Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Il nudo nell'arte greca simboleggia un ideale di bellezza e armonia fisica, strettamente legato alla cultura del corpo nella società greca antica.
  • Nella scultura greca, la rappresentazione del nudo maschile era predominante, mentre i nudi femminili erano rari e spesso associati all'erotismo.
  • Il concetto di "kanon" greco rappresenta un modello di perfezione estetica, basato su proporzioni precise del corpo umano.
  • Il nudo artistico, nel corso della storia, ha assunto diversi significati, da simbolo di virtù e perfezione morale in Grecia a rappresentazione di umiliazione in altre culture.
  • L'evoluzione del nudo nell'arte riflette i cambiamenti estetici, culturali e filosofici dell'umanità, mostrando la continua ricerca dell'uomo di immortalarsi e comprendere se stesso.
Questo appunto di Storia dell'arte analizza e approfondisce l'uso del concetto di nudo come canone di bellezza nell'antica arte classica greca: scultura e pittura seguono gli ideali della perfetta forma fisica che si riflette sulla mente.
Rappresentazione del nudo nell'arte greca articolo

Indice

  1. Il nudo nell’arte greca
  2. Storia del nudo nell'arte

Il nudo nell’arte greca

Osservando le sculture e le decorazioni dei vasi dell'arte greca, si può constatare che viene fatto un grande uso dell’immagine di nudi come conseguenza di un apprezzamento estetico del corpo umano.

Questo deriva anche dal fatto che in Grecia la cura del corpo era molto diffusa; basti pensare che nella vita civile e militare gli esercizi ginnici erano considerati di primaria importanza. La famosa frase mens sana in corpore sano è molto significativa a questo proposito, dato che uno spirito degno non può trovarsi un corpo deforme e malsano e il corpo ideale era quello in cui i muscoli erano sviluppati in modo tale da dare l’impressione dell’armonia. La nudità era riservata solo agli uomini, mentre raramente si trovano nudi femminili, che fra l’altro, cominciano ad apparire dopo il IV secolo a.C. Anche in questi casi, è raro che la donna venga rappresentata per indicare la bellezza estetica, bensì per esprimere soprattutto erotismo. Infatti, le donne raffigurate nelle sculture o dipinte sui vasi sono cortigiane, danzatrici, bagnanti colte in pose più o meno ardite. Sta di fatto che per questo motivo, l’arte greca è un’ arte virile, nel senso che nelle rappresentazioni prevale l’uomo. Di solito, si tratta soprattutto di un giovane, mentre è meno frequente trovare un bambino o un vecchio. In realtà, si trovano anche dei vecchi, però resi più robusti, abbelliti come se fossero stati ringiovaniti. L’età avanzata si percepisce soltanto dalla presenza della barba e dei capelli bianchi o dal bastone, a cui la figura si appoggia.
La rappresentazione del nudo si colloca nella ricerca sistematica del bello. Gli artisti cercano di riprodurre il corpo umano come forme della natura, cercando però di coglierne le proporzioni. Questo significa che invece di riprodurre un uomo, l’artista greco intende riprodurre l’idea dell’uomo in se stessa. Le indicazioni numeriche a cui si attiene lo scultore sono intese come una sintesi perfetta della proporzioni umane. Esse sono: lunghezza del corpo uguale a sette volte quella del viso e lunghezza del viso corrispondente a tre volte quella del naso. Questo modello di perfezione e di armonia estetica si chiama “kanon” da cui il termine moderno di “canone di bellezza”, che costituisce un aspetto specifico dell’arte greca.
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Storia del nudo nell'arte

L'evoluzione della storia del nudo artistico è parallela a quella della storia dell'arte nella sua generalità, da parte delle varie forme di società e cultura che si sono succedute nel mondo durante il corso dei secoli e dei millenni.
Anche se spesso associato all'erotismo, il nudo può acquisire varie interpretazioni e significati alternativi, da quello inerente alla mitologia e alla religione, allo studio di anatomia o, infine, anche quello di massima rappresentazione possibile dell'ideale di bellezza greca e perfezione estetica, come accade proprio nell'arte figurativa dell'antica Grecia.
Lo studio e la rappresentazione artistica del corpo umano è stata una costante in tutta la storia dell'arte:

  • nella preistoria, dove il nudo è fortemente correlato al culto delle divinità della fertilità, come appare nelle prime raffigurazioni della forma del corpo umano femminile;
  • nell'arte egizia, dove il nudo era ben presente nelle scene di corte, durante feste e celebrazioni che includevano anche la danza e il canto, ma anche nei soggetti religiosi e in molte tra le divinità antropomorfe;
  • nell'arte classica greca, la maggiore per numero di rappresentazioni di nudità, prevalentemente maschili o mitologiche, che ha poi gettato le basi per quella che sarà anche l'arte occidentale.

Nella cultura greca, il corpo statuario identificava in modo imponente le virtù dell'uomo nato bene con la propria perfezione morale, bello e buono, un perfetto equilibrio tra spirito e corpo, tutto rappresentato dalle giuste proporzioni che esprimevano eleganza e perfezione. A differenza dai Greci, le altre civiltà avevano dato al nudo un significato di umiliazione e inferiorità, era infatti riservato a rappresentare prigionieri, schiavi e vinti che avevano perso tutto, senza alcuna ricchezza e dignità, raffigurati come creature animalesche, in segno di disprezzo.
Il nudo nell’arte è stato quello che, più di ogni altro tema, esprime la vera e propria sintesi di un’epoca che, a seconda della propria coscienza, ha espresso diversi significati. Un tema affascinante, una testimonianza dell’ego e del narcisismo dell’uomo che è sempre stato attratto da se stesso con l’ambibizione di comprendere tutti gli aspetti fisici e metafisici che lo riguardano, scaturito fino ai nostri giorni dal desiderio di immortalarsi, espresso in modi diversi a seconda dell’epoca e dell’espressione.
Il nudo nell’arte, nei secoli, ci ha consentito di conoscere i mutamenti e le caratteristiche estetiche e filosofiche dell’uomo, nella sua evoluzione dei parametri storici, sociali, stilistici e culturali, informazioni che attraverso le immagini hanno contribuito a comprendere meglio l’evoluzione dell’uomo.
All’evoluzione filosofica si aggiunge anche quella delle tecniche dell’arte, dello stile artistico con personale interpretazione dell’artista di ogni epoca, ossia l’interpretazione di ogni artista secondo i precisi parametri stilistici, comprese le realizzazioni fotografiche della nuova era.
Per ulteriori approfondimenti sull'arte greca vedi anche qua

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato del nudo nell'arte greca?
  2. Nell'arte greca, il nudo rappresenta un canone di bellezza e perfezione fisica, riflettendo l'ideale di un corpo armonioso e ben proporzionato, simbolo di virtù e equilibrio tra spirito e corpo.

  3. Come viene rappresentato il nudo femminile nell'arte greca?
  4. Il nudo femminile appare raramente e, quando presente, è spesso associato all'erotismo piuttosto che alla bellezza estetica, rappresentando cortigiane o danzatrici in pose audaci.

  5. Quali sono le proporzioni ideali del corpo umano secondo l'arte greca?
  6. Le proporzioni ideali prevedono che la lunghezza del corpo sia sette volte quella del viso e la lunghezza del viso tre volte quella del naso, un modello di perfezione noto come "kanon".

  7. Come si differenzia la rappresentazione del nudo nell'arte greca rispetto ad altre civiltà?
  8. A differenza di altre civiltà che associavano il nudo a umiliazione e inferiorità, l'arte greca lo celebrava come simbolo di virtù e perfezione morale, rappresentando l'uomo bello e buono.

  9. Qual è l'evoluzione storica del nudo nell'arte?
  10. Il nudo ha attraversato varie interpretazioni storiche, da simbolo di fertilità nella preistoria a rappresentazione di virtù e bellezza nell'arte greca, riflettendo i cambiamenti estetici e filosofici delle diverse epoche.

Domande e risposte