Concetti Chiave
- Nel 1917, tensioni in Russia crescono a causa di sconfitte militari, crisi alimentare e rivolte operaie, portando all'abdicazione dello zar Nicola II.
- Un governo provvisorio guidato da Kerenskij fallisce nel mantenere il supporto popolare, mentre i soviet guadagnano influenza opponendosi alla guerra.
- Lenin e i Bolscevichi, sostenuti dai soviet, eseguono un colpo di stato nel 1917, instaurando un governo comunista che esce dalla guerra con la Pace di Brest-Litovsk.
- Il partito bolscevico, rinominato comunista, sopprime l'opposizione politica, instaura il comunismo di guerra, poi sostituito dalla NEP per risollevare l'economia.
- Nel 1922, nasce l'URSS unendo diverse repubbliche sotto controllo russo, con Mosca nuova capitale e potere concentrato nel Comitato centrale di Lenin.
Indice
La crisi russa del 1917
Nel 1917 la situazione in Russia era tesa per una serie di motivi: l’esercito tedesco aveva sfondato le linee russe del fronte orientale, occupando diversi territori; l’esercito era stremato e sempre più propenso a smettere di combattere; c’era una forte crisi di produzione agricola dovuta alla partenza dei contadini per il fronte, che aveva causato un notevole aumento sui prezzi del cibo; mancavano cibo, medicinali e combustibili.
La rivolta di febbraio
Tutto ciò portò le folle di cittadini a scioperare chiedendo la pace, infatti a febbraio 1917 ci fu una rivolta operaia e contadina degli abitanti svoltasi a Pietrogrado di fronte al Palazzo d’Inverno, sede dello zar Nicola II; ci fu un grande colpo di scena, infatti l’esercito dopo che gli era stato ordinato di sparare alla folla si oppose unendosi ad essa.
Dunque lo zar ormai rimasto solo decise di abdicare.
Il governo provvisorio e i soviet
Si creò a questo punto un governo provvisorio moderato guidato dal socialrivoluzionario Kerenskij, egli però voleva continuare la guerra e il popolo non lo sostenne. C’era però un doppio governo, ovvero i soviet, gruppi di operai, contadini e soldati nati nel 1905 che rappresentavano una forma autonoma di potere, essi infatti organizzavano turni in fabbrica, distribuivano le terre e assicuravano la giustizia. Ovviamente essi erano contrari alla guerra e a differenza di Kerenskij avevano un grande appoggio da parte del popolo.
Le fazioni socialiste
I delegati dei soviet erano socialisti che si dividevano in due fazioni: i Bolscevichi, “di maggioranza” composti da socialisti rivoluzionari che volevano abolire il Parlamento e la proprietà privata e i Menscevichi, composti da socialisti riformisti che desideravano collaborare con il governo e non volevano abolire la proprietà privata.
L'ascesa di Lenin
L’esponente maggiore dei Bolscevichi durante questo periodo era Lenin, tornato in Russia dopo anni di esilio in Svizzera egli pubblicò le “Tesi di aprile”, uno scritto in cui era raccolto tutto il suo pensiero, infatti egli voleva che tutto il potere venisse dato ai soviet, che la pace venisse subito messa in atto e che le terre dovessero andare ai contadini (riforma agraria).
Il colpo di stato bolscevico
Le iniziative militari del governo provvisorio falliscono e la situazione economica peggiora, però Lenin riesce ad avere il sostegno dei Soviet di Mosca e Pietrogrado e il 25 ottobre del 1917 da via ad un colpo di stato dove i Bolscevichi presero il Palazzo d’Inverno cacciando il governo e dando vita al Consiglio dei Commissari del popolo, sotto la guida di Lenina affiancato da Stalin e Trockij. Questo nuovo governo abolì subito la proprietà privata e firmò l’uscita dalla guerra, il 3 marzo 1918 con la Pace di Brest-Litovsk la Russia usciva ufficialmente dal conflitto mondiale lasciando alla Germania molti territori.
La repressione bolscevica
Facciamo un passo indietro, infatti nel gennaio 1918 alle elezioni per l’Assemblea Costituente il partito bolscevico non ottenne la maggioranza ma Lenin, rifiutando il risultato, fece un altro colpo di stato dove tutto il potere venne dato in mano al Consiglio dei Commissari del Popolo, quindi ogni partito al di fuori da quello bolscevico (che prese il nome di partito cuminsta) era illegale, veniva dunque soppressa la libertà di opinione, ci fu il divieto di sciopero e la pena di morte e di censura vennero rese legali.
Nasce la Celka, ovvero la polizia politica russa che si occupa di ricercare gli oppositori politici mandandoli a morte o nei campi di concentramento siberiani.
La guerra civile russa
Tutto ciò portò il popolo a dividersi ulteriormente in due fazioni: a sostegno di Lenin c’era l’armata rossa, la forza militare dei bolscevichi dove fu imposta la leva obbligatoria e l’armata bianca, composta da oppositori e supportata da Francia e Inghilterra che si sentivano tradite per l’uscita della Russia dalla guerra. L’armata rossa vinse nel 1920.
Il comunismo di guerra e la NEP
Lenin, per sostenere le spese dovute al combattimento, diede avvio al Comunismo di guerra (1919-21), questo però non ebbe il risultato voluto infatti ci fu un crollo della produzione agricola e delle carestie.
Nel 1921 ci fu una terribile rivoluzione contadina e da ciò Lenin capì di dover abbandonare il comunismo di guerra, quindi la strada venne presa dalla NEP (nuova politica economica) teorizzata da Bucharin, dove furono parzialmente restituite le libertà e vi fu anche la possibilità di vendere liberamente i prodotti agricoli, che portò alla nascita dei Kulaki, una nuova classe sociale formata da contadini benestanti.
La nascita dell'URSS
A marzo 1919 Lenin fondò la Terza Internazionale, che accoglieva soltanto i partiti comunisti e, con sede a Mosca, aveva lo scopo di gestire i partiti comunisti di tutto il mondo. Quasi quattro anni dopo, a dicembre 1922 il Congresso dei Soviet diede vita all’URSS (unione repubbliche socialiste sovietiche), ovvero una federazione di repubbliche nella teoria autonome ma in realtà sotto il controllo Russo con all’interno la Russia, Armenia, Georgia, Ucraina, Bielorussia e Azerbaigian. La capitale russa fu spostata a Mosca e il governo fu affidato al Consiglio dei Commissari del popolo, anche se di fatto il potere era nelle mani del Comitato centrale di Lenin.
Domande da interrogazione
- Quali furono le cause principali della tensione in Russia nel 1917?
- Cosa accadde durante la rivolta di febbraio 1917 a Pietrogrado?
- Chi erano i Bolscevichi e quale ruolo ebbe Lenin nel 1917?
- Quali furono le conseguenze immediate del colpo di stato bolscevico?
- Come si evolse la situazione economica e politica in Russia dopo la guerra civile?
La tensione in Russia nel 1917 fu causata dall'avanzata dell'esercito tedesco, la stanchezza dell'esercito russo, una crisi agricola e la mancanza di cibo, medicinali e combustibili.
Durante la rivolta di febbraio 1917 a Pietrogrado, l'esercito si unì ai manifestanti invece di sparare su di loro, portando lo zar Nicola II ad abdicare.
I Bolscevichi erano una fazione socialista rivoluzionaria guidata da Lenin, che voleva abolire il Parlamento e la proprietà privata. Lenin pubblicò le "Tesi di aprile" e guidò il colpo di stato del 25 ottobre 1917.
Dopo il colpo di stato bolscevico, fu abolita la proprietà privata, la Russia uscì dalla guerra con la Pace di Brest-Litovsk, e fu instaurato un governo sotto il Consiglio dei Commissari del Popolo.
Dopo la guerra civile, Lenin introdusse la NEP per rilanciare l'economia, fondò la Terza Internazionale e nel 1922 fu creata l'URSS, una federazione di repubbliche sotto il controllo russo.