
Infatti, stime non ufficiali parlando di circa 3.500 minori in fuga e che presto raggiungeranno il nord Italia. Nel frattempo, gli uffici scolastici territoriale e regionali si sono già attivati per gestire al meglio la situazione. Ma alcuni di questi sfortunati bambini sono già arrivati in Italia, accolti con calore dalle scuole e dalle famiglie degli studenti.
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A Padova i bambini ucraini sono già a scuola
Sono soprattutto le province del nord, quelle interessate da questo fenomeno migratorio. All’istituto comprensivo di Lozzo Atestino, in provincia di Padova, nella giornata di ieri sono arrivati quattro bambini. “La cosa più bella – racconta il dirigente scolastico, Alfonso d’Ambrosio al Fatto Quotidiano – è che due di loro, arrivati con il papà nel nostro Paese, sono stati accolti proprio dalla famiglia di un nostro alunno. Ho fatto un appello sul canale Telegram della scuola e una mamma che parla sia ucraino che russo si è messa a disposizione”. Non solo, il dirigente è molto attivo e si è impegnato in prima persona a fornire iPad in comodato d’uso con applicazioni inclusive di traduzione in tempo reale e ha postato in Facebook un tutorial per creare da zero un semplice traduttore.
Terzo giorno di scuola per quattro bambini ucraini a Novara
Mentre domani sarà il terzo giorno di scuola per quattro bambini, tra i 5 e i 12 anni, a Novara. I bambini sono stati accolti dall’istituto paritario Sacro Cuore, fuggiti dalle bombe sganciate su Ivano-Frankivs’k, grazie al nonno che li ha accompagnati con l’auto fino al confine con l’Ungheria. I bambini sono poi saliti su un pulmino, alla volta dell'Italia, con nonna Lina, che lavora nel nostro Paese come badante dal 2000.
Bologna, bambini rifugiati accolti dai futuri compagni di classe
Grande solidarietà è arrivata anche dal Comune di San Lazzaro, in provincia di Bologna, dove si trova una delle strutture scelte dalla prefettura locale per l'accoglienza ai profughi scappati dai bombardamenti. La scuola primaria “Donini”, a pochi passi dal rifugio, ha aperto i propri cancelli ai bambini ucraini che, nei prossimi giorni, saranno inseriti in ben sette classi dell'istituto. Nella giornata di lunedì sono stati accolti con una vera e propria festa colorata col giallo e azzurro della bandiera ucraina e con quelli del tricolore italiano, ma soprattutto con un emozionante coro di benvenuto intonato dai loro nuovi compagni di classe.
I gemelli a lezione con la mamma
Per Maiia e Martin oggi è stato il quinto giorno di lezione in una scuola italiana di Varese. I due bambini, fratello e sorella, gemelli di 9 anni, sono stati tra i primi ad arrivare in Italia per fuggire dall’atrocità della guerra in Ucraina. In questi giorni la mamma partecipa alle lezioni assieme alla classe per l’inserimento graduale dei due gemellini di 9 anni, iscritti in meno di 24 ore alla primaria, vicino all’appartamento in cui hanno trovato alloggio e dove frequentano regolarmente le lezioni.
La Toscana torna ad accogliere bambini ucraini dopo Chernobyl
La Toscana si conferma ancora una volta terra d'accoglienza. Dopo il disastro nucleare di Chernobyl nel 1986 la Versilia accolse infatti per anni tanti bambini ucraini che avevano bisogno del mare per curarsi dagli effetti del cesio radioattivo. Quasi 40 anni dopo arrivano altri bambini da quel Paese dilaniato dalla Russia. Dopo le prime famiglie ospitate a Massarosa, il Provveditorato di Lucca rende noto che due piccoli ucraini sono stati inseriti nella scuola primaria a Forte dei Marmi.Mentre al Liceo Artistico Porta Romana di Sesto Fiorentino, da sabato scorso è in classe una ragazzina fuggita dalla guerra. “Abbiamo bypassato ogni formalità e, non appena ci è arrivata la richiesta scritta da parte della madre, ci siamo attivati subito - rivela la preside del liceo, Laura Lozzi, a La Nazione - Venerdì scorso abbiamo incontrato la ragazza, con la mamma, ed il giorno dopo era inserita a scuola”.