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manifesto degli studenti presentato alla cameraGli ultimi mesi sono stati particolarmente turbolenti per il mondo della scuola. Dopo due anni di disagi costanti, dovuti alla pandemia da Covid19, gli studenti adesso vogliono delle risposte concrete.


Sì perché le misure adottate dal Governo, in relazione ai fondi del PNRR, non convincono la stragrande maggioranza degli interessati che, dopo un autunno - inverno di proteste, chiedono di essere ascoltati. Le manifestazioni che hanno invaso le piazze del Paese sono infatti sfociate negli Stati Generali della scuola: un'opportunità per gli studenti di confrontarsi e da cui sono scaturite le proposte che gli stessi hanno oggi presentato alla Camera dei Deputati. Di seguito alcuni dei punti chiave del Manifesto degli studenti, che puoi leggere per intero cliccando qui.

Stop ai metodi punitivi: gli studenti chiedono l'abolizione della bocciatura

Tra le richieste che gli studenti hanno messo nero su bianco c'è l'eliminazione di strumenti da loro considerati “sterili e non funzionali” alla crescita dello studente. Non solo la bocciatura, si parla anche del debito formativo come mezzo che non assicura il pieno recupero delle lacune in ambito scolastico. Sul banco degli imputati anche le Prove INVALSI e il Curriculum dello Studente, considerati mezzi che non riescono a fornire una fotografia esatta del reale stato di salute della scuola italiana. In alternativa, il Manifesto propone di valutare le scuole ”in forma partecipata, tenendo conto del contesto nel quale è inserita”.

Edilizia scolastica, gli studenti vogliono scuole sicure e chiedono fondi

Uno degli argomenti più dibattuti dello scorso inverno è stata la condizione in cui versano gran parte degli edifici scolastici. Più di una scuola su due (53,9%) infatti non possiede il certificato di agibilità. Nelle aree sismiche, in particolare quelle del mezzogiorno, la situazione è ancora più critica, con quattro scuole su cinque che risultano non a norma. Stando così le cose è facile capire perché gli studenti parlando dell'edilizia scolastica come uno “dei principali problemi del nostro sistema d’istruzione”.

Ecco perché gli studenti chiedono a gran voce un Piano di Investimento Straordinario per rimettere in sesto gli istituti scolastici. Prima di questo però è necessario il completamento dell'anagrafe degli istituti scolastici: al fine di fornire le esatte condizioni degli edifici. Dopo di che, si renderà necessario lo stanziamento dei fondi necessari alla messa in sicurezza delle strutture.

Carriera Alias, educazione sessuale e sportello psicologico: il benessere “scolastico” secondo gli studenti

“Il modello scolastico vigente, risulta alienante e poco formativo e costringe gli studenti a vivere il mondo della scuola in modo competitivo e stressante”. Gli studenti giudicano come poco inclusivo, e soprattutto dannoso, l'ambiente che respirano tutti i giorni tra le mura scolastiche. Per questo, non poteva mancare, visti anche i recenti disagi dovuti alla pandemia, la richiesta di un sostegno psicologico più marcato nelle scuole. Una richiesta che passa in primis dalla necessità di ripensare il concetto di scuola, sensibilizzando su una tematica, quella del benessere psicologico, spesso sottovalutata.

Si chiede quindi l'istituzione di sportelli psicologici all'interno dei singoli istituti ”per consentire a tutti gli studenti e le studentesse che sentono la necessità di avere un supporto psicologico da una figura professionale un servizio gratuito e completo”. Parallelamente, per ovviare ad episodi di discriminazione e molestie, tra le cause del malessere psicologico tra i giovani, vi è la richiesta di istituire ufficialmente la carriera Alias in tutte le scuole. Da qui la richiesta correlata di abbattere ”il tabù del sesso, educare al piacere e al consenso scardinando stereotipi sessisti”.

Redolfi (UdS): “Vogliamo che ci sia data la voce che ci spetta”

“Oggi abbiamo presentato alla camera il Manifesto nazionale della scuola pubblica, frutto di un lavoro di confronto e discussione delle necessità e questioni studentesche durato mesi, dalle piazze ai momenti di discussione degli Stati Generali”- dichiara Luca Redolfi, coordinatore dell'Unione degli Studenti Medi - “Da una legge nazionale sul diritto allo studio all’abolizione dei PCTO in favore dell’istruzione integrata, fino alla riforma dello Statuto dei diritti degli studenti, sono tante le rivendicazioni che mettiamo in campo. Vogliamo essere ascoltati, vogliamo che ci sia data la voce che ci spetta, ma soprattutto vogliamo che il ministro dia delle risposte e dei provvedimenti concreti, di fronte all’emergenza educativa davanti alla quale ci troviamo. Finché ciò non accadrà, continuerà a vederci mobilitarci dalle scuole alle piazze a lottare per rivoluzionare la scuola” conclude Redolfi.