Concetti Chiave
- Teodosio II, imperatore d'Oriente dal 408 d.C., difese l'impero dagli Unni e affrontò crisi religiose legate al monofisismo.
- Nel 410 d.C., i Goti di Alarico saccheggiarono Roma, spostandosi poi in Spagna e Gallia prima di stabilirsi in Aquitania.
- Valentiniano III nominalmente imperatore, fu dominato dal generale Ezio, che difese l'impero contro Attila e gli Unni.
- Il termine "barbari" in origine indicava popoli stranieri con costumi percepiti come rozzi dai Greci e Romani.
- Teodorico degli Ostrogoti conquistò l'Italia, mantenne distinte le amministrazioni romane e germaniche, e promosse la cultura a Ravenna.
Indice
- Ascesa di Teodosio II
- Crisi religiose e sacco di Roma
- Valentiniano III e Attila
- Declino dell'Impero romano d'Occidente
- Definizione di barbari
- Società e struttura germanica
- Vendetta e giustizia germanica
- Migrazioni e regni romano-barbarici
- Divisione e regni dei Goti
- Franchi e Vandali
- Longobardi e Odoacre
- Teodorico e il regno ostrogoto
- Politica di Teodorico
Ascesa di Teodosio II
Nel 408 d.C., in Oriente salì al trono Teodosio II, figlio di Arcadio (aveva sette anni).
Da adulto, Teodosio II organizzò varie campagne militari difendendo con successo i domini imperiali.
La più importante fu quella contro gli Unni (447 d.C.).Crisi religiose e sacco di Roma
Con Teodosio II ci furono anche alcune gravi crisi religiose provocate da contrasti dottrinali.
Teodosio II appoggiò il monofisismo, dottrina che affermava che Cristo avesse un’unica natura divina. Il monofisismo venne poi condannato come eresia nel 451 d.C. nel Concilio di Calcedonia.
Nel 410 d.C. (Primo sacco di Roma), i Goti di Alarico scesero a Sud senza incontrare resistenza e posero l’assedio a Roma. Dopo pochi giorni, la città venne conquistata e saccheggiata.
Nonostante fossero state risparmiate le chiese, Alarico accumulò un gigantesco bottino.
Dopo aver saccheggiato Roma, Alarico mosse verso Sud, dopo aver fatto prigioniera Galla Placidia.
Successivamente, i Goti si spostarono prima in Spagna e poi in Gallia e poi restituirono ai Romani Galla Placidia, dopo aver stabilito con loro un trattato (418 d.C.) in base al quale ricevettero una sede stabile nell’attuale Aquitania (Francia).
Valentiniano III e Attila
Nel 423 d.C., divenne imperatore, a sei anni, il figlio di Galla Placidia, Valentiniano III il quale fu un imperatore più di nome che di fatto, perché la figura più importante della corte rimase Ezio, un comandante dell’esercito che poté continuare la sua opera di difesa di quanto restava dell’Impero grazie all’appoggio di molti nobili benché fosse odiato da Valentiniano III.
Nel 451 d.C., gli Unni guidati da Attila, invasero la Gallia.
Ezio riuscì nell’impresa di coalizzare le popolazioni barbare stanziate in Gallia e, con un grande esercito, sconfisse Attila nell’attuale Francia settentrionale.
Nel 452 d.C., gli Unni penetrarono in Italia e devastarono la Pianura Padana ed il Veneto, distruggendo e conquistando alcune città.
Papa Leone I fu inviato a trattare con Attila e la tradizione sostiene che lo convinse a lasciare l’Italia. (atto di teocrazia)
Il ritiro di Attila e successi riportati contro barbari e ribelli, portarono Ezio al massimo potere; ma, nel 454 d.C., Ezio venne ucciso da Valentiniano III e qualche mese dopo l’imperatore stesso venne ucciso.
Declino dell'Impero romano d'Occidente
Nel 455 d.C. (Secondo sacco di Roma), i Vandali venuti dall’Africa guidati da Genserico, sbarcarono in Italia e assaltarono Roma, che la depredarono per due settimane.
L’Impero d’Occidente era ormai ridotto alla sola penisola italica.
Ma alla corte di Ravenna spadroneggiavano i capi delle milizie barbare mercenarie. Seguirono vari imperatori e, nel 475 d.C., Oreste, un patrizio barbaro, pose sul trono il figlio Romolo Augustolo. L’anno seguente i mercenari, però, si ribellarono e proclamarono loro capo Odoacre il quale esiliò Romolo Augustolo.
Nel 476 d.C., terminò la storia dell’Impero romano d’Occidente. Nessun altro imperatore fu nominato.
Definizione di barbari
Con il termine “barbari”, i Greci avevano indicato tutti i popoli che facevano «ba-ba».
Successivamente, il termine passò a connotare la sfera della civiltà: i Greci si sentivano culturalmente e spiritualmente superiori a tutti i popoli “barbari”.
Con il termine “barbaro”, i Romani indicavano politicamente tutti gli stranieri e spiritualmente tutti i popoli che avevano costumi rozzi e incivili.
A partire dal I secolo a.C., i Romani entrarono direttamente in contatto con i Germani (Cimbri, Teutoni, Galli). La terra originaria dei Germani è stata individuata nella zona più a nord dell’Europa. Successivamente, si spostarono nell’attuale Germania centro-meridionale fino al Danubio.
I Germani chiamavano se stessi “uomini di guerra”.
Occorre aggiungere che solo i Romani chiamavano genericamente Germani tutti i popoli schierati lungo la frontiera del Reno e del Danubio.
Società e struttura germanica
Struttura fondamentale della società germanica era il clan, formato da più famiglie imparentate tra loro. Il clan costituiva un’unità economica, politica e militare del tutto autonoma ed autosufficiente.
La società germanica conobbe forme di monarchia elettiva entro le quali l’assemblea degli uomini liberi manteneva tutti i poteri. Queste assemblee si riunivano nelle notti di novilunio o di plenilunio.
In caso di guerra, l’assemblea nominava comandanti uomini di particolare valore od autorità e questi (“primi tra i pari”), dovevano sempre rispondere del loro operato all’assemblea. Successivamente, i comandanti militari eletti cominciarono ad assumere caratteri di sovrano; ma in ogni caso, le figure dei sovrani germanici furono sempre limitate nel loro potere dall’assemblea.
Ogni clan era suddiviso in tribù:
• Uomini liberi (Arimanni): minoranza che possedeva l’intero potere;
• Uomini semiliberi (Aldii): legati alla terra;
• Schiavi: solitamente prigionieri di guerra o gente catturata.
Inoltre, vi era l’abitudine di aggregare i giovani delle famiglie meno in vista a quelli delle famiglie più importanti, facendoli diventare compagni inseparabili in pace e in guerra (comitatus).
Vendetta e giustizia germanica
Per i Germani esistevano solo offese personali e vendette.
Quando una famiglia o un clan subiva un’offesa, era d’obbligo la vendetta che, in certi casi, poteva durare molti anni e provocare lo sterminio di intere generazioni.
Successivamente, fu possibile lavare l’offesa con il pagamento di una somma, detta guidrigildo (=ricompensa).
Più tardi, fu previsto anche il ricorso all’ordalìa, una prova che consisteva nell’affrontare terribili dimostrazioni di coraggio e chi riusciva a superarle era innocente.
I Germani vivevano in piccole comunità o insediamenti sparsi. Le costruzioni erano di legno e semplici. Nelle zone occupate dai Germani esistevano luoghi fortificati.
Presso le tribù germaniche non esisteva la proprietà privata dei terreni: le terre venivano spartite tra i clan, ciascuno dei quali suddivideva la parte fra le famiglie.
L’agricoltura era primitiva e tendeva a sfruttare il terreno strappato alla foresta.
Migrazioni e regni romano-barbarici
Le migrazioni furono provocate dalla forte spinta da est di popolazioni asiatiche (Unni).
Le donne e i bambini assistevano da vicino alle battaglie e, in caso di sconfitta, si suicidavano ed uccidevano i propri figli per sfuggire alla prigionia e alla schiavitù: questo spiega perché a volte si verificarono fini di intere tribù.
I Germani divennero abilissimi a lavorare il bronzo e poi il ferro. I loro fabbri produssero una specie di acciaio, con il quale costruirono armi superiori a quelle dei nemici.
Essi introdussero l’avena, la segala, il luppolo, l’uso della birra e del burro.
Nel 406 d.C., la linea del Reno era crollata e diverse tribù germaniche erano dilagate entro i confini dell’Impero. Più tardi, l’arrivo degli Unni forzò altri spostamenti di popolazioni.
Questi popoli tendevano sempre più spesso a cercare un territorio dove stanziarsi.
Così, dopo un periodo di assestamento, diversi popoli barbari formarono dei regni.
Dopo il 476 d.C., si verificò una svolta storica: i barbari si sostituirono all’autorità dello Stato romano e affermarono il loro potere sugli abitanti del territorio.
Questi regni sono chiamati romano-barbarici perché si basano su un evidente dualismo: i barbari gestirono il potere e si assunsero il compito della difesa del territorio; mentre i Romani si occuparono dell’amministrazione.
Quasi ovunque, agli inizi, i Romani si regolavano con il proprio diritto, mentre i barbari con le loro leggi non scritte. Successivamente, i barbari daranno vita alle leggi barbariche scritte che risentono dell’influenza del diritto romano.
Questi regni si basarono sul tentativo di convivenza tra popoli, tradizioni, religioni e culture diverse. L’effettiva integrazione tra civiltà germanica e civiltà romana richiese molto tempo e questa mancata fusione fu una delle cause della rapida rovina di quasi tutti questi regni.
La Chiesa, inoltre, si rifiutò di intervenire in un’opera di conciliazione fra Romani e barbari perché quest’ultimi erano ancora credenti all’arianesimo.
Divisione e regni dei Goti
Nel II secolo d.C., i Goti si divisero in Visigoti (Goti dell’ovest) e Ostrogoti (Goti dell’est).
Gli Ostrogoti calarono in Italia sotto la guida di Teodorico nel 489 d.C. e dopo qualche anno spodestarono Odoacre.
Nel 410 d.C., sotto la guida di Alarico, saccheggiarono Roma.
Successivamente, stabilirono definitivamente il loro regno in Spagna.
Gli Alemanni (= “tutti gli uomini”) furono, a partire dal III secolo d.C., tra i popoli che minacciarono le frontiere del Reno e del Danubio.
Tra il IV e il V secolo, godettero di una loro autonomia politica, finché nel 496 d.C., i Franchi ne inglobarono i domini.
I Burgundi stabilirono il loro regno nell’est della Francia alla metà del V secolo. Nonostante fossero stati ripetutamente sconfitti, essi mantennero buoni rapporti con l’Impero.
Nel 490 d.C., saccheggiarono tutta la zona della Liguria. I Franchi, prima li resero loro tributari e poi se ne annetterono il regno.
Franchi e Vandali
Il regno dei Franchi fu il più importante di quelli sorti dopo il 476 d.C..
In origine i Franchi consistevano in un insieme di piccole tribù stanziate sulla riva destra del Reno. La loro penetrazione nell’Impero fu lenta e non violenta e questo favorì l’assimilazione profonda della cultura e delle civiltà romane.
I Vandali nel V secolo d.C., invasero prima la Gallia e poi la Spagna, fondandovi un proprio regno.
Aggrediti dai Visigoti, passarono in Africa e in poco tempo tutta l’Africa romana cadde nelle loro mani e la capitale fu stabilita a Cartagine.
I Vandali costruirono una flotta e conquistarono parte della Sicilia, la Sardegna, la Corsica e le Baleari.
Nel 534 d.C., Giustianiano inviò una spedizione in Africa che sconfisse i Vandali in modo totale.
Verso la fine del V secolo, cominciarono a migrare in Britannia tribù di Angli e di Sassoni, provenienti dalla Germania. Nell’arco di un secolo si formarono piccoli regni nelle zone del centro e del sud-est. All’inizio del IX secolo, il re Egberto unificò tutto il territorio sotto il nome di Anglia.
Longobardi e Odoacre
In principio, i Longobardi si stanziarono alla foce del fiume Elba; successivamente si spostarono al di là del Danubio (est della Germania, Ungheria…).
Nel 568 d.C., varcarono le Alpi e invasero l’Italia.
Teodorico e il regno ostrogoto
Nel 476 d.C., dopo la deposizione di Romolo Augustolo, Odoacre rimandò le insegne imperiali a Bisanzio e governò l’Italia con il titolo di patrizio e come rappresentante di Zenone, imperatore d’Oriente.
Odoacre rispettò e mantenne le tradizioni romane, il Senato, le cariche amministrative, la Chiesa cattolica ecc…
Inoltre, Odoacre, riebbe la Sicilia attraverso il pagamento di un tributo e successivamente occupò la Dalmazia.
Ma la crisi economica e sociale dell’Italia continuava inarrestabile con incessanti scorrerie e saccheggi.
Nel 488 d.C., Zenone (imperatore d’Oriente) strinse un accordo con il capo degli Ostrogoti Teodorico stanziati in Pannonia: gli concesse il titolo di patrizio e la delega a rappresentarlo in Italia. In questo modo, Zenone raggiungeva due obiettivi:
a) allontanare da Bisanzio gli Ostrogoti;
b) sostituire Odoacre con un sovrano da lui stesso designato.
Giunto in Italia, Teodorico batté ripetutamente Odoacre, il quale si rifugiò a Ravenna nel 494 d.C. e dove venne ucciso con tutta la sua corte su ordine di Teodorico stesso.
Politica di Teodorico
Teodorico regnò per circa trent’anni. Fu un periodo sostanzialmente pacifico che godette di una ripresa economica.
Teodorico assegnò terre ai suoi soldati, badando a non espropriare i proprietari precedenti.
Ostrogoti e Romani ebbero due compiti istituzionali ben distinti:
• gli Ostrogoti si assunsero il compito della difesa del paese;
• ai Romani, invece, spettò l’amministrazione dello stato.
Di fatto, però, i due popoli vissero separati e i matrimoni fra Romani e barbari erano vietati.
Teodorico, però, fece anche sforzi per creare una pacifica convivenza fra Romani e Ostrogoti, accettando alla sua corte anche funzionari romani.
In campo giuridico, emanò un editto con il quale emise norme valide sia per i barbari che per i Romani.
Teodorico ebbe sempre grande ammirazione per l’arte e la cultura; creò infatti a Ravenna un circolo letterario e filosofico animato da intellettuali come Cassiodoro (divenuto poi stretto collaboratore del sovrano), Boezio e Simmaco.
Teodorico tentò di raggiungere accordi con gli altri regni romano-barbarici.
Negli ultimi anni del suo regno, si generò una situazione di grave tensione.
All’interno, molti capi Ostrogoti si ribellavano alla politica di conciliazione con i Romani.
All’esterno, la svolta fu rappresentata dall’ascesa al trono di Bisanzio di Giustino I, il quale, essendo un fervido cattolico, cominciò a perseguitare gli Ariani.
Teodorico, allora, rispose con una violenta persecuzione contro i cattolici.
Alla morte di Teodorico (526 d.C.), la situazione rimase instabile.
Domande da interrogazione
- Chi era Teodosio II e quali furono le sue principali azioni durante il suo regno?
- Quali furono le conseguenze del sacco di Roma del 410 d.C. da parte dei Goti?
- Come riuscì Ezio a contrastare l'invasione degli Unni?
- Quali furono le caratteristiche principali della società germanica?
- Quali furono le cause della fragilità dei regni romano-barbarici?
Teodosio II, salito al trono d'Oriente nel 408 d.C. a soli sette anni, organizzò campagne militari di successo, tra cui quella contro gli Unni nel 447 d.C. Affrontò anche crisi religiose, sostenendo il monofisismo, poi condannato come eresia nel Concilio di Calcedonia del 451 d.C.
I Goti di Alarico assediarono e saccheggiarono Roma nel 410 d.C., accumulando un grande bottino. Dopo il saccheggio, si spostarono verso sud, prendendo prigioniera Galla Placidia, e successivamente si stabilirono in Aquitania dopo un trattato con i Romani nel 418 d.C.
Nel 451 d.C., Ezio coalizzò le popolazioni barbare in Gallia e sconfisse Attila con un grande esercito. Nel 452 d.C., quando gli Unni invasero l'Italia, Papa Leone I trattò con Attila, convincendolo a ritirarsi.
La società germanica era basata sul clan, un'unità economica, politica e militare autonoma. Aveva una monarchia elettiva e un sistema di giustizia basato su vendette personali e successivamente sul guidrigildo. I Germani vivevano in insediamenti sparsi e praticavano un'agricoltura primitiva.
La fragilità dei regni romano-barbarici derivava dalla difficile convivenza tra popoli, tradizioni, religioni e culture diverse. L'integrazione tra civiltà germanica e romana richiese tempo, e la Chiesa non intervenne per conciliare Romani e barbari, contribuendo alla rapida rovina di questi regni.