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riaprono le scuole cts azzolina
Fonte foto: Facebook
Il ritorno alla didattica a distanza per le scuole superiori in tutta Italia e per quei ragazzi che frequentano la seconda e terza media nelle zone rosse va ormai avanti da qualche settimana, ma quanto durerà ancora? Non molto, sembrerebbe: infatti sia la Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, sia il Comitato Tecnico Scientifico sarebbero concordi nel riaprire gli istituti scolastici: scopriamo le ultime dichiarazioni in merito e come potrebbe svilupparsi la situazione nelle scuole.

La lettera della Ministra Azzolina agli studenti

Oggi, 17 novembre 2020, nella giornata internazionale dello studente, nel momento in cui si celebra il diritto allo studio, la Ministra dell’Istruzione Azzolina ha deciso di scrivere una lettera proprio agli studenti di tutta Italia, pubblicata dal quotidiano LaStampa.it.
In tanti mi avete scritto. Sui social, attraverso i media, anche sulle pagine di questo quotidiano. Mi avete raccontato preoccupazioni e dubbi. Ma anche la voglia che avete di ritornare presto, tutti, nelle vostre aule. - scrive la Ministra - Io vi capisco.- E continua - Viviamo giorni in cui servono pazienza e responsabilità: siamo dentro una pandemia che è tornata a colpirci con forza. Ma dobbiamo fare delle scelte, come comunità. Pesando bene rischi e conseguenze di queste scelte. Penso alla scuola, ovviamente.” Dopodiché la Ministra accenna al suo incontro con gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico, che stanno rivalutando la chiusura delle scuole, e quindi conclude scrivendo: “Lo dico anche io senza giri di parole: non dovete essere voi a pagare il prezzo più alto di questa emergenza. È a voi studenti che il Paese deve dare, ora, la massima priorità.” Dunque sembrerebbe che le scuole potrebbero non rimanere chiuse ancora a lungo.

Il parere del Comitato Tecnico Scientifico sulle scuole chiuse

Il dottor Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, è stato recentemente intervistato dal Corriere della Sera, e nell’intervista ha dato nuova speranza a tutti i ragazzi che attualmente si trovano in didattica a distanza. Infatti ha affermato che: “Molti politici hanno scelto di sacrificare la scuola come segnale di efficiente reazione in risposta all’emergenza. Banalizzo e sintetizzo questioni drammaticamente serie, ma ho la percezione che la tradizionale cultura di disprezzo del bene primario che è la scuola e la formazione dei nostri giovani si traduca bene nelle reazioni di molti improvvisati politici del nostro disgraziato Paese”. Una riflessione seguita poi dalla risposta alla domanda sul riaprire o meno le scuole alla quale il Dottor Miozzo replica con un esempio calzante: “Rispondo con il messaggio del governo inglese che annunciando il lockdown totale ha lasciato aperte le scuole: Essere a scuola è vitale per l’istruzione dei bambini e per il loro benessere. Il tempo trascorso fuori dalla scuola è dannoso per lo sviluppo cognitivo e accademico dei bambini, in particolare per i bambini svantaggiati. Questo impatto può influenzare sia gli attuali livelli di istruzione sia la futura capacità di apprendimento dei bambini”.

La Ministra Azzolina in linea con le parole di Miozzo

Dunque, in seguito all’intervista del dottor Miozzo al Corriere.it, la Ministra Azzolina si allinea con le parole del coordinatore del CTS, condividendo alcuni passaggi dell’intervista sul proprio profilo Facebook, come quello sul rientro a scuola dei ragazzi e sul rischio del nuovo aumento dei contagi: “Per la stragrande maggioranza dei bambini, i vantaggi di tornare in classe superano di gran lunga il basso rischio di ammalarsi di coronavirus e le scuole possono intervenire per ridurre ulteriormente i rischi. La scuola è comunque un ambiente protetto, controllato, dove insegnanti e personale obbligano i ragazzi al rispetto di severe regole comportamentali e dove oltre l’obbligo c’è il momento educativo, pedagogico…” E quindi il post pubblicato sulla pagina facebook della Ministra dell’Istruzione termina con le ultime parole di Miozzo al Corriere: “Come Cts abbiamo raccomandato di prevedere un ritorno alla scuola in presenza prima possibile per tutti i ragazzi, senza distinzione.