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Concetti Chiave

  • Dopo la Seconda Guerra Mondiale, l'Italia affrontò sfide come la mafia, la disoccupazione e il carovita, spingendo molti a emigrare.
  • La nazione doveva decidere tra monarchia e repubblica, redigere una nuova Costituzione e ricostruire l'economia.
  • Il referendum del 1946 portò alla nascita della Repubblica Italiana e all'esilio di Umberto II.
  • Le elezioni del 1948 videro la vittoria della Democrazia Cristiana, guidando il governo centrista di Alcide De Gasperi.
  • Il boom economico tra il 1953 e il 1973 migliorò l'economia del Nord, mentre il Sud restò principalmente agricolo, causando emigrazione interna.

Indice

  1. Le sfide post-belliche dell'Italia
  2. La nascita dei nuovi partiti
  3. Il referendum del 1946
  4. Le elezioni del 1948 e il centrismo
  5. Il boom economico e l'emigrazione interna

Le sfide post-belliche dell'Italia

Nel 1945 tutti i 47 milioni degli Italiani erano profondamente provati dalle conseguenze della guerre. Una di queste fu la mafia, che era ancora una piaga in Sicilia, la disoccupazione, che costringeva molti a emigrare, e il carovita, cioè quando il prezzo totale dei normali beni di consumo necessari è superiore alla paga mensile. Dopo vent’anni di fascismo, la nazione aveva di fronte quattro obiettivi da realizzare:

-decidere se conservare la monarchia o scegliere la Repubblica;

La nascita dei nuovi partiti

-dare all’Italia una Costituzione;

-avviare la ricostruzione delle industrie e riprendere la produzione agricola. Affinché possano essere portati a termine, nacquero subito i nuovi partiti, come la Democrazia Cristiana che con un programma politico interclassista, proponeva la solidarietà tra classi agiate e classi povere; il Partito comunista italiano con leader Palmiro Togliatti, nato come partito di natura classista, che proponeva una rivoluzione di sinistra; il Partito socialista di unità proletaria con leader Pietro Nenni e infine il Movimento sociale italiano che raccolse un certo numero di ex-fascisti.

Il referendum del 1946

Una volta riorganizzati i partiti, si formò un governo provvisorio, presieduto da Alcide De Gasperi, che fissò per il 2 Giugno 1946 la data del referendum istituzionale e l’elezione dell’Assemblea costituente. L’importanza storica delle elezioni del 1946 fu determinata dal fatto che esse furono le prime elezioni dopo 25 anni in cui le donne ebbero diritto di voto. La situazione dei Savoia era incerta, in quanto il Sud li voleva ancora, mentre il Centro-Nord non li perdonava della vergognosa fuga il giorno dell’armistizio. Il referendum si concluse con la vittoria della Repubblica (54 contro 45) e Umberto II, per non causare nuove sofferenze al popolo, partì per il Portogallo dove restò in esilio fino alla sua morte. Oggi il 2 Giugno è festa nazionale della Repubblica, nonostante lo stesso giorno si erano svolte le elezioni per l’Assemblea costituente che stilò la Costituzione entrata in vigore il 1° Gennaio 1948.

Le elezioni del 1948 e il centrismo

Nel 1947, tuttavia, l’Europa si stava dividendo nei due Blocchi e all’Italia fu posta una decisione se sottostare al Partito socialdemocratico di Giuseppe Saragat, di tipo filoamericano, oppure al Partito socialista o comunista. Il 18 aprile 1948 il Paese tornò a votare e le elezioni si conclusero con una schiacciante vittoria della Democrazia. Dal 1948 al 1953, De Gasperi presiedette un governo guidato dalla Dc, chiamato governo centrista, ossia formato sia da destre che da sinistre. Gli anni del centrismo furono anche gli anni della Ricostruzione, per eliminare il clima di tensione espresso dalla povertà e dalla disoccupazione con ondate di scioperi e manifestazioni. Il governo rispose scatenando nelle piazze la Celere, un corpo di polizia antisommossa e persino la Chiesa combatteva contro le sinistre.

Il boom economico e l'emigrazione interna

Dal 1953 al 1973 la situazione economica migliorò e ci fu il cosiddetto boom economico. Lo sviluppo economico interessò però solo il Nord, mentre il Sud rimaneva prevalentemente agricolo. Iniziò così un’emigrazione interna dove i contadini del Sud si spostavano al Nord per lavorare nelle fabbriche. Aumentò il numero di coloro che lavoravano nei servizi e la classe media diventò più numerosa. Nelle famiglie migliorò l’alimentazione e iniziò l’acquisto di beni di consumo.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali sfide affrontate dall'Italia nel Secondo Dopoguerra?
  2. L'Italia affrontò la mafia in Sicilia, la disoccupazione che portava all'emigrazione, e il carovita, con prezzi dei beni di consumo superiori alla paga mensile.

  3. Quali furono gli obiettivi principali dell'Italia dopo la caduta del fascismo?
  4. Gli obiettivi erano decidere tra monarchia e repubblica, dare una Costituzione all'Italia, e avviare la ricostruzione industriale e agricola.

  5. Quali furono i nuovi partiti politici emersi nel dopoguerra italiano?
  6. Emerse la Democrazia Cristiana, il Partito Comunista Italiano, il Partito Socialista di Unità Proletaria, e il Movimento Sociale Italiano.

  7. Qual è l'importanza storica delle elezioni del 1946 in Italia?
  8. Furono le prime elezioni in 25 anni in cui le donne ebbero diritto di voto e portarono alla vittoria della Repubblica nel referendum istituzionale.

  9. Come si sviluppò l'economia italiana tra il 1953 e il 1973?
  10. Ci fu un boom economico che interessò principalmente il Nord, mentre il Sud rimase agricolo, portando a un'emigrazione interna verso le fabbriche del Nord.

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