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Concetti Chiave

  • La Rivoluzione Francese inizia a causa della grave crisi economica del XVIII secolo, con il Terzo Stato oppresso dalle tasse e senza privilegi.
  • Gli Stati Generali del 1789, convocati per risolvere la crisi, portano alla formazione dell'Assemblea Nazionale, che aspira a una nuova Costituzione e all'abolizione del sistema feudale.
  • La Presa della Bastiglia segna un momento chiave, con il Re costretto a riconoscere la rivoluzione e a riaccettare il ministro Necker per placare il malcontento popolare.
  • L'Assemblea Nazionale Costituente abolisce il sistema feudale e introduce la Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino, promuovendo l'uguaglianza giuridica.
  • Con la caduta della monarchia e l'istituzione della Repubblica nel 1792, la Convenzione Nazionale prende il potere, portando all'esecuzione del Re e al periodo del Terrore Giacobino.

La Rivoluzione Francese

-Introduzione-

Nel XVIII secolo, secolo in cui si sviluppò la rivoluzione, la Francia era comandata dal Re Luigi XVI e la società era suddivisa in tre ceti: la Nobiltà, il Clero e il Terzo Stato; quest’ultimo comprendeva il 98% della popolazione francese ed era anche il ceto maggiormente tassato, a differenza della Nobiltà e del Clero, i quali godevano di grandi privilegi fiscali.

In questo periodo la Francia era entrata in una grave crisi economica, dettata dai cattivi raccolti e, soprattutto, dalle spese per le guerre combattute gli anni precedenti (guerra dei sette anni, guerra di indipendenza americana).

Per ovviare a questa crisi era necessario riordinare le finanze e le amministrazioni statali, quindi il Ministro delle Finanze del regno di Luigi XVI, Charles de Calonne, preparò una riforma che preveda l’abolizione di dogane interne, la liberalizzazione del commercio del grano, l’abolizione dei privilegi fiscali di cui godevano nobiltà e clero.

Il Re era d’accordo su questa riforma, ma il Parlamento di Parigi (che ha la funzione di tribunale, una sorta di Suprema Corte) no, poiché esso voleva restare al centro del sistema istituzionale francese e non perdere dunque la sua centralità, ma anche perché i suoi componenti, in maggioranza nobili, non volevano perdere le proprie agevolazioni fiscali.

Quindi senza il consenso da parte del Parlamento, questa riforma non è attuabile.

Allora l’unica soluzione è quella di Convocare gli Stati Generali, assemblea a cui partecipano tutti i ceti, che non veniva più convocata da più di cento anni.

Il Governo li convoca nel 1788 e il Parlamento chiede che le eventuali votazioni per le leggi che verranno create negli Stati Generali, dovevano avvenire per ordini, quindi era molto probabile che le opinioni di nobili e del clero avessero avuto la meglio su quelle del Terzo Stato; questa richiesta del Parlamento era atta a fermare del tutto il tentativo di riforma.

-Gli Stati Generali e l’Assemblea Nazionale-

Indice

  1. Gli stati generali e l'assemblea nazionale
  2. La presa della Bastiglia e la grande paura
  3. L'assemblea costituente e la prima costituzione
  4. Dall'assemblea legislativa alla repubblica
  5. L'esecuzione del re e la caduta dei girondini
  6. La repubblica del terrore

Gli stati generali e l'assemblea nazionale

Gli Stati Generali vennero inaugurati dal Re nel 1789 a Versailles, e subito iniziano scontri tra il Terzo Stato e gli altri due ceti riguardo alle modalità di votazione; poiché questi contrasti non portarono a niente, il Terzo Stato decise di abbandonare questa riunione e di costituirsi in un’Assemblea Nazione, alla quale si aggregarono anche alcuni deputati del Clero e della Nobiltà.

Il luogo di ritrovo dell’appena fondata Assemblea Nazionale divenne una sala della pallacorda (un gioco simile al tennis), poiché la sala delle riunioni era stata chiusa; nella sua stanza essi giurarono di voler scrivere una nuova Costituzione.

Di fronte a ciò il Re si comporta in un modo ambiguo: ordina ad alcuni deputati di aderire a questa Assemblea Nazionale, che intanto aveva cambiato nome in ‘Assemblea Nazionale Costituente’; successivamente licenzia il Ministro delle Finanze Jacques Necker.

Quest’ultima mossa causa malcontenti tra la popolazione, poiché Necker era ben visto dalla popolazione, e legata ai problemi economici e agricoli (scarsi raccolti) che stava affrontando il popolo Francese, causa una serie di tumulti.

La presa della Bastiglia e la grande paura

Il 14 luglio ha luogo il maggiore di questi tumulti, poiché quel giorno una grande folla si recò alla Bastiglia, una prigione fortificata, al cui interno vi erano custodite armi, che potevano risultare utili alla popolazione per i loro tumulti; il comandante della prigione cerca di bloccare l’accesso alla Bastiglia, ma viene ucciso e i rivoltosi entrano in possesso di essa.

Il Re, di fronte a questo assalto alla Bastiglia, si vede costretto a richiamare come ministro delle finanze Necker e a dichiararsi favorevole alla rivoluzione che stava prendendo piede in Francia, tanto che si incontrò con coloro che avevano assaltato la prigione e si appuntò sul cappello una coccarda tricolore (bianca, rossa, blu), simbolo principale e più diffuso di questa nuova rivoluzione.

Oltre alla Presa della Bastiglia vi furono altri disordini in territorio Francese, soprattutto nelle aree rurali, dove ha luogo la ‘Grande Paura’, ossia un sentimento di timore che coglie sia i contadini, impauriti da possibili attacchi da parte dei nobili, sia gli stessi nobili, che hanno paura, a loro volta, di possibili rivolte contadine.

I Contadini, di fronte a continue notizie confuse su possibili attacchi, decidono di attaccare le proprietà, come i castelli, appartenenti ai nobili.

Nelle campagne francesi, dunque, si sta formando una situazione di disordine sociale, aggravata anche dall’aumento dei prezzi dei prodotti agricoli.

Per fronteggiare questa situazione, da un lato viene costituita una Guarda Nazionale, a cui spetta il compito di mantenere l’ordine; dall’altro, i membri dell’Assemblea Nazionale decidono di abolire il Sistema Feudale e tutti i privilegi ad esso legati.

Si formò quindi una nuova società, non più basata sulla suddivisione in ceti e ordini, ma basata su un’uguaglianza sia nella società che dal punto di vista giuridico; i basamenti di questa nuova società che si è formata grazie all’opera dell’Assemblea Nazionale, vengono fissati in un documento: la ‘Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino’; in questa Dichiarazione viene introdotta la ‘proprietà’, ossia ogni cittadino ha il diritto di possedere un proprio immobile, ma viene evidenziato che l’uguaglianza tra tutti i cittadini riguarda solo i diritti e non l’economia (poveri/ricchi restano).

Il Re rifiuta tutto ciò che l’Assemblea Nazionale Costituente aveva deciso.

Di fronte a ciò, una grande folla di donne, accompagnata da una serie di guardie nazionali parigine, si dirige, armata, verso Versailles per presentare al Re le proprie richieste.

Ciò convince il Re ad accettare la Dichiarazione dei Diritti.

Successivamente il Re si trasferisce a Parigi, mossa che viene seguita anche dall’Assemblea Nazionale.

-L’Assemblea Costituente e la Prima Costituzione-

L'assemblea costituente e la prima costituzione

Visto che l’opposizione del Re, l’Assemblea Nazionale Costituente può dedicarsi alla stesura della Costituzione e prendere i primi, necessari, provvedimenti per far risalire la Francia dalla Crisi Economica.

Dalla metà del 1789 quest’Assemblea era composta da due ali differenti: quella dei moderati, posti a destra del Presidente dell’Assemblea, e quella dei radicali, posti alla sinistra; questa è la prima distinzione tra Destra e Sinistra in campo politico.

Sempre nello stesso periodo iniziano a formarsi i primi moderni partiti politici, tra i quali i più noti sono:

• i Giacobini, raggruppamento democratico-radicale, quindi di sinistra;

• i Foglianti, gruppo della destra moderata;

• i Cordiglieri, partito della sinistra estrema.

Intanto l’Assemblea inizia ad elaborare una serie di norme per rendere migliore lo Stato Francese, infatti nel 1790 viene ridisegnata la Geografia Amministrativa, infatti vengono introdotti nuovi enti territoriali, al cui capo vi sono i Dipartimenti, divisi in Distretti, a loro volta suddivisi in Cantoni; viene anche decretata una legge per il riordino del Sistema Giudiziario, introducendo come unico mezzo per attuare la pena di morte la Ghigliottina.

Vengono anche aboliti i titoli Nobiliari e le Corporazioni, per permettere agli artigiani di esercitare liberamente il proprio lavoro.

Inoltre l’Assemblea incamera i Beni delle Istituzioni Ecclesiastiche e scioglie quest’ultime.

Sempre nel 1790 l’Assemblea emana la Costituzione Civile del Clero, ossia una legge secondo la quale i preti e tutti gli ecclesiastici in generale diventano dei dipendenti statali, con un proprio stipendio, e gli viene imposto di giurare fedeltà a questa Costituzione riguardante la parte ecclesiastica, ma molti di essi rifiutano, respingendo questa riforma, poiché volevano essere liberi dallo Stato; molti di questi preti che andavano contro la riforma vennero protetti dalla popolazione e le loro messe erano maggiormente seguite, rispetto a quelle dei preti ‘ufficiali’.

Sempre in campo religioso, l’Assemblea liberalizza tutti i culti religiosi presenti al momento e rimuove le discriminazioni che riguardavano gli Ebrei e i Protestanti.

Nel 1791, l’Assemblea Nazionale approva una prima Costituzione scritta, che definisce come Monarchia Costituzionale il Regno di Francia, dove:

• il Re ha il Potere Esecutivo, il Controllo dell’Esercito e della Politica Estera;

• i Ministri sono coordinati dal Re;

• il Re può bloccare alcune leggi approvate dall’Assemblea, escluse quelle Economiche;

• un’Assemblea Legislativa ha il Potere Legislativo ed è eletta a suffragio indiretto (gli elettori eleggono alcune persone, i quali, a loro volta, eleggono i veri e propri rappresentanti di questa assemblea).

Questa Costituzione attribuiva comunque molti poteri alla figura del Re, però limitati rispetto alla totalità assoluta di potere che aveva in precedenza.

Il Re approvò la Costituzione nello stesso anno, anche se in precedenza aveva tentato la fuga con la famiglia, poiché non voleva accettare a diminuzione dei suoi poteri, poiché voleva essere un sovrano assoluto.

-Dall’Assemblea Legislativa alla Repubblica-

Dall'assemblea legislativa alla repubblica

Nel 1791 vennero effettuate delle elezioni per l’Assemblea Legislativa; il diritto di voto apparteneva a coloro che pagavano un’imposta annua ed essi sceglievano dei grandi elettori, i quali a loro volta sceglievano i deputati da mandare all’Assemblea Legislativa.

L’Assemblea Legislativa era composta da quasi 750 membri: 345 facevano parte del gruppo di centro, 264 facevano parte della destra dei foglianti e i restanti 136 facevano parte della sinistra dei cordiglieri, dei giacobini e dei girondini.

L’Assemblea Legislativa portò con se alcune innovazioni riguardanti il diritto civile, infatti istituì l’Anagrafe, ossia la registrazione di nascite, morti e matrimoni, che era tenuta in precedenza da enti ecclesiastici; introdusse il Matrimonio civile, al quale poi poteva far seguito anche un matrimonio religioso; introdusse anche il Divorzio, prima proibito.

Nel 1971 però inizia a formarsi l’idea di attaccare Austria e Prussia, idea sostenuta dai Girondini, poiché ritenevano che attraverso questa guerra la nazione si sarebbe riunificata difronte a ciò; anche il Re non è contrario a questo possibile attacco, poiché sperava in una sconfitta dell’esercito francese e di una nuova restaurazione dell’assolutismo regio. I Giacobini, guidati da Maximilien Robespierre, erano invece contrari a questo scontro.

Alla fine il Re nel 1792 firma la dichiarazione di guerra contro l’Austria, accanto alla quale scende in guerra anche la Prussia.

In questo momento l’Esercito Francese non stava attraversando un momento particolarmente positivo, infatti due terzi degli ufficiali dell’esercito avevano abbandonato la Francia; si prospettava quindi una scontata vittoria di Austria e Prussia.

Il Governo cercò di migliorare la situazione, formando una leva di volontari e usufruendo anche del reclutamento formato, portando all’Esercito circa 150.000 nuovi soldati.

I primi scontri vedono un Esercito Francese che ne esce sempre sconfitto ed inizia a diffondersi l’idea che la colpa di queste sconfitte sia il tradimento del Re Luigi XVI.

Sfruttando la posizione negativa che aveva raggiunto la figura del Re, Robespierre riuscì ad abbattere la monarchia, a sostituire un’Assemblea con una Convenzione eletta a suffragio universale maschile.

Robespierre trova supporto tra i Sanculotti, i suoi Giacobini e anche tra i Girondini.

Il 10 Agosto 1792 una grande folla attacca il Palazzo del Re e dell’Assemblea Legislativa, facendone cacciare i deputati, e facendo formare questa nuova Convenzione, che scriverà poi una nuova Costituzione; il Re invece viene imprigionato assieme ai suoi familiari.

La nuova Convenzione era composta principalmente da deputati borghesi, ed era composta da Girondini e Giacobini.

Intanto l’Esercito Francese conquista a Valmy il 20 Settembre 1792 la sua prima vittoria contro l’Esercito Prussiano, mentre il giorno seguente la Convenzione abolisce la Monarchia e costituisce la Repubblica, la prima di tutta la storia francese.

Inoltre il Re viene processato per tradimento.

-L’Esecuzione del Re e la Caduta dei Girondini-

L'esecuzione del re e la caduta dei girondini

Il Processo contro il Re ha inizio nel Dicembre del 1792; la Convenzione lo giudica colpevole e lo condanna a morte e il 21 Gennaio 1793 Luigi XVI viene ghigliottinato.

I Girondini si erano opposti alla condanna del Re e ciò li aveva messi in cattiva luce, quindi dovettero cercare nuovi metodi per rilanciarsi politicamente; i Giacobini tentarono invece di sfruttare questa situazione per poter raggiungere un controllo totale della politica francese.

Intanto nel 1793 la Convenzione istituisce un Tribunale Rivoluzionario, che serve a reprimere i dissensi e quindi a giudicare coloro che avevano compiuto reati; l’unica pena possibile era andare alla Ghigliottina.

In questo periodo, visto gli ottimi risultati che stava ottenendo l’Esercito Francese in battaglia, si venne a formare una vera e propria coalizione antifrancese; alla fine l’Esercito viene sconfitto in Belgio.

La Francia stava anche affrontando un periodo di Crisi Economica, che aveva portato all’Inflazione, ossia alla diminuzione del potere di acquisto della moneta, legato ad un aumento generale dei prezzi delle merci.

Per cercare di risolvere questo problema, la Convenzione introdusse un calmiere dei prezzi dei beni di prima necessità, quali cereali e farina, e richiese prestiti ai più ricchi.

Sempre nel 1793 i Sanculotti assaltano la Convenzione per cacciare i Girondini da quest’ultima e dal Governo; la loro protesta venne accolta.

Quindi Convenzione e Governo restano in controllo ai soli Giacobini di Maximilien Robespierre.

-La Repubblica del Terrore-

La repubblica del terrore

Il Governo Giacobino ha inizio con l’approvazione di una nuova Costituzione, che però non entrò mai in vigore.

Questo nuovo Governo realizzò un sistema dittatoriale, che però causa una grave crisi interna che coinvolge diverse province, infatti si crearono numerose Rivolte Federaliste, guidate dai Girondini.

I Giacobini per fronteggiare questa situazione attuano la Politica del Terrore, ossia effettuano azioni di violenza per reprimere ogni dissenso nei confronti del loro sistema politico.

Il Terrore porta ad un enorme numero di arresti e di esecuzioni, all’incirca 40.000.

Il Governo Giacobino cercò anche di creare una nuova religione che sarebbe dovuta andare a sostituire il Cristianesimo, infatti venne introdotto il Culto della Ragione e il Culto dell’Essere Supremo.

Per quanto riguarda l’Esercito, viste le ultime sconfitte venne decretata una Coscrizione di Massa, che portò a far parte dell’Esercito decine di migliaia di nuovi soldati. Questa riorganizzazione diede ottimi risultati: l’Esercito Francese vinse contro gli Spagnoli e gli Austriaci e tentò una via espansionistica verso il Belgio.

La gente comune, soprattutto i Sanculotti, si ribellò a questa politica del Terrore, tanto che anche con l’aiuto delle classi medie e di alcuni comandanti dell’esercito, viene attuato un Colpo di Stato il 27 Luglio 1794.

Robespierre, Saint-Just e altri capi Giacobini vengono arrestati e giustiziati senza alcun processo.

Così ebbe fine il Terrore Giacobino.

Domande da interrogazione

  1. Quali erano le cause principali della crisi economica in Francia nel XVIII secolo?
  2. La crisi economica in Francia era causata da cattivi raccolti e dalle spese per le guerre precedenti, come la guerra dei sette anni e la guerra di indipendenza americana.

  3. Perché il Terzo Stato decise di formare un'Assemblea Nazionale?
  4. Il Terzo Stato formò un'Assemblea Nazionale a causa dei contrasti con la Nobiltà e il Clero sulle modalità di votazione negli Stati Generali, e per scrivere una nuova Costituzione.

  5. Qual è stato l'evento simbolico che ha segnato l'inizio della Rivoluzione Francese?
  6. L'assalto alla Bastiglia il 14 luglio 1789 è stato l'evento simbolico che ha segnato l'inizio della Rivoluzione Francese.

  7. Quali furono le principali riforme introdotte dall'Assemblea Nazionale Costituente?
  8. L'Assemblea Nazionale Costituente abolì il sistema feudale, i privilegi nobiliari, e introdusse la Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino, promuovendo l'uguaglianza giuridica.

  9. Come si concluse il periodo del Terrore durante la Rivoluzione Francese?
  10. Il periodo del Terrore si concluse con un colpo di stato il 27 luglio 1794, che portò all'arresto e all'esecuzione di Robespierre e altri leader giacobini, ponendo fine al loro regime.

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