Concetti Chiave
- L'affresco "L'incendio del Borgo" di Raffaello nel Palazzo Vaticano narra un episodio del 847, dove papa Leone IV domò un incendio nel quartiere Borgo con un segno della croce.
- Commissionato da papa Leone X, l'opera è stata realizzata tra il 1514 e il 1517, con contributi significativi di Raffaello e due suoi discepoli.
- La rappresentazione del fuoco è secondaria rispetto al dramma umano, con personaggi artificialmente posizionati e dettagli simbolici come la figura di Enea in fuga da Troia.
- L'architettura classica raffigurata nell'affresco evoca temi eroici e letterari, con riferimenti a Michelangelo e l'Eneide di Virgilio.
- La narrazione architettonica include dettagli del tempio dei Dioscuri e della basilica paleocristiana di San Pietro, sottolineando il ruolo pacificatore del papa.
Indice
Il miracolo di papa Leone IV
L'incendio del borgo riprende un episodio tratto dal Liber Pontificalis, risalente al 847. Secondo la tradizione, papa Leone IV fece un segno solenne della croce dal balcone esterno della basilica, a sinistra, verso il rione Borgo; dopo questo, le gigantesche fiamme si ritirarono e l'incendio fu rapidamente domato, salvando, così, la popolazione e la basilica.
Il Borgo era un quartiere popolare che si estendeva dal Vaticano fino al Tevere. Oggi è quasi scomparso in seguito all’apertura negli anni '30 del XX secolo della Via della Conciliazione. È un affresco lungo più di 6 m (6 m70) ed è conservato nel Palazzo Vaticano, in una stanza che porta lo stesso nome.La commissione di Leone X
L’opera fu commissionata da papa Leone X, al secolo Giovanni Di Lorenzo De Medici. Leone X era anche un generoso mecenate, proteggendo in particolare Raffaello e Michelangelo. Commissionò quest'opera per decorare una stanza in Vaticano che fu utilizzata durante il pontificato di Giulio II per le riunioni del tribunale della Santa Sede presiedute dal papa. Trasformò questa stanza in sala da pranzo e ne affidò la decorazione a Raffaello. La realizzazione dell’affresco sarebbe opera di Raffaello, ma vi avrebbero partecipato due suoi discepoli; Raffaello avrebbe eseguito i disegni così come il personaggio che porta sulle spalle un vecchio e l'uomo aggrappato alla parete. La realizzazione del dipinto iniziò nel 1514 per essere completata nel 1517.
Rappresentazione del dramma umano
Il fuoco viene rappresentato, ma il tema principale, cioè il miracolo con cui il papa spegne l'incendio, passa assolutamente in secondo piano. In effetti, l'intero primo piano è occupato dal dramma umano delle persone che cercano di spegnere il fuoco o di salvarsi. Tuttavia, le persone sono rappresentate in modo del tutto artificiale, poiché c'è ad esempio una canefora (= fanciulla che porta sulla testa degli oggetti del culto nei riti sacri dell'antica Grecia; si tratta anche di una figura di cariatide nell'architettura). che porta un vaso sul capo e che cammina con una grandissima eleganza.
Riferimenti classici e letterari
Sulla sinistra dell'affresco, abbiamo un uomo nudo, che porta il padre sulle spalle e tiene per mano il fratello: un ricordo di Enea che lascia Troia in fiamme e un'allusione all'idea tradizionale di Roma che succede a Troia, Dietro loro, la donna vestita di giallo ricorda vagamente la Sibilla libica di Michelangelo sulla volta della Cappella Sistina.
La storia si svolge in un ambiente classico, popolato da personaggi eroici, dipinti ispirati a Michelangelo, con ricordi anche letterari, evocando la descrizione dell'incendio di Troia nell'Eneide di Virgilio, e politici alludendo al ruolo pacificatore del papa in mezzo allo scoppio di guerre tra le potenze cristiane
Dettagli architettonici e simbolici
Il lato sinistro, con un tempio in rovina che ricorda il colonnato corinzio del tempio dei Dioscuri, mostra, attraverso un arco, un edificio in fiamme il cui tetto è ora scoperto. Un uomo nudo scende dalla parete con la tensione muscolare dello sforzo chiaramente evidente, mentre una donna porge a un uomo un bambino fasciato.
Sulla destra, le donne portano contenitori pieni d'acqua per spegnere le fiamme in un tempio ionico, che ricorda quello di Saturno.
Il ruolo del pontefice
Al centro, diverse donne con bambini si rivolgono al pontefice, collocato in una cornice che ricorda l'architettura del Bramante. Più a sinistra, la facciata dell'antica basilica vaticana è decorata con mosaici. Il vuoto centrale e l'insieme dei gesti riescono a far convergere lo sguardo dell'osservatore sulla figura del pontefice, seppur piccola rispetto al primo piano.
Descrizione architettonica e storica
L'episodio storico è raccontato soprattutto attraverso l'architettura. Sullo sfondo, la basilica paleocristiana di San Pietro. L'edificio in stile rinascimentale, sul balcone del quale compare papa Leone IV, con indosso la tiara, che impartisce la benedizione alla città di Roma, è riconoscibile dalle guglie che ancora lo coronavano nel 1400 e dalle loggette della 1500, prima di lasciare il posto all'attuale Basilica di San Pietro. Sono composte le colonne di sinistra, che rappresentano il Septizodium (o facciata dall’aspetto teatrale) e sostengono una parte della trabeazione, mentre quelle di destra sono di ordine ionico.
Domande da interrogazione
- Qual è l'episodio storico rappresentato nell'affresco "L'incendio del Borgo"?
- Chi ha commissionato l'opera e quale era il suo scopo?
- Quali elementi architettonici sono presenti nell'affresco?
- Come viene rappresentato il dramma umano nell'affresco?
- Quali riferimenti letterari e politici sono presenti nell'affresco?
L'affresco rappresenta un episodio del Liber Pontificalis del 847, in cui papa Leone IV spegne miracolosamente un incendio nel quartiere Borgo con un segno della croce.
L'opera fu commissionata da papa Leone X per decorare una stanza in Vaticano, trasformata in sala da pranzo, e fu realizzata da Raffaello e i suoi discepoli.
L'affresco presenta elementi classici come un tempio in rovina, un edificio in fiamme, e un tempio ionico, evocando l'architettura del Bramante e la basilica paleocristiana di San Pietro.
Il dramma umano è rappresentato in primo piano con persone che cercano di spegnere il fuoco o di salvarsi, tra cui un uomo che porta il padre sulle spalle, evocando Enea che lascia Troia.
L'affresco evoca la descrizione dell'incendio di Troia nell'Eneide di Virgilio e allude al ruolo pacificatore del papa tra le potenze cristiane.