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La riapertura delle scuole, fissata per settembre, sta facendo molto discutere ed è certamente il tema centrale del dibattito politico, e non solo, soprattutto in vista del nuovo aumento dei contagi da Covid-19 che il rientro dalle vacanze sta facendo emergere in tutta Italia.

Ecco che quindi le norme che erano state pianificate a inizio agosto dal Ministero dell’Istruzione in accordo con il Comitato Tecnico Scientifico sono state messe in discussione in questi giorni. Scopriamo quindi le nuove posizioni adottate proprio dal Comitato.

Trasporti: come arrivare a scuola in sicurezza

Per quanto riguarda i trasporti, il coordinatore del Cts Agostino Miozzo alla Commissione Istruzione della Camera ha dichiarato che “Se si vuole riempire lo scuolabus deve essere ben predisposto un tempo al massimo di 15 minuti per il contatto stretto”. Se invece il tragitto è più lungo sarà necessario attenersi alle indicazioni date: se i bus possono garantire una buon ricambio di aria o dispositivi di distanziamento tra le teste dei passeggeri, la capienza potrà passare dal 50 per cento attuale al 70-75 per cento. Sempre per quanto riguarda i trasporti Miozzo ha precisato "Sul trasporto pubblico locale abbiamo dato alcune indicazioni che stiamo formalizzando: necessità di aumentare il numero corse, riorganizzazione degli orari di ingressi e uscite per dilazionare gli orari di punta, disinfettanti a bordo dei mezzi di trasporto, sollecitazione all'uso della app Immuni". Naturalmente, su tutti i mezzi pubblici, resta obbligatorio l’uso delle mascherine.

Mascherine in classe a settembre: sì o no?

La vera questione rimane sull’uso delle mascherine durante le lezioni: sì o no? Ebbene, come riportato dal Corriere.it, il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo ha chiarito che «al banco se c’è la distanza di un metro gli studenti possono togliere la mascherina». Ma quali mascherine saranno quelle giuste da mettere nello zaino? Per gli esperti del ministero della Salute quelle chirurgiche spettano solo al personale, mentre bambini e ragazzi possono indossare anche le mascherine di stoffa, portate da casa, a meno che non siano alle prese con attività laboratoriali perché in quel caso sono equiparati a dei lavoratori. Sempre sulle mascherine Miozzo ha precisato che non c’è “nulla di granitico”. "Tra due settimane – ha continuato - vedremo come è l'andamento dell'epidemia: se schizza verso l'alto molto probabilmente altre precauzioni dovranno essere prese ma siamo convinti questo non succederà; ci saranno se necessari dei lockdown locali, quello totale è memoria del passato, non dovremo piu' immaginarlo". Ha poi aggiunto che il Cts sta valutando l'utilizzo di mascherine trasparenti per i docenti per vedere "se compatibili con il lavoro" senza che ci siano margini di rischio e ha ricordato che la struttura del Commissario Arcuri fornirà 10 milioni di mascherine alle scuole

Le Regioni dicono la loro

Dopo il vertice tra i governatori e il Governo, i Presidenti delle Regioni hanno ritenuto importante chiarire alcuni punti per loro fondamentali, come affermato dal Presidente della Liguria Toti, che ha ribadito a caldo, dopo la seduta con il Governo, la sua posizione sul tema delle mascherine a scuola: “Io non ce lo tengo al banco per 5 ore un alunno con la mascherina sul viso; dico sì invece alla protezione per tutti all’ingresso e negli altri momenti di comunità.” O ancora, il Governatore Zaia ha chiarito il suo punto di vista sulla questione capienza dei mezzi pubblici, affermando che: “Confidiamo resti in vigore l’ordinanza regionale che consente la piena capienza”. “Dal confronto tra governo e Regioni, emerge che alcune nostre indicazioni stanno trovando consenso, come l’utilizzo dei termoscanner da parte delle scuole che lo vogliano”, dice in aggiunta Lucia Fortini, assessore all’Istruzione della Campania. Non mancano infine le proposte, come quella che viene dalla Puglia: “Noi siamo per la ricostituzione di un sistema sanitario scolastico — dice il governatore della Puglia, Michele Emiliano —. "Serve un accordo col Governo, ma penso già ad un operatore sanitario in ogni istituto”. Ma se permangono le preoccupazioni su aule e trasporti, almeno c’è l’accordo sul documento che contiene le ‘Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia'. La Conferenza delle Regioni, infatti, domani darà il via libera definitivo al documento.