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Concetti Chiave

  • Kitsch deriva dal tedesco, indicando oggetti percepiti come volgari e di poco valore, legati alla cultura consumistica.
  • Il termine si riferisce a fenomeni della cultura popolare legati alla produzione di massa, emersi soprattutto negli anni '20 del Novecento.
  • Il critico Clement Greenberg ha esplorato il concetto di kitsch nel suo saggio "Avant-Garde e Kitsch" del 1939.
  • Hermann Broch descrive il kitsch come un'imitazione superficiale che ignora l'etica e il valore profondo dell'originale.
  • Il kitsch cancella l'essenza intellettuale e poetica di un'opera, riproducendo solo gli aspetti esteriori.

Indice

  1. Origine e significato del kitsch
  2. Evoluzione storica del kitsch
  3. Critica e imitazione nel kitsch

Origine e significato del kitsch

Kitsch è una parola la cui etimologia proviene dal tedesco e indica probabilmen- te la spazzatura; siamo quindi distanti – fin da subito – dalla definizione classica di bellezza. Tale espressione viene utilizzata per descrivere cose che comune- mente percepiamo come volgari, di poco valore e dal sapore sentimentalistico e popolare, molto spesso espressione della cultura consumistica.

Solitamente riflette i desideri delle classi sociali meno colte verso oggetti di produzione di massa, elevandoli a icone culturali popolari.

Evoluzione storica del kitsch

Il termine è stato quindi applicato per riferirsi a questi fenomeni della cultura popolare, iniziando dagli anni ’20 del Novecento quando nei grandi centri ur- bani, la produzione e la diffusione di prodotti industriali di massa cominciarono a diventare una realtà che modificò profondamente la società, i consumi e il percepito estetico del “bello”. Nel 1939 il critico d’arte americano Clement Greenberg (1909 – 1994), scrisse il saggio fondamentale Avant-Garde e Kitsch.

Critica e imitazione nel kitsch

Lo scrittore austriaco Hermann Broch (1886 – 1951), senz’altro uno dei primi intellettuali ad essersi iteressato al fenomeno del kitsch, sosteneva che l’essenza di questa categoria estetica è l’imitazione: esso imita superficialmente il suo immediato modello precedente senza riguardi etici, tentando di copiarne soltanto la bellezza più superficiale, ma non il “buono” che il modello iniziale poteva offri- re. Come a intendere che tramite il kitsch tutta la ricerca, il pensiero e il portato etico e poetico di un’opera viene cancellato, riproducendone maldestramente soltanto gli aspetti esteriori e più immediati.

Domande e risposte