Concetti Chiave
- Il critico d'arte è una figura professionale che analizza e valuta le opere d'arte, distinguendosi dallo storico per la sua capacità di giudizio estetico e teorico.
- La critica d'arte ha origini antiche, con i primi esempi risalenti all'antica Grecia, dove artisti come Senocrate di Samo hanno sviluppato criteri di analisi artistica.
- Durante il Medioevo, la critica d'arte subì un arresto a causa del monopolio culturale della Chiesa, che limitava l'espressione artistica a messaggi religiosi.
- Il Rinascimento in Italia ha visto una rinascita della critica d'arte, con figure come Leon Battista Alberti e Giorgio Vasari che hanno contribuito allo sviluppo di concetti chiave.
- Dal 1600 ad oggi, la critica d'arte ha continuato a evolversi, integrando nuovi stili e linguaggi, e diventando più accessibile grazie ai moderni mezzi di comunicazione.

Indice
- Critico d’arte, definizione e compiti della professione
- Origine di un mestiere antico, dall’antica Grecia all’epoca romana
- Il Medioevo e la brusca interruzione dell’avanzare della critica dell’arte
- Rinascimento. l’Italia al centro dello sviluppo critico dell’arte
- L’evoluzione della critica dell’arte dal 1600 ad oggi
Critico d’arte, definizione e compiti della professione
Il mestiere del critico d’arte ha origini molto antiche e si è evoluto insieme all’arte e alla storia dell’uomo. Il critico d’arte è quella figura professionale che applica una critica artistica verso un’opera d’arte analizzandola esteticamente o secondo la teoria della bellezza dandone una valutazione sulla quale si baserà il suo valore. Si differenzia da uno storico dell’arte, per il quale è basilare l’ambito storico delle opere che analizza, per il fatto può giudicare apertamente le opere.
Ovviamente con l’aumentare delle tipologie di forme d’arte è andato di pari passo l’espandersi e il diramarsi delle tecniche e dei criteri di giudizio necessari per valutare ogni tipologia di creazione artistica nei vari campi in cui l’arte si è sviluppata. Nella pratica un critico d’arte compie perizie e valutazioni, partecipa a mostre ed eventi artistici, scrive articoli e recensioni, definisce il valore delle opere dopo un’attenta analisi e fornisce consulenze pubbliche e private. Egli deve avere un’approfondita conoscenza di arte, storia ed antropologia, acuto senso critico, ottime capacità visive e creatività.
Origine di un mestiere antico, dall’antica Grecia all’epoca romana
Possiamo trovare i primi esempi di questa pratica già nell’antica Grecia. Un nome che spicca fra gli altri è quello di Senocrate di Samo, scultore e scrittore del III secolo a.C., il quale fu un vero precursore della professione individuando i quattro criteri di analisi: la simmetria della composizione, il ritmo, l’accuratezza dell’esecuzione e l’effetto visivo complessivo. I primi a cimentarsi in questa pratica spesso furono proprio gli artisti stessi che cosi facendo uscirono anche dal loro status di anonimia.
Questi pionieri, tra i quali degno di nota è l’Anomino del Sublime, gettarono le fondamenta teoriche per la caratterizzazione di un mestiere che tutt’ora sono seguite, concetti come verosimiglianza, bellezza, edonismo e la codificazione dei canoni artistici
In epoca romana la disciplina fece un ulteriore salto in avanti con lo sviluppo nozionistico della fantasia che fu a tutti gli effetti un’anticipazione nel riconoscimento del concetto d’immaginazione che si affermò solo più avanti nel tempo.
Il Medioevo e la brusca interruzione dell’avanzare della critica dell’arte
In questo periodo la giovane, ma comunque diffusa critica d’arte subì un momento di arresto nel suo sviluppo per via del monopolio artistico e culturale da parte della Chiesa.
Il totale focus sul soggetto a discapito della forma e dalla tipologia di realizzazione e con l’unico scopo di veicolare un messaggio ai fedeli per portare a loro il messaggio divino appiattì completamente le diversità, le unicità e l’originalità degli artisti rendendo molto difficile dare giudizi e ampliare lo sviluppo della critica.
Questo riportò gli artisti nell’anonimato e portando a realizzare solo manuali o poco più.
Rinascimento. l’Italia al centro dello sviluppo critico dell’arte
Con il Rinascimento l’Italia diventò la capitale dell’arte. Tutte le opere di maggior rilievo, e di conseguenza anche la critica d’arte, avvenne proprio nel nostro paese dove si attestò attraverso una intensa produzione di testi.
La crescente voglia da parte del movimento artistico di voler dar linee guida ben precise portano allo sviluppo di terminologie e concetti che diventeranno i punti cardine della materia ancora oggi. Leon Battista Alberti e Lorenzo Ghiberti, e poco dopo Giorgio Vasari, sono i maggiori esperti del periodo
La figura dell’artista riconquista la sua posizione di rilevanza e inizia a godere di considerazione.
Altra figura di rilievo è stato Marcantonio Michiel, letterato e collezionista d’arte veneziano vissuto a cavallo tra la fine del 1400 e l’inizio del 1500, considerato il primo antenato del conoscitore dell’arte cosi come lo conosciamo oggi, grazie alla realizzazione dei suoi manoscritti in cui descriveva e collocava le diverse opere.
Per approfondimenti sul Rinascimento vedi anche qua
L’evoluzione della critica dell’arte dal 1600 ad oggi
Dopo la realizzazione di regole precise avvenuta dei secoli precedenti, la discussione sulla critica artistica spostò il suo punto d’interesse sullo stile con l’intenzione di creare parallelismi tra stili artistici e letterali.
Per quanto riguarda il secolo dei lumi è impossibile non citare il francese Denis Diderot, famoso per essere stato il direttore editoriale dell’Encyclopédie, il quale diede nuova linfa alla critica spostando l’attenzione anche sull’arte contemporanea e l’arte impegnata.
Gli studiosi dell’arte Konrad Fiedler e Adolf von Hildebrand con la ”teoria della pura visibilità” hanno permesso di scollegare l’arte dall’imitazione della natura permettendole di evolversi con nuove tipologie di linguaggio e interpretazione degli artisti.
Nel XX la figura di Benedetto Croce fu molto importante per attuare l’ennesimo passaggio chiave volto a rendere la critica d’arte sempre più simile a quella che conosciamo oggi, ovvero che l’arte sia espressione del sentimento.
Il '900 rappresenta un momento di crisi, durante il quale ci si vuole immedesimare nel contesto circostante mostrando grande difficoltà nel trovare criteri di valutazione adeguati al cambiamento che l’arte stava avendo in quel preciso momento storico.
Per arrivare al giorno d’oggi, la critica dell’arte si è aperta anche alle altre scienze umane e con l’evolversi dei sistemi di comunicazione molti critici sono riusciti a portare la loro immagine e voce in tv e radio diventando molto famosi e dando risalto a questa professione.
Ad oggi il mercato dell’arte è in continua espansione con l’apertura sempre più frequente di gallerie d’arte spesso caratterizzate dall’uso di un linguaggio ermetico e sempre più ricercato.
Per approfondimenti sul Seicento vedi anche qua
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo principale del critico d'arte?
- Come si è evoluta la critica d'arte dall'antica Grecia all'epoca romana?
- Perché la critica d'arte ha subito un arresto durante il Medioevo?
- Qual è stato il contributo del Rinascimento alla critica d'arte?
- Come si è trasformata la critica d'arte dal 1600 ad oggi?
Il critico d'arte è una figura professionale che valuta le opere d'arte analizzandole esteticamente o secondo la teoria della bellezza, determinandone il valore e il successo.
La critica d'arte ha avuto origine nell'antica Grecia con figure come Senocrate di Samo, e si è evoluta in epoca romana con lo sviluppo del concetto di immaginazione.
Durante il Medioevo, la critica d'arte si è arrestata a causa del monopolio artistico e culturale della Chiesa, che appiattì le diversità artistiche focalizzandosi sul messaggio divino.
Il Rinascimento ha visto l'Italia al centro dello sviluppo critico dell'arte, con la produzione di testi e la definizione di terminologie e concetti fondamentali per la critica d'arte.
Dal 1600 ad oggi, la critica d'arte si è evoluta concentrandosi sullo stile, con contributi di figure come Denis Diderot e Benedetto Croce, e si è aperta alle scienze umane e ai nuovi mezzi di comunicazione.