lo Zar fu costretto ad abdicare e a eleggere un governo provvisorio. Infatti, nel 1918 la Russia esce ufficialmente con l’editto di Brest-Litvosk, ma le rivoluzioni sia al suo interno che al suo esterno non si placarono.

- All’ interno: le armate rosse (comunisti, capitanati da Lenin) si scontrano in continue lotte contro le armate bianche (zaristi, socialisti, nazionalisti) che ovviamente non appoggiavano le idee comuniste

- All’esterno: troviamo degli oppositori, che cominciano ad effettuare dei movimenti indipendenti che caratterizzarono i territori, che si trovavano ai margini del territorio russo, vedendo che il territorio si stava indebolendo, che volevano l’indipendenza (Lettonia, Estonia, Lituania, Finlandia, Ucraina).

Tra il 1918-20 dopo la fucilazione dello Zar Nicola II e l’uccisione della famiglia Romanof così da impedire il ritorno di una monarchia.

Comincia il periodo del terrore russo, che viene caratterizzato da una guerra civile interna che vede l’armata rossa contro l’armata bianca. Con la presa del governo centrale (sede a Mosca), guidato da Lenin, dove passano tutte le decisioni, i bolscevichi (comunisti) sfruttano il potere dei soviet (assemblee di contadini e operai). I soviet combatto a fianco dei bolscevichi a patto che avrebbero avuto un ruolo nel nuovo governo che si stava formando. In questo momento la Russia diventa una Russia sovietica. Nel 1921 i bolscevichi e nel 1922 la Russia diventa la URSS (unione delle repubbliche socialiste e sovietiche) cioè un insieme di tanti stati con un regime di democrazia diretta. In questo nuovo tipo di governo ogni cittadino ha il diritto di voto, ma ogni decisione passa da Mosca, quindi ci troviamo davanti a un totalitarismo. La URSS attua immediatamente delle manovre:

- Nei primi anni infatti fu caratterizzata da molta creatività e libertà dell’arte e della cultura, troviamo infatti un clima di molto ottimismo, ma che in poco tempo si trasformò in una repressione, in cui si comincia di cercare di ogni opinione (totalitarismo)

- Il governo bolscevico di Lenin, cerca di contrare l’analfabetismo, così da dar vita a persone che erano in grado di fare i funzionari e quindi di governare il paese

- I valori alla base del URSS erano l’ateismo e il marxismo (Karl Marx)

- Per riprendersi economicamente, si applicò il comunismo di guerra cioè la statalizzazione totale di tutte le terre e proprietà (industrie, banche, aziende). Purtroppo questa tattica, non contribuì alla crescita economica in quanto i contadini vengono costretti a tenere una quota fissa e a dare il resto allo stato (in questo modo i contadini non venivano stimolati/motivati a lavorare visto che il quantitativo prodotto non incideva sul loro utile, nascono così le carestie). In questo modo i contadini cominciano ad arricchirsi e a diventare piccoli dei proprietari terrieri (chiamati kulaki). Lenin si accorse del fallimento, che questa statalizzazione stava portando. Di conseguenza riduce il processo di statalizzazione e introduce un’economia di mercato, così che la quota fissa diventa quella che il contadino deve dare allo stato (in questo modo i contadini sono più stimolati a produrre.

Da ora in poi inizia una vera e propria ripresa per lo stato, infatti si iniziano a valorizzare le imprese private e ad attirare investitori dall’estero, in modo da incentivarli a investire nel territorio russo. Nasce quindi la NEP (nuova polita economica).

L'Italia e la vittoria mutilata

L’Italia, con la pace di Versailles, fa parte dei vincitori e all’assemblea di Parigi viene rappresentata dal presidente del consiglio Vittorio Emmanuele Orlando e dal ministro degli esteri Sidney Sonnino. Il patto di Londra, delude l’Italia, in quanto non li vengono concesse le colonie tedesche, la Dalmazia e la città di Fiume (nonostante era abitata per la maggior parte da italiani). Sonnino e Orlando per protesta (volevano i territori non concessi) si ritirano dal tavolo delle trattative, ma la conferenza continua senza farsi problemi. L’Italia accorgendosi di ciò ritorna al tavolo, ma purtroppo ormai le decisioni erano state prese.

Gabriele D’Annunzio (un poeta esteta, che in quel momento godeva di molta fama), sapendo di quanto è successo, diede il termine di “vittoria mutilata”. Con questo termine, D’Annunzio vuole definire il fatto che all’Italia non vengono dati i territori che li aspettavano.

L'ascesa del fascismo in Italia

Nel 1919 in Italia si instaura un governo di tipo liberale (come all’inizio della guerra con Giolitti), ma si rivelarono incapaci di seguire il paese in questa fase di transizione e incomincia a crescere il consenso di 2 partiti da parte della popolazione:

- Partito popolare (fondato nel 19 da Don Luigi Sturzo)/democratico, il così detto PPI, che rappresentava i cattolici

- Partito socialista, rappresentato da due fazioni:

- Marxista/rivoluzionario: per la maggior parte faceva uso di violenza, ma erano molto disorganizzati in quanto erano composti da gente molto ignorante

- Riformisti: attraverso le riforme ottengo un miglioramento delle classi, veniva considerato il più potente ed a capo venne messo Filippo Turati.

- Radicale: si rifà sul modello dei soviet russi, quindi possiamo definirla una organizzazione rivoluzionaria ma più organizzata.

Infatti nel 1921 il partito socialista si riunirà e una parte di queste si staccherà creando il partito comunista fondato da Antonio Gramsci e Nicola Tagliati.

Nel 1919 con la vincita del PPI, i governi che si insediavano erano tutti di stampo liberale. Il sistema con cui avvennero le elezioni, fu un sistema proporzionale, cioè i seggi non venivano dati a chi vinceva ma dava la possibilità a tutti di i partiti di avere dei seggi in parlamento (es. 300 voti 100 seggi, 200 voti 75 seggi ecc.…). Differentemente da quello attuale che è di tipo attuarietanio, che assegna i segni in base a chi vince, di conseguenza ce il rischio che i vadano a schiacciare le minoranze.

I problemi che si andarono ad affrontare sono:

1. Riconcessine delle industrie, infatti tutte le industrie di scopo bellico vennero convertite in industrie che producevano i beni di prima necessita

2. Smobilitazione dell’esercito, in quanto ci furono un sacco di rivolte per diversi motivi; le persone non hanno un lavoro e soprattutto sono distrutte a livello psicologico dalla guerra, la lira perde sempre di più il suo valore e i contadini vivono in assoluta miseria.

Tra il 19-22 anche in Italia comincia il Biennio Rosso (sangue), guidate dai socialisti (sinistra). Queste rivolte, molto violente, puntavano all’occupazioni di industrie e di terre patronali (dei padroni), ed ebbero un riscontro negativo, anche perché se si occupavano le industrie e le terre, esse non producevano più. I nazionalisti (destra), cominciano ad adattare la violenza (non erano contenti di come le trattative erano andate) come forma di difesa dalle rivolte.

Il governo, in quanto debole, per calare la situazione non fa niente e aspetta che si calmi da sola, però in questo clima emerge una persona, di molta fama: Gabriele D’annunzio. Al poeta esteta sta molto a cuore la questione che all’Italia non viene annessa la città di Fiume. Infatti, D’Annunzio aveva l’intento di riprendersi la città di Fiume, e con le sue parole invoglia e incita molti volontari (nazionalisti) a partecipare. I volontari armati, occupano la città di fiume e fondarono lo Stato di Fiume guidato esclusivamente da Gabriele D’Annunzio. Nel 1920, Giolitti tornato al governo, invia l’esercito italiano a fiume e minaccia D’Annunzio di ritirassi in quanto avrebbe causato anche molti problemi con le altre nazioni. D’annunzio infatti si ritira sconfitto.

In tutta questa situazione possiamo capire che la classe sociale che della borghesia (proprietari terrieri e industriali) era quella che ne risentiva di più e proprio questa classe sociale (borghesia) comincia a sostenere un partito che comincia ad andare incontro alla classe borghese, cioè il così detto fascismo.

“Il movimento dei fasci italiani da combattimento”, era un nazionalista rivoluzionario (destra) e venne fondato da Benito Mussolini. Mussolini, era un socialista ma poi venne espulso sia dal partito e del giornale “L’Avanti”, in quanto era favorevole a combattere la guerra e di conseguenza fonda un altro giornale chiamato “Il popolo italiano”.

Con il termine fasci Mussolini richiama, fascio littorio (un’arma dell’antica Roma, portata dai litorali che consentiva in un insieme di fasci di legno legati insieme da delle strisce di cuoio che rappresentava il potere di vita o di morte sui condannati) che venne proprio rappresentato sulla bandiera fascista.

Il movimento fascista, denunciava tutto ciò che faceva parte del governo italiano e denunciava il fatto che non erano capaci di amministrare il paese. Questo partito, inoltre usò la violenza fisica (utilizzando delle squadre armate) e l’umiliazione psicologica contro gli avversari politici. Queste quadre armate avevano il nome di: camice nere e venivano riconosciute, per i manganelli, con i quali andavano in giro. Le camicie nere cominciano a distruggere e incendiare anche le sedi e le istituzioni degli altri partiti, e di chi li sosteneva (es. sedi di giornali, dei partiti ecc..). Con questa violenza si voleva annientare ogni altro tipo di ideologia.

Il fascismo nonostante nasce a Milano, comincia a diffondersi nelle campagne, nelle città ma soprattutto nelle scuole. Il governo, riguardo questa situazione non fa niente, in quanto pensava di poter sfruttare i fasci di combattimento per contrastare le rivolte socialiste… Nelle elezioni del 1921, il consenso del movimento del movimento nazionale fascista aumenta, ma non vince le elezioni, ma con il sistema proporzionale riesce ad ottenere dei seggi. Così che il movimento di trasformò, nel “partito nazionale fascista (PNF)” e fu il primo partito borghese di massa (comprendeva agrari, industriali, ex combattenti e studenti), che cercava a livello costituzionale di avere una bella faccia e quindi di mostrarsi un partito pacifico ma in realtà era un partito violento.

La marcia su Roma e l'inizio del ventennio fascista

Il 28 ottobre 1922, fu un anno focale per questo nuovo partito, infatti ci “la marcia su Roma”, dove Mussolini sfrutta il contesto Italiano, cioè il fatto che il governo è debole. Mussolini marcia su Roma (ispirandosi all’impresa di fiume) per costringere il primo ministro, nonche il monarca Vittorio Emanuele II a dimettersi e a nominare Mussolini presidente del consiglio. Al governo c’è Luigi Facta (presidente del consiglio), che accorgendosi della situazione, chiede a Re di proclamare lo stato di assedio, ma il re, non cosciente di quello che stava succedendo affida a Mussolini il compito di proclamare un nuovo governo, fa qui inizia il vero e proprio ventennio fascista (20 anni). Da questo fatto capiamo che Mussolini sale al governo per vie legali, in quanto è il re Vittorio Emanuele che li dà il potere.

Le riforme fasciste e la dittatura di Mussolini

Il 23 marzo del 1923, l’Italia si stava avviando verso un totalitarismo fascista. Mussolini cerca di dar vita a una coalizione tra le forze di centro e di destra (conservatori e liberali). Mussolini cominciò a rinstaurare alcune cose:

- Dà vita a un nuovo organo: una milizia volontaria per la sicurezza nazionale. Con questo nuovo organo legalizza le azioni di violenza (arriva ad essere usata per altri scopi)

- Fondò la Ceka, cioè una polizia segreta che aveva lo scopo di scovare gli alleati politici

- Ridusse il numero di ministri

- Crea il gran consiglio del fascismo, cioè un organo che aveva il compito di dirigere il partito fascista e Mussolini e l’unico che poteva scegliere i membri.

- Fa votare il parlamento sotto minaccia della milizia militare la legge acerbo, cioè la legge elettorale di tipo maggioritaria secondo cui il partito che avrebbe ottenuto il 25% dei voti, li sarebbero stati dati 2/3 dei seggi del parlamento (+ della metà)

Alle elezioni del 24, il partito fascista, manipolandole con azioni intimidatorie(minacce) verso chi votava, prese il 60% dei voti, ed è proprio qui che ci fu il così detto: “Delitto Matteotti”. Giacomo Matteotti era un leader del partito socialista, che denunciò pubblicamente la situazione di irregolarità delle elezioni. Due giorni dopo la denuncia sparì misteriosamente e dopo delle indagini si diede la colpa alla Ceka.

Il consenso diminuì per vi del fatto che Mussolini venne accusato dell’omicidio. Gli altri partiti abbandonarono le aule per governo per far capire e per convincere il re a sciogliere il governo. Il re non fa niente e quindi Mussolini si assume la piena responsabilità di tutte le violenze avvenute fin ora e inaugura, nel 1925, la dittatura fascista. Comincia così la dittatura e tra il 25 e il 27 vengono emanate le leggi fasciatissime, cioè delle norme per emanare lo stato fascista e decretavano:

- La piena supremazia del governo sul parlamento (quindi li ha sia il potere legislativo che esecutivo)

- La nascita di un unico e solo partito, cioè quello fascista

Nel 1928, ci furono le nuove “elezioni” che in realtà delle approvazioni perché dovevi solo approvare la lista dei candidati già fatti, insieme a ciò ci fu una repressione della libertà di stampa. Mussolini inoltre proclamò una politica estera per riappacificare i rapporti con Francia e gran Bretagna (duranti i trattati Sonnino e Orlando si ritirarono) e firma i famosi trattati di Locarno, dove definisci i confini.

La fascistazione dello stato italiano ha inizio con:

- l’introduzione della tessera del partito fascista che assicurava assistenza medica alla famiglia, un avanzamento di carriera e molte agevolazioni, senza questa tessera perdevi il posto di lavoro, in questo modo le persone erano obbligate ad assecondare il fascismo

- fece una rivoluzione a livello scolastico, in modo da controllare ed educare le menti della popolazione fin da piccoli.

Attua una riorganizzazione della scuola con la “Riforma Gentile” attuata da Giovanni Gentile (ministro della pubblica istruzione). In cui istituì l’obbligo scolastico fino ai 14 anni e introdusse gli esami di fine ciclo, in più instaurò una gerarchizzazione, ancora oggi rimasta, delle scuole (alcuno scuole valgono più di altre) con:

1°. Posto: liceo classico (libera accesso a tutte le università)

2°. Posto: liceo scientifico

3°. Posto: tecnici e professionali

- Istituisce il ministero della cultura popolare (1937), che aveva il compito di pesare alla propaganda del fascismo, utilizzando i mas media (radio, cinema, telegrafo ecc.…), ma anche i vecchi (giornali, riviste).

- Fa costruire monumenti ai militi-ignoto, cioè quei monumenti che vengono costruiti in ricordo dei soldati della prima guerra mondiale, così da alimentare il patriottismo.

- Propaganda con l’impero romano (sacro-romano-impero), crea un legame tra il fascismo e l’impero romano ad esempio utilizzando il saluto fascista (saluto romano), facendosi chiamare duce che deriva da ‘ducex’ (latino-romano)

- Il Fascio-Littoriano che poi diventa il simbolo della bandiera fascista

- Introduce un culto della propria persona, infatti lui fa i discorsi da palazzo Venezia, quindi instaura dei rapporti diretti con il popolo (da qui nasce la frase: vincere e vinceremo). Infatti Mussolini aveva preso lezioni per imparare la mimica e il tono della voce, per riuscire ad attirare le masse a sé.

Vittorio Emanuele III in tutto questo contesto assiste passivamente, i cittadini italiani che indirizzano lettere di lamentele al re nei confronti del governo, vengo consegnate a Mussolini. Infatti in questo momento il re non ha più potere decisivo, Mussolini si inserisce a livello capillare, con l’obbiettivo di creare un uomo nuovo cioè: “nuovo uomo italiano fascista” instaurando un controllo sulla vita privata di ogni cittadino. Nel 1926 da vita all’ “Opera Nazionale Balilla”, che comprendeva una serie di attività per inculcare l’ideologia fascista, allo scopo di educare fin da giovani con la separazione di maschi e femmine. Era difficile non farne parte, dopo i 21 anni di età diventavi adulto e entravi nell’esercito.

Obbiettivo: renderli più forti fisicamente, mentalmente con l’educazione fisica e per avere una buona prestazione militare. Obbiettivo: renderle delle perfette madri fasciste (come gestire la casa, aspetti finanziari della famiglia, igiene e quindi sapersi mantenere puliti)

8-13 i balilla

13- 18 avanguardisti

18-21 fasci giovanili di combattimento

6-8 figlie della lupa

8-14 piccole italiane

14-17 giovani italiane

17-21 giovani fasciste

Vennero creati dei tribunali speciali per giudicare i minori e nel vedere quanto faceva, la pena era l’emarginazione sociale. Nel 1931, tutti i docenti universitari dovettero giurare al fascismo (su 1200 si rifiutarono in 12). Venne creata OND (opera nazionale dopo lavoro) per instaurare delle attività culturali e sportive per il dopo lavoro nella giornata.

La politica economica fascista e l'autarchia

La politica economica fascista, rimase sempre una politica liberista infatti vi è uno scarso livello nei confronti dell’economia da parte dello stato, infatti Mussolini non cambiò l’economia perché voleva il consenso degli industriali, infatti la classe borghese aveva dei vantaggi fiscali. Nel 33 però instaurò l’istituto per la ricostruzione aziendale, infatti lo stato doveva scegliere in che ambito intervenire e aiutare banche, imprese, industrie in difficoltà con prestiti.

In Italia nonostante questa questa situazione c’è ancora un grandissimo tasso di disoccupazione, infatti cominciano le prime migrazioni dall’ Italia all’ esterno e dal sud (-arretrato) nord (+arretrato) Italia.

Nel 1935, Mussolini da inizio alla guerra d’Etiopia (fu accolta un grande entusiasmo dal popolo) con l’obbiettivo di unire i territori dell’Eritrea e della Somalia, coì da far iniziare un nuovo impero coloniale, con questa guerra ottenne: Somalia, Eritrea ed Etiopia. La guerra in Etiopia, fu una condanna per l’Italia, in quando la porterà all’isolamento europeo perché gli stati gli imposero sia sanzioni economiche sia sanzioni commerciali. L’Italia infatti diventò un’autarchia (politica economica autosufficiente, produco quello che mi serve) Dopo il 35, fu il periodo con il massimo consenso fascista. Questo isolazionismo porterà L’Italia ad un’alleanza con il tedesco Hitler.

La morte di Lenin e l'ascesa di Stalin

Nel 1924 muore Lenin, colui a capo del governo. In questo momento si apre una disputa tra due contendenti, con due personalità opposte:

Stalin Trotzky

Era più rigido e meno aperto al dialogo

Aveva un impostazione al dialogo, era più aperto e moderato al dialogo

Pensava che il comunismo prima andava perfezionato e poi lo si poteva esportare nell’ Europa Il suo progetto era quello di esportare le idee della URSS nell’Europa

Contrario alla NEP Favorevole alla NEP

Nel 1927 ad avere la meglio fu Stalin che riuscì a salire al governo e a diventar capo della URSS, grazie a Bucarin (un sostenitore di Stalin), nel 1929Trotzky viene esiliato della URSS.

Stalin in quanto contro, abolisce la NEP e di conseguenza l’agricoltura va in declino e comincia il suo programma di statalizzazione forzata, nascono:

- Kolchon: organicazione agricola (fattorie) dove lo stato ha il controllo su tutto

- Sovkhoz: erano dei funzionari che erano nelle aziende e dovevano controllare l’operato

Per le industrie instaura dei piani quinquennali che sono degli obbiettivi di produzione da raggiungere entro 5 anni, per la produttività delle aziende i piani quinquennali iniziarono:

1°. Dal 28 al 32: porterà ad aumentare la produzione industriale di 4 volte da quella zarista

2°. Dal 33 al 38: porterà ad un ulteriore raddoppio della crescita economica ed il paese riesce ad ottenere la piena rivoluzione interna (tutti hanno un posto di lavoro).

L’URSS cambia faccia e diventa una potenza industriale, in particolare su settore bellico, quindi punta soprattutto alla produzione di armi. Infatti Stalin voleva formare dei grandi eserciti per combattere le altre nazioni a livello europeo. Ci fu un fenomeno di urbanizzazione (le persone cominciano a spostarsi dalle campagne alle città).

Le purghe staliniane e il terrore

Stalin impone un regime di terrore e accentra i poteri della sua persona:

- Controllo capillare

- Reprime ogni forma di dissenso trasportando, con le deportazioni di massa nei gulag (campi di concentramento fondati sul lavoro, posizionati nella parte della Siberia dove fa freddo). Questi campi di concentramento, furono fondamentali per l’economia russa in quanto i primi ad essere deportati erano i kulaki (che erano contro la decisione della statalizzazione), che erano grandi lavoratori e vengono accusati per aver nascosto prodotti agricoli allo stato.

Dal 1935 al 1938 ci fu il periodo delle grandi purghe, cioè una grande eliminazione di coloro che davano fastidio.

I primi a essere colpiti furono i comunisti dell’esercito (l’armata rossa) che vennero fucilati o deportati, purtroppo con loro vennero uccisi anche molti generali e ufficiali capaci di gestire e nessuno era in grado di prendere il loro posto. Gli anni di terrore continuarono per il partito bolscevico che attraverso dei processi fittizi (false accuse di complottare con le altre nazioni europee capitaliste).

Stalin inizia il culto della sua persona, il controllo di tutti mass media e per incentivare le masse a produrre maggiormente introduce salari direttamente proporzionali a quello che si produceva e introduce l’assistenza medica.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le conseguenze della Conferenza di Parigi del 1919 per l'Italia?
  2. L'Italia ottenne solo parte dei territori promessi, come Trento e Trieste, ma non le colonie tedesche, la Dalmazia e la città di Fiume, portando a una sensazione di "vittoria mutilata" come definito da Gabriele D'Annunzio.

  3. Come si sviluppò il fascismo in Italia dopo la Prima Guerra Mondiale?
  4. Il fascismo, fondato da Benito Mussolini, si sviluppò come un movimento nazionalista rivoluzionario che utilizzava la violenza per contrastare i socialisti e guadagnare consenso, culminando nella "marcia su Roma" del 1922 che portò Mussolini al potere.

  5. Quali furono le principali riforme attuate da Mussolini una volta al potere?
  6. Mussolini instaurò una dittatura fascista, creando una milizia volontaria, fondando la Ceka, riducendo il numero di ministri, e introducendo la "Riforma Gentile" per riorganizzare il sistema scolastico.

  7. Qual era l'obiettivo dell'educazione fascista per i giovani in Italia?
  8. L'obiettivo era formare maschi fisicamente e mentalmente forti per il servizio militare e femmine come perfette madri fasciste, attraverso programmi educativi e attività fisiche.

  9. Quali furono le politiche economiche del regime fascista in Italia?
  10. Il regime mantenne una politica economica liberista, con scarsi interventi statali, ma creò l'Istituto per la Ricostruzione Aziendale per sostenere banche e industrie in difficoltà, mentre la disoccupazione rimase alta.

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