Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Dopo la Prima Guerra Mondiale, la Germania affrontò un periodo di gravi difficoltà economiche, caratterizzato da alti livelli di disoccupazione e inflazione.
  • Malcontento e tensioni sociali aumentarono a causa della percezione che la democrazia fosse responsabile delle difficoltà economiche e delle sconfitte.
  • Nella Germania postbellica, il sentimento di umiliazione e rabbia verso le potenze vincitrici alimentò l'instabilità politica e sociale.
  • L'ascesa del nazismo fu favorita dalla crisi economica e dall'orientamento antidemocratico di alcuni ambienti militari e industriali.
  • Adolf Hitler, fondatore del partito nazista, sfruttò la crisi per promuovere un governo autoritario e politiche di espansione territoriale.

Indice

  1. La fine della Prima Guerra Mondiale
  2. Cambiamenti politici in Germania
  3. Crisi economica e sociale
  4. Tensioni sociali e miglioramenti economici
  5. Ascesa del nazismo
  6. Ideologia nazista e successo elettorale

La fine della Prima Guerra Mondiale

Nel 1918 ha termine la Prima Guerra Mondiale. Le nazioni vincitrici sono Francia, Inghilterra, Stati Uniti e Italia; quelle sconfitte sono Germania e impero austro-ungarico.

Cambiamenti politici in Germania

Al termine del conflitto, in Germania avvengono numerosi e grandi cambiamenti: il governo crolla, l’imperatore Guglielmo I era fuggito, era stata proclamata la repubblica (1919) ed era stata promulgata una nuova Costituzione d’ispirazione democratica. I maggiori partiti presenti sullo scenario politico erano: il partito socialdemocratico, d’ispirazione socialista e il partito di centro, di ispirazione cattolica.

Crisi economica e sociale

Come paese sconfitto, la Germania si trovava in un periodo di grandi difficoltà economiche. Infatti, essa doveva pagare alle potenze vincitrici, Inghilterra e Francia, un enorme risarcimento dei danni di guerra; inoltre,m l’economia era bloccata poiché i profitti industriali servivano per pagare il debito di guerra e non potevano essere utilizzati per creare dei nuovi posti di lavoro. Nel 1923, la disoccupazione e l’inflazione erano molto alte e crescenti per cui la moneta iniziò a deprezzarsi in modo vertiginoso. Questa situazione creava una forte sfiducia nella democrazia, ritenuta la causa delle difficoltà presenti. In Germania non ci si rendeva conto che in realtà la causa di una situazione così disastrosa era da rinvenire nel precedente governo che aveva portato il paese a una guerra. Addirittura c’era chi sosteneva che sarebbe servita una nuova guerra per superare le conseguenze della precedente. Queste idee provenivano dagli ambienti militari e aristocratici, il cui primato era sempre posto fuori discussione durante l’Impero. I militari e gli aristocratici continuavano a occupare, in molti casi, posizioni importanti e di prestigio nella burocrazia statale, ai vertici dell’esercito e nella diplomazia. La popolazione si sentiva umiliata per la sconfitta e provava un forte rancore nei confronti delle nazioni vincitrici. Tale rabbia si accompagnava con una forte disperazione per la scarsità delle materie prime, per la disoccupazione sia nelle città che nelle campagne. Er questo motivo, non mancarono forti tensioni sociali che sfociarono in tentativi di occupazione delle fabbriche da parte delle forze rivoluzionarie con conseguenti reazioni della borghesia e dell’esercito, resisi concreto con violenti scontri di piazza.

Tensioni sociali e miglioramenti economici

Fra il 1924 e il 1929, la situazione economica migliorò grazie a importanti prestiti americani. La moneta fu risanata, le fabbriche ripreso a lavorare, la disoccupazione diminuì e l’inflazione fu frenata. Ma nel 1929, la crisi di Wall Street in America ebbe delle gravi conseguenze anche in Germania, come sull’intero sistema economico dei paesi industrializzati dell’Occidente. Si venne pertanto a creare un clima di grande tensione sociale, anche perché il numero dei disoccupati salì a circa sei milioni.

Gli scioperi e le manifestazioni si susseguivano, appoggiati dal partito comunista e dai sindacati legati al partito socialdemocratico. Tali sommosse crearono preoccupazione nei commercianti, nei professionisti e soprattutto negli industriali. A questi ultimi, il sistema democratico piaceva sempre meno perché lo ritenevano responsabile di tutte le manifestazioni delle masse lavoratrici, non rendendosi conto, invece, che l’origine del problema era nella crisi internazionale. Ecco perché, gli industriali tendevano a orientarsi verso un sistema di governo autoritario che fosse a favore di una politica estera aggressiva e quindi al riarmo. Si era convinti che questi fosse un modo per permettere all’industria tedesca di riprendersi ed espandersi grazie alla produzione degli armamenti.

Ascesa del nazismo

Pertanto la crisi economica e l’orientamento antidemocratico degli ambienti militari e industriali favorirono l’ascesa del nazismo, un partito, fino allora, dai numeri insignificanti. I nazisti volevano un riarmo e la militarizzazione della Germania e indicavano nel comunismo e negli ebrei i peggiori nemici. La democrazia permetteva sia al comunismo che agli ebrei di esprimersi per cui tale forma di governo era considerata una rovina per il paese.

Ideologia nazista e successo elettorale

Il fondatore del partito nazista era Adolf Hitler che aveva espresso i fondamenti del pensiero nazista nell’opera Mein Kampf (= La mia battaglia). Per Hitler negli ebrei erano concentrati tutti i mali della società perché si pensava che essi tramassero contro la nazione tedesca. Si sosteneva che dall’ebraismo nascessero le ideologie dannose come il liberalismo, la democrazia e il socialismo. Per il pensiero nazista, la situazione tedesca avrebbe potuto risolversi solo affidandosi a un capo assoluto, privilegiando la razza ariana, l’unica pura. Inoltre la Germania era troppo compressa nelle frontiere per cui aveva bisogno di espandersi in direzione della Polonia e dell’Unione Sovietica.

Alle elezioni del 1928, il partito nazista ebbe un grande successo e diventò il partito tedesco più forte. Nel gennaio 1933, il presidente della Repubblica tedesca, P.L. Hindenburg, conferì a Hitler l’incarico di formare il nuovo governo.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono i principali cambiamenti in Germania dopo la Prima Guerra Mondiale?
  2. Dopo la Prima Guerra Mondiale, la Germania vide il crollo del governo, la fuga dell'imperatore Guglielmo I, la proclamazione della repubblica nel 1919 e l'adozione di una nuova Costituzione democratica.

  3. Quali furono le conseguenze economiche per la Germania dopo la guerra?
  4. La Germania dovette affrontare enormi difficoltà economiche, tra cui il pagamento di risarcimenti di guerra a Inghilterra e Francia, alta disoccupazione e inflazione, e un'economia bloccata.

  5. Come reagì la popolazione tedesca alle difficoltà economiche e sociali del dopoguerra?
  6. La popolazione tedesca si sentiva umiliata e provava rancore verso le nazioni vincitrici, portando a tensioni sociali, scioperi e manifestazioni, spesso sostenute da partiti comunisti e socialdemocratici.

  7. Quali fattori contribuirono all'ascesa del nazismo in Germania?
  8. La crisi economica, l'orientamento antidemocratico di ambienti militari e industriali, e il desiderio di un governo autoritario e di riarmo favorirono l'ascesa del nazismo, che indicava comunismo ed ebrei come nemici.

  9. Quale ruolo ebbe Adolf Hitler nell'ascesa del partito nazista?
  10. Adolf Hitler, fondatore del partito nazista, espresse i fondamenti del pensiero nazista in "Mein Kampf", promuovendo l'idea di un capo assoluto e l'espansione territoriale, portando il partito al successo elettorale nel 1928 e al potere nel 1933.

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