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L’Istituto Comprensivo di via Trionfale di Roma, come riportato da Leggo.it, è entrato a gamba tesa nel dibattito pubblico delle ultime ore; il motivo? L’aver specificato sul proprio sito le differenze di status socio economico degli alunni che frequentano i tre plessi della scuola prima e secondaria di primo grado; o meglio, di aver messo in luce come nei diversi plessi ci fosse differenza di ceto sociale tra le famiglie dei ragazzi.

Ma non solo.

A ogni sede il suo "ceto"

Nel sito web ufficiale dell’Istituto Comprensivo via Trionfale, nella sezione dedicata alla Presentazione della scuola, vi era scritto che le sedi si differenziavano anche per ceto sociale di appartenenza degli studenti. Il passaggio incriminato, cancellato dal sito subito dopo la nascita delle polemiche, era il seguente: “La sede di via Trionfale e il plesso di via Taverna accolgono alunni appartenenti a famiglie del ceto medio-alto, mentre il Plesso di via Assarotti, situato nel cuore del quartiere popolare di Monte Mario, accoglie alunni di estrazione sociale medio-bassa e conta, tra gli iscritti, il maggior numero di alunni con cittadinanza non italiana - si leggeva fino a qualche ora fa sul sito - mentre il plesso di via Vallombrosa, sulla via Cortina d'Ampezzo, accoglie prevalentemente alunni appartenenti a famiglie dell'alta borghesia assieme ai figli dei lavoratori dipendenti occupati presso queste famiglie (colf, badanti, autisti, e simili)”. Da qui è nata l’ira di famiglie e istituzioni.

La Ministra Azzolina interviene

A intervenire sulla questione è stata persino la neo Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, che in un tweet ha invitato la scuola a motivare la scelta di tali distinzioni.