Concetti Chiave
- La Venere Esquilina è una famosa statua romana del II secolo d.C., originariamente parte di una residenza imperiale sull'Esquilino.
- La statua raffigura Venere nuda, indossando solo sandali, mentre si cinge i capelli con una benda dopo essere uscita dall'acqua.
- Elementi come la cassa colma di rose e il cobra intorno al vaso da toilette suggeriscono influenze egiziane e un'associazione con la dea Iside.
- La statua è un'opera eclettica, ispirata a varie opere classiche come l'Afrodite Cnidia di Prassitele e il Diadumeno di Policleto.
- La pettinatura della statua richiama il tardo arcaismo, mentre il corpo snello riflette influenze ellenistiche.
Una delle più celebri e riuscite statue di elaborazione romana è la cosiddetta Venere Esquilina, forse del II secolo d.C., proveniente dall'arredo di una residenza imperiale sull'Esquilino. La statua raffigura la dea nuda, con indosso solo i sandali,mentre è appena uscita dall'acqua e si cinge i capelli con una benda (le braccia sono perdute ma si vede una mano sullo chignon),specchiandosi probabilmente nell'acqua, come indica lo sguardo rivolto in basso.
Di fianco al piede è una piccola cassa colma di rose, con sopra un vaso da toilette intorno al quale si avvolge un cobra. Sul vaso la bagnante ha posato un panno con cui si è appena asciugata. L'opera è eclettica: il momento scelto è ispirato all'Afrodite Cnidia di Prassitele, ma l'azione di cingersi con una benda doveva richiamare il Diadumeno di Policleto, mentre il corpo piuttosto snello è ellenistico e la pettinatura è ispirata al tardo arcaismo. La presenza del cobra invece è una chiara allusione all'Egitto e fa pensare a un'assimilazione di Venere alla dea egizia Iside.