Concetti Chiave
- Il Laocoonte, scoperto nel 1506 a Roma, rappresenta il drammatico momento in cui il sacerdote e i suoi figli vengono uccisi da serpenti marini inviati da Athena.
- La scultura del Laocoonte è caratterizzata da una forte tensione muscolare e da un complesso gioco di linee diagonali che esprimono movimento e tensione.
- La Venere di Milo, trovata nel 1820, è realizzata in due blocchi di marmo con un panneggio che nasconde la giunzione, conferendo un effetto di naturale torsione al corpo.
- Creata probabilmente da Alessandro di Antiochia nel 130 a.C., la Venere di Milo ha influenzato diversi artisti nel corso dei secoli, tra cui Delacroix e Dalì.
- La Venere di Milo è esposta al Louvre e ha ispirato opere d'arte che esplorano il tema della bellezza e della libertà, come la "Venere degli stracci" di Michelangelo Pistoletto.
La scoperta del Laocoonte
●Il Laocoonte viene rinvenuto a Roma, nei pressi della Domus Aurea, nel 1506, e illustra il momento in cui il sacerdote Laocoonte viene avvolto e ucciso insieme ai suoi figli da serpenti marini mandati da Athena affinché non venisse annunciato l’arrivo a Troia del cavallo di legno. Laocoonte è colto nel momento di massima tensione muscolare, con volto sofferente, mentre cerca di liberare sé stesso e i suoi figli. I lineamenti stravolti del viso e la sua corporatura massiccia si contrappongono alla fragilità e alla debolezza dei fanciulli. La composizione della scultura è geometrica perché basata su una invisibile diagonale che parte dalle vesti del figlio a destra e finisce col braccio alzato del padre. Vediamo anche l’intersezione di alcune linee oblique che vanno dai figli al padre, ai serpenti e che trasmettono tensione. Ogni personaggio è attribuito a scultori diversi della stessa bottega: Agesandros, Athenodros e Polydoros. Michelangelo rimarrà ammaliato da questa statua, che cercherà di imitare scolpendo il David.
La Venere di Milo e la sua influenza
●Scoperta a Milo nel 1820, la Venere fu donata al re Luigi XVIII che a sua volta la donò al Louvre l’anno dopo. La statua è realizzata in due blocchi che si collegano all’altezza delle anche, ma la giunzione è nascosta dal panneggio ad effetto bagnato che sembra stia scivolando via dal corpo della donna, la quale è impiegata in un movimento torsione, con il busto e la testa ruotati e la gamba destra leggermente sollevata, forse a voler tener su il panno. Fu realizzata nel 130 a.C. probabilmente da Alessandro di Antiochia ed è alta 2.02 m. La posizione è ancor più naturale di quella dell’Afrodite Cnida, a cui probabilmente s’ispira. Fu d’ispirazione a parecchi artisti nel corso della storia, come Delacroix, che la raffigurò su tela nel quadro “Libertà guida il popolo”, associandola alla figura della libertà, o Salvador Dalì, che ne scolpì una copia in bronzo e pelle di ermellino modificandola ed aggiungendo dei cassetti sul suo corpo, tutt’ora conservata a Rotterdam, o ancora Michelangelo Pistoletto, che ne scolpì una copia in gesso invece, intitolata “Venere degli stracci” poiché posta dinanzi ad un cumulo di stracci ad evidenziare la contrapposizione tra bello e rifiuto.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato della scultura del Laocoonte?
- Come è stata scoperta e dove si trova la Venere di Milo?
- Quali artisti sono stati ispirati dalla Venere di Milo?
La scultura del Laocoonte rappresenta il momento in cui il sacerdote Laocoonte e i suoi figli vengono uccisi da serpenti marini inviati da Athena, illustrando la tensione muscolare e il dramma del momento.
La Venere di Milo è stata scoperta a Milo nel 1820 e successivamente donata al re Luigi XVIII, che la donò al Louvre, dove si trova tuttora.
La Venere di Milo ha ispirato artisti come Delacroix, Salvador Dalì e Michelangelo Pistoletto, che hanno reinterpretato la statua in diverse opere d'arte.