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Concetti Chiave

  • Giovanni Falcone, magistrato siciliano, è stato una figura chiave nella lotta alla mafia italiana, assassinato dalla mafia nel 1992.
  • Falcone ha contribuito a creare il pool antimafia insieme a Paolo Borsellino, Rocco Chinnici e altri, per combattere Cosa Nostra.
  • Il pool antimafia ha portato al maxi processo di Palermo, che ha visto la condanna di centinaia di mafiosi, grazie anche alle dichiarazioni del pentito Tommaso Buscetta.
  • La morte di Falcone avvenne nella strage di Capaci, un attentato orchestrato da Cosa Nostra con un'esplosione sull'autostrada A29 verso Palermo.
  • Falcone è ricordato come un eroe in tutta Italia, con strade, piazze e scuole a lui dedicate per il suo impegno contro la mafia.
In questo appunto di storia per le scuole viene descritta la biografia del celebre giudice antimafia Giovanni Falcone, morto in seguito ad un attentato avvenuto il 23 maggio 1992 per mano dell’organizzazione mafiosa dei corleonesi.
ricerca sui giudici Falcone e Borsellino

Indice

  1. Biografia Giovanni Falcone
  2. Altri eventi della sua vita
  3. Giovanni Falcone: il pool antimafia e il maxi processo

Biografia Giovanni Falcone

Giovanni Falcone è un magistrato italiano di origine siciliana, nato a Palermo il 18 maggio 1939, deceduto il 23 maggio 1992 a Palermo a causa di un complotto organizzato dalla mafia (Cosa Nostra).

Durante quel tragico evento, persero con lui la vita anche la moglie Francesca Morvillo e tre uomini della scorta, ricordiamo Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo. Fu una delle figure più influenti ed importati, insieme a Paolo Borsellino, nel combattere la mafia Italiana. Dopo la morte, le sue spoglie sono state riposte in un sepolcro monumentale nel cimitero di Sant’Orsola presso Palermo, per poi essere trasferita nel 2015 nella Chiesa di San Domenico sempre a Palermo. La sua nascita fu molto particolare, in quanto si dice che in quel preciso istante, dalla finestra della sua casa entrò una colomba bianca, che simboleggiava la pace, come se stesse a significare che il piccolo Giovanni era predestinato a combattere contro il male che attanagliava la sua terra. Nato da una famiglia benestante, visse nel quartiere della Kalsa, comune a molti altri ragazzi tra cui futuri mafiosi, ricordiamo Tommaso Buscetta. Nel 1940 la famiglia dovette abbandonare il quartiere a causa dei bombardamenti di guerra, per trasferirsi in zone sicure per poi ritornare nel loro appartamento un po' danneggiato. Amante della cultura, a diciotto anni nel 1957 si diplomò con il massimo dei voti. Nel 1958 si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Palermo e si laureò nel 1961 con 110 e lode. Dopo poco tempo entrò nella magistratura italiana. Nel 1967 ci fu il suo primo importante processo, legato alla banda mafiosa del Boss Mariano Licari. La morte del padre segnò l’inizio di profondi cambiamenti nella sua vita: iniziò a avvicinarsi ai principi del comunismo e si candidò alle elezioni politiche italiane del 1976.
per un ulteriore approfondimento sulla giornata della legalità vedi anche qua

Altri eventi della sua vita

Nel 1979 passò all’Ufficio Istruzione della parte penale e proprio li venne affiancato da Paolo Borsellino. Dieci anni dopo nel 1983 venne incarcerato Rosario Spatola. L’esperienza del pool antimafia nasce all’inizio dalla cooperazione tra Falcone, Rocco Chinnici, Giuseppe Di Lello e Polo Borsellino, in seguito a causa dell’uccisione di Chinnici, venne aggiunto Leonardo Guarnotta. L’obiettivo e il desiderio dei magistrati era riconsegnare la città di Palermo ai palermitani e l’intera Sicilia agli uomini “puliti”. Ma il loro sogno fu pian piano ostacolato da Cosa Nostra, perché tutto il lavoro portato avanti dai magistrati era abbastanza scomodo. A tal proposito ricordiamo La strage di Capaci avvenuta il 23 maggio 1992 che vide la morte di Giovanni Falcone, la moglie e tre uomini della scorta. Falcone stava ritornando da Roma come era sua abitudine fare il fine settimana. Però non sapeva chiaramente che quello sarebbe stata l’ultima volta, perché i suoi spostamenti e della sua scorta erano monitorati da alcuni boss come Raffaele Gangi. Arrivato all’aeroporto, Falcone si mise alla guida della sua Fiat Croma bianca insieme alla moglie e seguito dalla sua scorta e si immisero sull’autostrada A29 verso Palermo. Tutto successe in pochissimi secondi: alle 17:58 ci fu l’esplosione programmata ad opera di Giovanni Brusca, sotto comando di Totò Riina, utilizzando 1000 Kg di tritolo nascosti dentro dei fustini al di sotto dell’autostrada. Fu una strage: ci furono feriti e morti. Dopo una ventina di minuti Falcone, viene trasportato all’ospedale di Palermo, insieme ad altre persone coinvolte nel tragico incidente. Ma per lui non ci fu nulla da fare: alle 19.05, Falcone morì a causa di un trauma cranico molto grave sotto gli occhi dell’amico Paolo Borsellino. Mentre la moglie morì dopo qualche ora in sala operatoria. Grazie alle sue imprese e lotta contro la mafia, il magistrato Giovanni Falcone è ricordato non solo in Sicilia ma anche in tutta Italia per l’impegno e la dedizione verso il suo lavoro che alla fine gli ha strappato la vita. A lui sono state intitolare strade, piazze, scuole, tra cui ricordiamo anche la piazza di Palermo. All’uscita dell’autostrada Palermo Capaci, è stata costruita un pilastro in onore a tutte le vittime che hanno perso la vita quel tragico giorno, il 23 maggio 1992.
per un ulteriore approfondimento su Falcone e Borsellino vedi anche qua
tema di italiano sulla morte di Giovanni Falcone

Giovanni Falcone: il pool antimafia e il maxi processo

L’idea di creare un pool antimafia partì da Rocco Chinnici, anche lui ucciso dalla mafia), fu quindi il suo successore: Antonino Caponnetto a costituire la squadra composta da Falcone, Paolo Borsellino, Giuseppe Di Lello e Leonardo Guarnotta. Il fine ultimo del Pool era quello di portare avanti tutte le indagini riguardanti i reati connessi alle organizzazioni mafiose. L’indagine si concentro proprio su 162 uomini ritenuti mafiosi, sospettati proprio da Chinnici. La svolta però avvenne nel monte in cui il boss mafioso Tommaso Buscetta venne arrestato, poiché lui decise di pentirsi e collaborare con i magistrati per fornire ulteriori informazioni riguardanti l’organizzazione mafiosa e i suoi componenti, questo causò una strage all’interno della famiglia Buscetta. Fu Giovanni Falcone in persona a interrogare il pentito, scrivendo un resoconto di circa quattrocento pagine. Le dichiarazioni fornite da Tommaso Buscetta portarono alla condanna di almeno 366 uomini. Nel 1985 per ragioni di sicurezza Giovanni Falcone con il suo collega e amico Paolo borsellino vengono mandati nell’isola dell’Asinara per avere modo di concludere la loro indagine e poter definire i mandati di arresto che nel tempo erano diventati 475, questi mandati portarono a quello che storicamente venne definito il Maxiprocesso di Palermo. Il processo iniziò il 10 febbraio 1986 presso un'aula bunker costruita per l’occasione nei pressi del carcere dell'Ucciardone, l’aula poteva contenere i 476 imputati e centinaia di avvocati. Alla fine del maxi processo ci furono 360 condanne.

Domande da interrogazione

  1. Chi era Giovanni Falcone e quale fu il suo contributo nella lotta contro la mafia?
  2. Giovanni Falcone era un magistrato italiano di origine siciliana, noto per il suo impegno nella lotta contro la mafia. Fu una figura chiave nel combattere Cosa Nostra e contribuì significativamente al pool antimafia e al maxi processo di Palermo.

  3. Quali furono le circostanze della morte di Giovanni Falcone?
  4. Giovanni Falcone morì il 23 maggio 1992 in un attentato mafioso noto come la strage di Capaci. L'esplosione, orchestrata da Giovanni Brusca sotto il comando di Totò Riina, avvenne mentre Falcone viaggiava sull'autostrada A29 verso Palermo.

  5. Qual è stato il ruolo del pool antimafia e chi ne faceva parte?
  6. Il pool antimafia, ideato da Rocco Chinnici e successivamente guidato da Antonino Caponnetto, era composto da Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Giuseppe Di Lello e Leonardo Guarnotta. Il loro obiettivo era indagare sui reati legati alle organizzazioni mafiose.

  7. Qual è stata l'importanza del maxi processo di Palermo?
  8. Il maxi processo di Palermo, iniziato il 10 febbraio 1986, fu un evento storico che portò alla condanna di 360 mafiosi. Fu reso possibile grazie alle indagini del pool antimafia e alle testimonianze del pentito Tommaso Buscetta.

  9. Come è ricordato Giovanni Falcone oggi in Italia?
  10. Giovanni Falcone è ricordato come un eroe nella lotta contro la mafia. In suo onore sono state intitolate strade, piazze e scuole in tutta Italia, e un monumento è stato eretto all'uscita dell'autostrada Palermo Capaci per commemorare le vittime della strage del 23 maggio 1992.

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