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Concetti Chiave

  • Il Ritratto dei coniugi Arnolfini, dipinto da Jan van Eyck nel 1434, è un celebre esempio di pittura fiamminga, noto per la sua tecnica olio su tavola e dettagli realistici.
  • Il dipinto ritrae Giovanni Arnolfini e la sua prima moglie, Costanza, e si trova attualmente alla National Gallery di Londra dal 1842.
  • Van Eyck impiega una tecnica innovativa di utilizzo del colore a olio che crea effetti di luce e trasparenza, conferendo brillantezza e profondità all’opera.
  • La scena è ricca di dettagli simbolici, con uno specchio centrale che riflette testimoni, suggerendo un contesto di cerimonia nuziale o fidanzamento.
  • La prospettiva rialzata dell'opera coinvolge lo spettatore, mentre la firma di van Eyck nel dipinto suggerisce la sua partecipazione diretta alla scena rappresentata.
In questo appunto di storia dell’arte per le scuole viene descritto il Ritratto dei coniugi Arnolfini dipinto da Jan van Eyck nel 1434, conservato nella National Gallery di Londra, il dipinto è considerato come uno dei più caratteristici della pittura fiamminga.
Jan Van Eyck - Ritratto dei coniugi Arnolfini articolo

Indice

  1. Ritratto dei coniugi Arnolfini, storia dell’opera
  2. Stile del dipinto
  3. Descrizione dell’opera

Ritratto dei coniugi Arnolfini, storia dell’opera

Il dipinto dal nome Ritratto dei coniugi Arnolfini, è stato realizzato dal pittore fiammingo Jan van Eyck nel 1434 con la tecnica olio su tavola, il dipinto ha le dimensioni di 81,80×59,40 cm.

Nel celebre ritratto, considerato una delle più importanti opere della pittura fiamminga, Jan van Eyck, ritrae Giovanni Arnolfini con la sua prima moglie Costanza. Giovanni Arnolfini era originario di Lucca e faceva parte della comunità di mercanti arrivati dall’Italia nella cittadina di Bruges. Nella cittadina belga erano presenti almeno due Giovanni Arnolfini, ma il protagonista del dipinto è senza dubbio quello più ricco dei due che aveva stretti contatti anche con l’arciduca. il primo proprietario del dipinto di cui siamo a conoscenza era un cortigiano spagnolo, prima di lui probabilmente, in seguito alla morte della vedova il quadro è passato nelle mani di un altro proprietario di cui non siamo a conoscenza, il cortigiano spagnolo, nel 1516, donò il quadro a Maria d’Asburgo, la cui collezione di dipinti fiamminghi passò poi a Maria d’Ungheria, il dipinto venne portato da quest’ultima in Spagna. Il quadro passò poi in mano francese e successivamente agli inglesi. Il ritratto dei coniugi Arnolfini si trova dal 1842 alla National Gallery di Londra.
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Stile del dipinto

Quest’opera è una delle più importanti e celebri della pittura fiamminga, in essa sono infatti evidenti le principali caratteristiche di questo particolare tipo d’arte. La tecnica principalmente usata è quella del colore a olio, di cui van Eyck era un maestro, questa tecnica particolare permetteva la realizzazione di effetti di luce, grazie agli strati di colore traslucidi utilizzati, questi strati di colore, come veli, donavano brillantezza alle figure. La luce ne dipinto è fredda, questa freddezza crea unione in tutta la scena, le fonti di luce sono più di una, e questo fa si che le ombre e i riflessi si moltiplichino. I dettagli all’interno del dipinto sono infiniti e sono visibili proprio grazie alle varie fonti di luce, questo aspetto particolare della pittura fiamminga la avvicina alla pittura diffusa nel Rinascimento italiano. Una differenza che invece possiamo notare tra la pittura fiamminga e quella del Rinascimento italiano è l’organizzazione dello spazio, poiché nelle opere fiamminghe non c’è un unico punto di fuga come in quelle italiane, ma più punti di fuga che danno l’impressione allo spettatore di essere anche lui all’interno della scena e non di guardarla dall’esterno, inoltre la linea dell’orizzonte è posizionata dal pittore più in alto. Questi accorgimenti fanno si che l’ambiente risulti aperto e non finito.
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Jan Van Eyck - Ritratto dei coniugi Arnolfini articolo

Descrizione dell’opera

Nell’opera è raffigurata la coppia in piedi, nella stanza da letto, i due portano degli abiti sfarzosi che ci indicano il loro status sociale. Giovanni fa un gesto con la mano, forse un saluto o una benedizione, mentre Costanza gli offre la sua mano destra, e tiene la sinistra appoggiata sul ventre. Data la particolare posa dei due protagonisti possiamo dedurre che il quadro rappresenti una cerimonia, probabilmente il loro matrimonio. La rappresentazione della stanza da parte del pittore avviene con una particolare cura nei dettagli, la stanza è infatti colma di oggetti, ognuno dei quali porta con se un simbolo preciso, l’oggetto che però risalta maggiormente all’occhio dello spettatore è lo specchio che si trova in posizione centrale. Nel celebre Ritratto dei coniugi Arnolfini, Jan van Eyck affida quindi allo specchio convesso posto sulla parete di fondo più di un significato. Esso dimostra che, al centro della ricerca dell’artista, vi è la sperimentazione mimetica e illusionistica (l’interno è come raddoppiato, anche se deformato dalla superficie ricurva dello specchio), ma assolve anche ad una funzione “ufficiale”: sulla superficie riflettente, infatti, si scorgono due figure, i testimoni del rito, per cui il dipinto assume il valore di documento nuziale. Con molta probabilità uno dei due personaggi riflessi è lo stesso pittore, che si firma. La prospettiva con punto di vista rialzato, inglobando lo spettatore nella stanza, lo rende partecipe dell’evento, ponendolo al posto dei testimoni e con lo “sguardo” del pittore. Proprio Jan van Eyck è il grande protagonista del nuovo corso dell’arte fiamminga, proprio per questo motivo gli storici dell’arte hanno studiato a lungo questo dipinto, cercando di indagare sul suo significato e sullo scopo dell’opera stessa. A oggi la teoria più plausibile è quella che vede nel dipinto la rappresentazione delle promesse che i due coniugi si sono scambiati appena prima del matrimonio stesso. Quindi più che il matrimonio religioso ufficiale il dipinto rappresenta il momento del fidanzamento tra i due. Altri studiosi sostengono invece che il dipinto sia stato realizzato da Van Eyck dopo la morte di Costanza e che quindi si tratti di un omaggio da parte di Giovanni Arnolfini alla moglie defunta.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la storia del "Ritratto dei coniugi Arnolfini"?
  2. Il dipinto è stato realizzato da Jan van Eyck nel 1434 e rappresenta Giovanni Arnolfini e la sua prima moglie Costanza. Originario di Lucca, Giovanni era un ricco mercante a Bruges. Il quadro ha avuto diversi proprietari, tra cui un cortigiano spagnolo che lo donò a Maria d’Asburgo. Dal 1842 è conservato alla National Gallery di Londra.

  3. Quali sono le caratteristiche stilistiche del dipinto?
  4. Il dipinto è un esempio della pittura fiamminga, noto per l'uso del colore a olio che crea effetti di luce e brillantezza. La luce fredda e le molteplici fonti di luce permettono di vedere dettagli infiniti. A differenza della pittura rinascimentale italiana, non ha un unico punto di fuga, creando un ambiente aperto.

  5. Cosa rappresenta il "Ritratto dei coniugi Arnolfini"?
  6. Il dipinto raffigura una cerimonia, probabilmente il fidanzamento tra Giovanni e Costanza. La stanza è ricca di simboli, con uno specchio centrale che riflette due testimoni, uno dei quali potrebbe essere lo stesso van Eyck. Questo conferisce al dipinto un valore di documento nuziale.

  7. Qual è il significato dello specchio nel dipinto?
  8. Lo specchio convesso al centro del dipinto ha un significato mimetico e illusionistico, raddoppiando l'interno della stanza. Riflette due figure, i testimoni del rito, e uno di essi potrebbe essere van Eyck stesso, firmando così l'opera e conferendole un valore ufficiale.

  9. Quali sono le interpretazioni sul significato del dipinto?
  10. Gli storici dell'arte hanno diverse teorie: una vede il dipinto come rappresentazione delle promesse di fidanzamento tra Giovanni e Costanza, mentre un'altra suggerisce che sia un omaggio postumo di Giovanni alla moglie defunta.

Domande e risposte