
Queste prime settimane del 2022 rappresentano una prova importante per capire come la pandemia si espande dentro e fuori le scuole, che in questi giorni stanno riaprendo per la prima volta in questo nuovo anno.
Ma i contagi non sembrano voler concedere tregue né per gli studenti né per gli insegnanti, ed è per questo che in molti territori lo spettro del ritorno alla Didattica a distanza si fa molto più concreto di quanto non lo fosse alla fine del 2021. Dunque si preannuncia un rientro complicato tra i banchi, non solo per il Bel Paese, ma anche per le nazioni della vicina Europa, arrivando anche Oltreoceano. Scopriamo le misure adottate dai diversi governi per fronteggiare la curva dei contagi in rapida risalita.
- Leggi anche:
- Tornare a scuola dalle vacanze è un incubo? I consigli per farcela
- Scuola: dove si ricomincia in presenza il 10 gennaio? Il punto della situazione
- Le migliori scuse per chi non ha voglia di tornare a scuola dopo Natale
- Le migliori giustificazioni per chi deve tornare a scuola e non ha finito i compiti delle vacanze
Francia: nuovo sistema per gestire i contagi
I colleghi francesi hanno riaperto le scuole già da una settimana, a partire da lunedì 3 gennaio 2022, decidendo però di non serrarle per continuare la didattica da casa nonostante i casi di contagio si stiano rapidamente moltiplicando. E così si sono toccati numeri che non si registravano dalla scorsa primavera: dal 3 al 6 gennaio sono state mandate in Dad 9.202 classi su un totale di 527.200, riporta Il Fatto Quotidiano.Il triplo dei contagi che si verificavano prima dell’inizio delle vacanze natalizie. In quattro giorni si sono registrati 47.453 casi di alunni e 5.631 casi di adulti che lavorano nelle scuole. Per questo il governo ha dovuto rivedere le misure di quarantena: da ora tutti gli scolari devono sottoporsi a 3 tamponi in 4 giorni, di cui il primo negativo consente di tornare in classe. Ma se poi uno dei successivi si rivela positivo, non sarà necessario ricominciare per tutti i compagni di classe una nuova serie di test, ma si isoleranno solo i casi positivi.
Stati Uniti: si punta a velocizzare i test
È di poche ore fa la notizia relativa al superamento dei 300mila casi registrati nelle ultime 24 ore negli Stati Uniti. A indicarlo il database aggiornato sull’andamento del Covid della Johns Hopkins University, secondo cui nell’ultimo giorno ci sono stati più di 305mila casi e 330 decessi nel Paese, riporta Ansa.Ovviamente la situazione è critica anche all’interno del sistema scolastico dei diversi Stati Americani, che però non sempre ha una linea comune, ma che praticamente ovunque sta consigliando l’obbligo di mascherina all’interno delle classi. Parallelamente si sta lavorando a una riduzione dei tempi per testare insegnanti e alunni, ma non si è mai esclusa la Dad come soluzione se la situazione in alcune aree dovesse diventare ingestibile.
Scendendo nel particolare, come riporta Il Sole 24 Ore, la California si è impegnata a fornire kit gratuiti per il test a casa a tutti i suoi 6 milioni di studenti delle scuole pubbliche. Mentre in Massachusetts, Michigan e Washington si sta ritardando l’inizio delle lezioni di alcuni giorni per consentire i test antecedenti al rientro. Infine, le scuole di New York City, il distretto più grande del Paese, hanno annunciato la riapertura nei tempi previsti, ma con più test per il milione circa di studenti e una grande novità: invece di mettere in quarantena un’intera classe se una persona risultasse positiva, a tutti i compagni verranno forniti test rapidi da effettuare a casa. In caso di esito negativo, si potrà tornare in aula il giorno dopo, 7 giorni dopo se ne dovrà fare un altro.
Canada: i pediatri chiedono il rientro a scuola dei bambini
Anche in Canada la paura per la variante Omicron è forte al punto da aver fatto slittare la data del rientro in classe in alcuni Stati come l'Ontario, che ospita la capitale federale Ottawa. Infatti, anche se secondo il calendario i ragazzi sarebbero dovuti tornare in presenza già lo scorso mercoledì, la nuova data prevista è il 17 gennaio.A scagliarsi contro questa decisione sono state le associazioni dei pediatri locali, che hanno chiesto in una lettera aperta al governo di non posticipare oltre il rientro, affermando che "certe decisioni e misure costituiscono per i bambini e i ragazzi un rischio molto più grande del virus stesso", riporta Ansa.
Regno Unito: contagi in discesa
Stando ai dati riportati il 6 gennaio dal governo britannico, continua a essere riscontrata la tendenza che sta portando il Paese verso un principio di calo graduale dei nuovi contagi da Covid, segnalati in oltre 179mila, circa 15.000 meno del giorno precedente e quasi 40.000 meno del picco assoluto di 218.724 registrato martedì 4, come riporta SkyTg24.Tuttavia anche in Inghilterra è scattato l'obbligo di mascherine in aula per gli studenti di medie e superiori. In aggiunta, è stato predisposto un test negativo per rientrare dalle vacanze e di un doppio tampone settimanale di controllo per tutti. Mentre, in Galles, dove la riapertura è stata posticipata a lunedì, i test saranno tre. I kit verranno forniti gratuitamente agli istituti.
Germania: la scuola in presenza è la priorità
Come è stato negli ultimi due anni, anche il 2022 in Germania si è aperto con la promessa da parte della Conferenza dei ministri regionali dell'Istruzione, la Kultusministerkonferenz, di mantenere la scuola in presenza come assoluta priorità del Paese. E infatti, a esprimere meglio questo messaggio, al termine della suddetta riunione, è stata la presidente della Conferenza, Karin Prien, che ha ricordato: "Dobbiamo pensare di più ai bisogni dei bambini e degli adolescenti. Dobbiamo fare in modo che le scuole vengano chiuse soltanto se ogni altra alternativa è esaurita", riporta Repubblica.Nel pratico nelle scuole tedesche vige l’obbligo di mascherine all'interno degli edifici scolastici per tutte le fasce d'età, ma sono previste deroghe durante gli esami e le presentazioni. Tuttavia ulteriori restrizioni e accortezze variano a seconda del Land. Inoltre, in tutto il Paese sono previste quarantene più brevi che per il resto della popolazione e limitate ai contatti molto stretti.
Spagna e Belgio: mascherine obbligatorie
In Belgio le porte delle scuole sono aperte da diversi giorni e hanno come regola ogni dove l’obbligo di mascherina all’interno degli istituti per fronteggiare la risalita dei contagi in tutto il paese.
Diverso invece l’approccio spagnolo, dove nelle ultime ore il premier spagnolo Pedro Sanchez ha dichiarato: "Dobbiamo valutare l'evoluzione del Covid dalla situazione di pandemia vissuta finora verso quella di una malattia endemica".
Anche per questo Sanchez considera “sicuro” il ritorno a scuola, riporta l’Unione Sarda. Attualmente, in Spagna oltre il 32% dei bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni è stato vaccinato con la prima dose del vaccino pediatrico. L'obiettivo del governo è arrivare al 70% entro il 7 febbraio. Per quanto riguarda i ragazzi nella fascia 12-19 anni, l'86,8% ha completato il ciclo con doppia dose.