Concetti Chiave
- La vita di Jan Vermeer, conosciuto come la "Sfinge di Delft", è poco documentata e il suo talento fu riconosciuto solo alla fine del XIX secolo grazie al critico d'arte Théophile Thoré-Bürger.
- Vermeer è noto per lo stile pittorico innovativo che utilizza la tecnica "pointille" per creare trasparenze e un uso magistrale del chiaroscuro, esaltando la qualità e la vividezza dei colori.
- I suoi dipinti si concentrano sugli interni di abitazioni popolari, dove la luce naturale diventa protagonista, creando atmosfere rarefatte e delineando volumi con intensità vibrante.
- La "Ragazza con turbante" è un'opera iconica di Vermeer, apprezzata per l'equilibrio armonico di forme e colori, e per l'innovativa rappresentazione dell'orecchino, considerata precursore delle tecniche impressioniste.
- Il dipinto ha guadagnato fama mondiale grazie al romanzo "La ragazza con l'orecchino di perla" di Tracy Chevalier e al film del 2003, nonostante il suo modesto valore iniziale all'asta nel 1881.

Indice
Vita della “Sfinge di Delft” tra arte, famiglia e successo tardivo post-mortem
Le notizie biografiche su Johannes Vermeer sono poche e frammentarie.
Si sa che ha lasciato una trentina di opere di cui solo un paio sono datate, minime informazioni si traggono, inoltre, dai suoi documenti personali e dopo tre anni dalla sua morte viene ignorato dal pubblico e dalla critica, il suo talento verrà veramente apprezzato solamente a fine Ottocento grazie all’interessamento per le sue opere del critico d’arte Théophile Thoré-Bürger.
Nasce a Delft nel 1632, viene battezzato nella chiesa protestante della città il 31 ottobre dello stesso anno e vi muore nel 1675 a soli quarantatré anni per stress dovuto alla situazione economica disastrosa come suggerisce la moglie. Il suo corpo, infatti, è sepolto nella Chiesa Vecchia. È figlio di un oste che occasionalmente si arrangia anche come mercante di quadri, Reynier Janszoon Vermeer, mentre la madre è Digna ed era originaria di Anversa. All’età di 21 anni l’artista si iscrive alla Gilda di San Luca, la corporazione dei pittori della cittadina natale, giungendo a diventarne il decano dieci anni dopo.
Nell’aprile del 1653 sposa la cattolica Catherina Bolnes che appartiene ad una famiglia più abbiente di quella del pittore. Successivamente i due vanno a vivere con la vedova Maria Thins, madre della giovane sposa. La donna sarà molto influente nella vita di Vermeer come dimostra il fatto che la prima nipote è chiamata allo stesso modo del pittore ma soprattutto che Maria è la prima sostenitrice economica del genero in campo artistico.
In totale Johannes e Catherina avranno quattordici figli, tre dei quali moriranno presto.
Stile pittorico e tematiche principali trattate dall’artista
Vermeer attinge dalla tradizione olandese il gusto per una pittura nitida e particolareggiata.
In particolare si focalizza sulla tecnica chiamata “pointille” che comprendeva tocchi di colore minimi e ravvicinati per dare l’impressione che il colore sia trasparente. Il colore stesso, infatti, era fondamentale per il pittore che ne ricercava la qualità e la massima purezza oltre alla vividezza. In questo modo i suoi soggetti risultavano vivi, brillanti, reali per il magistrale uso del chiaroscuro.
Si attiene, inoltre, strettamente alla prospettiva affinché gli oggetti possano essere incasellati nello spazio disponibile e creare un equilibrio compositivo.
I suoi temi prediletti sono gli interni di abitazioni popolari o piccolo borghesi. Attraverso ineguagliabili atmosfere rarefatte, pervase da una luce carezzevole ed evanescente il pittore restituire questi borghi alle tele. Anche i suoi personaggi risentono di uno studio straordinario della luce, spesso filtrata attraverso vetrate e tendaggi, in modo da delineare con vibrante intensità volumi sempre netti e sereni.
La luce naturale, materica, comune, quindi, è la vera protagonista dei suoi dipinti. Ha di essa una concezione innovativa perché ritiene che forgi tanto gli esseri viventi quanto le cose. In tutte le sue opere la luce entra da un lato nello spazio e lo squarcia fino a giungere al lato opposto.
per maggiori approfondimenti sulla tecnica pittorica e i temi vedi anche qui
Ragazza con turbante: analisi delle forme, dei colori e del soggetto
Nella Ragazza con turbante, una piccola tela nota anche come Ragazza con orecchino di perla realizzata tra il 1665 e il 1666 con la tecnica dell’olio su tela, l’artista ci fornisce una delle prove più alte e commoventi delle sue non comuni capacità espressive. La fanciulla ritratta forse è l’ultima nata del maestro. Colpisce l’atto di moto spontaneo e improvviso che le fa volgere docilmente il capo di tre quarti verso l’osservatore, quasi fosse stata chiamata proprio in quel momento. La luce, poi, accende il turbante di tocchi sgargianti di giallo e di celeste, mentre la morbida opalescenza della perla trova significativo riscontro nel vivace e naturalissimo scintillio degli occhi. La bocca, dalle labbra sottili ma delicatamente carnose, si dischiude in un abbozzo stupefatto di sorriso, donandoci uno dei Tronien (ritratto di personaggi veri o inventati in veste di personaggi folkloristici) più intensi e intimamente veri di tutta la pittura olandese del Seicento.
Tutto lo sfondo del dipinto è caratterizzato da toni scuri donati dall’abbondante utilizzo di un marrone tendente al nero. Ciò contrasta, invece, con il chiarore dei vestiti, della fascia azzurra che dalla fronte scende verso le spalle e della pelle rosea. L’antitesi, però, nonostante sia netta, non riesce a mostrare completamente ogni lineamento del soggetto tanto che parte della sua guancia è oscurata dallo sfondo così come il collo di cui è visibile solamente la gola e la schiena.
Ci sono nel dipinto due punti di luminosità: le labbra rosse e una fonte di luce che proviene da sinistra irradiando il colletto del vestito, la fascia e il volto della giovane.
Si può, quindi, notare che tutto il fascino, il mistero e la bellezza di questo dipinto si basi sull’equilibrio perfetto e armonico di forme e colori con l’intento di catturare il volto della giovane che a sua volta sembra sorpresa dalla celerità con cui le pennellate hanno immortalato la sua espressività.
Il centro di tutto, però, è, come anche suggerito dal titolo, l’orecchino indossato sull’orecchio sinistro che ha suscitato una certa curiosità anche scientifica tra gli studiosi dal momento che la forma della perla del gioiello in natura non esiste per cui è stato ipotizzato che si possa trattare di una creazione in vetro soffiato. Ancor più sorprendente, inoltre, è la tecnica con cui l’orecchino è stato realizzato: un insieme di pennellate singole di biacca che si ricongiungono in una figura omogenea nell’occhio dell’osservatore. Sembra quasi precedere le tecniche e le teorie impressioniste di circa un secolo successive.
Il dipinto divenne famoso, mediaticamente, grazie al romanzo del 1999 di Tracy Chevalier “La ragazza con l’orecchino di perla” e ad un film prodotto nel 2003 che vede come protagonisti Colin Firth e Scarlett Johansson.
Il successo dell’opera sembrerebbe paradossale se si pensa che nel 1881 essa venne venduta all’asta per due fiorini.
per maggiori informazioni sull'analisi delle opere del pittore vedi anche qui
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali difficoltà nel ricostruire la vita di Jan Vermeer?
- Quali sono le caratteristiche distintive dello stile pittorico di Vermeer?
- Qual è l'importanza della luce nelle opere di Vermeer?
- Cosa rende "Ragazza con turbante" un'opera così speciale?
- Come è stato riscoperto il successo di Vermeer e della sua opera "Ragazza con turbante"?
Le notizie biografiche su Vermeer sono poche e frammentarie, con solo una trentina di opere conosciute e poche datate. Dopo la sua morte, fu ignorato fino alla fine dell'Ottocento, quando il critico Théophile Thoré-Bürger riscoprì il suo talento.
Vermeer è noto per una pittura nitida e particolareggiata, l'uso del chiaroscuro e la tecnica "pointille". La luce naturale è centrale nelle sue opere, creando atmosfere rarefatte e delineando volumi con intensità vibrante.
La luce è la protagonista nei dipinti di Vermeer, forgiando esseri viventi e oggetti. Egli utilizza la luce per creare equilibrio compositivo e intensità nei volumi, spesso filtrata attraverso vetrate e tendaggi.
"Ragazza con turbante" è celebre per l'uso magistrale della luce e del colore, l'equilibrio armonico di forme e colori, e l'espressività del soggetto. L'orecchino di perla, in particolare, ha suscitato curiosità per la sua forma e tecnica di realizzazione.
Il successo di Vermeer è stato riscoperto a fine Ottocento grazie a Théophile Thoré-Bürger. "Ragazza con turbante" è diventata famosa grazie al romanzo di Tracy Chevalier del 1999 e al film del 2003, nonostante fosse stata venduta per soli due fiorini nel 1881.